Andiamo a sporcarci la tuta nuova
Dopo aver passato un’intera vita a spaccarmi letteralmente le falangi su titoli sportivi di qualsivoglia tipo, devo ammettere che con il passare delle generazioni ho visto susseguirsi giochi sempre più complessi ed esigenti, che mi hanno portato a vivere in prima persona una situazione tipo il finale di Fast and Furious 7: dal lato io, amante degli arcade spensierati, dall’altro titoli come Monster Energy Supercross 25 – The Official Videogame, che trasporta la chiassosa disciplina su due ruote in una formula realistica ed esigente.
Chi negli ultimi anni si è avvicinato alle simulazioni di titoli corsistici, a due o quattro ruote, sa benissimo come la ricerca della fedeltà dell’esperienza, a costo di scaricare qualche responsabilità in più sul giocatore, sia un po’ il fil rouge delle opere di casa Milestone. Ciò si traduce in titoli un po’ respingenti per il giocatore occasionale ma sicuramente di grande attrattiva per gli appassionati: nella bilancia del design, al momento di creare l’esperienza più adatta al mercato, di certo si è consapevoli di come certi brand non dispongano dell’universale appeal di realtà come quelle della F1 e quindi sia un po’ un peccato cercare un nuovo pubblico quando ci sono i fan da coccolare.

Monster Energy Supercross 25 quindi punta alla prima curva amanetta, consapevole che la mossa giusta è traslare l’esperienza sulle nuove console e dare una derapata al passato, spostandosi su Unreal Engine 5 e limitando per la prima volta la release a PC, PlayStation 5 (versione trattata in questa recensione) e Xbox Series X|S.
Non solo abbiamo a che fare con sistemi di deformazione del terreno persistenti e nuove animazioni del pilota, c’è anche una rinnovata gestione delle telecamere.
La più immediata conseguenza di questa scelta è la forte impennata (battutona) del realismo per tutto ciò che concerne i controlli del mezzo, che si tratti di solcare il terreno con i propri pneumatici o librarsi in aria dopo un salto. Ne ho visti di titoli della serie in passato e non mi aspettavo di trovare una ancora più ripida curva di apprendimento: nei primi momenti devo ammettere di averci capito poco e, complici anche i grilletti adattivi del DualSense di PlayStation 5 ho dovuto lottare come un capitano in mezzo alla tempesta.


Ma il team di Milestone che si è occupato del gioco è sicuramente consapevole di quanto possa essere sfidante il nuovo approccio e ci invita con tono quasi irridente a non fidarci troppo delle nostre abilità e di testare i nuovi sistemi con dei giri di prova. Non hanno tutti i torti, perché non solo abbiamo a che fare con sistemi di deformazione del terreno persistenti e nuove animazioni del pilota, c’è anche una rinnovata gestione delle telecamere.
È possibile personalizzare la propria esperienza fino al minimo dettaglio
Niente paura però, come ogni anno è possibile personalizzare la propria esperienza fino al minimo dettaglio per quel che concerne gli aiuti alla frenata (con possibilità di unificare i freni), allo sterzo, al controllo in volo e via dicendo. Il suggerimento ai neofiti è ingoiarsi l’orgoglio e mettere tutti gli aiuti possibili, prendere confidenza con il flow e poi poco alla volta aumentare la complessità dell’esperienza. Nella peggiore delle ipotesi basta impostare i rivali dell’IA a livello “asilo” per portare a casa la vittoria.

Quando sarete pronti potrete godervi anche i progressi della Neural AI, l’innovativa intelligenza artificiale che costruisce una decisa e netta progressione nelle prestazioni dei rivali, capaci ora di gestire meglio gli spazi, rispondere in modo più aggressivo e sviluppare nuove traiettorie nel corso della gara. Gli avversari sono belli tosti, non c’è dubbio, e nel momento in cui mi sono chiesto se non fossero fin troppo bravi, ho notato che il team ha indicato di aver realizzato la più forte IA della storia della serie a livello di difficoltà massima. Beh, non c’era bisogno di essere così brutali, vi avrei creduto lo stesso… pane per gli esperti ce ne sarà, non c’è dubbio!
L’impiego di Unreal Engine 5 restituisce sicuramente un primo impatto migliore rispetto al passato
Laddove invece il progresso tecnologico si nota meno è, purtroppo, il lato tecnico: l’impiego di Unreal Engine 5 restituisce sicuramente un primo impatto migliore rispetto al passato, in particolare grazie all’ottima implementazione di Lumen e Niagara, ma rimane comunque un po’ bloccato nel passato per quel che concerne la messinscena generale. Sì, tutto è più carino di prima e sicuramente nel dettaglio, dal più piccolo particellare per arrivare al sistema di gestione delle nuvole, ma l’impressione finale è che ci sia ancora tanto lavoro da fare per completare la transizione nella nuova generazione.

La situazione invece si conferma molto positiva lato modalità di gioco, che in Monster Energy Supercross 25 si presentano in modo molto completo e ricco grazie a un ampio ventaglio di opzioni per giocatore singolo e multiplayer. Ovviamente il punto di riferimento in grado di mettere a fuoco tutti i miglioramenti del titolo è da ritrovarsi nella Carriera, studiata per accompagnarci attraverso i vari step verso il successo.
Al di là della normale idea di fare pratica, ottenere risultati e passare di categoria, è interessante notare come ci siano tre diversi fattori a dettare i nostri avanzamenti: Fama, Reputazione e Sinergia del Team. Nello specifico viene data molta enfasi alle rivalità con gli altri piloti, i cui rapporti possono essere influenzate da comportamenti in pista, interviste post gara e commenti via social (sì, ci sono pure questi).
Viene data molta enfasi alle rivalità con gli altri piloti
A seconda di quello che avviene è generata una linea narrativa che porta anche a determinare missioni secondarie in gara, che vanno a contribuire alla crescita dei follower e della Reputazione. Ottenere buoni risultati permette anche di lavorare meglio col team e migliorare il mezzo in tempi ridotti, il tutto mirato a realizzare i nostri obiettivi e raggiungere infinte la classe 450.

Per il resto delle modalità non troviamo nulla di particolarmente eclatante: ritornano le Rhythm Attack, sfide uno contro uno su rettilinei in cui sono controllo dell’acceleratore e gestione dell’equilibrio a fare la differenza, c’è la possibilità di sfidare il cronometro nel Time Attack, affrontare degli eventi singoli e imparare a stare in pista nella Supercross Academy.
Non troviamo più una modalità sandbox presente nelle precedenti edizioni
Nulla di eclatante, dicevamo, ma anche con qualche nota negativa: non troviamo più una modalità sandbox presente nelle precedenti edizioni, forse per via dell’impegno richiesto dalla realizzazione della nuova struttura base con il nuovo motore. Arriverà in futuro? Chi lo sa. Un passo indietro lo troviamo anche nella Academy, che in passato seguiva in modo più “coinvolto” il giocatore con tutorial accompagnati da commenti tecnici di campioni della disciplina.


Le problematiche però non ci fanno dimenticare come siano presenti modalità a schermo condiviso, da sempre il top per il divertimento con gli amici, e un potente editor che copre tutti gli elementi del mondo della Supercross, dalle piste agli elmetti, dalle livree alle tute. Di certo l’accesso a tutti i contenuti condivisi dagli altri giocatori è un plus niente male, che estende fruibilità e longevità del prodotto.
L’accesso a tutti i contenuti condivisi dagli altri giocatori è un plus niente male
L’offerta comunque di per sé è già valida grazie alla copertura della stagione 2025 con contenuti ufficiali, anche in aggiornamento via DLC, ed elementi creati appositamente in casa a Milestone per puntellare l’esperienza. Chi ama le sfide online può inoltre, come di consueto, lanciarsi in gare classificate o meno, che si basano su una serie di playlist di contenuti che si aggiornano a rotazione, o creare lobby fino a 16 giocatori per esperienze più specifiche e personalizzate.
Conclusioni
Monster Energy Supercross 25 torna in pista dopo una lunga assenza, probabilmente dovuta al passaggio al nuovo motore, e lo fa presentandosi in ottima forma per tutto ciò che concerne il realismo dell’esperienza: l’utilizzo di Unreal Engine 5 offre prospettive di crescita enormi per la serie e permette agli appassionati di godere di attente rifiniture nel campo dei controlli, della risposta dei comandi e della gestione in pista.
Manca però ancora qualcosa per far compiere al franchise quel balzo in avanti dal punto di vista dello spettacolo e del coinvolgimento, i quali purtroppo si attestano a un livello accettabile o poco più. Inoltre l’abbandono di alcune modalità apprezzate in passato si fa decisamente sentire.
Siamo comunque di fronte a una produzione completa, giocabile ed estremamente impegnativa, capace di regalare grosse soddisfazioni una volta entrati nel giusto flow. Non resta che seguire gli aggiornamenti delle Stagioni e dei DLC per capire i margini di miglioramento nell’anno in corso, guardando con ottimismo a quella che sarà la nuova edizione.

Good
+Realistico e appagante+I contenuti ufficiali e quelli degli utenti lo rendono eterno+Ottima personalizzazione di elementi di gioco e controlli+Carine le nuove idee per la carrieraBad
-Esteticamente ancora poco riuscito-Mancano alcune modalità del passato-Richiede molta dedizione
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