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Ammettiamolo, Rise of the Tomb Raider lo stavamo aspettando un po’ tutti con la bava alla bocca. Vuoi perché ad andare a caccia di tesori ci si diverte sempre, vuoi perché Miss Lara Croft è particolarmente gnoc.. ehm, avvenente, oltre che dannatamente brava, questo secondo capitolo del nuovo ciclo dello storico franchise, in esclusiva per Xbox One, era in cima alla lista dei desideri bagnati di molti videogiocatori. Noi di GameSoul, dall’alto della nostra indiscutibile esperienza con gli action open world – nonché abili tombaroli da svariate generazioni – abbiamo avuto l’onere (una fatica, ve lo posso garantire) di trascorrere una buona settimana alla ricerca dei segreti della città di Kitež. E proprio per questo, oltre a raccomandarvi di leggere la nostra dettagliatissima recensione (sappiamo che l’avete già fatto, ma al posto vostro la rileggeremmo subito. E no, non è un consiglio …), oggi siamo qui a dispensarvi i nostri 10 Consigli d’Oro per affrontare, vivere e concludere al meglio questa nuova avventura di Lara. Ok, magari non vi faranno trovare un templio sumero nello scantinato di casa, né tantomeno vi saranno utili per ingannare la vostra prof. di storia e rubarle un voto da paura. Però qualche dritta utile per finire Rise of the Tomb Raider prima – e meglio – dei vostri amici la troverete di sicuro. Quindi poche storie, preparate lo zaino e ci vediamo in aeroporto, che la Siberia non è propriamente dietro l’angolo.
Se si chiama Tomb Raider, un motivo ci sarà…
“Ecco, è arrivato Capitan Ovvio“, direte voi. Un paio di anfore, vi rispondiamo noi. Come nella precedente declinazione, anche in Rise of the Tomb Raider sono presenti un buon nugolo di tombe, rigorosamente opzionali, che il giocatore può decidere di affrontare in qualsiasi momento – consapevole del fatto che, gli enigmi che vi troverà all’interno, sono nettamente più “complessi” rispetto ai puzzle della storyline obbligatoria. Tradotto dal nerdese, nelle tombe sputerete meningi, specie in quelle conclusive. “Ma vale davvero la pena friggermi i pochi neuroni che mi sono rimasti per risolvere una dannatissima tomba, che nessuno si fila da più di quattro secoli?“… La risposta è assolutamente sì: e non tanto per un discorso di Achievements (per carità, conosciamo persone che per uno di sti cosi si staccherebbe una gamba), ma soprattutto per la ricompensa che ne trarrete. Tecniche di combattimento, bonus di resistenza agli attacchi nemici, perk che non vi stiamo nemmeno a dire perché sennò poi vi roviniamo la sorpresa. Il nostro consiglio? Andate a tombe. Magari non ci troverete gran movimento il sabato sera, ma qualcosa di utile lo porterete comunque a casa.
Gambe in spalla…
Rise of the Tomb Raider è un titolo open world, decisamente più open world del predecessore. Questo significa che, se vorrete, da camminare ne avrete a biffezze. Potremmo dirvi subito che, in molti casi, basterebbero come ricompensa i soli panorami regalati dai ragazzi di Crystal Dynamics – alcuni scorci sono qualcosa di memorabile. Tuttavia, ad andare in giro qualche beneficio ulteriore lo si scova sempre: potrete far incetta di munizioni o di oggetti da craftare, ma anche di reliquie, documenti, mappe o monete preziose che vi permetteranno sia di salire di livello, sia di avere un portafoglio dignitoso quando andrete nel negozio in game ad acquistare le carte per la modalità Spedizioni. Insomma.. volete fare gli esploratori? E allora esplorate!
Il nemico del mio nemico è il mio miglior amico…
Capita a tutti, è un tiepido pomeriggio invernale e stai camminando per una foresta siberiana ammazzando uomini della Trinità manco fossi un cavaliere dell’Apocalisse. Sei lì, intento ad infilare una freccia tra gli occhi del poveretto di turno quando dal nulla spunta un omuncolo vestito da reietto che ti avvicina e inzia a chiederti dei favori. Per favore, uccidi un piccione viaggiatore perché sì; senti, già che ci sei e vedo che ti stai annoiando, hai una mezza dozzina di torrette radio da distruggere. Vai vai, che io ti aspetto qui. Che fare? Piantare una freccia in mezzo agli occhi di cotal Discendente potrebbe essere una soluzione, ma non la più brillante. Ok che Lara ha una discreta dose di cavoli propri da sbigare, ma aiutare i Discententi nelle Side Quest opzionali potrebbe tornarvi comodo. Un mirino più preciso, una vagonata di monete bizantine o un nuovo completo che, per magia, permette alla nostra eroina di recuperare la salute molto più rapidamente sono gingilli che, quando la situazione si fa pesante, possono fare la differenza. Poi oh, se proprio vi sta antipatico lo potete anche mandare a fan-gulag (ok, questa è pessima…): però non dite che non vi abbiamo avvisato…
Quando il piombo non basta …
A fare i Rambo con l’arsenale di proiettili in saccoccia siamo capaci un po’ tutti: il vero esploratore, quello che non deve chiedere mai, sa che i professionisti del settore usano l’arco. Non fosse che anche stavolta Lara esagera un pelino, e non paga delle classiche frecce e di mezza dozzina di varianti di arco ha ben pensato di imparare a fabbricarsi frecce esplosive, velenose o incendiare. Già che sono a disposizione, tanto vale imparare ad usarle nel modo migliore. Le frecce velenose sapranno salvare le toniche terga della nostra protagonista da nemici letali quali gli orsi, o da altri animaletti meno fetenti ma velocissimi come lupi e tigri: potrete vomitare loro addosso vagonate di proiettili, ma stordirli con un funghetto allucinogeno potrebbe risparmiarvi il costo del ferramenta. Le frecce esplosive, dal canto proprio, sono ideali per far saltellare gruppetti di nemici a metri di distanza: e non vi diciamo nemmeno cosa succede sparando una freccia incendiaria contro un nemico armato di lanciafiamme! Insomma, avete capito: l’arco è li per essere usato, quindi fatene buon uso…
Uccidi, ma con stile …
Anche l’occhio vuole la sua parte: quello del becchino, in modo speciale. In Rise of the Tomb Raider, il giocatore non solo guadagnerà punti esperienza rispedendo al mittente ogni tipo di minaccia incontrata, ma ne porterà a casa molti di più se seminerà morte con un pizzico di personalità. Non diciamo certo di farvi strada a suon di Hadouken, ma variare il combat system di Lara può essere ideale per guadagnare esperienza e, soprattutto, Punti Abilità aggiuntivi: qualcosa come uccidere nemici con colpi alla testa o in modo stealth, piombare sul malcapitato di turno dall’alto o trascinandolo sott’acqua, cimentarsi in qualche esecuzione spietata o in un contrattacco mortale dopo aver schivato l’altrui affondo. Queste sono solo alcune delle numerose possibilità con cui variare l’approccio, alle quali si aggiungono altre soluzioni interessanti proposte dalla location. Quindi sì, avete capito: usate la fantasia.
Piccole esploratrici crescono …
Uno degli aspetti più impressionanti di Lara è la sua capacità di apprendere tecniche di combattimento, di caccia, di scalata, di quel che vi pare nello stesso tempo in cui una persona normale si soffia il naso. E non solo: sapete come, in Rise of the Tomb Raider, riesce ad apprendere il Greco Antico, il Mongolo o il Russo? Leggendo documenti, monoliti o lettere in Greco Antico, Mongolo e Russo: quando si dice essere portati per le lingue… L’evoluzione delle skill di Lara rappresenta uno degli aspetti cruciali del gameplay di questo sequel: e dal momento che, difficilmente, riuscirete a conquistare abbastanza Punti Abilità da massimizzare ciascun ramo dello skill tree (Combattimento, Caccia e Sopravvivenza), il nostro consiglio è scegliere accuratamente le abilità più indicate al vostro modo di giocare. Siete degli amanti del gunplay? Optate per una maggior concentrazione, aumentate la maestria con le armi da fuoco e, già che ci siete, la dimestichezza con gli esplosivi. Non ve ne frega nulla delle sfide secondarie? Lasciate perdere i perk che vi permetteranno di individuare facilmente gli oggetti sfida e concentratevi piuttosto sulla caccia. Sì, insomma, avete capito: create la Lara dei vostri sogni. Possibilmente, senza farvi idee strane…
Challenge Accepted …
Salvare il mondo da una setta pericolosissima, stanare una città sperduta nascosta da secoli tra le montagne siberiane e scoprire il segreto dell’immortalità, a quanto pare, deve essere ordinaria routine per la famiglia Croft. Così ordinaria che la povera Lara dovrà pur far qualcosa per ingannare il tempo. Gran parte delle location di Rise of the Tomb Raider offre una serie di sfide facoltative, che se portate a termine premiano la nostra protagoniste con monete virtuali da spendere nel negozio (per acquistare pacchetti di carte da usare nelle Spedizioni). Premesso che si tratta di sfide tutto sommato abbordabili (sparare a dei bersagli nascosti, tagliare delle corde a cui sono appesi dei conigli morti o ammucchiare cinque galline in un pollaio), se siete dei dannati perfezionisti suderete più di qualche camicia – gli oggetti sfida sono infatti ben nascosti, e prima di notarli rischierete di passarci di fronte come scimpanzè una buona dozzina di volte. Considerando che la fatica viene ripagata (virtualmente, ma va bene uguale), fateci un pensierino …
Raccolta differenziata esplosiva…
Che in Russia si bevesse forte lo sapevamo un po’ tutti. Che gli adepti della Trinità soffrano prematuramente di cirrosi è cosa praticamente certa, almeno a giudicare dal numero di bottiglie rigorosamente vuote che Lara troverà disseminate nei vari livelli. E perché non usarle a proprio vantaggio, fabbricando delle molotov? Il crafting rappresenta uno degli aspetti meglio riusciti di questo reboot, che permette per l’appunto di raccogliere anche oggetti di scena, apparentemente banali, e trasformarli in armi letali. Ecco che un barattolo abbandonato al suolo diventa una comoda granata, oppure la radio trasmittente di un soldato morto si trasforma per magia in una bomba di prossimità. Meglio di McGuyver, insomma. E pensate che potremo persino trasformare un cadavere in una bomba velenosa. E ok che non esplode, ma vuoi mettere l’effetto?
Ma come ti vesti?
Lara non è il genere di donna che bada al vestire. Un paio di scarponi, un giubbotto che protegga dal gelo dei ghiacciai e un rampino sono più che sufficienti per affrontare le minacce più pericolose. Tuttavia, Rise of the Tomb Raider introduce una nuova feature: il cambio d’abito. Prima che il popolo femminile videogiocante esulti, è bene chiarire una cosa: non ci sono cabine armadio. Piuttosto degli impervi campi base, ove la bella avventuriera potrà cambiarsi d’abito a seconda del gusto del giocatore… o meglio, fino ad un certo punto. Se alcuni completi hanno infatti semplice valenza estetica, ve ne sono altri – reperibili tramite completamento di quest secondarie o, che so, delle Tombe, che le donano un particolare perk permanente. Qualcosa come una maggior velocità di recupero della salute persa, ad esempio, o un paio d’altri che non verremo certo a raccontarvi. Una volta ogni tanto, l’abito fa il monaco. O l’esploratore.
Disse il mulo alla vacca, impara ad usare la mappa…
Come in tutti i giochi open world che si rispettino, la mappa di gioco rappresenta da sempre uno degli aiuti più validi gentilmente offerti dagli sviluppatori. Uno, perché tra una passeggiata e l’altra non è così impossibile ritrovarsi esattamente dalla parte opposta rispetto a quanto previsto, girando in tondo come dei vecchi col cappello attratti da un cantiere. Due, perché ci sono così tanti Punti di Interesse che, per ricordarseli tutti, o avete la memoria di Dustin Hoffman in Rain Man o siete fregati in partenza. A tal riguardo, avete un alleato fondamentale da usare come se non ci fosse un domani: il marker. Non solo usarlo non diminuirà sensibilmente la vostra virilità, ma – una volta attivata la visuale dell’esploratore – vi permetterà di raggiungere il luogo designato senza eccessive difficoltà. Anche ad ore di distanza, se di colpo troverete altro di più interessante da fare: perché magari non è il vostro caso, ma doveste avere anche voi la memoria di un pesciolino rosso, un reminder come questo non fa certo fastidio.
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