Quattro lettere, J-RPG, simbolo di un incantesimo dal quale riuscirete difficilmente a liberarvi…
Il risultato non può che essere uno splendido connubio tra grafica sublime ed incantata ed un gameplay semplice ma mai banale, ricco di meccaniche estremamente particolari e tipicamente nipponiche in grado di rapire il giocatore più esperto così come il neofita rapito dall’aspetto puramente estetico.
Tutto ha inizio con Oliver e una grave perdita che si ritrova a subire nonostante la tenera età: la perdita della madre. Prima di morire, la donna gli dona una bambola, che si rivela essere Drippy, nostro fido compagno d’avventure e l’unico in grado di risvegliarla, ma per farlo è necessario che il nostro protagonista raggiunga un mondo parallelo grazie al potere di un libro incantato. Una storia semplice ma che si prospetta profonda, in cui si fondono magia, combattimenti e curiose creature.
Se il piccolo Oliver è il protagonista e la sua forza fisica non è esattamente il punto forte mentre con gli incantesimi (tra quelli disponibili c’erano solo i classici attacchi elementali), si può sempre bilanciare il combattimento sostituendo il giovane con una delle numerose creature che potremo catturare, addestrare e potenziare tramite prelibatezze ottenute dopo i combattimenti o nei forzieri sparsi per i dungeon e il mondo. Una volta ottenuta una specifica abilità potremo infatti possedere praticamente qualsiasi bestiola incontrata, foraggiarla e rigenerarla con dolci e panini (con i quali aumenteremo le loro caratteristiche) e persino farla evolvere (cambiandone anche l’aspetto), arricchendo il bestiario contenuto nel nostro libro incantato al centro della trama. Riguardo Oliver e i personaggi che incontreremo, potremo salire di livello tramite punti esperienza e cambiare l’equipaggiamento, il quale avrà influenza anche sull’aspetto effettivo (anche esteticamente quindi), potendoci sbizzarrire tra mantelli, armi e vestiti arricchiti dallo stile dello Studio Ghibli.
La seconda demo era incentrata su un dungeon all’interno di un vulcano, offrendo solo qualche nemico più coriaceo e più compagni da utilizzare ma confermando il particolare stile grafico che permea l’atmosfera di questo piccolo gioiello dotato dell’ingenuità che solo un bambino possiede, pronto a far tornare indietro nel tempo anche quei giocatori troppo cresciuti che, nonostante tutto, conservano dentro di loro quella scintilla che solo un videogame riesce ad accendere.
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Primo Impatto!
Se l’atmosfera di Ni No Kuni: Wrath of the White Witch risulta fiabesca ed incredibile anche dopo soli 20 minuti di demo, essendo un RPG è impossibile esprimersi in maniera definitiva, sia positivamente che negativamente. I presupposti per sfornare una vera gemma ci sono, mantenendo il gameplay semplice senza però stancare a lungo andare, offrendo Boss Fight stimolanti e rapendo con una trama che si prospetta interessante e degna delle produzione Ghibli…riuscirà questa esclusiva PS3 (almeno in Occidente, essendo uscito anche su DS in Giappone) a riaffidare lo scettro degli RPG del Sol Levante alla console ammiraglia di Sony?
Di sicuro Gennaio sembra ancor più lontano.
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