Razer Viper Ultimate – Recensione

Il non plus ultra dei mouse wireless!

Razer Viper Ultimate – Recensione
Razer Viper Ultimate – Recensione
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Un errore molto comune è quello di pensare che un mouse valga come un altro, o comunque che non valga la pena investire cifre troppo elevate su un buon mouse gaming. Altro errore che spesso si fa è quello di pensare che per avere un buon mouse bisogni affidarsi a tutti i costi ad un mouse wired. Ebbene, il Razer Viper Ultimate è la constatazione che quelli appena citati siano, a tutti gli effetti, solo dei luoghi comuni. Il mouse di cui vi parleremo è infatti un concentrato di tecnologia, che non teme il confronto con i più blasonati mouse da gioco con il filo, seppur ad un prezzo relativamente alto, soprattutto in questa configurazione.

Facente parte della famiglia Viper (di cui conserva il design), il Viper Ultimate si distingue innanzitutto per il fatto di essere wireless (ma non solo per quello) ed è disponibile in versione standalone nera, oppure insieme alla dock di ricarica nelle colorazioni nero, bianco, rosa e… in una inconfondibile colorazione gialla Cyberpunk 2077. La versione stand alone costa 150 euro, mentre quelle con dock 170 euro, ad eccezione della versione Cyberpunk 2077 per cui bisognerà sborsare 10 euro in più. Le trovate tutte sullo store ufficiale di Razer.

Una dotazione essenziale ma che offre molteplici soluzioni d’utilizzo

All’interno della confezione, oltre alla classica lettera di ringraziamento dei prodotti Razer, troviamo il mouse, un cavo micro USB rivestito di tessuto e, appunto, la dock di ricarica, che ha anche un ingresso USB in cui inserire il ricevitore wireless. Quest’ultimo è nascosto all’interno di uno sportellino che si trova nella parte inferiore del mouse, rendendo di fatto il Viper Ultimate davvero comodo da portare al di fuori delle mura domestiche; tutte queste componenti sono separate tra loro, in modo da renderne estremamente versatile l’utilizzo.

La primissima impressione che si ha quando si prende in mano il mouse è: ma quanto è leggero?! Ve lo diciamo subito: solo 74 grammi. Superato lo scetticismo iniziale (probabilmente perché siamo stati abituati al fatto che un mouse pesante sia sinonimo di robustezza/buone prestazioni) dobbiamo dire che l’estrema leggerezza non ne compromette la precisione, anzi, lo rende al contempo ancor più maneggevole; complici i piedini, realizzati in un materiale che lo rende scorrevolissimo.

Passiamo ora al design, che è praticamente identico a quello dei fratelli minori e che dietro alle sue forme, aggressive ma allo stesso tempo minimali, nasconde una caratteristica non da poco: è adatto anche ai mancini. Essendo la disposizione dei tasti simmetrica infatti, che venga impugnato con la mano destra o sinistra, non ci sarà alcuna differenza, andando quindi a ritagliarsi un’ulteriore fetta di consumatori. Sono 8 i tasti programmabili (tutti tranne il “left click”, se si usa con la mano destra) ma se quelli laterali da utilizzare con il pollice sono comodissimi e posizionati alla perfezione, non possiamo dire la stessa cosa per quelli posizionati dall’altro lato e che (presumibilmente) andrebbero premuti con il mignolo. Ci abbiamo provato e riprovato, ma non siamo riusciti ad abituarci ad utilizzarli, rendendoli quindi un’opzione dedicata ai mancini che però è come se togliesse due tasti programmabili al totale.

Aggressivo ma al tempo stesso elegante. I materiali utilizzati sono a prova di gamer

A proposito di programmazione, il mouse permette di salvare 5 profili diversi on-board (oltre a quelli via software/cloud), facilmente richiamabili con il tasto che si trova nella parte inferiore, permettendovi di sfruttarlo al 100% anche su un altro PC.

La plastica che ricopre la maggior parte del mouse è opaca e non lascia spazio ad impronte (nemmeno dove c’è il logo illuminato), caratteristica che permetterà al mouse nel tempo di nascondere i segni dell’usura. I due lati (così come la rotella) sono gommati per garantire un grip maggiore, mentre ci sono solo due piccole parti lucide, che non sono facilmente raggiungibili (essendo ribassate); quindi dopo circa un mese di utilizzo il mouse è praticamente perfetto. In conclusione, molto bello esteticamente, le sue linee faranno contenti sia i gamer incalliti, che coloro che cercano qualcosa di stiloso ma non eccessivamente. Ergonomicamente nulla da dire, eccezion fatta per i due tasti citati in precedenza, tra l’altro ottima la scelta dei materiali.

Parlando di design non si può non citare l’illuminazione RGB (fino a 16.8 milioni di colori) che troviamo sia sul mouse con l’immancabile logo Razer, che sul fondo della dock di ricarica. Anche in questo caso è minimale, dando quel pizzico di stile senza però esagerare e rendendo non solo adattabile a qualsiasi setup la dock, ma proprio un elemento che va ad arricchire il proprio desktop. Tra l’altro l’illuminazione non solo è sincronizzabile tra mouse e dock, ma anche con gli altri device Razer e con altri sistemi di illuminazione che non siano Razer Chroma; in questo modo andranno ad integrarsi con il resto della vostra illuminazione.

Lo sportellino che accoglie il ricevitore WiFi e la sua estrema leggerezza lo rendono un mouse ultra portatile

Passando alla parte tecnica, come detto il Viper Ultimate è un mouse wireless, ma che volendo può essere utilizzato anche con il cavo: in questo caso consigliamo di utilizzare quello incluso nella confezione che garantisce velocità e flessibilità (è lungo 1,8m). Tuttavia non ne vediamo l’esigenza dell’utilizzo con il cavo se non per ricaricarlo mentre si utilizza: la tecnologia wireless Razer Hyperspeed (che abbiamo già provato su altre periferiche Razer) rende praticamente inesistente la latenza. Non dimentichiamo tra l’altro che si tratta di un mouse gaming, pensato e studiato per gli esport: noi non siamo di certo giocatori professionisti, ma dobbiamo dire che non abbiamo riscontrato alcun problema di latenza, anzi, anche nelle fasi di gioco più concitate il mouse è stato iperresponsivo e soprattutto sempre precisissimo.

Merito anche del sensore ottico Focus + che oltre a vantare 20.000 DPI e 650 IPS, ha delle funzionalità di tracciamento e sincronizzazione uniche. Sapete che per avere una precisione ottimale i mouse andrebbero calibrati in base alla superficie che si utilizza? Bene, il sensore equipaggiato sul Viper Ultimate svolge questa funzione automaticamente ogni volta che si cambia superficie d’appoggio, impedendo che venga perso il tracciamento quando il mouse viene alzato nelle sessioni concitate di gioco. Tra l’altro il software Razer permette di attivare il cut-off asimmetrico che offre un ulteriore livello di precisione, permettendo di impostare la distanza di “atterraggio” da cui riprende a tracciare.

Infine, non meno importante, c’è un’altra caratteristica che va ad alzare il livello di questo mouse: i due tasti principali non sono meccanici, bensì dotati di uno switch ottico, che attiva il click praticamente alla velocità della luce e soprattutto evita l’effetto “rimbalzo” che può produrre click multipli involontariamente. Allo stesso tempo, gli switch ottici hanno una durabilità nel tempo maggiore rispetto agli switch tradizionali, in questo caso Razer parla di 70 milioni di click,

Non ci dilungheremo ulteriormente su questi tecnicismi, ma di fatto dobbiamo dire che sotto il cofano del Viper Ultimate c’è il meglio del meglio, soluzioni hardware che vanno a giustificare il suo prezzo elevato e che lo rendono una soluzione ottimale per chi ama la competizione e privilegia il gaming estremo.

Razer Synapse permette di customizzarlo sotto ogni aspetto

Non c’è però solo l’hardware, in quanto Razer Synapse permette di personalizzare praticamente ogni aspetto del mouse. Si parte dalla configurazione dei tasti a cui si possono assegnare le funzioni più disparate (incluse macro), poi l’illuminazione, che oltre ai colori permette di scegliere diversi effetti (realizzabili anche attraverso il Chroma Studio), l’intensità della stessa, e le funzioni di risparmio energetico (che riguardano anche la funzionalità stessa del mouse). A livello di performance si possono settare i DPI dei vari profili (e anche il numero degli stessi) e il già citato tracking automatico della superficie, che volendo può anche esser calibrata manualmente. Synapse permette di gestire tutte le vostre periferiche Razer e di condividere profili ed alcune delle impostazioni (in primis l’illuminazione) tra loro; i moduli come Alexa e Philips Hue ne ampliano le funzionalità, non capiamo solo perché non ci sia ancora la lingua italiana tra quelle selezionabili.

Sotto il cofano del Viper Ultimate c’è il meglio del meglio

Abbiamo testato il Razer Viper Ultimate contestualmente alla realizzazione di un nuovo setup, quasi del tutto wireless, siamo quindi passati da un mouse gaming wired di un certo livello a questo, con un breve intermezzo con un mouse wireless che si faceva definire “gaming”. Ebbene, questo passaggio ci ha confermato le due cose di cui parlavamo ad inizio recensione: la prima è che non sempre un mouse wireless debba performare peggio di uno wired, anzi. La seconda è che, appunto, non tutti i mouse wireless sono uguali.

Durante la nostra prova il Viper Ultimate non solo ci ha accompagnato egregiamente nello smart working, garantendo una precisione assoluta anche nell’utilizzo in ambiti “creativo/artistici”, ma quando è stato messo alla prova su FPS oppure RTS non ha fatto una piega, non facendoci rimpiangere nemmeno per un secondo il nostro vecchio mouse wired. Ci ha stupito poi come la sua estrema leggerezza non abbia influito sulla robustezza del mouse, e tantomeno sulle prestazioni (nonostante fossimo abituati ad un mouse molto più pesante).

Si sposa alla perfezione con i setup moderni, pieni di LED

La dock station poi è andata ad arricchire la nostra postazione (con tanto di altri LED) e ha reso la ricarica davvero pratica: basta poggiare il mouse che magneticamente aderisce alla dock e parte la ricarica, con conseguente cambio di colore del led in base al livello di energia. A tal proposito, Razer dichiara fino a 70 ore di utilizzo con il led spento. Noi dobbiamo dire che siamo riusciti a portare a casa un’intera settimana lavorativa, avendo l’accortezza di spegnerlo del tutto quando finivamo di lavorare: parliamo di circa 50 ore, con il led acceso, seppur non alla massima luminosità. Una durata buonissima che, considerando l’alert quando la batteria sceglie sotto una certa soglia, e la possibilità di eventualmente continuare ad usarlo in modalità wired, impedirà che il Viper Ultimate vi lasci “a piedi”.

Tirando le somme, ci troviamo di fronte ad un mouse di un certo livello e conseguentemente di una certa fascia di prezzo. Funzionale per tutti (anche per i mancini) ma indicato principalmente per chi ne fa un utilizzo pro in ambito gaming; non per nulla, se non per il costo. Le soluzioni hardware inserite in questo leggerissimo mouse si fanno sentire positivamente, gli unici nei che abbiamo trovato sono i già citati tasti laterali che con il mignolo sono davvero ostici da utilizzare e la corsa dei pulsanti principali, che quando non si premono bene, fa attrito e produce un rumore fastidioso. Per il resto, che mouse signori!

Conclusioni

Come recita il titolo del video qui in alto, non tutti i mouse wireless sono creati nello stesso modo. Il Razer Viper Ultimate in effetti ne è la dimostrazione, seppur la qualità abbia il suo prezzo. Partiamo infatti da 150 euro per la versione senza dock (che per 20 euro in più però consigliamo vivamente), per un mouse che però non chiede compromessi, al di fuori del numero di tasti a disposizione che potrebbe far storcere il naso a qualcuno.

Tuttavia questa “mancanza” va a beneficio dei giocatori mancini, che potranno usarlo al pari dei destrorsi. In soli 74 grammi, sotto un design aggressivo ma al contempo minimale e dietro a degli ottimi materiali, nasconde un cuore tecnologico fatto di pulsanti ottici (più veloci e responsivi di quelli meccanici), di un sensore che arriva fino a 20.000 DPI ma che offre anche dei sistemi di tracciamento avanzati che lo rendono precisissimo, il tutto grazie anche alla tecnologia Wireless Hyperspeed che non vi farà rimpiangere i mouse wired.

La dock è un plus e non un vincolo per la ricarica, visto che il ricevitore Wi-Fi può esser staccato e inserito in uno sportellino alla base del mouse, rendendolo così estremamente portatile. E non dovrete preoccuparvi del software, perché terrà in memoria fino a 5 profili e perché la sua tecnologia analizza e traccia automaticamente la superficie che usate, rendendolo praticamente perfetto anche per le competizioni esport.

Esport che è sicuramente il suo target principale
, considerando la fascia di prezzo, ma il Viper Ultimate potrebbe far gola anche a chi vuole un mouse wireless che permetta di esprimersi al massimo nelle competizioni online, seppur non ufficiali, o che cerca un mouse che completi la propria postazione facendosi notare (la versione griffata Cyberpunk 2077 è poi il massimo che si possa chiedere). Non che non si possa usare nella quotidianità eh, anzi, la sua autonomia e la sua praticità lo rendono un compagno di lavoro perfetto, ma il prezzo certamente non lo rende accessibile a chiunque.

Trovate il Razer Viper Ultimate in tutte le sue colorazioni sul sito ufficiale Razer. Mentre da GameStopZing trovate una vasta selezione di accessori Razer, in negozio e online.

Good

  • Leggero ma allo stesso tempo robusto
  • Tecnicamente all'avanguardia
  • Ottime prestazioni
  • Ergonomico e fatto con materiali durevoli
  • È perfetto anche per i mancini...

Bad

  • ... ma questa feature rende due tasti difficilmente utilizzabili
  • Il prezzo è decisamente elevato, seppur giustificato
8.5

Imperdibile

E' passato troppo tempo per ricordare il mio primo approccio al mondo videoludico... Limpido è invece il ricordo della prima console, un Atari 2600, e dei giorni interi passati a giocarci. Da allora sono cambiate molte cose: i videogiochi sono diventati il mio lavoro, non ho più tutto quel tempo per giocarli ed ormai sono pochi quelli che mi lasciano a bocca aperta. Ma al di là di tutto, l'amore c’è ancora, così come la voglia di arrivare un giorno a crearne uno… Ecco, se non si fosse capito, sono un eterno “sognatore"!

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