Monster Hunter Generations Ultimate – Recensione

Inutile negarlo, l’avvento di Monster Hunter: World ha cambiato radicalmente il modo di vedere la caccia all’interno del rinomato franchise Capcom, amato e odiato proprio per il suo essere così tanto hardcore. Aprendosi a un pubblico maggiore, con un grande ritorno su console e un meno fortunato primo approdo su PC, l’ultimo capitolo inedito della saga – che potrebbe anche essere visto come un nuovo punto di partenza, andando così a creare un distinguo fra prima e dopo – ha optato per un approccio più morbido ad alcune sue meccaniche, pur mantenendo pressoché inalterate le basi del suo variegato sistema di combattimento. Questo ha concorso a creare una platea mista di giocatori, ai quali però il gioco di cui andremo a parlare potrebbe interessare molto meno.

Monster Hunter Generations Ultimate riporta infatti la caccia ai suoi albori, quando una sessione portava via ore e le palle pittura erano il nostro unico vantaggio a breve termine per rintracciare le prede. Un passo indietro senza dubbio, se vogliamo fare una comparazione con Monster Hunter: World, e non c’è nulla di male a riconoscerlo, anzi: è innegabile che qualunque gioco della saga voglia in futuro ripercorrere i vecchi passi risulterà sempre indietro se messo a confronto, ma questo non concorre a renderlo un brutto gioco. Strano forse, persino fuori mano, tuttavia nel caso specifico Monster Hunter Generations Ultimate rappresenta il picco di una generazione che ha ormai fatto il suo tempo – notevole, se si pensa che stiamo parlando di una riedizione dell’originale datato 2016, messa peraltro sul mercato in ritardo rispetto alla versione giapponese come spesso accade. Se non avete provato il gioco originale, questa è sicuramente un’occasione da non lasciarvi sfuggire.

Guardiamo per prima cosa alle differenze che sono valse a Monster Hunter Generations Ultimate il suo suffisso: ovviamente ci sono migliorie dal punto di vista grafico e dei controlli (ne parleremo a breve), ma Capcom ha deciso di implementare anche una manciata di interessanti novità. Anzitutto il parco mostri sale a quota 93, venti in più rispetto al gioco originale e tuttora il roster più espanso in un gioco a sé stante della serie. Alcuni sono del tutto inediti, altri fanno la loro comparsa da titoli precedenti e infine alcuni sono una rivisitazione di mostri preesistenti, una sorta di evoluzione dovuta alla loro resilienza: si tratta infatti di creature sopravvissute abbastanza a lungo da mutare, se non proprio nell’aspetto (qualcosa di diverso c’è comunque) sicuramente nel loro comportamento, il che richiederà ai cacciatori una maggiore attenzione. Fanno parte della modalità G-Rank, un livello di difficoltà aggiuntiva che metterà alla prova tutte le vostre capacità. In qualunque modo la si metta, stiamo sempre parlando di tantissimi mostri da affrontare e dunque di un sistema che non manca il colpo quando lancia le sue sfide.

Oltre ai mostri, il gioco si arricchisce con altri due Stili in aggiunta ai quattro già presenti (Gilda, Offensivo, Aereo e Ombra) – Valoroso e Alchemico – una nuova classe per il nostro fedele Palico, un’Arte di Caccia per ciascuna classe di arma e infine una meccanica inedita chiamata Stile Potenziato (SP); quest’ultima è uno status che può essere abbinato a una particolare Arte per rafforzarne gli effetti in battaglia, come ad esempio utilizzare gli oggetti curativi più velocemente oppure diminuire il costo in resistenza per determinate azioni. Considerati tutti questi contenuti extra, è facile capire perché Monster Hunter Generations Ultimate si è guadagnato questo aggettivo, sebbene i possessori del titolo originale che hanno già speso ore e ore a giocare potrebbero pensarci due volte prima di acquistarlo a occhi chiusi – in fondo non stiamo parlando di un gioco completamente nuovo. Se il prezzo pieno non vi spaventa, sappiate allora che potete importare i vostri file di salvataggio della versione 3DS in modo da potenzialmente riuscire ad affrontare le nuove sfide fin da subito. La ragione per cui la serie ha continuato a resistere e prosperare si trova nel suo gameplay tattico e ponderato, in fondo, e nonostante le sue carenze, Ultimate sa di cosa parla quando si tratta di far combattere cacciatori e mostri.

Monster Hunter Generations Ultimate è pensato per soddisfare i fan hardcore della serie

La quantità di contenuti in Monster Hunter Generations Ultimate è impressionante e destinata ad attrarre fan di lunga data. Tuttavia, il problema centrale è che si tratta di un gioco costruito solo per attirare la fetta hardcore del settore: ci sono alcune missioni tutorial all’inizio ma non abbastanza da informare appieno i nuovi arrivati ​​o tenerli impegnati. Il gioco scorre attraverso le basi del combattimento, di solito attraverso lunghe descrizioni testuali, ma non fa nulla per spiegare le sfumature della meccanica – sfumature che ovviamente sono essenziali per il successo. C’è una certa gioia nella scoperta e nel processo di apprendimento che seguono il ritrovamento di un nuovo mostro in natura, così come imparare i loro schemi di attacco e quando colpirli è gratificante. Questi momenti carichi di entusiasmo sono però sepolti sotto ore di noia nella maggior parte dei casi. Monster Hunter Generations Ultimate si compone per il 20% di battute di caccia al cardiopalma e per l’80% di grattacapi, e sebbene questa potrà non essere una sorpresa per i fedelissimi di Monster Hunter, i fan occasionali o poco interessati lo troveranno inaccettabile. Il gioco richiede ore e ore di esplorazione dei paesaggi per cercare centinaia di risorse: è un lavoro a tempo pieno e non un hobby particolarmente avvincente, dato soprattutto il suo scarso apporto in termini grafici. Detto in parole povere, Monster Hunter Generations Ultimate non è per niente bello a vedersi.

Monster Hunter: World è stato costruito da zero per avvicinare nuovi fan di Monster Hunter e la formula de gioco ha ricevuto tonnellate di miglioramenti che hanno reso l’esperienza molto più divertente. Il grinding non manca, ovviamente, ma il processo non è lungo o dispendioso come qui. Monster Hunter: World non ha tenuto la mano del giocatore durante il processo, ma è stato aperto e chiaro. Monster Hunter Generations Ultimate, seguendo la legge che lo vuole hardcore, non lo è.

Le stesse critiche possono essere applicate all’esplorazione. Dove Monster Hunter: World è ambientato prevalentemente in un open-world con un hub strutturato per accedere a nuovi luoghi in modo relativamente trasparente, Monster Hunter Generations Ultimate utilizza mondi multipli in cui i terreni di caccia non sono facilmente percorribili. Le mappe sono suddivise in blocchi di piccole dimensioni e ogni sezione è separata da una schermata di caricamento. Per molti fan, Monster Hunter Generations Ultimate è un vecchio gioco con un leggero restyling privo di importanza. I fan del Monster Hunter hardcore sanno esattamente a cosa vanno incontro se scelgono di giocare e sono da tempo abituati alle stranezze e alle frustrazioni della serie. Se anche a voi piacciono queste stranezze pre Monster Hunter World, allora Monster Hunter Generations Ultimate merita il vostro tempo. Se invece non siete convinti di questo ritorno di rotta, su Switch non mancano giochi simili e soddisfacenti, mentre se proprio non riuscite a digerire questo gameplay vecchio stampo c’è sempre Nuovo Mondo con le sue meraviglie ad attendervi.

Conclusioni

Monster Hunter Generations Ultimate non è il classico titolo per passare il tempo: è un impegno serio da non prendere alla leggera. Potrà mancare della fluidità e dell’accessibilità che hanno reso Monster Hunter: World un successo di tale portata, ma è più che compensato dal fatto di essere una sorta di raccolta di “greatest hits” dei momenti salienti della serie, in grado di regalare centinaia di ore di gioco.

Non rappresenta necessariamente il futuro della serie, soprattutto non adesso che si è aperta a una struttura meno logorante e punitiva, ma Monster Hunter Generations Ultimate è un’esperienza assolutamente fantastica a sé stante e un degno seguito per l’originale 3DS, uno cui nessun possessore di Switch vorrà rinunciare.

Sappiate tuttavia che se deciderete di lanciarvi nell’avventura non potrete riuscirci da soli, o meglio le lungaggini per cui la serie si è caratterizzata fino a Monster Hunter: World rendono l’esperienza da soli pesante, quando non frustrante; se però riuscirete a trovare un gruppo di amici con cui andare a caccia e resistere a tutte le difficoltà che il gioco vi metterà contro, allora è in quel momento che Monster Hunter Generations Ultimate schiude la propria bellezza, regalandovi ore e ore di profondità e mostri di ogni tipo da affrontare.

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