Il gioco di 2K segna un eagle
Sin dai tempi di 18 Holes Pro Golf, cabinato targato Taito di inizio Anni ’80, il golf ha sempre avuto un posto di riguardo nel mondo dei videogiochi. Da Neo Turf Masters, passando per la fortunata declinazione ambientata nel Mushroom Kingdom di Nintendo, con i tantissimi episodi di Mario Golf sparsi su più piattaforme, è difficile essere cresciuti a pane e console senza essersi mai esibiti in un birdie su campi digitali.
Vuoi per l’atmosfera rilassante, vuoi per le regole sommarie piuttosto semplici da apprendere, vuoi perché i gameplay che ruotano attorno a questa disciplina non sono mai particolarmente complessi, molto più che di altre simulazioni sportive, quelle relative al golf godono di un’insospettabile trasversalità, capaci di attrarre anche chi non ha mai visto un torneo in vita sua o non sa chi sia Tiger Woods.
Dopo un anno sabbatico, la serie prodotta da 2K Games e realizzata da HB Studios, torna a sfidare la controparte di Electronic Arts che ormai da qualche edizione deve guardarsi da un concorrente sempre più agguerrito e ispirato. PGA Tour 2K25 (acquistabile a questo link), difatti, è un titolo ben realizzato, ideale sia per neofiti che per videogiocatori navigati, zeppo di modalità e opzioni. Non è un gioco perfetto, come vedremo, ma grazie anche alla sovrastruttura che caratterizza gli sportivi made in 2K Games, è in un grado di elargire un notevole quantitativo di ore di intrattenimento di qualità.

Proprio il menu principale è il grande biglietto da visita della creatura di HB Studios, creatura tanto foriera di divertimento, quanto sulle prime indomabile e soverchiante. Accade con tutte le simulazioni di 2K Games, del resto, per quanto in PGA Tour 2K25 non si raggiunga lo stordimento causato dai vari NBA 2K. Le voci principali, del resto, sono quattro, per quanto a loro volta ramificate in molte altre categorie.
Home, oltre ad essere un pratico raccoglitore delle modalità principali del gioco, vi permette anche di creare e modificare il golfista virtuale di cui potrete vestire i panni. L’editor, ormai marchio di fabbrica del publisher, è davvero profondo e vi permette di editare ogni singola parte del corpo dell’atleta a cui darete vita. Naturalmente potrete anche vestirlo con gli abiti che avrete sbloccato fino a quel momento, e in questo senso esiste ovviamente anche un’ampia sezione dello shop in-game in cui scambiare valuta digitale e reale. Infine, si tratterà di distribuire le statistiche iniziali. Volete dare forma ad un mostro dello swing? Preferite un genio del green? Tutto è fattibile, ma in questo senso vanno tenuti in considerazione altri tre fattori.
Da una parte, la progressione del personaggio non è solo limitata dai punti esperienza acquisiti tramite la partecipazione ai tornei, ma anche dall’investimento di valuta digitale. Questo doppio sistema spingerà i più impazienti a mettere mano al portafogli, mentre chi ha pazienza e tempo dovrà essere mentalmente pronto ad un lungo e tortuoso farming. Non siamo ai livelli di NBA 2K, per fortuna, ma per raggiungere statistiche di un certo livello vi serviranno molte ore di gioco.
Come già fu all’epoca per l’edizione 2023, anche quest’anno HB Studio ci offre una simulazione oculata, curata, precisa
Secondariamente, non potrete creare l’atleta perfetto in tutto. Aumentare la potenza dello swing, farà inesorabilmente diminuire il grado di precisione raggiungibile per questo colpo e viceversa. Questo sistema, già utilizzato in passato da HB Studio, permette di amalgamare avatar credibili, dotati di punti di forza e di debolezza a cui il videogiocatore dovrà ovviare sviluppando il così detto manico e ragionando sempre in chiave strategica sul campo di gioco.
A questo proposito, tuttavia, viene in aiuto il terzo fattore da considerare nella gestione del proprio personaggio, ovvero il set di mazze a propria disposizione. Esattamente come il proprio personaggio, con l’utilizzo aumentano esperienza e quindi efficienza. Inoltre, utilizzando particolari consumabili, possono ottenere bonus di ogni tipo per il successivo torneo.
Da questo punto di vista, insomma, HB Studio ha fatto un lavoro strepitoso, confezionando una progressione del personaggio profonda e sfaccettata. Soprattutto per quanto riguarda i bonus applicabili alle mazze e alla pallina, i più smaliziati riusciranno a dare forma a golfisti capaci di dare il meglio in qualsiasi situazione. Allo stesso modo, chi non è intenzionato a perdere troppo tempo tra schermate e statistiche sarà comunque in grado di mettersi nei panni di un atleta modellato secondo i propri gusti.

Un approccio simile è riscontrabile anche nell’editor dei campi, altra voce del menu principale. Bastano pochi input per consentire al software di generare un percorso con un determinato numero di buche, rispettando parametri come la percentuale di rocce, di alberi e di vegetazione presente. Tuttavia, per chi lo volesse, tramite un’interfaccia invero piuttosto complessa, può anche divertirsi a creare la mappa dei propri sogni, spostando letteralmente ogni elemento e inserendo, o eliminando, una gran quantità di dettagli. Ovviamente si potranno poi condividere le proprie creazioni online, fattore che aumenta a dismisura la longevità di PGA Tour 2K25, dal momento che a vostra volta potrete divertirvi con i circuiti creati da altri utenti pescati dalla rete.
Il cuore pulsante della produzione di 2K Games, tuttavia, è legato alle ultime due voci del menu principale, in cui sono inserite le modalità di gioco vere e proprie. Dalla partita veloce, al torneo online, passando per l’allenamento, anche da questo punto di vista il publisher americano ha prestato alla produzione la sua sovrastruttura ormai classica.
Purtroppo, almeno per il momento, le partite veloci lasciano a desiderare per la scarsa presenza di atleti reali e famosi presenti. Tiger Woods è ovviamente al suo posto, ma escluso lui potrete selezionare solo altri undici golfisti, davvero poco.
Dall’abilità degli avversari, all’accondiscendenza sugli errori negli input, sono diversi i parametri da selezionare che consentono di modellare l’esperienza che più si preferisce
Va da sé, tuttavia, che a fare da padrone sarà il MyCareer, che vi permetterà di accompagnare il vostro personaggio dal circuito dilettantesco, sino a renderlo il golfista numero uno al mondo. Anche in questo caso, la sovrastruttura ricalca quella di altre simulazioni sportive di 2K Games. La divisione in settimane, le conferenze stampa, il rapporto con i fan tramite post e like sui social, la possibilità di firmare contratti di sponsorship, una lunghissima serie di menu che mostrano le statistiche più disparate. Latita sicuramente l’originalità, ma PGA Tour 2K25, che potete acquistare sullo shop online di GameStop, non fa mancare nulla all’appassionato di sport o a chi ormai si è abituato all’impostazione dei giochi simulativi di 2K Games.
Fortunatamente, il gioco non delude neanche una volta sul campo di gioco. Anzi.
Prima di ogni partita potrete giocare con i vari livelli di difficoltà. Dall’abilità degli avversari, all’accondiscendenza sugli errori negli input, sono diversi i parametri da selezionare che consentono di modellare l’esperienza che più si preferisce. Inoltre, potrete anche valutare il sistema di controllo che più vi aggrada tra i due disponibili. Il primo, estremamente classico e rispettoso della tradizione videoludica applicata al golf, prevede l’utilizzo dei soli pulsanti per l’impostazione della potenza del colpo, la direzione e il punto d’impatto della pallina. Naturalmente in questo caso bisognerà avere per lo più i riflessi pronti, dal momento che si tratta di fermare i vari indicatori nel punto più propizio.

L’altro sistema, invece, è più originale e, a dirla tutta, si è anche dimostrato estremamente più stuzzicante e divertente da usare. In buona sostanza, potenza, impatto e direzione, vengono decisi dal movimento dello stick analogico. Con rapidi, e semplici, spostamento della levetta, bisogna compiere una sorta di vaga imitazione del gesto del golfista, tenendo d’occhio al contempo i vari indicatori su schermo. Sembra difficilissimo dalla spiegazione, ma in realtà bastano un paio di tentativi per capirne il funzionamento. Ben diverso, invece, il discorso sul padroneggiare perfettamente questo sistema di input. Ai livelli di difficoltà massimi il margine d’errore è davvero minimo, ma la soddisfazione di esibirvi in un birdie sarà enorme.
Si, perché PGA Tour 2K25 è un gioco estremamente accorto per quanto concerne la resa della fisica in gioco. Il vento incide sulla traiettoria della pallina, ogni minima asperità del terreno va attentamente valutata, persino le fronde degli alberi rappresentano un pericolo non da poco. Come già fu all’epoca per l’edizione 2023, anche quest’anno HB Studio ci offre una simulazione oculata, curata, precisa.
Tanto più per questo si prova un po’ di rammarico per una forma non proprio priva di sbavature. Alcune schermate di riepilogo sull’andamento della partita non sono chiarissime, ma soprattutto la grafica del titolo è molto altalenante. Se le animazioni e il modello poligonale dell’atleta sono curate, se i dettagli del campo sono soddisfacenti, lasciano un po’ l’amaro in bocca i rozzissimi modelli poligonali del pubblico intorno al campo, così come la resa di strutture e vegetazione situati pochi metri al di fuori del green. Poco male, vista la qualità della simulazione in sé e per sé, ma sono dettagli su cui HB Studios deve lavorare se vuole raggiungere l’eccellenza assoluta.
Conclusioni
PGA Tour 2K25 è un’ottima simulazione di golf. Soddisfacente, caratterizzata da un’ottima resa della fisica, profonda sia nelle modalità proposte, che nella gestione dell’atleta che creerete grazie all’editor. Che siate alle prime armi, o che vi intratteniate con simulazioni simili da anni, la proposta di 2K Games soddisferà ogni vostra attesa e desiderio. Anche in termini di selettore di difficoltà, del resto, le opzioni sono molte e se avete paura di restare presto a secco di nuovi contenuti con cui confrontarvi, nessuna paura perché a questo ci pensano i campi che potrete creare direttamente voi, o che potrete scaricare dalla rete, tramite la voce dedicata del menù.
All’eccellenza completa manca giusto qualche dettaglio. Gli atleti reali, selezionabili nelle varie modalità, sono pochissimi. Graficamente il gioco vive di troppi alti e bassi. Ma si tratta di dettagli, appunto, che influenzano certamente il giudizio globale, ma che perdono valore se si considera esclusivamente la parte ludica.
PGA Tour 2K25 è insomma il gioco ideale per chi non vedeva l’ora di mettersi alla prova su qualche green virtuale. HB Studios ha davvero fatto uno spettacolare eagle.

Good
+Tante modalità di gioco+Profonda gestione dell'atleta creato tramite l'editor+Interessante e ottimo sistema di controlloBad
-Avremmo gradito qualche golfista reale in più-Graficamente altalenante
Commenti