Mouse, tastiera, tappetino e headset tutto a tema Fortnite
Cosa c’è di meglio di periferiche performanti ed esteticamente accattivanti, con cui dedicarsi a lunghissime sessioni di gioco, aumentare la propria efficienza lavorativa e godersi un po’ di sano intrattenimento multimediale? Semplicemente, le stesse periferiche, ma graziate da un’estetica che rimanda al proprio videogioco preferito.
Non è la prima volta che Razer collabora con altri brand dell’industria nella realizzazione di mouse, tastiere e quant’altro. Cyberpunk 2077, Halo, Gears, sono solo alcuni validi esempi in questo senso.
Ad infoltire questa ammaliante schiera, veri e propri must buy per fan e appassionati, si aggiunge la recente partnership con Fortnite, il famoso titolo di Epic Games che, nonostante gli svariati anni di onorato servizio, continua ad incantare e divertire ampie fette di pubblico.
A ben vedere, questa volta, Razer ha optato per un set praticamente completo di tutto, un quartetto di oggetti non solo tremendamente affascinanti dal punto di vista estetico, ma anche al top per quanto riguarda le performance delle singole periferiche coinvolte nell’iniziativa.
Del resto, ad esclusione delle cuffie Kraken V3 X, che si piazzano sulla fascia media, parliamo del meglio che l’azienda statunitense-singaporiana ha da offrire. Completano il set, difatti, il mouse Deathadder V3 Pro X, la tastiera Blackwidow V4 X e il gigantesco tappetino, con tanto di luci RGB, Goliathus Extended Chroma. Tutte le periferiche che, tra l’altro, all’interno della scatola contengono un codice per ottenere degli oggetti cosmetici in Fortnite.
Dopo averli testati per diverse settimane, siamo pronti a darvi il nostro parere su ogni singola periferica, ma vi assicuriamo che mai come in questo caso stile ed efficienza si muovono a braccetto.
– Razer Blackwidow V4 X
Partiamo dall’oggetto che più di tutti ci ha conquistati. È stata una durissima battaglia con l’altrettanto magnifico Deathadder V3 Pro X, come vedremo, ma alla fine, nella lotta al nostro cuore l’ha spuntata l’ottima tastiera Blackwidow V4 X.
La periferica si presenta con una gradevolissima estetica. Su di uno sfondo blu elettrico, si distinguono fantasie in stile graffiti gialle e azzurro lungo i bordi. Intorno alla zona del tastierino numerico, dove l’affollamento dei tasti diminuisce, si intravede un’ulteriore grafica che riporta il logo del gioco e il primo piano del Llama Pinatas, personaggio piuttosto noto ai fan di Fortnite.
Naturalmente, come buona parte dei prodotti Razer, a rendere ancora più affascinante la tastiera ci pensa l’immancabile illuminazione RGB. In combinazione con Synapse, il software scaricabile gratuitamente su PC, potrete personalizzarne colori e fantasia a vostro piacimento.
Da vedere, insomma, la Blackwidow V4 X è davvero splendida, ma non si tratta di un’oggetto che fa dell’estetica l’unica ragione d’essere. In termini di efficienza siamo davvero ai massimi livelli.
La sensazione di solidità che restituisce sin dal primo contatto è convincente e non si tratta di una caratteristica fine a sé stessa. Complici i gommini che circondano il perimetro della tastiera, la tastiera può assorbire qualsiasi sollecitazione senza mai spostarsi, una qualità che tornerà estremamente utile durante le partite più concitate.
La tastiera si fregia di switch meccanici proprietari di terza generazione. La risposta agli input è immediata, il feeling è strepitoso e anche l’orecchio avrà di che godere della pressione di ogni pulsante, un suono secco, ma attutito dalla schiuma fonoassorbente e dagli stabilizzatori lubrificati. Tali tecnologie, rendono possibile una digitazione fluida, precisa, in un certo senso morbida.
Non va poi dimenticata la comodissima rotella posta nell’angolo alto a destra, che di default vi consentirà di regolare il volume, e i sei tasti programmabili che occupano la parte sinistra, a cui potrete affidare le più disparate funzioni e combo di comandi nei giochi.
Sia in ambito lavorativo, che durante un’intensa partita ai vostri giochi preferiti, le dita si adattano perfettamente alla forma della tastiera e l’input è fulmineo, immediato, preciso. La sensazione di affaticamento, anche dopo lunghe sessioni, sarà minima e la vostra efficienza, credeteci, ne risentirà positivamente.
L’unica vera pecca è che l’unico layout disponibile è quello americano. Ciò significa che alcuni tasti non riportano correttamente l’input che effettivamente viene inviato al software di turno, una problematica che si paleserà soprattutto in fase di scrittura. Potrete comunque aggirare l’ostacolo sia se ormai conoscete a memoria la disposizione di tutti i tasti della tastiera, sia applicando degli adesivi che ricalcano la disposizione dei tasti delle tastiere con layout nostrano.
Qui trovate il link per l’acquisto della tastiera Blackwidow V4 X in versione Fortnite.
– Razer Deathadder V3 Pro
Non molto tempo addietro avevamo avuto la possibilità di parlarvi piuttosto bene del Deathadder V3 Hyperspeed, mouse che ci era parso performante, comodissimo, preciso e ricco di qualità. Non pensavamo che il distacco con il fratello maggiore Pro, qui proposto nella sua terza versione, potesse essere così netto e sensibile.
La periferica riprende ovviamente la fantasia della tastiera, con un’uniforme blu rotto dal logo e dalla siluette del Llama Pinatas in un giallo in stile graffito. Grigi i tasti, mentre nera è la rotella con dettagli di un giallo acceso. Il design recupera vagamente quello del Battle Bus di Fortnite, complice anche la forma del mouse.
A parte un minuscolo led che comunica lo stato di carica della batteria, come da tradizione non troverete alcuna luce RGB ad impreziosire una periferica indirizzata agli e-sport e per offrire una precisione massima. Laddove la Blackwidow V4 X ci teneva anche all’aspetto estetico, qui siamo di fronte ad un prodotto pensato per il massimo dell’efficienza. E dobbiamo dire che l’obiettivo può dirsi raggiunto in pieno.
La sua efficacia parte dalla forma stessa della periferica, che consente una presa salda, resa ancora più sicura dal materiale con cui è realizzato lo chassis che crea il giusto grado di attrito. I piedini in PTFE, un derivato della ceramica, garantisce il perfetto scorrimento del mouse, consentendo facilmente rapidi movimenti, ma offrendo la resistenza necessaria quando dovrete effettuare spostamenti millimetrici.
Anche il peso è estremamente contenuto, seppur lievemente maggiore rispetto all’Hyperspeed. Parliamo infatti di 55 grammi, contro i 63 grammi del V3 Pro, una differenza minima, che non ci ha mai causato problemi o sensazioni di pesantezza, anche dopo una lunga serie di partite.
Come il fratello minore, il mouse consente una doppia connettività, sia cablata, che wireless. Va da sé che i veri pro si affideranno al cavo USB Type-A/Type-C in dotazione, ma anche in modalità wireless sono garantite altissime prestazioni visto che, nativamente, la frequenza di polling può oscillare da 1000 Hz, con una durata della batteria sino a 90 ore, che diventano l’assurda cifra di 8000 Hz, con un calo di autonomia fino a 17 ore massimo, connettendo il dongle incluso nella scatola al vostro PC.
Non sono naturalmente finite qui le qualità del DeathAdder V3 Pro. Tanto per cominciare sul fianco sinistro del mouse troverete due tasti che, sempre in combo con Synapse, potrete programmare, affidandogli la funzione che preferite. Tra queste, come di consueto, c’è la modifica del DPI, altro valore fuori parametro che è in grado di raggiungere la periferica. L’intervallo, difatti, parte da 100 e arriva addirittura a 30.000, un valore senza senso che, se all’atto pratico verrà impostato da pochissimi e solo in casi estremamente specifici, testimonia la raffinatezza della tecnologia che pulsa dentro lo chassis del mouse.
Conclude il pacchetto di parametri fuori di testa il binomio velocità e accelerazione massima. Se già eravamo rimasti sbalorditi dai valori raggiunti dall’Hyperspeed, rispettivamente 500 IPS e 40G, con il V3 Pro queste statistiche raggiungono l’incredibile cifra di 750 IPS e ben 70G.
Numeri che parlano da soli di quanto la periferica sia adatta non solo per darvi il giusto supporto nel lavoro di tutti i giorni, sia che usiate il PC per scrivere, che per effettuare precisi lavori di grafica, ma anche per sostenere le vostre ambizioni in ambito e-sportivo. Nelle nostre lunghe sessioni proprio a Fortnite, abbiamo visto migliorare sensibilmente le nostre prestazioni, non fosse altro che, in combinazione con la Blackwidow V4 X, la nostra sensazione di stanchezza è sempre stata ridottissima, proprio per merito della qualità costruttiva e della precisione garantita dalla coppia di periferiche.
Per vostra comodità, vi lasciamo qui il link all’acquisto del Deathadder V3 Pro.
– Razer Kraken V3 X
Di tutto il set in collaborazione con Fortnite, le Kraken V3 X rappresentano certamente l’anello più debole. Ciò non vuol dire che ci troviamo di fronte ad un prodotto di scarsa qualità, ma il livello qualitativo globale è sicuramente inferiore rispetto alle altre due periferiche prese in esame.
Basta un analisi dei materiali utilizzati per rendersene conto, nonostante anche in questo caso, in termini puramente estetici sia stato fatto un ottimo lavoro. Il colore dominante è nuovamente il blu, con la sagoma del Llama Pinatas retroilluminata, i cui colori RGB possono essere gestiti nuovamente tramite Synapse, ad occupare il centro dei due padiglioni. Piacevole alla vista, la periferica tradisce il minor livello di efficienza a partire dal cavo USB, unica configurazione di connessione prevista, di un materiale poco piacevole al tatto e che tende con troppa facilità ad arricciarsi. Anche l’archetto non restituisce la sensazione di solidità sperata, per quanto si riveli estremamente flessibile. I padiglioni sono fin troppo plasticosi già allo sguardo, ma il materiale dei cuscinetti, ovviamente in memory foam, restituiscano il giusto senso di morbidezza al tatto.
Le sensazioni migliorano sensibilmente una volta indossato l’headset e messo alla prova. La parola d’ordine di Razer nella progettazione di questa periferica è stata leggerezza. Il peso complessivo è di soli 285 grammi e, complici l’archetto che non stringe mai eccessivamente e il materiale usato per i cuscinetti, anche dopo lunghe sessioni di gioco non si ha mai quella sensazione di pesantezza che certe periferiche simili lasciano. Anche il calore percepito dalle orecchie è assolutamente contenuto, a tutto vantaggio del comfort.
Il Driver Razer TriForce da 40mm si comporta piuttosto bene alla prova dei fatti, con qualche limite nella riproduzione dei bassi, limite che si palesa soprattutto ascoltando musica o mentre si guarda un film. Ciononostante, durante le proprie sessioni di gioco, l’headset è perfettamente in grado di farci sentire distintamente ogni suono e di riprodurre correttamente da quale direzione si propaghi.
Anche il microfono cardioide HyperClear se la cava, pur non raggiungendo un’efficienza degna di lode. La voce viene ben captata, ma verrà percepita dagli altri videogiocatori con un effetto ovattato fin troppo marcato.
In giro esistono sicuramente headset migliori, ma va anche sottolineato come il rapporto qualità-prezzo sia ottimo. A questo link, infatti, potrete fare vostre le cuffie targate Fortnite a 89.99€, un prezzo assolutamente in linea con le performance garantite dalle cuffie Razer.
– Razer Goliathus Extended Chroma
Chiude il set il gigantesco Goliathus Extended Chroma, l’immancabile compagno per garantire la massima efficienza della Blackwidow V4 X e, soprattutto, del Deathadder V3 Pro.
Le dimensioni della periferica sono notevoli: 920 x 294 mm e ben 3 mm di spessore. Esteticamente riprendere colori e disegni, sempre in stile graffiti, già commentati e descritti per tastiera, mouse e cuffie. Vale tuttavia la pena citare la sottile striscia led RGB che traccia il perimetro del tappetino, che potrete ovviamente personalizzare, pur blandamente, tramite Synapse.
La superficie inferiore è in gomma antiscivolo e credeteci quando affermiamo che nessuna sollecitazione è in grado di spostare il tappetino di un millimetro. L’altra faccia, invece, è in tessuto micro-intrecciato e garantisce il perfetto scorrimento del mouse e un ancoraggio sicuro della tastiera, un sortilegio che ci ha permesso il perfetto grip e tenuta anche nelle sessioni più intense dei nostri giochi preferiti.
Dovete solo assicurarvi di avere una superficie sufficientemente ampia per accogliere il Goliathus Extended Chroma, che potete acquistare a questo link. Per il resto, stiamo parlando di una periferica non solo esteticamente gradevole, ma anche estremamente efficiente.
Conclusioni
Il set di periferiche di Razer in collaborazione con Fortnite è un quartetto che, sia singolarmente che nella sua globalità, svolge alla grande il lavoro preposto.
Esteticamente è una gioia per gli occhi. Una di fianco all’altra, le periferiche creano un quadretto piacevolissimo, ma anche in solitaria ognuna di esse è il perfetto punto d’incontro tra lo stile di Razer, che dove può infarcisce il tutto con luci RGB, e il chiasso cromatico classico di Fortnite.
In termini di prestazioni, si va dalle economiche Kraken V3 X che, al netto di un prezzo estremamente competitivo, non rappresentano di certo il top di gamma, all’irreprensibilità della Blackwidow V4 X e del Deathadder V3 Pro. Il Goliathus Extended Chroma, dal canto suo è la classica periferica che non sapevi di volere: esteticamente gradevole, è capace di incrementare ulteriormente l’efficienza della vostra tastiera e mouse.
Un pacchetto completo, di cui se ne possono eventualmente acquistare i singoli pezzi, dedicato chiaramente ai tanti fan di Fortnite, ma che potrebbe trovare posto nelle postazioni gaming anche di chi, semplicemente, è in cerca di periferiche estremamente efficienti e piacevoli alla vista.
Good
+La Blackwidow V4 X è estremamente efficiente+Il Deathadder V3 Pro vi farà riconsiderare, in negativo, le performance di tutti gli altri mouse+Esteticamente il set è molto gradevole alla vistaBad
-Le Kraken V3 X sono l’anello debole della proposta-Per il Goliath Extended Chroma dovrete trovare una scrivania con sufficiente spazio
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