Nintendo Switch 2 – La recensione della nuova ammiraglia Nintendo

Questa volta il 2 c'è e si vede!

Nintendo, ce ne hai messo di tempo! Sono passati oltre 8 anni dal lancio della precedente generazione di console tanto che qualcuno stava perdendo le speranze, ma finalmente è arrivato il momento di accogliere Nintendo Switch 2, la nuova console ibrida della casa di Mario che si propone come naturale passo in avanti per l’idea di gaming a metà strada tra TV e portabilità che tanto successo ha avuto con Nintendo Switch.

E questo passo avanti è avvenuto in ottica di continuità, senza stravolgere o stranire, in modo da coccolare e rassicurare tutti i giocatori che sono stati accolti nel corso degli anni in un processo abbastanza simile a quanto visto con Nintendo Wii, sebbene non così dirompente (anche se i circa 155 milioni di console vendute dicono altro).

A un mese di distanza dal lancio e dopo numerosi test, eccoci finalmente pronti a dare un verdetto: vale la pena entrare nel mondo di Nintendo Switch 2 nelle primissime settimane di lancio? Proverò a trarre delle conclusioni senza tecnicismi esagerati ma più che altro basandomi sull’effettiva esperienza, personale e di terzi, avendo potuto confrontare la mia esperienza con quella di colleghi, giocatori e anche pubblico occasionale.

IL PRIMO IMPATTO

Parlavamo di continuità ed effettivamente è difficile ricordare un altro passaggio di console in cui form factor, packaging e user experience si siano rivelati così simili. Forse possiamo chiamare in causa Xbox One S e Xbox Series S, ma nel caso di Nintendo parliamo quasi di sovrapponibilità.

Anzi, a livello di confezione si è cercato, nonostante l’aumento delle dimensioni, di cercare di rimanere più compatti possibile ed è davvero facile che all’occhio distratto si possa pensare di avere davanti una console della generazione precedente. C’è il grosso 2 sul logo e sulla scatola per smarcare ogni dubbio, comunque!

Aprendo la scatola troviamo il consueto “incastro multistrato” a cui Nintendo ci ha ormai abituato da anni e che gli consente di inserire l’impossibile in uno spazio contenuto. Inizialmente mi sembrava complesso ricordarmi dove avrei dovuto mettere cose (nel riconfezionare) ma poi a parte il Grip per Joy-Con 2 messo bello di traverso il resto è tutto easy.

Come sempre nella confezione c’è tutto quello che serve per giocare da soli o in due, sia collegati alla TV che in portabilità o in modalità tavolo. Questa camaleontica capacità di adattarsi alle esigenze dei giocatori ha rappresentato la chiave di volta del successo di Nintendo Switch e anche oggi è un enorme plus rispetto ai competitor.

Tirando fuori tutti i pezzi notiamo un miglioramento netto di materiali e solidità di ogni componente, dai rinnovati Joy-Con 2 ai laccetti finalmente a prova di distratto. Nota di merito per l’inclusione di un cavo HDMI certificato 2.1 e di un sistema di alimentazione “scomponibile” tra blocco alimentatore e cavo USB-C, mentre la base di Nintendo Switch 2, esteticamente più gradevole e dotata di ventole, mi risulta un po’ “molle” e sbilanciata per i miei gusti.

Dopo aver spostato centinaia di Nintendo Switch all’interno della propria dock, sento questa nuova base “piegarsi” tra le mani, con il rischio di toccare lo schermo. Inoltre non mi sembra compensare a dovere il peso e le dimensioni della console e a mio avviso potrebbe ribaltarsi in avanti anche solo sulla spinta di un cavo raccolto nella scocca: mi raccomando, trovate per Nintendo Switch 2 una posizione stabile e sicura!

IL SETUP E L’AVVIO

Anche qui tutto in regola: ho trovato davvero intuitivo e semplice il processo con cui la console guida il giocatore al primo avvio e alla configurazione, che si appoggia ad altri dispositivi come lo smartphone solo per la configurazione dell’Account Nintendo, mentre in caso di utilizzo “neutro” (quindi niente account o internet) permette di giocare in un paio di minuti. Una sciocchezza? Non direi, considerato come le console moderne siano intrappolate nelle infinite configurazioni iniziali e aggiornamenti.

Nel momento in cui si “approfondisce” l’uso di Nintendo Switch 2 entrano in gioco ulteriori funzionalità, come quella legata al trasferimento dati: ne abbiamo fatto un esaustivo articolo, che potete leggere a questo link, ma è importante sottolineare come il processo sia di una naturalezza estrema e in breve permette di passare dalla propria Nintendo Switch alla nuova console.

Il nuovo sistema operativo, per estetica, è estremamente simile al precedente anche se (per fortuna) risulta molto più veloce in tutto. In gran parte le opzioni e le funzionalità sono le stesse e perfino l’interfaccia della home cambia davvero per pochi dettagli, come la presenza delle novità (GameChat e Digital Game Card) o la nuova icona del Nintendo eShop.

Ovviamente c’è stata una revisione su suoni e tonalità di colore, che potremmo definire più “moderni” ma al tempo stesso familiari. Il suono delle impostazioni è il mio nuovo suono preferito in assoluto, ma quelle sono preferenze personali.

Per quel che concerne invece il setup di tutto ciò che sono le questioni tecniche, tutto risulta decisamente semplice a parte un singolo, complicato, aspetto: l’HDR. Per sua natura questa feature che consente di godere della massima campionatura di colori a schermo è molto dipendente dai TV collegati e se non si dispone di funzioni HGiG specifiche c’è da lavorare parecchio con i setting prima di ottenere un risultato perfetto.

LA RESA AL TATTO

Nintendo Switch 2 segna un passo netto rispetto a Nintendo Switch fin dai primissimi istanti: piaccia o non piaccia la scelta di uno schermo LCD al post di un OLED, in generale l’impressione è di avere tra le mani un oggetto “Premium”, di grande qualità. Dalla satinatura opacizzata al solidissimo cavalletto di supporto per la modalità tavolo, sembra proprio di avere tra le mani un prodotto che non necessita di rifiniture o miglioramenti.

Nintendo Switch infatti, per quanto ben costruita, era una console che risparmiava su alcuni elementi (il cavalletto del primo modello grida ancora vendetta) e che per la natura delle connessioni dei Joy-Con spesso dava la sensazione che ci fosse “gioco” nei binari di contatto e che quindi di possibilità di flessione della scocca durante l’uso. Qui non succede e i magneti sono davvero molto resistenti.

Niente male anche i tasti e le levette, che sembrano decisamente più “morbide” all’uso nel movimento. Dopo tutto parliamo di 8 anni di distanza dal lancio del primo modello, quindi questa resa è un po’ il minimo che ci si attende.

I magneti dei Joy-Con 2 sono molto resistenti e il cavalletto è ottimo, capace di gestire tantissimi angoli con solidità

LO SCHERMO

Eccoci qua di fronte al massimo “imputato” in questo processo alla valutazione di Nintendo Switch 2: lo schermo. Ebbene, come ormai tutti sanno, lo schermo di Nintendo Switch 2 non è un OLED ma bensì un LCD, che passa da 6,2” a 7,9” e da una risoluzione nativa di 720p a 1080p. Se a questo aggiungiamo l’integrazione di tecnologie come il supporto ai 120Hz, all’HDR e al VRR, abbiamo evidentemente tra le mani uno schermo molto più interessante e funzionale rispetto all’origine.

Certo, se avete preferenze per i neri intensi degli schermi OLED potreste non provare un grande entusiasmo per questa proposta Nintendo, ma ci sta. In questi giorni sono emerse anche analisi di alcuni esperti del settore che non sembrano dipingere questo schermo come eccezionale, anzi (se masticate l’inglese, potete seguire questo video), ma la domanda vera che mi vorrei porre è se queste incertezze da puristi vengano rilevate e/o percepite dalla stragrande maggioranza del pubblico.

L’esperienza in portatile ha convinto moltissime persone (ingannando anche in merito al framerate di alcuni titoli) e per quel che mi riguarda è più che soddisfacente, in particolare guardando all’angolo di visione assolutamente eccezionale. Rispetto all’OLED si torna ad avere un piccolo bordo, che a qualcuno potrebbe dare fastidio ma che non impatta realmente nell’esperienza.

Si poteva fare di più? Certo, probabilmente c’era margine per avere un pannello ancora migliore e forse in alcuni contesti più specifici qualche giocatore storcerà il naso, ma quantomeno aspettiamo che queste situazioni si presentino prima di trarre conclusioni negative.

Quello che, purtroppo, permane come “difetto” fisiologico del progetto Nintendo Switch (e quindi anche con Nintendo Switch 2) è la difficoltà nel gioco in condizioni di luminosità non artificiale diffusa, che va a impattare sulla resa dello schermo. In casa e in ambienti chiusi la console è godibilissima, all’aperto con il sole siamo ancora in condizioni non ideali.

I JOY-CON 2

Passiamo a uno dei maggiori elementi di “discordia” per quel che concerne Nintendo Switch 2, ovvero i suoi controller. Così come il nome della console cambia con un semplice numero alla fine, lo stesso vale per i Joy-Con 2, che prendono la filosofia originale e la ottimizzano tenendo presenti tutti i feedback ricevuti nel corso degli anni.

Abbandonata la connessione a binari (che comunque rimarrà iconica), arriva l’aggancio magnetico che tanto aveva fatto temere gli ipocondriaci della tecnologia: no, state tranquilli, i connettori per la ricarica non si spezzeranno tra le vostre mani. L’aggancio magnetico offre poi un effetto veramente soddisfacente e vi troverete a giochicchiare staccandoli e riattaccandoli.

C’è voluto poco poi a entrare in confidenza con la modalità mouse, attivabile in qualsiasi momento posizionando il Joy-Con 2 sul fianco, dal lato del sensore. Non so quanto userei questa modalità per navigare l’OS di Nintendo Switch 2, ma sono sicuro che con il tempo ci abitueremo a questa alternanza di controlli “seamless”, anche grazie ai giochi che supportano il doppio approccio (e.g. Metroid Prime 4 Beyond – Nintendo Switch 2 Edition in arrivo prossimamente).

Dal punto di vista personale, la mia attenzione massima era rivolta a due elementi dei Joy-Con 2: possibilità di drift delle levette e distanza di funzionamento. Sebbene la sensazione sia di maggiore solidità, alcuni teardown hanno evidenziato come tendenzialmente la tecnologia dei Joy-Con 2 sia la stessa dei Joy-Con, quindi valeva la pena testare il tutto a dovere

So bene che nei giorni immediatamente successivi al lancio si sono susseguite segnalazioni di presunti problemi, ma per quel che mi riguarda dopo aver provato 24 console (fa parte del mio lavoro) non ho incontrato problemi di drift “out of the box”. Converrà dunque aspettare del tempo e verificare le eventuali segnalazioni per capire se si tratti di problemi reali o solo di (legittimo) panico. Di sicuro la sensazione offerta dalle levette è sensibilmente diversa rispetto al passato, molto più morbida e fluida: durerà?

La grande sorpresa arriva dalla portata del controller, assolutamente fuori scala: ricordo bene che il mio primo Nintendo Switch mi diede problemi di connettività con il Joy-Con sinistro anche solo muovendomi nella mia stessa casa, a 2-3 metri di distanza. Sì, parlavamo di un periodo in cui i problemi sbucavano come funghi e non era certo la norma, ma il contrasto tra l’efficacia dei Joy-Con 2 è estrema! 

Mi è capitato infatti di testarli in condizioni di forte disturbo di segnale, con una console chiusa in una struttura di legno e alle spalle di un grosso ledwall, riuscendo a giocare tranquillamente a Mario Kart World a una distanza di 3, 5, 10 e più metri. Solo allontanandosi molto e nascondendo i Joy-Con dietro la schiena ho iniziato ad avere problemi. Promossi assolutamente da questo punto di vista!

GAMECHAT, TELECAMERA E GAMESHARE

Una delle novità di Nintendo Switch 2 che segnano il passo rispetto alla console precedente a livello di funzionalità è la curiosa GameChat, che consente di condividere con gli amici un ambiente protetto in cui inscenare le partite multiplayer e/o condividere le nostre esperienze in singolo agli occhi degli amici.

Il primo impatto è stato: “Mi hanno messo Discord dentro Switch” e onestamente non andiamo tanto lontano, in quanto attualmente non ci sono opzioni stravolgenti dal punto di vista della fruizione. Dopo una iniziale configurazione infatti ci troviamo ad aprire una stanza invitando i nostri amici per chiacchierare, giocare insieme e passare il tempo.

La cosa “bizzarra”, ma molto comprensibile in orbita Nintendo, che salta subito all’occhio è la rigidità della struttura, che consente di aprire una stanza con un tot di persone (fino a 12) e non poter eliminare o aggiungere altri utenti: in caso di ritardatari o altro, la stanza va rifatta da zero. Più un fastidio che un problema, ma va segnalato.

La resa di GameChat è esattamente quella che abbiamo visto durante il Nintendo Direct dedicato alla console, con la possibilità di condividere il proprio schermo di gioco e trasmetterlo a framerate ridotto agli amici. Anche qui sono sicuro che ci sia del potenziale ma allo stato attuale è “una funzione in più” e poco altro, simpatica ma non indispensabile.

In sinergia con GameChat c’è il supporto alle telecamere USB, compatibili in numero davvero consistente. Ovviamente la scelta migliore è optare per la Telecamera per Nintendo Switch 2 ufficiale di Nintendo, che ho apprezzato davvero tanto per estetica, materiali e funzionamento, anche perché incorpora nei suoi sistemi hardware/software) una correzione video che offre un ampio campo visivo senza però incorrere nelle distorsioni d’immagine tipiche del grandangolo. Nella mia prova ho anche collegato una ormai giurassica LifeCam HD-3000 la quale, al netto dei suoi conclamati problemi di esposizione, ha funzionato a dovere.


Non sono tantissime le esperienze che (per ora) sfruttano in maniera realmente intensiva la telecamera, però non è mancato un momento in cui ho provato a giocare a Mario Kart World collegandomi “online” con un’altra persona per fare a gara di facce buffe, che è il motivo principale per cui si sceglie di mettere il faccione davanti a una cam.

Visto che c’eravamo, abbiamo anche testato una partita in multiplayer sfruttando la nuova funzione GameShare, nello specifico con Super Mario 3D World + Bowser Fury. Il gioco via streaming ha funzionato alla perfezione, tanto da far venire la voglia di provare altri titoli.

In chiusura poi abbiamo simulato una situazione da “Nintendo Direct” in cui ognuno faceva i fatti suoi condividendo lo schermo. Funziona, ok, ma bisognerà capire se e quanto questa opzione sarà utilizzata.


SCHEDE DI GIOCO VIRTUALE, VADE RETRO (o forse no)!

Un’altra funzionalità introdotta con la nuova console (ed estesa ai modelli precedenti) è la controversa gestione delle Schede di Gioco Virtuali, con cui Nintendo sta provando a trasformare la nostra concezione di gioco digitale. 

È infatti ora possibile gestire i software scaricabili come se fossero cartucce fisiche, al punto da poterle prestare a tutti i membri di un gruppo famiglia di Nintendo Switch Online. L’unico contrattempo è che “di default” queste cartucce sono legate a un sistema Nintendo Switch / Nintendo Switch 2 alla volta e quindi non è possibile usarle su altre console anche con il nostro account… a meno di non seguire questo articolo, che vi spiega come risolvere il problema in un istante.

Una volta superato questo inghippo, restano solo i vantaggi: ho trovato davvero comodo e innovativo poter riscattare il codice di un gioco da browser e avere l’opzione di scaricarlo direttamente su una console Nintendo Switch 2 non di mia proprietà ma compresa nel gruppo famiglia, anche perché mi è venuto in mente che è una procedura perfetta per fare un regalo a sorpresa.

Anche il prestito di 14 giorni è un’innovazione piuttosto grossa in termini di qualità dell’esperienza del cliente e rispetto dei suoi soldi: è una prima mossa verso la condivisione “ufficiale” dei giochi digitali anche su console (dopo esperimento come Steam Family) e va assolutamente premiata come scelta da parte di Nintendo.

LA USER EXPERIENCE

Non mi perderò in troppe chiacchiere: Nintendo Switch 2 offre a conti fatti, a livello di esperienza diretta, una transizione molto morbida e naturale, che consente a tutti di passare al nuovo hardware senza intoppi e sentendosi praticamente a casa.

I menù del sistema operativo sono praticamente rimasti immutati e si è intervenuti sull’unico punto realmente debole di Switch 1, ovvero la lentezza disarmante dell’eShop. Per fortuna ora tutto va come si deve e i tempi di attesa sono assolutamente accettabili.

C’è sempre la sensazione che il negozio digitale di Nintendo Switch 2 potrebbe essere più “semplice” nella navigazione e più ordinato grazie a qualche categorizzazione a monte, per evitare che in poco tempo si torni a un affollatissimo bailamme di titoli di ogni tipo che sgomitano per trovare uno spazio, ma vedremo se nel tempo si riuscirà a mantenere la quadra attuale.

LA BATTERIA

Un altro degli aspetti che hanno attirato maggiormente l’attenzione dei giocatori è quello legato alla batteria, che dopo aver ricevuto un bel boost con la revisione 1.1 di Nintendo Switch e con Nintendo Switch modello OLED sembra essere tornata ai livelli della primissima release del 2017.

La durata indicata da Nintendo per la batteria di Nintendo Switch 2 si colloca in un range tra le 2 e le 6.5 ore, che messa così sappiamo bene voglia dire tutto e niente. La realtà è che effettivamente utilizzando software più “impegnativi” ci troviamo proprio sulle 2 ore, mentre la durata va a estendersi al ridursi dell’impegno tecnico dei giochi e alla diminuzione di luminosità, audio o l’interruzione della connessione a internet.

Titoli impegnativi come Mario Kart World e Cyberpunk 2077 sono infatti molto vicini a questo genere di consumo della batteria, faticando ad arrivare alle 2 ore e mezza senza alterare la luminosità, mentre andando a semplificare i titoli i risultati migliorano nettamente: le due nuove versioni di Zelda infatti arrivano intorno alle 3 ore, mentre titoli aggiornati come Super Mario Bros. Wonder sfiorano le 4.

A conti fatti è una situazione ricorrente per praticamente tutti gli hardware portatili ed è difficile vedere in modo totalmente negativo una durata di un paio d’ore. Certo, il passo indietro rispetto a 1.1 e OLED c’è e si percepisce, inutile far finta che non ci sia, ma nel complesso nel 2025 sono numerose le situazioni in cui possiamo mettere in carica la nostra console – senza contare che si può giocare anche collegati alla TV se serve.

È TEMPO DI GIOCARE

Sono già parecchi gli articoli e le recensioni che abbiamo pubblicato su GameSoul in merito ai giochi disponibili per Nintendo Switch 2, ma nulla mi vieta di prendermi ancora qualche carattere per parlare in generale di come ci si trova “pad alla mano”: i nuovi titoli nativi per la console di nuova generazione sono una vera sciccheria, in quanto spingono a livello tecnico e nella media abbassano sensibilmente i tempi di caricamento di Nintendo Switch 1.


Giocare ai titoli aggiornati gratuitamente è come riscoprirli da zero (in particolare Pokémon Scarlatto e Violetto rinascono letteralmente), ed è finalmente possibile goderseli su schermi di ampie dimensioni senza incorrere in immagini sfuocate o artefatti dovuti al grosso stacco tra la risoluzione del pannello e quella generata dal gioco.

Ho passato diverse ore anche a giocare a titoli non ancora aggiornati a dovere per cogliere qualche miglioramento e, beh, i titoli che più faticavano hanno ora una marcia in più (Bayonetta 3 su tutti) e alcuni giochi sorprendono per la velocità di caricamento, come nel caso del poco giocato ma divertentissimo Pokkén Tournament.

Nel complesso quindi il salto dalla precedente generazione è netto sotto ogni punto di vista: feature, velocità, giochi e via dicendo. Da questo punto di vista la soddisfazione è grande!

Conclusioni

Nintendo Switch 2 si è rivelata niente di più e niente di meno di quello che doveva essere: una console che nel segno della continuità si prende carico della grande responsabilità rappresentata dal successo di Nintendo Switch, proponendo un’esperienza simile ma migliorata in ogni aspetto.

L’unica riserva è che anche a questo giro si può avere la sensazione che ci sia il freno a mano tirato dal lato della spinta tecnologica (tra schermo e potenziale grafico), ma sappiamo bene come la forza di Nintendo risieda nella capacità di offrire esperienze uniche e irripetibili altrove.

Se avete amato Nintendo Switch, amerete Nintendo Switch 2 anche di più. Se invece venite da altre esperienze, beh, finalmente Nintendo si è messa in pari con le tecnologie più moderne e i suoi giochi non sfigureranno sui display con cui giocate PlayStation o Xbox, rendendo l’abbinamento con una console della casa di Kyoto una mossa più che consigliata, anche alla luce di tutte le esclusive disponibili.

  • Good
    +Nintendo Switch all'ennesima potenza
    +Finalmente Nintendo in 4K e 120hz!
    +Hardware più solido e più elegante
    +Joy-Con 2 ottimi, oltre le aspettative
    +Interessanti le nuove funzioni (GameChat e GameShare)
  • Bad
    -Lo schermo non convincerà i più esigenti
    -La batteria dura meno rispetto agli ultimi modelli di Nintendo Switch
    -La resistenza e stabilità della base/dock sono da rivedere
  • 9 Conservatrice
Conclusioni

Nintendo Switch 2 si è rivelata niente di più e niente di meno di quello che doveva essere: una console che nel segno della continuità si prende carico della grande responsabilità rappresentata dal successo di Nintendo Switch, proponendo un’esperienza simile ma migliorata in ogni aspetto.

L’unica riserva è che anche a questo giro si può avere la sensazione che ci sia il freno a mano tirato dal lato della spinta tecnologica (tra schermo e potenziale grafico), ma sappiamo bene come la forza di Nintendo risieda nella capacità di offrire esperienze uniche e irripetibili altrove.

Se avete amato Nintendo Switch, amerete Nintendo Switch 2 anche di più. Se invece venite da altre esperienze, beh, finalmente Nintendo si è messa in pari con le tecnologie più moderne e i suoi giochi non sfigureranno sui display con cui giocate PlayStation o Xbox, rendendo l’abbinamento con una console della casa di Kyoto una mossa più che consigliata, anche alla luce di tutte le esclusive disponibili.

  • Good
    +Nintendo Switch all'ennesima potenza
    +Finalmente Nintendo in 4K e 120hz!
    +Hardware più solido e più elegante
    +Joy-Con 2 ottimi, oltre le aspettative
    +Interessanti le nuove funzioni (GameChat e GameShare)
  • Bad
    -Lo schermo non convincerà i più esigenti
    -La batteria dura meno rispetto agli ultimi modelli di Nintendo Switch
    -La resistenza e stabilità della base/dock sono da rivedere
  • 9 Conservatrice

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