Rayman Legends – La Recensione

Rayman Legends – La Recensione

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Rayman è tornato! Finalmente, dopo quasi un anno di tribolazione da parte dei fan più accaniti e non solo, la melanzana viola e la sua banda di scanzonati eroi si appresta ad invadere le nostre console. Si tratta di un platform puro con decise influenze di stampo musicale ben assortite nell’economia di gioco. Riuscirà questo secondo capitolo della serie a ripercorre i fasti del predecessore? Scopriamolo insieme!

Lo ameranno: Chi non ha potuto giocare a Rayman Origins e chi vuole passare ancora sane ore in compagnia di Rayman&co.
Lo odieranno: Chi odia il genere o chi è sempre alla ricerca del nuovo!
È simile a: Rayman Origins

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Titolo: Rayman Legends
Piattaforma: Xbox 360 / PS3 / PC / WiiU / PS Vita
Sviluppatore: Ubisoft Montpellier 
Publisher: Ubisoft
Giocatori: 1-5 (WiiU) / 1-4 (PS3) – 1 Online
Online: Sì / Sfide classificate
Lingua : Italiano (Testi e Parlato)

La spettacolarità degli ambienti di gioco è evidente!

La spettacolarità degli ambienti di gioco è evidente!

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Un mondo di incubi e antieroi attende Rayman…

La nostra irriverente squadra di raccogli-lum è caduta in un sonno profondo, permettendo agli incubi di invadere nuovamente la Radura dei sogni. Gli incubi hanno forgiato creature terrificanti, tipiche di ogni leggenda potremmo aggiungere, che hanno seminato scompiglio nella placida valle. Rayman, Globox e Murfy, usando i dipinti magici con cui il Sognabolle – il saggio della situazione – ha riempito casa e che fungono da portali, entreranno ed usciranno da ogni mondo invaso dagli incubi per liberare i Teen catturati e riportare la radura alla sua originaria calma e serenità.

La brevissima introduzione iniziale ci mette a parte di questa tristissima notizia e sta a noi, pad alla mano, cercare di arginare la minaccia che l’oscurità rappresenta. La narrativa è evidentemente elementare ma non per questo risulta essere priva di forza. Ogni personaggio presente, buono o cattivo che sia, è caratterizzato in maniera esemplare, grazie anche ad una vena ironica che pervade tutta la produzione. È inoltre presente una buona dose di autoironia in tutto quel che compare a schermo: basti pensare alla propria esperienza in-game quantificata in “Miticaggine” o ai richiami evidenti ai mostri sacri del genere di appartenenza, con la presenza di Ray e Glob Idraulico (a.k.a. Mario & Luigi!), eroi sbloccabili in esclusiva per Wii U.

Il livello "Labirintissimo" fa capire come gli sviluppatori abbiano attinto alle più varie fonti di ispirazione.

Il livello “Labirintissimo” fa capire come gli sviluppatori abbiano attinto alle più varie fonti di ispirazione.

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…e noi cosa facciamo?

Se è vero che in linea di massima qualcosa che funziona è bene non stravolgerla, qui assistiamo al riutilizzo massiccio di quel che è stato un successo di pubblico e critica: stiamo parlando del capitolo precedente, Rayman Origins, inserito quasi tutto all’interno della modalità Back to Origins. Quasi, poiché Ubisoft Montpellier ha praticato una fine operazione di taglia&cuci, convogliando insieme più livelli esistenti in un unico nuovo dipinto. Ai più attenti salterà subito all’occhio che in questa operazione di cesello quelle che sono andate perse, nella maggior parte dei casi, sono le sezioni più complesse, rendendo Back to Origins sensibilmente più semplice del gioco originale. Anche le temibili sfide per i denti sono state riprodotte e semplificare con una telecamera che scorre più lentamente e che ci aspetta (un po’…), nel caso in cui non dovessimo riuscire a stare alle costole della cassa arancione, o se siamo impegnati nel liberare il Teen di turno.

e3-2012-rayman-legends-screenshotsTutto sommato risulta essere una piacevole aggiunta per coloro i quali non hanno avuto modo di giocare al primo capitolo o per i nostalgici che non faranno fatica a percorrere una volta in più strade già ampiamente battute. Se si ha voglia di novità purtroppo bisogna limitare le proprie aspettative perché, benché ce ne siano, non sono di così grande impatto. Quel che motiva il nostro peregrinare attraverso foreste e paludi o in fondo al mare e per l’antica Grecia è principalmente la ricerca di Teen da liberare. Sono addirittura 700 in totale e se ne trovano 10 nei livelli di stampo classico e 3 per ogni livello particolare. La raccolta di Lum, presenti in quantità doppia rispetto al passato, è finalizzata allo sblocco di Eroi, GrattaFortuna e coppe secondo soglie di merito che variano in base alla tipologia di livello. I GrattaFortuna, sorta di gratta&vinci, costituiscono l’unica via d’accesso alle Creaturine, piccoli amici da collezionare per avere in cambio Lum e coppe (ancora…!), e ai dipinti di Back To Origins.

L’ampliamento della sezione multiplayer vede la comparsa di una modalità tutta nuova dedicata alla competizione in locale, Kung Foot, che mette in piedi un campo di calcio alla buona, con due porte ai lati dello schermo, un pallone fatto scendere dall’alto, e tanto basta per divertirsi sfidando i propri amici in un multiplayer locale davvero spassoso. Ovviamente vince chi fa più reti! Altra novità di rilievo è la presenza di sezioni di gioco esclusivamente votate alla musica e al ritmo. Sono sezioni a scorrimento orizzontale o verticale in cui vedremo il nostro eroe viola correre a tempo di musica, saltando quando il chitarrista da una pennata sulle corde o tirando pugni in corrispondenza di un colpo di rullante. La cattivissima modalità 8-bit poi, accessibile solo dopo aver raccolto più della metà dei Teens sparsi per la Radura dei Sogni, ci vedrà impegnati in tutti i livelli musicali presenti in gioco riprodotti emulando la grafica delle console del passato, ad 8-bit appunto, con qualche licenza per aumentarne la difficoltà: video che scompare o che diventa eccessivamente disturbato, ad esempio. Bisogna andare avanti basandosi sulla propria musicalità e sulla propria esperienza nella versione normale del livello.

newUploads_2012_0815_9cd9cfd029ea182979eb50b5c59df4c3_RaymanLegends_Screenshot_MarbleRush_GCL’unica forma di cooperazione disponibile per questo titolo è in locale, fino ad un massimo di quattro giocatori. Si potrà fare incetta di Lum e scorrazzare in libertà in un frenetico susseguirsi di cadute e salti. Merita qualche nota a margine l’implementazione del GamePad. È ragionevole pensare che si tratti di un software pensato principalmente per esser giocato su Wii U poiché in effetti nasce come esclusiva per questa console ed è qui che esprime tutto il suo potenziale. In Teens nei guai, ad esempio, si passa molto tempo nei panni di Murfy, il piccolo amico volante di Rayman, il quale si controlla – meglio – con l’interfaccia tattile di cui dispone la console di Nintendo, grazie ad un accesso diretto a tutte le azioni possibili, senza demandare ad automatismi divenuti necessari su altre piattaforme. Sarà interessante vedere come questo si traduce su PSVita, release disponibile dal 12 Settembre.

L’altro impiego degno di nota è l’uso a TV spenta in tutto l’impianto di gioco, facendo sì che il GamePad visualizzi sia la schermata di gioco principale che, alla pressione di un controllo touch, il menù secondario, quello che solitamente compare quando giochiamo a TV accesa. Restano poi altre piccole features come il grattare i GrattaFortuna passando un dito sul touch o, durante le partite e in modalità random, scoppiare bolle contenenti vite. Ma se è vero che il GamePad offre qualcosa in più in termini di divertimento, può risultare frustrante in alcuni passaggi complessi che fanno sentire la mancanza di controlli più ergonomici, quali un classico joypad. Si sente ancora di più questa lacuna perché l’uso del Controller Pro (o anche del Wii Mote) è relegato al comparto multiplayer, forzando il giocatore singolo all’uso del paddone. Va comunque detto che se si sbaglia è colpa del lato umano della faccenda, poiché in questo titolo i controlli sono precisi, indirizzando il nostro alter-ego esattamente dove dovrebbe andare e consentendo salti millimetrici senza alcuna sfumatura nella gestione della fisica.

Rayman, Globox e Murfy (giocabile solo su WiiU) in una partita multiplayer! Divertimento assicurato!

Rayman, Globox e Murfy (giocabile solo su WiiU) in una partita multiplayer! Divertimento assicurato!

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… però questo mondo mi piace: è bello e si balla!

Rayman Legend è spettacolare, graficamente appagante e ricco di dettagli. In certi punti può sembrare addirittura barocco, quando attraversiamo la verde foresta pluviale, o risultare rarefatto e spoglio se ci troviamo nel labirinto di stampo mitologico presente in Olympus Maxymus, ma quest’ultima è una precisa scelta di design che si intona con l’atmosfera del livello. I colori sono vividi e vibranti e le animazioni dei personaggi sono convincenti. Benché si tratti di un seguito di un gioco di successo già ampiamente riconosciuto anche come punto di riferimento sul piano visivo, qui gli sviluppatori hanno migliorato ulteriormente il design di ambienti, situazioni ed eroi, rendendo tutto più limpido in un 3D simulato, lasciandosi dietro il cel-shading molto cartoonesco del precedente episodio e guadagnandoci in definizione e pulizia delle texture.

Se la cura alla compagine grafica mostra una notevole attenzione da parte dei pluripremiati sviluppatori di questa serie, a ricevere ulteriori riguardi è la componente sonora e ritmica tutta. I già citati livelli di stampo musicale ne sono un pregevole esempio. La cifra stilistica che caratterizza e rende brillante la musicalità del titolo si espande a tutta la colonna sonora che sostiene ogni attimo di gameplay. Ogni pezzo di accompagnamento è memorabile, accattivante e ben contestualizzato all’interno del mondo di gioco. Anche la varietà non manca, spaziando da un veloce ed energetico quattro quarti rock ad un più calmo e placido andante in salsa mariachi.

Attenzione! Si salvi chi può!

Attenzione! Si salvi chi può!

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… a te no? Ti tocco (e se non soccombi ti sfido, ancora!)

La parte sociale è sicuramente quella meno profonda del titolo. Esiste un’unica modalità con cui interfacciarsi al mondo esterno: le cosiddette sfide. Possono essere a rinnovo giornaliero o mensile ed essere più o meno estreme, ma si tratta comunque di raggiungere dati obiettivi in solitaria per determinare il proprio piazzamento in classifica ed ottenere vantaggi direttamente proporzionali al posto in graduatoria acquisito. Non sarebbe stata affatto cosa sgradita l’inserimento di una competizione diretta o una cooperativa online a rendere più ricca e variegata l’esperienza di gioco online, anche se la monotonia delle sfide è solo apparente, perché si è invogliati continuamente a migliorare i propri traguardi. Ne giova la rigiocabilità, già elevata, poiché non è affatto semplice attestarsi tra i primi classificati!

E a proposito di rigiocabilità, arrivare ai titoli di coda è solo metà del lavoro ed è un compito relativamente semplice, adatto – quasi – a tutti. Completare ogni singolo aspetto però è affare riservato agli impavidi e ai puri di cuore, vista la quantità di cose da raccogliere e il livello di difficoltà di alcune specifiche sezioni collaterali. Le sfide a tempo, qui divenute Invasioni, richiedono sangue freddo e una buona dose di allenamento. Stesso discorso per i già citati livelli ad 8-bit, sbloccabili come bonus aggiuntivo dopo aver terminato la storia principale. Trovare tutti i Teens imprigionati o raccogliere la ragguardevole somma di un milione di Lums non è complesso ma richiede comunque impegno e dedizione. C’è anche da considerare il fattore fortuna, perché alla sezione Back to Origins – dove dentro trovano posto 260 dei 700 Teens totali – si arriva solo dopo aver “vinto” i relativi dipinti con i GrattaFortuna. Le ore da passare nella Radura dei Sogni, a conti fatti, sono diverse ma saranno tutte divertenti e mai noiose.

Alcune intuizioni dei designer sono realmente sorprendenti!

Alcune intuizioni dei designer sono realmente sorprendenti!

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… loro, in fine, ce l’hanno fatta?

Il nuovo platform di Ubisoft conferma gli ottimi risultati ottenuti da Origins in termini di giocabilità e qualità audiovisiva. Resta però un problema importante, ossia la scelta, pesante, di affidare quasi metà del gameplay a qualcosa di già noto. Sicuramente la stragrande maggioranza di chi ha amato Origins amerà anche Legends in ogni sua sfaccettatura, ma a qualcuno potrebbe andare a noia dover ripetere passaggi già fatti più e più volte. Nel complesso è un gioco di pregevole fattura, forse anche più del predecessore sotto certi aspetti. Probabilmente sarebbe risultato ancora migliore, e con un senso differente, se fosse rimasto su Wii U, rispettando l’originaria idea di uscire al lancio della console.

La finestra di lancio di una console è zeppa di rimasterizzazioni e adattamenti alle nuove caratteristiche dell’hardware, il che avrebbe giustificato a pieno la scelta di inserire quasi tutto il titolo precedente in questo nuovo progetto, ma forse Nintendo ha avuto paura – “troppi platform”, ha detto – e ne ha decretato un primo rinvio. Poi i fans hanno gridato a squarciagola le proprie ragioni, esigendo la perdita dell’esclusività, che ha rimandato ulteriormente l’uscita del titolo, generando, a mio avviso, una decontestualizzazione importante. Resta un gran bel gioco, va sottolineato, ma non è quella killer app che avrebbe potuto essere se solo ci fosse stata una innovazione tale da far gridare al miracolo.

L'ultimo avamposto prima della gloria totale.

L’ultimo avamposto prima della gloria totale.

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