Rekoil – La Recensione

Rekoil – La Recensione

Rekoil

Negli ultimi anni il medium videoludico ha subito profonde trasformazioni che attraverso delicati processi l’hanno portato ai massimi livelli di diffusione, decretandone il più totale successo. Con le enormi possibilità tecnologiche odierne è praticamente possibile fare di qualsiasi cosa un “oggetto videoludico” e trasformare quello che prima era solo un innocente passatempo in una forma d’arte complessa e  apprezzata.

Tra i tantissimi generi che popolano questo straordinario universo, lo sparatutto in prima persona è quello di certo più conosciuto e più diffuso, che con l’avvento delle console casalinghe e delle connessioni a banda larga si è imposto autorevolmente sul mercato dando origine ad una vera e propria sub-cultura di generi ed esponenti. E così brand famosi come Call Of Duty, Battlefield o Crysis sono riusciti a monopolizzare il mercato, favorendo l’espansione di un genere prima relegato ai soli possessori di mouse e tastiera.

In una mare così incredibilmente vasto purtroppo non è facile distinguersi e molte produzioni rischiano di passare inosservate a causa di nomi ben più conosciuti che concentrano l’attenzione su di sé: il rischio dev’essere però sembrato accettabile ai talentuosi ragazzi di 505 Games che qualche giorno fa hanno ufficialmente distribuito Rekoil, un FPS in esclusiva per la piattaforma PC e Xbox 360 e sviluppato dalla software house Plastic Piranha.

Lo ameranno: chi nostalgicamente rievoca i primi first person shooter online.
Lo odieranno: chi non mastica pane e sparatutto, chi fa del lato tecnico una fede.
E’ simile a: Shootmania Storm, gli FPS vecchia scuola

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rekoilTitolo: Rekoil
Piattaforme: PC / Xbox 360
Sviluppatore: Plastic Piranha
Publisher: 505 Games
Giocatori (Lan): 2-24
Online:16-24
Lingua: Italiano (Testi)

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Eppure sono sicuro che quel passamontagna l’ho già visto da qualche altra parte…

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Nati con l’uniforme

La maggior parte degli esponenti del genere First Person Shooter ha da tempo abbandonato l’idea di creare un’avventura single-player longeva e articolata, lasciando spazio ad una componente multigiocatore molto più solida ed elaborata; Rekoil non fa eccezione alla regola e si presenta al giocatore come uno shooter online dalle caratteristiche classiche e, almeno al primo sguardo, privo di particolari novità o elementi distintivi.
Lo scarno menù principale vi proietta già nel vivo dell’azione, permettendovi di scegliere tra un discreto numero di partite in corso a seconda della modalità che preferite. Anche sotto questo punto di vista, il prodotto targato Plastic Piranha non sorprende in alcun modo: gli sviluppatori sono stati ben contenti di abbracciare i classicismi che il genere si porta dietro ormai da decenni e difatti non mancano modalità come Team Deathmatch, Tutti Contro Tutti e Dominazione.
Ma allo stesso tempo hanno cercato con coraggio di proporre modalità originali, tra cui spicca senza dubbio quella denominata Rekondito, dove un singolo giocatore dovrà affrontare un’intera squadra avversaria, facendo affidamento solo sul proprio pugnale; restando completamente fermo però, potrà diventare invisibile e sfuggire facilmente ai guardinghi occhi nemici, salvo poi tendergli letali imboscate. Chi dovesse riuscire ad eliminare il Rekondito ne prenderà a sua volta le sembianze.  Troviamo poi Cattura La Valigetta, una trasposizione –ma solo nel nome- della ben più conosciuta Cattura La Bandiera, con una scura ventiquattrore che prende il posto dello stendardo della squadra e Trattieni La Valigetta, in cui tutti i giocatori saranno chiamati ad impossessarsi dell’agognata borsa per accumulare più punti e arrivare in testa alla classifica. Nonostante l’innato divertimento che scaturisce dal giocare le modalità più conosciute, è doveroso riconoscere che Plastic Piranha ha svolto un apprezzabile lavoro nel creare nuovi spunti per il giocoRekoil_launch online. Rekondito è senza dubbio una delle modalità più divertenti e frenetiche dell’intera produzione, nonché quella in cui sarà opportuno adottare un minimo di strategia, (parola sempre più sconosciuta nel panorama dei First Person Shooter odierni) ai fini della vittoria. L’unica peculiarità distintiva che permette di separare Rekoil dal resto degli sparatutto online in circolazione è la totale assenza di progressione ed esperienza del nostro alter-ego virtuale: ogni arma, skin o attrezzatura militare è disponibile fin da subito per essere utilizzata, proprio come accadeva con gli shooter di qualche anno fa. Sotto la voce “Organizzazione” dell’hub principale si potrà scegliere l’aspetto estetico del protagonista e l’equipaggiamento da portare in battaglia, tra arma principale, secondaria e granate. Il gioco vanta una selezione di oltre 40 armi differenti, suddivise a loro volta per le sei classi disponibili: optando per il Cecchino ad esempio, potremo scegliere tra 5 diversi fucili a lungo raggio, mentre con la classe d’assalto, avremo a disposizione un buon numero di fucili mitragliatori efficaci dalla media-lunga distanza. La scelta della classe potrà essere effettuata ad ogni respawn, permettendo quindi di scegliere di volta in volta l’equipaggiamento più adatto rispetto alle dimensioni della mappa, alla modalità di gioco  e alle potenzialità offensive e difensive degli avversari.
Se in un primo momento, la scelta di rendere ogni oggetto di gioco sbloccato fin dall’inizio possa risultare azzardata, dopo le prime partite appare chiaro che gli sviluppatori hanno puntato tutto su un bilanciamento pressoché perfetto coadiuvato dall’assenza di perks o abilità che potenziano il proprio personaggio. Con queste prerogative le priorità per puntare alla vittoria cambiano drasticamente: se prima si cercava di creare un soldato resistente, veloce ed equipaggiato fino alla punta dei capelli, in Rekoil si finisce col prestare molta più attenzione alla morfologia degli ambienti, ai movimenti nemici e alla propria vulnerabilità.

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E’ facile uscire allo scoperto con il fucile spianato. Più difficile è cercare di restare vivi!

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Un mare troppo vasto

Uno degli aspetti più discussi di Rekoil è purtroppo la poca varietà offerta al fruitore, non solo attraverso un numero ed una tipologia di modalità poco invitanti (a parte le già citate eccezioni), ma anche con una quantità piuttosto limitata di mappe disponibili. Sono solo dieci infatti gli ambienti di gioco in cui potrete testare le vostre capacità e nessuno particolarmente stimolante, anche se fortunatamente si adattano bene ad ogni mode che concede il titolo: Parco Cittadino è perfetta per modalità più ragionate, come Rekondito o Ruba la Valigetta, grazie agli ampi spazi all’aperto a cui si alterna l’utilizzo degli stretti condotti fognari. Purtroppo non offre un adeguato riparo dal fuoco dei cecchini e ben presto il match si trasforma in una disperata corsa da un punto chiuso all’altro per la sopravvivenza.

Prigione è forse una delle mappe più complesse e meglio riuscite di Rekoil, in grado di ospitare un alto numero di giocatori dentro le mura di un penitenziario devastato dalle rivolte. Le modalità frenetiche sfruttano al meglio le peculiarità di questa mappa, composta da tre piani di celle, separati da claustrofobiche scalinate, che affacciano su uno spiazzo dato alle fiamme, mentre i Minute Men resistono strenuamente agli attacchi delle forze Darkwater, le due fazioni in lotta. Stesso discorso per Riva del Fiume, ambientata al centro di un canalone ormai vuoto e ottima per le modalità a squadre, grazie ad un’equa territorialità che gli avversari sono costretti a contendersi. Con Segheria invece si torna sul classico: questa mappa offre la tipica struttura da shooter online, con due grandi fabbricati posti l’uno di fronte all’altro e separati da una striscia neutra, in questo caso una moltitudine di tronchi destinati all’industria del legname.

Purtroppo, complice soprattutto lo scarso numero di giocatori presenti online, i campi di battaglia finiscono per essere quasi sempre troppo vasti e dispersivi, con il risultato che molte delle partite potenzialmente più appassionanti si trasformano in una noiosa quanto snervante caccia al nemico. Difficile quasi sempre raggiungere il limite delle 16 o 24 persone e molte delle stanze host disponibili sono in sostanza vuote. Un problema a cui non si può ovviare con una procedura standard, ma che alla luce dei fatti influisce non poco sulle proprie impressioni. Sotto questo punto di vista, l’implementazione del supporto LAN è stata senza dubbio un’ottima intuizione, che potrebbe portare Rekoil sotto i riflettori dei tornei organizzati o di manifestazioni videoludiche, grazie anche ad una divertente modalità spettatore e la possibilità di utilizzare Twitch per lo streaming in diretta dei match.

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In barba al realismo, in Rekoil sarà possibile centrare un bersaglio a parecchi metri di distanza senza prendere neanche la mira!

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Editor fai-da-te

Non è un segreto  che il lavoro dei Plastic Piranha si sia fortemente concentrato sulla possibilità di creare le proprie mappe personalizzate. Rekoil infatti possiede un editor mode (a 32 o 64 bit) che permette a chiunque di utilizzare l’engine di gioco e di creare passo dopo passo ciò che prima avevamo solo sognato. Esatto, perché non solo sarà possibile creare nuovi ambienti o migliorare quelli già presenti nel pacchetto, ma si potrà mettere mano all’intero armamentario di Rekoil e modificarlo a piacimento. L’Unreal Engine messo gentilmente a disposizione vi consentirà di creare qualsiasi cosa desideriate, a patto però di masticare un po’ di modellazione tridimensionale. Ovviamente come quasi tutti gli editor esistenti, quello distribuito dalla software house americana non è uno strumento semplice da utilizzare ed occorrerà ben più di qualche sporadica ora per assimilare a fondo tutte le sue funzionalità. Da qui l’unico ostacolo tra voi ed un rispettato level designer sarà proprio la monumentale pazienza che servirà per “spratichirvi” con l’editing 3D. 505 Games ha inoltre indetto un concorso con ricchi premi, per chi riuscirà a creare una mappa degna del gioco, che successivamente sarà implementata con le altre attraverso un aggiornamento.

Nonostante l’apprezzabile sforzo, l’editor di mappe e armi non è però un motivo sufficiente per promuovere a pieni voti Rekoil, che anche sul fronte tecnico è indietro anni luce rispetto a produzioni più blasonate; e non parliamo solo di una resa grafica mediocre e poco realistica, dei movimenti scattosi e incerti dei personaggi principali o di una selezione di armi che poco influisce sul risultato finale, ma di tutta una serie infinita di dettagli che non posso più essere trascurabili nel 2014, anche per una produzione così contenuta. Vetri che non si frantumano, porte che non si scheggiano ed esplosioni che non lasciano traccia sono solo alcune delle mancanze inaccettabili e ahinoi presenti nel titolo in questione, che non riesce a risollevare le proprie sorti anche in campo sonoro. Lasciando da parte la colonna sonora, che si riduce ad un calzante motivetto nel menù principale (unica espressione musicale del gioco), è l’intrinseca qualità degli effetti acustici ad essere inefficace: gli spari delle singole armi sono falsi e simili tra loro, senza eco o rimbombi che ne specifichino l’origine, distorcendo ulteriormente un’esperienza già di per sé molto limitata. Stesso discorso per le voci dei soldati, tutte uguali e prive di tonalità, sconnesse, ripetitive e spesso fuori contesto. Appare chiaro insomma che Rekoil non è pensato per tutti quei giocatori esigenti che fanno del lato tecnico ed estetico unico e solo motivo d’acquisto di un videogame. Ma anche dal punto di vista prettamente ludico, la creatura dei Plastic Piranha fatica a restare a galla nell’immenso mare degli FPS a causa di una serie di limiti e carenze che ne minano la qualità finale.

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Alcuni scorci dobbiamo ammettere che sono suggestivi, ma sono ben altre le carenze di questo canonico FPS.

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In Conclusione…

Difficile immaginare che un prodotto a basso budget riesca ad imporsi sulla concorrenza senza vantare qualche peculiarità sbalorditiva e di sicuro non è questo il caso. Lo sparatutto in prima persona distribuito da 505 Games non riesce a conquistare il suo posto in questo affollato panorama e rimane confinato nel limbo dei “sarebbe potuto essere se”. Sarebbe potuto essere appassionante se gli avessero affiancato una campagna single-player che approfondisse la storyline solo timidamente rivelata; sarebbe potuto essere coinvolgente con la creazione di un sistema di ricompense e level-up, sistema che trova ormai largo consenso in qualsiasi tipologia di gioco; sarebbe potuto essere migliore se la qualità generale del prodotto avesse perlomeno superato la soglia della sufficienza, offrendo contenuti più ricchi.

Il primo campanello d’allarme è già suonato e il numero di giocatori presenti in-game, come abbiamo detto, è tutt’altro che rassicurante, soprattutto per un gioco che ambiva a ben altre medie e contava di offrire contenuti aggiuntivi “from player to players”. Rekoil basterà a chi è alla ricerca di uno shooter senza pretese, immediato e sommariamente divertente, perfetto per occupare qualche ora nel pomeriggio in compagnia degli amici ad un costo tutto sommato ragionevole. Per tutti gli altri occorrerà solo guardarsi intorno: questo mare mai come ora è stato pieno di pesci più succulenti.

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Amante dei tatuaggi e del buon vino, crede fermamente nella vita extraterrestre. Ha una passione viscerale per i videogames maturata nel tempo, che lo ha portato a scrivere per molte riviste italiane e siti web specializzati nel settore.

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