Samurai Warriros: Spirit of Sanada – Anteprima

L'onore e la gloria del clan Sanada

Samurai Warriros: Spirit of Sanada – Anteprima
Samurai Warriros: Spirit of Sanada – Anteprima
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Anche se dalle nostre parti quello dei musou è un genere che senza troppi dubbi può essere definito di nicchia, dalla terra del Sol Levante arrivano sempre nuovi titoli e spin-off che vanno ad ingrossare le fila di questo particolare genere. Non molti giorni fa infatti vi abbiamo parlato di Berserk and the Band of the Hawk, titolo dedicato all’eterna opera di Kentaro Miura, ed ultima fatica di Omega Force e Koei Tecmo, che altri non sono che i padri di Dynasty Warriors, capostipite del genere e quindi antenato di tutti gli altri titoli visti fino ad ora. Il capitolo di questa lunga serie che vi presentiamo nella giornata di oggi, è Samurai Warriors: Spirit of Sanada, su cui abbiamo potuto mettere le nostre manacce per alcuni minuti.

La serie Samurai Warriors è una delle saghe legate al genere musou che già da tempo hanno raggiunto anche le attuali generazioni di console, ed in particolare, Spirit of Sanada, è uno spin-off proveniente dal quarto capitolo della serie, uscito circa tre anni fa, ed ambientato ovviamente nel periodo sengoku della storia del Giappone. Come probabilmente ricorderete, è un periodo storico quello falcidiato da infinite lotte intestine tra i daimyo, che a quei tempi governavano porzioni più o meno grandi dello stato. Era un periodo in cui era molto facile stringere alleanze, ma era molto più facile entrare in lotta con i propri vicini, con l’unico scopo di poter avere più terre nel proprio dominio. In questi tempi tumultuosi, il clan Sanada fu uno di quelli che si distinse maggiormente per il proprio coraggio e per la propria capacità di resistere alle avversità.

Samurai Warriros: Spirit of Sanada

Prima di proseguire però, dobbiamo fare una piccola premessa. Sfortunatamente, la nostra prova del titolo è stata limitata da due fattori da non sottovalutare, ovvero l’esigua durata della demo a nostra disposizione e la localizzazione della stessa. A prima vista infatti la versione testata sembrava essere una classica demo che gli utenti possono scaricare in autonomia dai vari store (del resto in Giappone il titolo è già uscito lo scorso novembre in effetti), e che in alcuni casi ha proprio una durata a tempo nella sessione di gioco; nel nostro caso circa dieci minuti. L’altro intoppo invece, è stata la localizzazione del titolo, che in quell’installazione era completamente in giapponese. Anche se l’abbiamo sempre apprezzata, la lingua della patria dei ragazzi di Koei Tecmo non ci appartiene ancora del tutto, e ci è risultato un po’ difficile seguire i brandelli di trama ed i dialoghi che abbiamo incontrato durante la sessione di gioco.

Contrariamente ai capitoli precedenti, seguiremo le gesta di un singolo clan, quello dei Sanada

Da quello che sappiamo però, al contrario rispetto ai precedenti capitoli, questa volta la trama del gioco non mostrerà gli avvenimenti dal punto di vista di tutti (o quasi) gli eroi del periodo sengoku, ma seguirà le gesta di un singolo clan, quello legato alla famiglia Sanada, con particolare riguardo nelle figure di Mayasuki e Yukimura Sanada. La loro sembra essere una storia molto amata tra i fan giapponesi, e questo nuovo titolo si prefigge di raccontare la loro eroica epopea partendo dalla nascita nell’era di Mayasuki Sanada, padre di Yukimura, fino ad arrivare alla sua tragica dipartita durante l’assedio di Osaka.
Passando sul piano tecnico, oltre a ritrovare la classica ambientazione derivante dal periodo storico già citato, nel gameplay del titolo abbiamo riscontrato le consuete meccaniche che caratterizzano da sempre la serie. Queste, sono rappresentate principalmente dalle solite orde infinite di nemici che infestano i campi di battaglia, e che come troppo spesso succede, sono per lo più pronte a perire sotto i colpi delle nostre armi piuttosto che a combattere strenuamente per la propria vita. Il nostro scopo, almeno nel livello che abbiamo potuto giocare, era ovviamente quello di eliminare alcuni comandanti dell’esercito nemico, nascosti a fine mappa e accompagnati come sempre da centinaia di (inutili e poco resistenti) sottoposti. Il percorso da seguire è stato piuttosto semplice, e ci ha dato anche l’occasione per occuparci di passaggio di alcuni obiettivi minori, le minuscole e quasi veloci side quest a cui siamo già abituati dagli scorsi capitoli. Queste, anche se non di vitale importanza o obbligatorie per la riuscita della missione principale, faranno comunque “bene” al morale delle nostre truppe, ovvero la barretta bicolore che in quasi tutti i titoli musou capeggia nella parte alta dell’interfaccia utente durante le battaglie. E’ un meccanismo che già conosciamo, introdotto da parecchio tempo, ma che come al suo solito funziona egregiamente nel rispecchiare l’andamento degli scontri degli NPC, che si comporteranno di conseguenza anche durante la nostra assenza nei paraggi.

Samurai Warriros: Spirit of Sanada

In movimento e durante la furia della battaglia, ci accorgiamo che c’è una certa fluidità nelle combo che il nostro combattente può effettuare, e che in alcuni momenti gli scontri sprigionano una particolare dinamicità. Questo è dovuto ovviamente al combat system del titolo, all’interno del quale ritroviamo i due tipi di attacco con cui abbiamo familiarizzato negli scorsi episodi, ovvero gli attacchi Normal e l’Hyper. Quest’ultimo soprattutto, consentirà al personaggio che stiamo controllando di muoversi velocemente attraverso i nemici, infliggendo per altro un bel po’ di danni ai malcapitati che ci si ritroveranno in mezzo. Non mancano nemmeno la modalità di rage ed i classici colpi speciali, che a sommi capi sembrano avere gli stessi estremi di funzionamento che abbiamo osservato nel non recentissimo Samurai Warriors 4 sempre qui sulle pagine di GameSoul. Caricando l’apposita barra di energia uccidendo i nemici infatti, si avrà la possibilità di lanciare un colpo devastante, o si potrà entrare in una fase che potremo definire di frenzy mode, un po’ come quella presente nel già citato Berserk and the Band of the Hawk. E proprio con quest’ultimo ci risulta più immediato fare un confronto per quello che riguarda l’estetica. C’è da dire che Spirit of Sanada sembra non fare uso della stessa tecnica di cel-shading presente in Berserk, ma il livello generale ci sembra comunque mediamente più basso rispetto al titolo dedicato al capolavoro di Kentaro Miura. Ipotizziamo che ciò posso essere dovuto ad un particolare downgrade legato alla versione di prova che abbiamo potuto testare, e contiamo di fornire un giudizio più esauriente per questo argomento in sede di recensione.

In battaglia, gli scontri sono fluidi e sprigionano una particolare dinamicità

Leggermente differente invece l’hub principale di gioco, che rispetto al passato non si presenta più con l’aspetto del classico menu, ma mette il giocatore direttamente sul campo a guidare il proprio alter-ego digitale. Camminando per le strade del villaggio/accampamento militare in cui ci ritroveremo, dovremo quindi interagire con gli individui presenti al suo interno, che alle nostre richieste si preoccuperanno di fornire informazioni, offrire la compra-vendita di oggetti e/o equipaggiamento, o semplicemente saranno il lasciapassare far iniziare le missioni successive. Una cosa del genere si era vista qualche anno fa in Dynasty Warriors 7: Xtreme Legends, la versione upgradata ovviamente di Dynasty Warriors 7, che si differenzia dalla versione vanilla principalmente per l’introduzione di alcuni nuovi personaggi.
Per scoprire per più approfonditamente cosa ci attende nel prossimo titolo della serie Samurai Warriors, sarà però necessario attendere che “il demone cremisi della guerra” arrivi sulle nostre console in una lingua un po’ più comprensibile di quella che ci ha accompagnato durante la prova, cosa che magari, in sede di recensione, ci aiuterà a comprendere al meglio tutte le sfumature delle meccaniche di gioco e dell’affascinante trama che ne fa da contorno. Per concludere quindi, vi ricordiamo che il titolo completo sarà disponibile qui da noi dal 26 maggio 2017, e che i potenti ed invincibili samurai presenti nella nostra redazione saranno pronti ad affrontare questa nuova sfida nel periodo sengoku.

Fin da piccolo ho sempre amato le storie, che fossero raccontate da un libro, un fumetto, un cartone, un film, o soprattutto da un videogioco. Alcune le ho solo viste, altre le ho sentite così mie da avere l'impressione di averle vissute, ed altre ancora le ho addirittura scritte. Forse sono un pazzo o un sognatore, o tutte e due le cose. Ma continuerò a sognare ed a vivere avventure, per poter dire un giorno "fammi rubare Capitano, un'avventura dove io son l'eroe che combatte accanto a te".

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