Overwatch 2, quando un numero non basta (ancora)

Overwatch 2

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Overwatch 2, quando un numero non basta (ancora)

Un atteso ritorno

Overwatch 2, quando un numero non basta (ancora)

Overwatch 2 è quasi pronto a tornare sotto i riflettori, con l’uscita prevista per il 4 Ottobre su tutte le piattaforme. Un annuncio che è arrivato in modo sorprendente, durante l’Xbox & Bethesda Showcase dello scorso giugno. Soprattutto, confermando la formula free-to-play a lungo rumoreggiata e, perché no, richiesta. Del resto è possibile tracciare un prima e un dopo, nella storia di Overwatch, con un lancio di successo e una rovinosa caduta qualche anno dopo.

Nel 2016 ci fu la forte ascesa, inaugurando una seconda giovinezza per il genere degli shooter competitivi a eroi, proprio come Team Fortress 2 fece nel 2007. Il gioco era amatissimo, e la community estremamente attiva su vari fronti. Artwork, fanart, streaming e una scena eSportiva particolarmente florida, che avrebbe trovato casa nella Overwatch League di Blizzard. La creatura di Blizzard e Jeff Kaplan era una miniera d’oro, ma con una tossicità crescente in casa Blizzard (e anche fuori), e l’abbandono del suo creatore, Overwatch si è ritrovato letteralmente a gambe all’aria.

Privo di supporto dallo studio di sviluppo, e ormai abbandonato alla tossicità dei giocatori rimasti, Overwatch si è gradualmente spento. L’annuncio di Overwatch 2 arrivava quindi con la volontà di riaccendere una scintilla in questo peculiare hero-shooter, con una serie di novità interessanti. Su tutte, l’introduzione di una modalità PvE, con tanto di storia a seguito, che arriverà però nel 2023. Le novità più immediate e tangibili sono legate alla struttura di gioco, che passa ad un 5v5 rispetto al 6v6 dell’originale Overwatch. Durante le ultime settimane abbiamo avuto modo di provare la closed beta di questo nuovo Overwatch, chiedendoci soprattutto se quella formula, dopo diversi anni, possa ancora funzionare e divertire.

Overwatch 2 speciale

Il redesign di alcuni eroi è davvero bello

Ho giocato la maggior parte della beta con il nuovo personaggio, Junker Queen, un tank estremamente aggressivo che infligge sanguinamento, e che si fa strada tra i nemici con un fucile a pompa e un coltellaccio da lancio. Giocare con un tank e un team 5v5 risulta piuttosto differente rispetto al passato. In generale l’azione è più veloce e aggressiva, e le situazioni di stallo o di conflitto serrato si risolvono generalmente con più scioltezza. Non ci sono più quei conflitti tra due tank, e annessi support, che creavano situazioni di attrito e contese piuttosto appassionanti.

Questa mancanza crea nuove sinergie tra gli eroi, ma elimina tutte quelle che avevano caratterizzato il meta del primo Overwatch. Junker Queen ad esempio può boostare la sua vita e quella degli alleati vicini per qualche secondo, creando delle sinergie interessanti con i DPS o eventuali Support. Il problema è che quest’ultima categoria ne è uscita più sconfitta rispetto ad altre, con la mancanza di un tank da supportare e, in generale, di un numero maggiore di compagni di gioco che possano difendere e aiutare il gioco del support.

Overwatch 2 è davvero diverso in questo senso dal suo predecessore, con i tantissimi eroi che sono stati riadattati a questo nuovo gameplay attraverso l’introduzione di una passiva, per compensare alcune combinazioni, e la modifica di alcune mosse. Da giocatori occasionali, la sensazione è che questo nuovo gameplay confezionato da Blizzard sia sì più veloce e dinamico, ma anche più punitivo per i giocatori meno esperti.

Per loro l’assenza di un tank può essere fatale, e la mancata conoscenza delle sinergie tra gli eroi e delle mappe può costare caro. Il primo Overwatch richiedeva una certa conoscenza degli eroi, delle loro abilità e delle mappe di gioco, ma per come era strutturato il team, riusciva a rendere meno traumatico il primo approccio agli scontri.

Overwatch 2 speciale

Il nuovo menù, dalla beta, piuttosto minimale e immediato

Un problema che va a scontrarsi con la strana natura di questo sequel, che di fatto rimpiazzerà l’esperienza originale, ma offrirà qualcosa di diverso ma altresì familiare. Un bel mappazzone, che potrebbe vedere forti discrepanze di skill tra i vari giocatori. Proprio come nella beta, visti i tanti veterani che vogliono ritornare a giocare dopo la lenta rovina dell’originale.

Ma alla fine ci siamo divertiti a giocare a questa beta? E’ divertente il gioco? Dipende. Se amavate Overwatch in tutto e per tutto, questa potrebbe essere una nuova occasione per ritornare dove si è stati bene. Nonostante ciò, queste modifiche di gameplay potrebbero lasciarvi l’amaro in bocca, per un gioco che allo stato attuale funziona, ma è una strana chimera. Overwatch 2 è Overwatch, ma con degli equilibri di gioco profondamente diversi. Allo stesso tempo, il suo essere poco rinnovato in termini di modalità e approcci, lo rende un po’ fuori dal tempo. Non è divertente come un tempo, perché gli manca quell’aria di novità che lo accompagnava al tempo.

Overwatch 2 è uno strano cavallo su cui puntare, perché tra bilanciamento e meccaniche potrebbe essere davvero complesso da curare. Eppure il team di Blizzard sembra intenzionato ad ascoltare i feedback della community, per non commettere gli errori del passato. Chi ha nostalgia di Overwatch si ritroverà a casa, forse. Tutti gli altri potrebbero essere stimolati da un gameplay più veloce e immediato. Eppure, da parte nostra qualcosa non ha cliccato. Vedremo se il prossimo Ottobre le cose andranno meglio, magari con più giocatori dalle skill eterogenee, grazie alla barriera d’ingresso inesistente del free-to-play.

Attendiamo speranzosi, soprattutto per la modalità PvE, decisamente interessante sulla carta e una grande novità per lo shooter Blizzard.

Mi piacciono i videogiochi e mi piace scrivere, perché non unire le due cose? So anche imitare Topolino e Joe Bastianich, ma non mi pagano per farlo.

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