Popcorn Time: World War Z

Popcorn Time: World War Z

Zombies, ovunque. Si potrebbe riassumere così la fortuna che il più classico dei cliché horror sta avendo a livello mondiale sotto ogni declinazione, dal Cinema alla letteratura, dal gaming all’intrattenimento televisivo o via web, e chi più ne ha più ne metta.
Da fan del genere ricordo con nostalgia il primissimo periodo Romeriano, quando i morti viventi si presentavano a sparuti drappelli ed avanzavano con l’incedere traballante e lentissimo che li ha resi un cult, lasciando allo spettatore il tempo di inquadrare la situazione e spaventarsi sul serio. Con il passare degli anni, però, si sono “evoluti”: comunicano tra loro, corrono, saltano e quant’altro, forse per l’esigenza di soddisfare un pubblico ormai ingordo di azione fine a se stessa, ripetitiva e monotona.
Qualche settimana fa, nel weekend, mi sono accomodato al cinema – popcorn alla mano – con qualche minuto d’anticipo: calano le luci, viene proiettato il primo trailer e cosa vedo? Brad Pitt, esplosioni, un dispiegamento militare da blitzkrieg e – dulcis in fundo – centinaia, forse migliaia di non-morti inferociti. La reazione è stata una spontanea e fragorosa risata. Il solito minestrone riscaldato, ho pensato subito.
Manco a dirlo, mi sbagliavo. In parte, almeno.
 “World War Z” non è privo di scene fracassone e “tamarre” né di generose dosi di “trito e ritrito”, ma c’è dell’altro. Partiamo da un’ottima soundtrack con lo zampino – attenzione attenzione – dei Muse. Le melodie si sposano perfettamente con l’atmosfera di continua tensione che permea la pellicola, sono ben studiate ed eseguite, non c’è un errore.
L’arcinoto protagonista è all’altezza del nome che porta, rimane concentrato e se ne esce – al solito – egregiamente. Ad accompagnarlo abbiamo il bravissimo connazionale Pierfrancesco Favino (vedi foto), già selezionato per grandi produzioni hollywoodiane quali, ad esempio, “Le Cronache di Narnia – Il Principe Caspian” “Angeli e Demoni”. Impeccabile, tiene testa al ben più noto collega americano.
Passando alla sostanza, al clou, temevo che il film degenerasse in un inferno di effettacci e sparatorie sconclusionate, battaglie e colpi di mortaio senza arte né parte, e invece ho dovuto ricredermi. L’azione, infatti, si stringe attorno ai personaggi principali accompagnandoci ad un finale claustrofobico degno di un horror di serie A, in alcune sequenze la tensione è palpabile e la scrittura di scena fa sì che l’attenzione dello spettatore rimanga alta fino ai “colpi” finali. Certo, le tematiche dell‘apocalisse post-pandemica sono qualcosa che definire “già visto” è un eufemismo, ma non posso che consigliare di dare una chance a questa pellicola, che non vi annoierà e potrebbe persino stupirvi!

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A noi ricorda…

 “Dead Rising”: orde di zombies famelici pronti a tutto pur di sgranocchiare qualche cervello ancora caldo, un uomo a combatterli… come non pensare all’action targato Capcom? Per chi non lo conoscesse, si tratta del miglior prodotto in circolazione nel caso vogliate sfogarvi facendo a fettine così tanti non-morti da perdere il conto dopo cinque minuti!

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E voi, lo avete visto? Cosa ne pensate? Votate qui oppure lasciate un commento in basso!

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Da non perdere al cinema anche…

 “The Lone Ranger”: il prossimo Popcorn Time sarà dedicato proprio a questa avventura Disney dalle tinte western che schiera in prima linea un immancabile Johnny Depp affiancato dal collega Armie Hammer. Le premesse sono buone… stiamo a vedere!

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Buona visione, e… a venerdì prossimo, con la recensione di “The Lone Ranger”, nuova fatica made in Disney diretta dal “papà” de “I Pirati dei Caraibi”, Gore Verbinski.  …Popcorn Time su Facebook:   https://www.facebook.com/pages/Popcorn-Time-Fanpage/1311174085687761?fref=ts

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