PlayStation: tra ricordi e festeggiamenti per i 20 anni…

PlayStation:  tra ricordi e festeggiamenti per i 20 anni…

Avevo otto anni quando persi il mio primo cane (un tenerissimo rottweiler, Mario) e i miei genitori per consolarmi mi regalarono quello che era già da qualche tempo l’oggetto del desiderio di molti miei amichetti: la PlayStation. Potremmo riflettere su quanto sia moralmente sbagliato sostituire l’affetto di un cane con quello di Lara Croft oppure potremmo ridere dell’ironia di un Mario che se ne va per far posto a Crash Bandicoot, ma sta di fatto che è in questo modo che Sony è entrata nella mia cameretta e lì c’è rimasta per 20 lunghissimi anni.
Queste ed altre considerazioni hanno affollato la mente dei partecipanti alla festa per la celebrazione dei primi 20 anni di PlayStation.

Momenti come questi possono essere fraintesi: sotto la coltre autocelebrativa si nasconde, come hanno sottolineato i vertici dell’azienda, il traguardo di un vero e proprio fenomeno di massa. Questioni come la console war (se esiste ancora, chissà) non possono che passare in secondo piano di fronte alla mole di dati forniti da Sony Italia.
Se infatti a livello mondiale il marchio PlayStation ha bene o male dominato, tra alti e bassi, lungo tutti i 20 anni di attività, è in paesi come l’Italia dove la console giapponese (in tutte le sue incarnazioni) ha sempre spadroneggiato e non di poco: parliamo di 14 milioni di console vendute solo qui nel nostro Bel Paese, di cui 4,5 sono PS2, una console capace di vendere unità per 15 anni. Altri dati sorprendenti ci dicono che una console su due venduta negli ultimi venti anni in Italia è di Sony mentre la quantità di giochi venduti raggiunge l’astronomica cifra delle 136 milioni di unità.

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Il marchio PlayStation è stato decisivo per la maturazione del medium, più di quanto immaginiamo ogni volta che prendiamo in mano un pad e iniziamo a giocare. PlayStation è, di fatto, divenuto sinonimo di videogioco, soprattutto nel periodo precedente all’arrivo di Xbox 360 e Wii. Per anni ed anni pensare al “videogioco” significa pensare “alla Play”. Significativo in tal senso l’esempio riportato durante l’evento di un articolo del Corriere che per annunciare l’uscita della prima Xbox la definì nel titolo stesso “La PlayStation di Microsoft”.

PlayStation è stata anche, in ogni sua incarnazione, una console capace di anticipare i tempi: la prima console Sony fu all’avenguardia grazie all’uso dei CD, PlayStation 2 fu la prima ad usare i DVD, mentre PlayStation 3 adottò per prima i Blu-ray. Per quanto riguarda PlayStation 4 una delle innovazioni più importanti è la concentrazione sul digitale che quindi non ha richiesto un nuovo supporto ottico, anche se non è difficile immaginare in un futuro prossimo una versione da 1TB di PlayStation 4.
Nel futuro di PlayStation 4 ci sono inoltre la realtà virtuale con Project Morpheus e il superamento del digital download in favore dello streaming con PlayStation Now (anche se bisognerà sciogliere il nodo della banda larga in Italia).

Anche a livello comunicativo il mondo PlayStation ha aiutato l’intero mercato dei videogiochi ad uscire dall’ambito dei “giochi per ragazzini”. Siamo cresciuti con le pubblicità Sony, che sulle riviste dell’epoca ad ogni numero erano come un cazzotto sui denti: specialmente nell’era di PlayStation 2, Sony si era circondata di un team capace di comunicare un prodotto in maniera del tutto rivoluzionaria. Il focus della comunicazione era cambiato e al centro non c’era più la console o i giochi (praticamente mai apparsi), ma tutto il mondo di emozioni del giocatore, fatto di scontri epici, misteri insondabili e semplicemente di inquietudine.

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Per sottolineare, qualora ce ne fosse ancora bisogno, quanto siano lunghi 20 anni, Sony ha mostrato un video in cui sono stati riassunti gli eventi principali nella storia del mondo in un arco di tempo così esteso ed è stato chiaro come di acqua sotto i ponti (e dischi dentro le nostre console) ne sia passata.
Per noi videogiocatori incalliti non è difficile associare questi eventi al nostro percorso di intrattenimento: ad esempio, quando sono cadute le Torri Gemelle mi ricordo che avevo appena cominciato il liceo e quel pomeriggio ero andato a casa di un amico a vedere la PlayStation 2, che era uscita da poco e lui era l’unico ad averla tra i miei compagni. Una volta entrato in casa trovai la famiglia riunita di fronte alla tv che trasmetteva i primi video e dava continui aggiornamenti sulla situazione da New York. La mia reazione, preso com’ero dalla curiosità di provare la PS2, fu semplicemente “Ah. Wow. Andiamo a giocare?”. Indubbiamente non avevo ancora colto la gravità dell’accaduto, ma in quel momento la mia preoccupazione era giocare e non vedere la tv.

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Il percorso ventennale di PlayStation è, per ognuno dei suoi giocatori, disseminato di ricordi come questo e gli esempi che potrei fare della mia storia sarebbero così tanti che non basterebbero altri vent’anni per raccontarli.
Sono quindi iniziati i festeggiamenti per celebrare questo traguardo e Sony ha messo in atto tutta una serie di iniziative per i suoi Players: partiamo ovviamente con la PS4 in edizione ultra limitata, passando per tutti gli speciali preparati da noi sulle console, i giochi e gli spot e infine non dimentichiamoci che ora possiamo abbellire con un tocco di nostalgia le nostra PS4, PS Vita e PS3 con i temi dedicati a questo primo ventennio del marchio PlayStation.

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Da quando ho scoperto che i piaceri che i miei pollici opponibili potevano darmi con un joypad erano pressoché infiniti non ho mai smesso di videogiocare. Appassionato di cinema e musica, sempre e solo a livello maniacale.

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