Monster Hunter World – Anteprima Lucca Comics & Games 2017

Si va a caccia di Barroth

Monster Hunter

La serie di Monster Hunter, dopo anni di egemonia Nintendo (almeno su suolo europeo), torna finalmente a farsi vedere sulla principale console Sony, che poi è quella su cui la sua storia ha avuto inizio nel 2004 (ai tempi ovviamente c’era ancora la mitica PlayStation 2). Non solo, per la prima volta avremo anche l’occasione di vedere un titolo della serie su PC, ma questa è un’altra storia.

Il titolo dice già tutto: Monster Hunter World è un intero mondo pieno di mostri da cacciare, mostri molto simili a dinosauri, il che è decisamente un valore aggiunto (perché tutti amano i dinosauri). L’action RPG di Capcom porta i giocatori in un open-world tutto da esplorare, con foreste lussureggianti, deserti rocciosi, paludi fangose, grotte oscure, ma soprattutto tantissime bestie da imparare a conoscere e accoppare senza pietà. Perché? Innanzitutto perché è divertente, poi perché forniscono un sacco di oggetti utili e infine per il bene della ricerca scientifica (o almeno, la scusa è quella).

La nostra prova ha inizio in un accampamento, dove ci è dato modo di scegliere il nostro equipaggiamento e quello del piccolo ma tosto micio antropomorfo che ci accompagnerà nella prossima missione. Tra le ben 14 armi presenti, scegliamo la doppia lama, adatta a combattenti veloci e scattanti, indossiamo una fantastica armatura che può renderci invisibili alle bestie, un amuleto per aumentare la difesa, riempiamo la bisaccia di pozioni e altri oggetti utili e siamo pronti ad entrare in azione. Per il nostro compagno c’è una gamma di scelta meno vasta, ma gli troviamo un bel martello e uno scudo, designandolo al ruolo di esca/tank. Ci dirigiamo dunque dalla nostra “datrice di lavoro”, che ci spiega che tipo di mostro dobbiamo far fuori e ci mostra sulla mappa la zona indicativa in cui possiamo trovarlo. Si parte!

Avanziamo in un deserto roccioso punteggiato qua e là da magnifiche colonie di fiori color lavanda, verso la zona indicataci precedentemente.  Cominciamo ad ispezionare il luogo in cerca di tracce e, una volta trovato il primo indizio, appare uno sciame di lucciole che ci guida verso quello successivo e così via. Durante questa operazione veniamo presi di mira da un gruppo di lucertoloni troppo cresciuti, che fanno scappare i nostri insetti investigatori, costringendoci così allo scontro. Peggio per loro: siamo preparati a bestie ben più grosse e pericolose, perciò bastano due minuti e una serie di colpi ben assestati a metterli in fuga. Curiosamente, uno di loro decide di cambiare branco e si unisce a noi, del resto non si è mai abbastanza quando si va a caccia di mostri.

Proseguiamo nella nostra ricerca: un’impronta di zampa di qua, dei resti di pasto là, gli insetti luminosi ci guidano di traccia in traccia, fino ad arrivare al mostro che stiamo cercando. Si tratta di un Barroth, un imponente quadrupede che pare fatto di roccia stessa, con un’enorme testa dalla forma curiosa che sembra fatta apposta per caricare i cacciatori troppo incauti. Lo osserviamo per qualche istante e notiamo una zona sopraelevata proprio nelle sue vicinanze, guarda te a volte il destino… senza pensarci due volte ci arrampichiamo e, una volta in posizione, saltiamo direttamente sulla sua groppa.

Testa di roccia non sembra affatto contento della nostra presenza e subito tenta di disarcionarci, ma non è un’impresa semplice, da quella posizione possiamo colpire la sua fastidiosa coda e in una tremenda battaglia riusciamo a staccargliela di netto prima di essere buttati giù. Ed ecco che inizia la consueta danza che ogni giocatore di Monter Hunter conosce: colpisci, schiva, colpisci, schiva. Il nostro micio da compagnia attira la sua attenzione e noi ne approfittiamo per assestare diversi colpi al suo pesante corpo corazzato. Dopo poco ecco che il mostro cade su un fianco: è il momento di rilasciare l’abilità speciale dell’arma, che ci riveste di un’aura rossa demoniaca aumentando la nostra velocità di attacco e potenza, permettendoci di infliggere ingenti danni alla pancia scoperta del Barroth.

Monster Hunter World saprà sicuramente richiamare i cacciatori veterani

A quanto pare il trattamento lo fa arrabbiare ancora di più, il che si traduce in un cambiamento dei pattern di attacco, i quali diventano più violenti. Fortunatamente siamo ben forniti di compagni che si prendano le botte al posto nostro (grazie lucertolone!) e continuiamo imperterriti a tagliuzzarlo, finché indebolito non decide di scappare verso la sua tana. Lo seguiamo per un bel po’, fino ad arrivare ad una zona paludosa in cui il bestione va a immergersi: con la coda dell’occhio notiamo un’immensa creatura pinnuta svicolare nella direzione opposta, ma il nostro compagno ci ricorda di mantenere la concentrazione, ci restano solo 10 minuti per terminare la missione. Rinunciamo dunque a inseguire il mostro della palude e ci rimettiamo al lavoro: per le battute finali il Barroth ci ha portato in un ambiente assai ostico in cui combattere, il fango ci impedisce i movimenti e schivare i colpi diventa difficile, ma quando il gioco si fa duro i duri entrano in campo… e infatti il nostro amico lucertolone se ne va, pazienza. Veniamo colpiti un paio di volte, ma abbiamo una bella scorta di pozioni e il dolore non ci spaventa. Finalmente con l’aiuto del nostro fedele gatto riusciamo a portarlo in una zona meno profonda e a finire l’opera, non senza tribolazioni. Missione completa! Ritiriamo il bottino, composto perlopiù da materiali per il crafting, e torniamo al campo, pronti ad accettare una nuova missione… ovvero a lasciare il testimone al prossimo cacciatore.

Monster Hunter World si rivela visivamente bellissimo, ricco di creature fantastiche e pericolose, ma soprattutto la parola che ci sovviene è “pronto”. Il gioco è pronto per essere giocato, nonostante i quasi tre mesi che ci separano dal lancio. Il mondo è pronto ad accoglierci, i mostri sono pronti a rispondere alle nostra presenza e alle nostre azioni e anche a darci del filo da torcere. Non manca niente a questa demo che avremo voluto provare, se non il multiplayer, ma per ora ci riteniamo soddisfatti: si tratta di un Monster Hunter a tutti gli effetti, che saprà sicuramente richiamare i cacciatori veterani e probabilmente incuriosire molti vergini della serie. Invitiamo quest’ultimi a non avere paura: i mostri mordono, è vero, ma anche voi imparerete a farlo molto presto.


Cresciuta con un fratello più grande di 7 anni, le console sono state il suo pane quotidiano fin dalla nascita. Dopo l'uscita della PlayStation si è buttata sui j-rpg, ma nel suo cuore rimane indelebile il ricordo del riccio supersonico targato Sega.

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