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Outlast 2, Red Barrels risponde al ban australiano

Come per ogni cantone del pianeta, i videogiochi devono passare sotto la lente d’ingrandimento di un gruppo di esperti prima di essere messi sul mercato, in modo da ottenere la classificazione che, in Europa, vige sotto l’acronimo di PEGI. Ci sono però certi Stati in cui le regole sono molto più restrittive, come ad esempio Germania e Australia. In quest’ultimo, Outlast 2 ha trovato un ostacolo nella sua corsa verso i negozi, per colpa di qualche contenuto troppo pesante.

Dopo la prima analisi, il gioco è stato però riproposto allo stesso ente per un’ulteriore prova, senza variare molto nel gameplay. È a questo punto che l’Australian Classification Board ha assegnato a Outlast 2 una classificazione R18+, senza spiegare per quale motivo fosse cambiato il parere degli esperti.

IGN ha dunque contattato Red Barrels, gli sviluppatori di Outlast 2, per avere una minima delucidazione sull’accaduto. Red Barrels ha così commentato:

Il materiale di Outlast 2 consegnato inizialmente all’Australian Classification Branch conteneva il codice finale del gioco, con un file video di chiarimento preso dalla versione Alpha del gioco. Il video non sarebbe dovuto essere al fianco del gioco, visto che il suo contenuto non rispecchia la versione finale di Outlast 2.

Nella seconda richiesta, lo stesso codice del gioco è stato proposto agli esaminatori, con un file video che rispecchiasse il contenuto finale di Outlast 2. Per questo il gioco è stato dunque confermato per il lancio con una classificazione R18+.

Tutto è bene quel che finisce bene dunque: la classificazione errata era dovuta ad un piccolo errore di Red Barrels nella consegna del materiale. Difficilmente gli sviluppatori avrebbero infatti modificato Outlast 2 per un solo territorio, vista la loro convinzione nel voler creare “una sola versione di Outlast 2 per il territorio globale”.


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