Rage – La Recensione

Rage – La Recensione

Dopo anni di sviluppo, Rage è finalmente giunto nei negozi. Personalmente speravo di giocare un valido “cugino” di Fallout 3/New Vegas maggiormente incentrato sulla componente FPS, trovandomi però parzialmente deluso. Se infatti la classe della storica Software House id Software traspare lungo tutta la Campagna, con armi fantasiose e devastanti che ci permetteranno di massacrare gli sventurati e variegati nemici, la libertà è purtroppo minata da scelte in fase di design a mio parere discutibili. Non siamo al cospetto di un banale sparatutto a corridoi, tutt’altro, ma i muri invisibili che delimitano gli enormi spazi delle Wastelands lasciano l’amaro in bocca. Di divertimento ce n’è a bizzeffe, sia durante le numerose missioni che nelle sessioni di guida, ma se è chiaro che una componente ruolistica troppo marcata avrebbe snaturato il concept dell’intero gioco, una maggiore libertà, sia per quando riguarda lo sviluppo del personaggio che nella pura esplorazione, l’avrebbe reso di certo più profondo ed originale. Sopra la media, ma ha il sapore di un’occasione mancata.

Lo ameranno: gli amanti degli FPS old-school e quelli delle ambientazioni post-atomiche
Lo odieranno: i fan dei classici RPG targati Bethesda, i fan di Doom & Quake privi di apertura mentale
E’ simile a: Fallout 3/ New Vegas e Borderlands, ma senza le peculiari componenti ruolistiche

Stranger in a strange Land

Prepariamoci ad un lungo viaggo, fatto di terribili mostri, zone devastate da visitare e proiettili preziosi come l’acqua: ogni singolo errore ci costerà caro! In Rage tutti avranno un favore da chiederci, un amico da salvare, un edificio abbandonato da ripulire, lavoretti che ci permetteranno di sopravvivere in questa terra martoriata, nonostante l’occhio vigile dell’autorità. Gare su bolidi, folli reality show/carneficine, fogne e miniere da esplorare ci aspettano dietro l’angolo… Tutti questi anni di sviluppo hanno giovato al nuovo progetto di id Software? Continuate a leggere!

Titolo: Rage
Piattaforma: Xbox 360 / Ps3 / Pc
Sviluppatore: id Software
Publisher: Bethesda
Giocatori: 1-2 (Co-op Online e Offline)
Online & Extra: 2-4 Giocatori
Lingua: Italiano (Testi e Parlato)

STORYBOARD

La nostra storia ha inizio in un futuro distopico, più precisamente nel 2029, con un asteroide in grado di polverizzare l’intero pianeta Terra. Nel video introduttivo, ci verrà mostrato il processo di criogenesi che coinvolgerà il nostro protagonista, oltre a personalità di spicco della società mondiale e un manipolo di umani con lo scopo di sopravvivere al quasi certo annientamento della razza umana e ripopolare il nostro mondo distrutto. La stasi , fulcro del progetto denominato “Progetto Eden”, termina 106 anni dopo, all’interno della struttura conosciuta come “Arca”. Il nostro protagonista, un uomo del passato, diventerà fin da subito bersaglio dell’ “Autorità”, i cattivi di Rage. Ci troveremo fin da subito soli e spaesati in queste lande desolate, ma basterà offrire i nostri servigi (non ci regalerà niente nessuno) per ottenere utili informazioni, nuove armi e veicoli! Potremo lavorare per varie fazioni presenti nei vari accampamenti e cittadine sparse per l’enorme mondo di gioco, trovando piccoli lavori controllando bacheche, o semplicemente esplorando la Wasteland, ma i membri della Resistenza saranno i nostri unici amici. E’ la classica trama “buoni contro cattivi”, ma per id Software la narrazione è sempre stata in secondo piano, concentrando piuttosto le proprie energie sul puro gameplay!

Il folle proprietario di "Mutant Bash TV"....saranno numerosi gli schizoidi che ci chiederanno di soddisfare le loro richieste più assurde

GAMEPLAY

In ambito FPS, lo storico team texano è una garanzia. Ma Rage voleva essere qualcosa di diverso: numerose erano le premesse e le novità rispetto ai classici stilemi del genere,  e se la maggior parte di queste non sono state del tutto rispettate, la componente sparatutto rimane in ogni caso a farla da padrone, un tipo di gameplay praticamente inventato dalla SH in questione! Old-school purissima dagli anni 80: armi potentissime ci permetteranno di fraggare i malcapitati nemici, che saranno sempre vari, macabri e fantasiosi, a volte poco reattivi e in più di un’occasione moriranno in modi poco decorosi, ma quando ci attaccheranno in massa o tenteranno di disintegrarci il cranio con un preciso headshot non ci sarà scampo.
Tra le promesse non mantenute, è la libertà tanto sbandierata, una delle pecche più gravi. Vagando per le lande desolate, si pareranno davanti a noi dei paesaggi mozzafiato, canyon vastissimi, deserti bollenti e rocce, tante rocce. Che si riveleranno delle belle sceneggiature e niente più, in quanto dei perenni muri invisibili ci proibiranno l’accesso alla maggior parte delle zone in vista. Per non parlare dei dialoghi, superbamente doppiati ma privi di qualsiasi scelta multipla, o agli NPC amici che non possono essere uccisi in alcun modo, smorzando ogni possibile implicazione morale.
Insomma, anche se c’è il marchio Bethesda sulla scatola, non aspettatevi un nuovo Fallout 3 (anche se l’intento della SH non era assolutamente quello).

Aspettatevi però un ottimo sparatutto privo di quei corridoi tipici degli FPS, sicuramente longevo, discretamente libero nell’esplorazione ma non del tutto nello sviluppo della trama. Potremo comunque viaggiare da una città all’altra in pieno stile RPG, avendo a disposizione una vasta scelta di mezzi: un’inedita componente Racing infatti si è mostrata una fantastica soluzione, sia a livello pratico che puramente ludico. Investire i nemici tra i canyon, gareggiare contro i Predoni e vincere soldi e modifiche per i nostri Quad e le nostre Buggies sarà estremamente divertente, con una fisica che non sfigura dinanzi a tanti altri mostri sacri del genere.

Avremo inoltre un inventario da gestire, trovando moltissimi oggetti nei dungeon dove svolgeremo gran parte delle missioni, ma l’80% di questi oggetti andranno semplicemente venduti per qualche soldo, mentre le armature verranno sbloccate durante specifiche missioni lungo l’arco del gioco. La gestione delle armi invece è ottima, con vari tipi di proiettile disponibile per le molte pistole e fucili presenti, da sfruttare in base al tipo di nemico e soprattutto alla quantità, scegliendo di volta in volta un’impostazione per i mostri più lenti e coriacei, o quelli deboli ma veloci.

Un ultimo grande problema riguarda l’estrema ripetitività di molti dungeon: in più di un’occasione ci capiterà di esplorare la stessa caverna, ma per 3 diverse missioni, trovando porte chiuse o strade bloccate a seconda del nemico/oggetto da trovare. Se ciò può essere fisiologico con un sistema di quest così ricco, può però risultare alla lunga noioso.

Particolare è il minigioco della resurrezione: quando moriremo, potremo premere una sequenza di tasti a tempo, sfruttando un simpatico marchingegno in grado di darci una scossa rigeneratrice e una conseguente esplosione che ucciderà i nemici nei paraggi. E’ surreale e rende il gioco un po’ più semplice, rispetto all’impronta prettamente hardcore sempre avuta da Id Software, ma è talmente divertente e utile che dopo qualche utilizzo non ci farete neanche più caso.

 

First Person Shooter senza (troppi) compromessi!

GRAPHICS & SOUNDS

I creatori di Doom e Quake (come giustamente ci ricordano anche sulla cover del gioco) sono sempre stati all’avanguardia nelle loro produzioni, offrendoci in ogni occasione motori di gioco proprietari pazzeschi quanto unici, distaccandosi da nomi ben più blasonati in favore di una determinata visione che sempre ha caratterizzato John Carmack e il suo team. Rage non è da meno, mostrandoci il sublime id Tech 5 all’opera. La versione Xbox 360 provata è stata “spalmata” su ben 3 DVD, nulla di sorprendente data la mole di texture che la nostra povera console dovrà sopportare, peraltro senza batter ciglio. Canyon e paesaggi mozzafiato ci appariranno in lontananza, ma il constatare che purtroppo non avremo modo di visitare quelle splendide location non fa altro che lasciare l’amaro in bocca. Potremo però consolarci nel notare la cura con cui sono stati creati accampamenti,piccole città e sopratutto i dungeon, anche se alla lunga un po’ ripetitivi, o il particolare stile con cui sono stati disegnati i personaggi, un tocco cartoon ricco di texture invece dell’amato/odiato cel-shading.

Buona la fisica dei veicoli, un aspetto in secondo piano ma comunque importante data l’utilità (sia per la comodità del trasporto che per la possibilità di trasformarli in macchine da guerra), decisamente meglio quella dei nemici, dotati di fluidi movimenti ma altalenante Intelligenza Artificiale, con alcuni avversari che come kamikaze andranno incontro alla morte nelle maniere più disparate e altri che si dimostreranno degni allievi di Chuck Norris, schivando ogni nostro proiettile. Proiettili che, data l’immensa esperienza nel campo da parte di Id Software, ci permetteranno di sventrare nella maniera più brutale possibile i poveri malcapitati che ci capiteranno sotto tiro.

Uno degli splendidi scorci offerti dal possente id Tech 5

ONLINE & REPLAY

I 3 DVD della versione Xbox 360 lasciano subito presagire un gioco ricco di dati, ed è esattamente così: nei primi 2 dischi è contenuta la lunga e possente Campagna single player, mentre nel disco 3 c’è la componente online, suddivisa tra gare di quad e buggy, e l’interessante modalità “Leggende della Zona Devastata”. Consisteranno in svariate missioni da giocare in co-op, sia online ma anche in locale (sempre più rara da trovare, purtroppo) ispirate dalle location della storia, con specifici compiti da svolgere agendo in squadra (un po’ come le Spec-Ops di Modern Warfare 2), modalità che andranno ad arricchire la longevità, già di per sé ottima, del gioco stesso. Manca purtroppo la classicissima modalità Deathmatch, un vero e proprio sacrilegio da parte dei creatori di uno dei giochi che hanno sdoganato il concetto di online-gaming (mi riferisco ovviamente alla serie Quake). L’unica modalità competitiva è Road Rage, ma potremo sfidare gli avversari unicamente sui nostri veicoli. Una scelta coraggiosa ma anche suicida da parte di id Software, che preferisce concentrarsi sul single player e affidando alla componente online solo uno dei molteplici aspetti che caratterizzano Rage, trascurando però tutti quei gamers che cercano principalmente sfide all’ultimo proiettile in un FPS online.

Sfide all'ultimo sangue nella Modalità online "Road Rage" grazie ai numerosi veicoli, che si riveleranno utilissimi sopratutto nella Campagna in singolo

IN CONCLUSIONE…

Sono perplesso. Superato lo shock di trovarmi tra le mani “soltanto” un FPS, scevro di tutti i crismi tipici degli RPG (la cui influenza è evidente, ma gestita in maniera approssimativa), sono rimasto comunque affascinato da Rage. L’amaro in bocca è inevitabile, sia per la libertà inspiegabilmente mozzata, ma soprattutto per le gravi mancanze della componente online (Un FPS senza deathmatch online è come un cielo senza stelle!). In compenso, un solidissimo motore di gioco, una splendida grafica, una divertente componente Racing e un gameplay ridotto all’osso ma dannatamente fluido, ci offrono un gioco ben oltre la media. Un sistema di quest più vario e un inventario vero e proprio l’avrebbero reso quel capolavoro che tutti ci saremmo aspettati da id Software dopo tutti questi anni di sviluppo, ma non c’è tempo per i rimpianti. Promosso ma con riserva, sperando che in un futuro seguito o nuova IP i creatori di Doom e Quake riescano a recuperare lo smalto di un tempo e regalarci un ritorno in grande stile.

Fonte Artwork: VE3D

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SECONDO PARERE

by Giovanni “Dix@n” Tomaselli

ID Software ha da sempre rappresentato per me, nerd di storica ed attestata origine, un caposaldo per quel che riguarda il genere FPS.

Capolavori come Wolfenstein 3D, DOOM, DOOM 2: Hell on Heart, Quake, Quake 3 hanno scandito, in sequenza, gli anni giovanili della mia esperienza di Gaming arrivando a farmi amare e rispettare a dismisura questa software house ed il suo ecclettico fondatore John Carmack.

E’ quindi con estrema fiducia che ho seguito il processo di creazione di Rage fin dall’inizio: ogni singolo video di gameplay e i vari developer’s diary mi convincevano sempre più della qualità del lavoro svolto da Carmack & soci nell’affinamento di quel mostro tecnologico chiamato ID TECH 5: della giocabilità non mi sono preoccupato…ma li…ID SOFTWARE la ha sempre fatta da padrona!

Il primo impatto con Rage è stato sconvolgente…mai avevo visto una così alta qualità grafica scorrere con una tale fludità sulla mia Playstation 3: personaggi ed ambienti erano qualcosa di ipnotico, favoloso, conturbante e suggestivo insieme. Tutte le sezioni, dalle classiche FPS alle avveniristiche, quanto atipiche, corse automobilistiche, presentano una pulizia grafica e una fludità senza eguali nel mondo console: Well Done ID SOFTWARE!!!

Veniamo dunque alla giocabilità! Per un giocatore come il sottoscritto questo gioco è uno spettacolo: DANNATAMENTE OLD SCHOOL e incredibilmente divertente, con le armi a disposizione potremo ridurre in brandelli ogni singolo nemico ci si parerà davanti in un tripudio di gore MA, e si…perchè c’è, ahinoi, un MA…tutto ciò va a discapito della libertà complessiva del giocatore. Sbandierata fino allo sfinimento in fase di creazione questa caratteristica rimane appena accennata: potremo si vagare per la mappa in un tripudio di citazioni da Wolfenstein 3D, a Doom, a Quake (sezioni che giustificano da sole l’acquisto del gioco per ogni nostalgico…sia chiaro…) ma non potremo addentrarci fino in fondo nei magnifici scenari che ci si pareranno davanti o influenzare in qualsiasi modo l’evolversi della trama, trovandoci davanti a dialoghi o situazioni completamente scriptate e, dunque, pilotate. In poche parole manca quasi completamente l’aspetto RPG cui tanto si era dato peso durante la campagna promozionale. Ma fin qui…DE GUSTIBUS, Rage potrebbe tranquillamente essere considerato un classico FPS, tecnicamente perfetto e con una libertà di azione poco al di sopra dello standard…se non fosse per una scelta, a mio modo di vedere, scriteriata e senza alcuna spiegazione logica: LA MODALITA’ MULTIPLAYER!

Ciò che mi lega a doppio filo al passato della ID SOFTWARE sono le migliaia di ore passate in LAN (eh si…ai tempi internet ancora non esisteva…NdDix@n) a fraggare amici, conoscenti e gli avventori di turno che osavano varcare le soglie della mia camera: uno contro tutti, armato di fucile a pompa, pistola, BFG9000…con l’intenzione di essere l’ultimo sopravvissuto! Beh..dimenticatevi tutto questo…alle classiche sfide FPS sono state preferite le corse automobilistiche attraverso i canyon di Rage che, per quanto ben progettate, non danno, in caso di vittoria, quel senso di appagamento che un frag ben eseguito conferisce al vincitore! Una scelta, a mio modo di vedere, suicida cui spero Carmack & soci vogliano porre rimedio mediante future patch o DLC.

Rage, un gran bel gioco, che non mancherà di appassionare i giocatori più attempati e di stupire i neofiti, una cornice perfettamente intarsiata e rifinita contenente un dipinto appena accennato: ma soprattutto una colossale occasione persa da Id Software per dimostrare il suo predominio, anche in chiave next-gen, in un campo in cui non ha mai avuto rivali. 


Traduttore e blogger freelance, adora (s)parlare di videogiochi e musica spaccatimpani tutto il dì. Quando può suona, gioca e legge, di tutto, anche le etichette degli shampoo. Terrore dei recensori e abbassatore di voti seriale, ha brillantemente sostituito le fatture ai suoi amati boss di Dark Souls, respingendo con caparbia ossessione e gioco di scudi qualsiasi backstab della vita sociale.

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