Il salto da romanzo teen di successo a blockbuster ultra accessoriato (possibilmente in 3D) ormai pare sia d’obbligo. Di sicuro può essere un fattore positivo (da lettore incallito, devo ammettere che c’è sempre una certa curiosità nel vedere trasposte su grande schermo immagini fino a quel momento racchiuse nella propria mente), ma c’è un presupposto fondamentale (e scontato)… il film deve rendere giustizia alla controparte scritta.
Scendiamo nel dettaglio, ovvero, arriviamo ad analizzare brevemente Divergent, pellicola pseudo-fantascientifica tratta – appunto – dal romanzo di Veronica Roth.
Storia e setting tra i più comuni, abbiamo una protagonista femminile che – manco a dirlo – risulta essere unica e
Premesse narrative “già sentite” ma sfruttabili, senza dubbio, soprattutto visto il target giovane cui si rivolge il film. Sono qui per dirvi, però, che purtroppo questa volta non ci siamo.
Non che sia facile creare un prodotto artisticamente valido partendo da basi simili (romanzi di questo tipo, ormai, affollano le librerie multimediali e non con un’aggressività incredibile, molto spesso a discapito della qualità), ma – per farla semplice – si poteva fare di meglio!
Quella cui assisterete in sala è la palese trasposizione delle pagine del libro, niente arte né parte, una successione di eventi
A voi la scelta di dare o meno una chance a Divergent, ma il consiglio, se vi piace il genere, è di tentare – piuttosto – con il romanzo, ed eventualmente approfondire poi con il film, ma a costo di una mezza delusione.
[hr]
ARVE Error: id and provider shortcodes attributes are mandatory for old shortcodes. It is recommended to switch to new shortcodes that need only url
[hr]
A noi ricorda…
[hr]
A settimana prossima con una nuova recensione… quella per Noah, kolossal dalle tinte epiche e religiose interpretato da Russel “Gladiatore” Crowe.
[hr]
Segui Popcorn Time anche su Facebook!
[hr]