Project CARS – Anteprima – gamescom 2014

Project CARS – Anteprima – gamescom 2014

Colonia – Esistono giochi di corse e simulazioni di corse. Project Cars indubbiamente fa parte del secondo gruppo. Nato dal crownfunding, Project CARS è il frutto dell’amore per le corse di Slightly Mad Studios, che molti di voi ricorderanno per i fantastici GT-R su PC o magari per le due parentesi di Need for Speed SHIFT. Come però ci tengono a precisare, quello che abbiamo avuto modo di provare alla gamescom 2014 è un gioco creato insieme alla community, ascoltando i feedback di chi, oltre a contribuire nel vero senso della parola, desidera solamente che gli venga data la simulazione di corse definitiva. E quello che abbiamo potuto vedere, ci lascia presagire che gli amanti del genere, non rimarranno affatto delusi.

Non sappiamo da quale di questi punti siano partiti per mettere in piedi Project CARS, ma sono tre i punti chiave su cui è focalizzato il gioco.

Beyond Reality: gli sviluppatori sanno bene quanto l’aspetto grafico sia importante in una simulazione, sanno bene che quanto più realistica sia visivamente l’esperienza, tanto più permetterà al giocatore di immedesimarsi e sentirsi un vero pilota. Per quanto a seconda della piattaforma di gioco (PC, PS4, Xbox One e Wii U) la qualità grafica varierà sensibilmente, se si volesse giocare al massimo Project CARS, sappiate che su PC può arrivare ai limiti del foto realismo con una risoluzione di 4K (12K con tre monitor) e può anche essere giocato con Oculus Rift (e Project Morpheus su PS4). Più avanti vi parleremo delle nostre impressioni, ma senza dubbio è stata messa la massima attenzione sull’aspetto tecnico.

By Racers 4 Racers è un altro caposaldo dello sviluppo del gioco. Infatti, oltre all’aiuto dei fan, Project CARS si è avvalso della collaborazione di piloti reali, quali ad esempio Nicolas Hamilton (fratello di Lewis). Tutto questo per garantire una certa profondità dal punto di vista simulativo.

Your Journey, One Destination: Project CARS punta ad essere un’esperienza il più reale possibile, con tantissimi tracciati, condizioni climatiche che cambiano nel corso della gara, alternarsi del giorno e della notte, pit stop, weekend di gara comprensivi di qualifiche, sessioni di prova, etc etc. E soprattutto una modalità Carriera che non si limita a far accumulare crediti per comprare nuove macchine ed affrontare nuove gare, ma che vuole far immergere il giocatore nel mondo delle corse, farlo sentire un vero pilota, fargli provare sensazioni autentiche.

Sarebbero tante altre le cose da dire sul gioco, ma preferiamo raccontarvi la nostra esperienza, volant… ehm pad alla mano!

5974413_orig

Prima di mettersi alla guida in Project CARS, bisogna essere consapevoli che non si tratta di un gioco arcade, che non ci sono tasti per il rewind, che l’obiettivo non è quello di schiacciare al massimo sull’acceleratore, ma quello di saperlo dosare. Partiamo dalle retrovie, c’è il sole, scegliamo la visuale sopra al cofano, siamo pronti a partire. Per fortuna avevamo avuto già modo di provare brevemente Project CARS all’E3 e sapevamo cosa ci aspettava, per questo, una volta partiti, non appena abbiamo visto la curva in lontananza, abbiamo lasciato l’acceleratore ed abbiamo iniziato a frenare. Se non lo avessimo fatto, ci saremmo ritrovati coinvolti in un incidente o nella migliore delle ipotesi fuori pista, guardando la coda della corsa allontanarsi. Il bello, per chi come il sottoscritto adora le sfide, è proprio il realismo del sistema di guida. Che gusto c’è nell’arrivare in testa alla corsa in poco più di un  giro, “appoggiandosi” in curva agli avversari per non andare fuori pista, sorpassando facilmente vetture a destra e sinistra, come se fossero dei birilli?! Beh, anche noi l’abbiamo fatto innumerevoli volte, ma vi assicuriamo che in Project CARS effettuare un singolo sorpasso, rappresenta una sfida, ed al tempo stesso una soddisfazione se ci si riesce.

La vostra preoccupazione, soprattutto inizialmente, sarà quella di prendere padronanza con la vettura. Il primo obiettivo da raggiungere, sarà quello di evitare di uscire fuori pista e mandare a rotoli una gara. Per farlo vi toccherà dosare bene acceleratore e freno, e sicuramente inizialmente procederete a passo di lumaca. Ma dopo qualche giro inizierete a sentirvi più sicuri, a spingere di più sull’acceleratore e vi sentirete pronti per essere competitivi! È a quel punto che abbiamo deciso di ricominciare la gara, perché ormai ci sentivamo pronti. Ripartiamo, consapevoli dei nostri mezzi (e del nostro mezzo), ma sappiamo che, nonostante tutto, bisogna essere cauti e non rischiare quel sorpasso in più o quella staccata troppo lunga. Per cui restiamo nelle retrovie, osserviamo il comportamento degli altri piloti ed aspettiamo il momento giusto per sorpassare. I primi sorpassi sono abbastanza semplici, ma più si scalano posizioni più gli avversari davanti a noi diventano ostici, per cui ci accontentiamo di restare nella posizione attuale. Sappiamo che spingere di più sull’acceleratore è rischioso, ma naturalmente l’obiettivo è sempre quello di vincere la gara, per cui ci proviamo. Così scaliamo ancora qualche posizione, arriviamo più o meno dodicesimi ed a quel punto, quando iniziamo a sognare la possibilità di raggiungere almeno il podio… arriva un “avversario” inaspettato: inizia a piovere. Ebbene sì, nel corso della gara ci saranno le condizioni meteorologiche variabili, il che comporterà un’ulteriore sfida. Nella demo da noi provata, la gara consisteva in pochi giri, ma nel gioco completo, quando arriverà la pioggia, come nella realtà si potrà essere artefici del proprio destino: vi fermerete ai box a cambiare le gomme o procederete così sperando che smetta presto di piovere? Sono dettagli come questo che rendono autentica l’esperienza di Project CARS. Come dicevamo, noi non abbiamo avuto la possibilità di cambiare le gomme ed abbiamo continuato, seppur con maggiore attenzione, la nostra ascesa verso il podio… purtroppo invano. Infatti con la pista bagnata, dopo mezzo giro abbiamo sottovalutato una curva e siamo finiti fuori pista. Mentre provavamo a rientrare, siamo finiti nuovamente in coda ed abbiamo terminato la gara in ultima posizione.

Forse non tutti capiranno dove sta la “bellezza” nell’arrivare ultimi, ed in effetti non è quella la cosa bella, ma è l’esperienza generale che vivrete. Ci saranno gare che difficilmente dimenticherete: ogni corsa avrà una sua storia, bisognerà essere concentrati e non distrarsi nemmeno per un attimo, perché quell’attimo potrebbe essere cruciale! Ma una volta finita la gara, anche se non avrete vinto, sarete soddisfatti della vostra prestazione e avrete voglia di riprovarci una volta ancora. In poche parole, Project CARS è amore per le corse allo stato puro.

Con tutto questo non vogliamo spaventare nessun giocatore. Il sistema di controllo funziona alla perfezione, c’è solo bisogno di fare pratica (tanta) e prendere confidenza con i differenti tipi di autovetture. Naturalmente, per quanto lo stampo resti sempre simulativo, ci sarà la possibilità di regolare gli aiuti in base alla propria abilità. Certo è che dovrete esser pronti ad un differente approccio rispetto a giochi come Gran Turismo o Forza Motorsport, spesso catalogati con troppa leggerezza come “simulazioni di guida“.

8201614_orig

Se a nostro parere il “cuore” del gioco è proprio l’aspetto simulativo, abbiamo apprezzato anche  il notevole motore grafico. Lo abbiamo provato sia su PS4 che su Xbox One ed a prima vista ci è sembrata leggermente migliore la versione PS4, ma potrebbe essere dipeso anche dai televisori su cui giravano, diversi tra loro. Per quanto il top resti senza dubbio giocarlo su PC al massimo delle specifiche, con un monitor 4K (purtroppo non abbiamo avuto modo di testare una configurazione simile), le versioni console si comportano bene, senza cali di frame rate o problemi grafici, (nonostante le venti vetture in pista) con ottimi effetti di luce e meteorologici. I tracciati provati non erano il massimo per poter giudicare il livello di dettaglio dell’ambiente circostante, ma sulla carta ci sono tantissimi tracciati con diverse ambientazioni. Di sicuro l’accuratezza posta nel ricreare le vetture esternamente non ci è sembrata dello stesso livello per gli interni, ma potrebbe essere anche dovuto al fatto che abbiamo corso con delle vetture da gara, piuttosto spoglie internamente.

Abbiamo inoltre avuto l’opportunità di testare Project CARS con Oculus Rift, versione SDK2! Che dire, la sensazione di immersione nel gioco è davvero fantastica e siamo sicuri che questa tecnologia rappresenterà un nuovo salto di qualità, soprattutto per i giochi di corse, ma allo stesso tempo l’hardware (ci riferiamo all’Oculus) è ancora pesante e scomodo (in particolare durante lunghe sessioni di gioco) e soprattutto non riesce ad avere lo stesso impatto grafico di un monitor 4K! Ogni tanto lo sviluppatore di Slightly Mad Studios presente ci chiedeva se fosse tutto ok, e noi rispondevamo con un “Yes, wonderful“! A dire il vero però c’è stato un momento in cui abbiamo sentito il gap tra realtà virtuale e realtà: abbiamo iniziato a girarci per vedere l’abitacolo, a provare a cappottarci, insomma, a fare qualche “test” sull’utilità di Oculus Rift con il gioco. Ad un certo punto abbiamo inchiodato per attendere che arrivassero gli avversari, e la mancata sensazione di “frenata” fisica, ci ha un attimo straniti… A parte questo, sicuramente il supporto di Oculus e Morpheus (oltre che naturalmente di tantissimi modelli di volanti), sono un punto a favore di Project CARS ed un ulteriore passo verso la simulazione definitiva.

Gli sviluppatori si sono soffermati molto sulla modalità carriera e sul fatto che, oltre a voler far sentire il giocatore quanto più possibile al volante di un’auto da corsa, vogliono anche farlo sentire parte di una “storia”, facendo scegliere a lui se partire da zero (corse di go-kart) e puntare alla vetta, oppure iniziare direttamente ad alti livelli. In ogni caso, ci sarà sempre un contorno che contribuirà a rendere autentica l’esperienza: agenti che vi contatteranno in base alle vostre prestazioni e vi proporranno di passare ad un’altra scuderia o categoria, possibilità di gestire la vostra carriera di pilota facendo le scelte che più ritenete opportune, etc etc. Altri obiettivi possono essere quello di vincere tre campionati consecutivi per esser definiti il miglior pilota di sempre, oppure di vincere in tre diversi campionati. Insomma, non si tratterà solo di vincere, comprare, correre, scegliere gara, etc, ma sarà tutto incentrato sulla simulazione/esperienza della vita da pilota.

Project CARS è amore per le corse allo stato puro.

Quel che abbiamo visto di Project CARS ci è bastato ad inserirlo nella nostra wishlist autunnale: un sistema di controllo ben calibrato, grafica fotorealistica (specialmente su un PC fascia alta) e soprattutto una componente simulativa senza compromessi. Molti dei punti di forza del gioco per ora restano sulla carta e non abbiamo avuto modo di testarli, ma conoscendo gli sviluppatori diremmo che possiamo fidarci ed iniziare ad allacciare le cinture. Project CARS potrebbe essere tutto quello che un purista delle corse può chiedere, ma rappresenta anche la possibilità per chi vuole cimentarsi in una sfida più profonda, di farlo per la prima volta, anche sulle console. Tra Project CARS, Drive Club, The Crew e Forza Horizon 2, gli amanti dei giochi di corse avranno una vasta scelta questo inverno, tuttavia non rapporterei il titolo in esame a nessuno degli altri, perché si tratta di concept totalmente differenti. Non sarà un titolo per tutti, e questo gli sviluppatori lo sanno bene; ma ci auguriamo che sarà uno dei migliori esempi di simulazione di guida mai creati.

ARVE Error: id and provider shortcodes attributes are mandatory for old shortcodes. It is recommended to switch to new shortcodes that need only url


 

E' passato troppo tempo per ricordare il mio primo approccio al mondo videoludico... Limpido è invece il ricordo della prima console, un Atari 2600, e dei giorni interi passati a giocarci. Da allora sono cambiate molte cose: i videogiochi sono diventati il mio lavoro, non ho più tutto quel tempo per giocarli ed ormai sono pochi quelli che mi lasciano a bocca aperta. Ma al di là di tutto, l'amore c’è ancora, così come la voglia di arrivare un giorno a crearne uno… Ecco, se non si fosse capito, sono un eterno “sognatore"!

Lost Password