Scars Above, l’hands-on del Lucca Comics & Games

Un viaggio da brividi nello spazio interstellare

Scars Above, l’hands-on del Lucca Comics & Games
Scars Above Anteprima
Data di Uscita:Genere:PEGI:Sviluppatore:Editore:Versione Testata:

In mezzo a cosplay e fumetti, appolaiata in cima alle mura, Plaion ha trovato posto all’edizione Lucca Comics & Games 2022 nella piccola ma ben fornita Casermetta San Paolino. Da anni ormai sede di postazioni da gioco per qualsiasi publisher abbia bisogno di mettere in mostra i suoi giochi in dirittura d’arrivo, questa volta l’accogliente Casermetta si è messa a disposizione per Goat Simulator 3, Gungrave G.O.R.E., Mount & Blade II: Bannerlord e Scars Above, appunto.

Di tutti questi, Scars Above ha attirato la nostra attenzione in modo assai prepotente. Un po’ per la durata della demo, che ci ha permesso di esplorare il misterioso pianeta alieno in modo abbastanza soddisfacente, un po’ per l’ambientazione in sé, che per quanto se ne voglia dire di sci-fi non ne abbiamo mai abbastanza!

Il viaggio della squadra SCAR si preannuncia assai interessante, pieno di pericoli e con una sottile piega survival horror che non guasta mai.

Nei panni di Kate Ward, ci risvegliamo in un misterioso ambiente dall’aspetto decisamente ostile. Nel cielo è ben visibile il Metaedro, oggetto di origine chiaramente aliena che la spedizione SCAR (Spedizione di Contatto, Analisi e Ricerca) è stata inviata ad esaminare. Qualcosa è però andato storto e l’equipaggio è stato disperso insieme a tutta la strumentazione… dove, è ancora tutto da capire.

In una palude dall’aria poco salubre, con una fitta nebbia a rendere il tutto più minaccioso, muoviamo i nostri primi passi con estrema cautela. L’obiettivo è ovviamente quello di ricongiungerci ai nostri compagni. Le risorse a nostra disposizione sono i muscoli di un’astronauta e la mente di una scienziata: poteva andare peggio. Non resta altro che esplorare!

Ben presto Kate si imbatte nei primi pezzi di equipaggiamento provenienti dal suo shuttle, nonché alcune registrazioni lasciate dai suoi compagni. Il tutto sembra ben assemblato e pronto a funzionare, come se il gruppo si fosse già accampato sul pianeta da un po’. Anche le registrazioni, che nominano il fenomeno de “la crescita”, lasciano intendere lo stesso. Che ci sia lo zampino di qualche distorsione spazio-temporale?

Sicuramente le rovine che costellano la superficie del pianeta indicano la presenza di una civiltà avanzata, e il fatto che il Metaedro abbia letteralmente teletrasportato un intero shuttle è un chiaro indizio che la capacità di manipolare la griglia dello spazio-tempo non gli manca. Perché li abbia portati lì e cosa sia effettivamente successo sono dubbi che potremo toglierci solo avanzando nel corso del gioco.

Nella nostra prima mezz’ora all’interno dell’universo di Scars Above non abbiamo ovviamente potuto scoprire molto sulla trama, ma abbiamo per lo meno capito come muoverci. Dopo pochi minuti Kate riesce infatti a recuperare tra i resti dell’equipaggiamento un interessante fucile chiamato V.E.R.A., in grado di equipaggiare munizioni assai particolari.

L’arma viene ricaricata grazie a delle sostanze estratte direttamente dalla flora locale, che presentano varie proprietà elementali. Alcune saranno in grado di rilasciare scosse elettriche, altre ancora di causare piccole esplosioni e bruciare. Queste proprietà saranno utilizzate per procedere all’interno di una mappa delimitata da misteriose “porte” membranose di oscure fattezze.

Ogni esserino strisciante ci ha fatti saltare all’erta e ogni singolo suono ci ha fatti girare con l’arma già in pugno e pronta a sparare

Non si tratta quindi di un vero e proprio open-world, ma la libertà di esplorazione è a buoni livelli, invogliando il giocatore a prendere deviazioni per scoprire di più su questo strano mondo grazie alle capacità analitiche di Kate.

Allo stesso tempo ogni passo è fatto con estrema cautela: ogni singolo esserino strisciante ci ha fatti saltare all’erta e ogni singolo suono ci ha fatti girare con l’arma già in pugno e pronta a sparare. Numerose creature ostili popolano Scars Above e tutte sono in grado di uccidere Kate in pochi secondi. Ho apprezzato moltissimo la capacità di Mad Head Games di creare un’atmosfera simil-horror in grado di tenere sempre sulle spine. Giustamente, bello il mistero e l’avventura, ma nella realtà l’idea di esplorare da soli un pianeta alieno è terrificante.

Scars Above fa già due cose estremamente bene: invoglia ad esplorare e mette il giusto livello di ansia nell’avanzare in un ambiente sconosciuto ed ostile. Personalmente sono curiosa di vedere quali altri biomi si troveranno su questo misterioso pianeta e quali risorse Kate riuscirà a ricavarne per sopravvivere.

Il sistema di puntamento è adatto ad ogni tipo di giocatore: non si tratta di uno sparatutto, ma di un Action/Adventure che chiede di trovare i punti deboli dell’avversario piuttosto che abbatterlo con un headshot. D’altra parte non usare il cervello può risultare fatale. Ad esempio non si può schivare velocemente nell’acqua alta, ed utilizzare le armi con proprietà elettriche quando si è bagnati fradici non è una mossa furba! Siamo scienziati, usare la testa è fondamentale.

L’unico dubbio che può emergere da questa prova riguarda la mancanza di originalità. È chiaro che Scars Above segua un trend settato negli ultimi tempi dal genere sci-fi, tutto sta nel vedere come svilupperà l’idea e il mondo di gioco. Le premesse per un buon titolo ci sono tutte, ma sarà un gioco “nuovo”?

Lo scopriremo solo vivendo. Un periodo di uscita ancora non è stato comunicato, quindi non resta che attendere e pregare che un Metaedro non appaia nella nostra orbita.


Cresciuta con un fratello più grande di 7 anni, le console sono state il suo pane quotidiano fin dalla nascita. Dopo l'uscita della PlayStation si è buttata sui j-rpg, ma nel suo cuore rimane indelebile il ricordo del riccio supersonico targato Sega.

Lost Password