Overwatch: giocatrice abbandona un team eSport per cyberbullismo della community

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Overwatch: giocatrice abbandona un team eSport per cyberbullismo della community

La meritocrazia non conta se sei donna

Overwatch: giocatrice abbandona un team eSport per cyberbullismo della community

Internet può essere davvero un posto tossico.

Non si tratta certo di una novità, il che rende purtroppo ancora più grave che episodi come quello che stiamo per raccontarvi ancora siano possibili nel 2019.

Un paio di settimane fa il team Second Wind di Overwatch aveva annunciato su Twitter l’arrivo di una nuova giocatrice chiamata Ellie.

La squadra aveva notato le sue performance dalle classifiche del gioco e convinta ad unirsi a loro come DPS, tuttavia Ellie è praticamente una sconosciuta visto che non ama particolarmente fare streaming o farsi conoscere, anche il suo Twitter è molto recente.

I suoi risultati tuttavia hanno parlato parlato per lei, e fin qui sembrerebbe una storia a lieto fine dove una giocatrice viene scelta unicamente per meritocrazia, il che dovrebbe essere la normalità… ma la community ha dovuto ovviamente rovinare tutto.

Su Reddit diversi utenti hanno iniziato a tirare fuori teorie e complotti secondo cui la povera Ellie addirittura non esisteva, e alcuni commenti riportano frasi del tipo “Non so chi ca**o sia, deve essere amica di qualcuno del team” o “Si tratta di un altro ragazzo coreano con il nome da donna?” e simili, creando ben presto un’ondata di odio vero la ragazza che non ha avuto nessuna colpa, se non quella di essere più brava di molti.

Alla fine la pressione ha avuto la meglio su Ellie, e il team Second Wind ha annunciato su Twitter che la ragazza ha preferito lasciare la squadra per “ragioni impreviste”.

Justin Huges, fondatore dei Second Wind, ha spiegato meglio come questi “imprevisti” siano stati proprio i comportamenti della community, e di come questa “non sia pronta a vedere i giocatori come tali. Volevamo solo una giocatrice, ma evidentemente il pubblico voleva qualcos’altro.”


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Il suo sogno è vedere un giorno la fine delle console war e tornare ai tempi in cui si giocava per divertirsi, non per contare i pixel o i frame. Nel profondo è consapevole che si tratta di un'utopia, ma nel frattempo lui si gode tutte le piattaforme disponibili sul mercato senza rinunciare a nulla, alla faccia dei fanboy. Ha una ossessione al limite del maniacale per Batman, Star Wars e il collezionismo di statue e Collector's Edition di videogiochi, tanto che la madre ancora si chiede perché semplicemente non si droghi come tutti i ragazzi della sua età... di sicuro spendeva di meno.

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