One Piece World Seeker – Anteprima gamescom 18

A noi due, Akainu!

One Piece World Seeker – Anteprima gamescom 18
One Piece World Seeker
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Colonia– È sempre tempo di nuove avventure per Luffy e la sua scalmanata ciurma e come sempre per loro “avventura” è sinonimo di “guai”. Questa volta Cappello di Paglia è finito nelle mani della Marina, che non ha perso tempo e dopo l’incidente di Impel Down ha già designato una nuova struttura per trattenere il piantagrane della Worst Generation: Prison Island.

Una prigione volante, incredibilmente vasta, che sarà completamente a disposizione dei giocatori per essere esplorata in lungo e in largo… perché è ovvio che il grande Monkey D. Luffy non resterà in manette a lungo. Potrà girare per villaggi, zone più forestate e una serie di ambienti diversi, ma per l’occasione l’abbiamo portato sulla cima di una collina dritto in faccia ad uno dei pericoli più grandi di tutto l’universo di One Piece: il Grand’Ammiraglio Sakazuki Akainu.

Ecco come abbiamo trovato One Piece World Seeker, il progetto più ambizioso finora dedicato alle avventure della ciurma di pirati nata dalle chine del maestro Oda, alla gamescom di Colonia. Curiosi di sapere come se la cava Luffy all’interno di un action RPG?

One Piece World Seeker

Dopo 10 secondi per memorizzare i tasti, ci lanciamo subito alla conquista della vetta in modalità stealth. Arriviamo alle spalle del primo soldato e lo stendiamo con un solo colpo, attiviamo l’haki dell’osservazione per studiare i movimenti delle guardie davanti… e ci facciamo beccare comunque. Dopo un colpo dalla distanza, allunghiamo il braccio ad afferrare il malcapitato di turno e riprendiamo la salita a suon di schiaffi gommosi.

La mobilità di Luffy è fantastica: salta e si lancia da una parte all’altra dello schermo in un attimo, ed è inoltre in grado di “volare” (da leggere come “prolungare il salto indefinitamente”) scalciando per aria in modo fisicamente dubbio… del resto quando ci sono persone di gomma in giro, la fisica è l’ultima cosa di cui ci si deve preoccupare. Le tecniche apprese nel corso dei 20 anni di One Piece ci sono tutte: il già nominato haki dell’osservazione, ma anche l’haki dell’armatura che viene incorporato direttamente in alcune combo, così come i vari Gear dal primo al quarto, per schiacciare i nemici a suon di Elephant Gun con tutta la forza del futuro Re dei Pirati. Come di consueto sono presenti anche mosse speciali, utilizzabili una volta caricate, dalle animazioni più complesse e dalla potenza devastante.

One Piece World Seeker

I nemici sono un po’ deludenti: sono bastati pochi minuti per sconfiggere l’uomo più potente di tutta la Marina mondiale, che nonostante sfoggi pugni infuocati e colpi incredibili da vedere, si rivela fin troppo prevedibile, con pochi pattern d’attacco. Anche i Pacifista sparsi per la mappa danno poche soddisfazioni, mostrandosi solo come giganteschi sacchi di sabbia su cui sfogare qualche combo prima che crollino.

Combo che si rivelano un po’ troppo ripetitive, con fondamentalmente due pattern: uno con e l’altro senza haki dell’armatura aggiunto ai colpi. C’è da vedere se durante la storia verranno sbloccati nuove mosse o meno… dopotutto non tutti gli action RPG hanno la varietà di colpi disponibili di un Devil May Cry.

One Piece World Seeker non si è forse mostrato a noi nella sua parte migliore, con una demo concentrata sul combattimento e le meccaniche stealth che, puntualmente, abbiamo ignorato (quando mai s’è visto Luffy nascondersi da un nemico, dopotutto?). Nonostante questo, è riuscito a trasmetterci quella sensazione di libertà nei movimenti che cercavamo dall’utilizzare un corpo di gomma e la volontà di dare ai giocatori tutti gli strumenti a disposizione di Luffy per affrontare la Marina e qualsiasi altra cosa ci si pari d’innanzi (e via di Gear Fourth!). Purtroppo non abbiamo avuto modo di esplorare molto, ma la vista di cui abbiamo goduto dalla collina promette grandi cose: ci aspetta una grande avventura su Prison Island, questo è poco ma sicuro.


Cresciuta con un fratello più grande di 7 anni, le console sono state il suo pane quotidiano fin dalla nascita. Dopo l'uscita della PlayStation si è buttata sui j-rpg, ma nel suo cuore rimane indelebile il ricordo del riccio supersonico targato Sega.

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