Playstation speciale

PlayStation 5

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Playstation si sta (di nuovo) adagiando sugli allori?

La storia si ripete?

Playstation speciale

Correva l’anno 2005, quando Sony annunciò per la prima volta la sua console di 7° generazione, Playstation 3. Una macchina definita “mostruosa”, che aveva l’ambizione di ridefinire il mercato dell’intrattenimento elettronico. Il processore “Cell”, anima della console, era figlio di un’architettura proprietaria progettata con IBM e Toshiba. Un processore che sfruttava la computazione parallela, completamente differente da quelli visti fino a quel momento su Xbox 360 e Wii.

Ken Kutaragi salì sul palco con grande fierezza, descrivendo questo processore nel minimo dettaglio, con il sorriso sornione di chi ci aveva visto lungo. L’anno successivo, lo spettacolo verrà replicato all’E3, dove insieme ad un’ulteriore carrellata di titoli verrà finalmente annunciata l’uscita della console, insieme al suo prezzo ufficiale. Ben 600€ per il modello da 60GB, che Ken Kutaragi definì addirittura “troppo economico” rispetto al futuro che Sony stava offrendo ai videogiocatori.

Un processore all’avanguardia, un nuovo servizio online e un lettore blu-ray. Sappiamo tutti come sarebbero andate le cose, con lo strapotere di Nintendo Wii e l’incredibile successo di Xbox 360, arrivata sul mercato con 1 anno e mezzo di anticipo ad un prezzo estremamente concorrenziale. Ken Kutaragi è stato per la prima volta il simbolo di una Sony boriosa, che dall’alto dell’immenso successo raccolto con Playstation 2 (100 milioni di console vendute al 2007), era convinta di avere la strada spianata.

Una consapevolezza che gli sarebbe costata caro, costretta per la prima volta a rincorrere la concorrenza in tutto e per tutto. Lo dimostra l’uscita in ritardo, le fumose presentazioni di alcuni giochi (la famosa fake demo di Killzone 2) e la difficoltà a svilupparli su quella architettura. Ma soprattutto, con un prezzo di lancio decisamente fuori da ogni grazia, anche contestualizzato nel periodo.

Il successo di Playstation 2 aveva fatto adagiare Sony sugli allori, senza rendersi conto di ciò che la concorrenza aveva costruito mentre lei era assente. Oggi consideriamo Playstation 3 una grande console, perché nella seconda parte del suo ciclo vitale ci ha regalato esperienze memorabili e un’esperienza di gioco solida. Eppure all’epoca, i primi anni furono piuttosto difficili, rispetto ad una Xbox 360 che aveva già consolidato la sua posizione nel tempo. Rispetto a Playstation 2, il tracollo di Sony era evidente, anche a livello comunicativo.

Dopo questo impasse, fu proprio Playstation 4 a rinvigorire e consolidare la posizione dell’azienda giapponese. Una console progettata insieme agli sviluppatori, con a capo Mark Cerny, con un sistema operativo immediato, senza DRM e con un prezzo davvero concorrenziale. Solo 399€, fu un colpo incredibile.

Fu la rivincita di Sony verso Microsoft, che con Xbox One stava commettendo quegli stessi errori che lei aveva commesso in passato. Resta iconico il video con Shūhei Yoshida, allora presidente dei SIE Worldwide Studios, dove spiegava come condividere con un amico i nostri videogiochi usati: letteralmente, passando la confezione e il blu-ray da mano a mano. Una sbeffeggiata epocale, per una Sony che era consapevole della sua posizione, e determinata a consolidarla anche con aggressività.

Jim Ryan

Fast forward al 2020, Sony annuncia Playstation 5 e al seguito vengono affiancate delle dichiarazioni importanti. Sono due anni di dichiarazioni sparse, che si rincorrono e poi cambiano, diventando qualcos’altro. È il caso della frase “crediamo nelle generazioni”, sbandierata in contrapposizione alla politica conservativa di Microsoft. Salvo poi rilasciare diversi titoli cross-platform per non abbandonare l’utenza Playstation 4, a fronte di una carenza di console senza precedenti. Negli ultimi due anni, Sony e la sua dirigenza hanno parlato al pubblico in modo scostante, alternando grandi momenti di intrattenimento a parentesi discutibili. Dello stesso avviso fu lo scivolone sull’upgrade a pagamento di Horizon, con un dietrofront immediato a seguito delle polemiche della community.

La ristrutturazione aziendale di Sony, lo spostamento degli assi politici dal Giappone e l’Europa all’America hanno sicuramente portato dei cambiamenti. Il nuovo CEO, Jim Ryan, manca sicuramente di carisma rispetto ai suoi predecessori, che nel loro ego dirigenziale riuscivano in qualche modo a mostrarsi vicini ai giocatori, attenti ai feedback e ai loro desideri. Il buon Jim parla un po’ il politichese: ci dice che i servizi in abbonamento non saranno il futuro, ma i giochi servizio. Effettivamente tiene fede alle sue parole, acquistando Bungie, uno dei pochi studi al mondo ad essere davvero riuscito a tenere in piedi un gioco servizio.

Poi però, ci mostra il nuovo Playstation Plus. Una sorta di Game Pass, che rinuncia alle esclusive al day one per una tier più alta tutta basata sul retrogaming dei vecchi capolavori di Playstation. Ad un prezzo maggiorato rispetto alla concorrenza, sempre nell’ottica di posizionare il brand Playstation come “premium”, di valore rispetto a ciò che si trova altrove. Una linea confusa, spesso contraddittoria, che rende difficile tracciare un percorso ed identificarlo come univoco e chiaro, per Playstation.

Sony Nixxes

La sensazione è che Playstation ora stia un po’ vivendo di rendita, grazie al successo di Playstation 4 e ad una Playstation 5 che nonostante tutto è una grande console. I giochi non mancano, e neppure le tanto amate esclusive, che ci sono e continueranno ad arrivare. Eppure, prima con l’annuncio del remake di The Last of Us (venduto a 80.99€) e poi con God of War Ragnarok, annunciandone la data d’uscita senza arte né parte con un post sul Playstation Blog, pare che Sony si stia in qualche modo adagiando nuovamente sugli allori. Ma siamo sicuri che, nonostante la grande qualità e l’amore (spesso cieco) degli appassionati, il futuro sia già così scritto e certo?

I grandi nomi dell’industria stanno facendo le loro mosse sulla scacchiera, anche piuttosto importanti e ardite. Sicuramente Sony e la divisione Playstation non resteranno a guardare, come hanno dimostrato le molteplici acquisizioni recenti, l’apertura al mondo PC e l’intenzione di consolidare Playstation 5 sotto diversi punti di vista.

Basterà a Playstation continuare la partita in questo modo? Solo il tempo potrà darci una risposta. Voi invece potrete farlo subito, diteci cosa ne pensate nel nostro gruppo Facebook!


Mi piacciono i videogiochi e mi piace scrivere, perché non unire le due cose? So anche imitare Topolino e Joe Bastianich, ma non mi pagano per farlo.

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