Metroid Prime: Federation Force – Recensione

Metroid Prime: Federation Force – Recensione
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Spin off della acclamatissima saga Metroid Prime, Federation Force è il primo titolo della serie ad abbracciare uno stile di gioco interamente votato al multiplayer collaborativo.

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Passato relativamente in sordina se non per i fan più irriducibili, il 6 agosto 2016 Samus Aran e Metroid hanno avuto l’onore di celebrare 30 anni di impeccabile servizio e avventura ai limiti dell’impossibile. A quasi un anno dal trentennale di Super Mario e in pieno festeggiamento dei 25 anni di Pokémon, un’altra grande serie Nintendo si ritrova quindi a festeggiare il suo compleanno senza però aver nulla di realmente eclatante da celebrare vista la prolungata assenza di Samus dalle piattaforme Nintendo.

6 anni infatti sono passati dall’ultimo avvistamento ufficiale della cacciatrice in quel di Metroid: Other M (Wii, 2010) che si, ci aveva convinto, ma lungi dall’essere un capolavoro come Super Metroid e la serie Prime. E se per ritrovare una Samus in forma come ai tempi d’oro forse dovremmo aspettare ancora qualche anno, magari con il lancio di NX, nel frattempo Nintendo ha ben pensato di rinnovare comunque il marchio all’insegna dello shooting puro, del multiplayer e, per la prima volta nella serie, della federazione galattica. Vediamo assieme come è andata questo particolare excursus che prende il nome di Metroid Prime: Federation Force.

A differenza di molte saghe storiche Nintendo, la particolarità dell’universo di Metroid sta nel fatto che i fatti si dipanano in maniera molto serrata in un susseguirsi di avvenimenti “causa-effetto” che a differenza di un Super Mario, Donkey Kong o Zelda imbrigliano la narrazione all’interno di alcuni paletti fuori dai quali è veramente difficile muoversi. La minaccia Metroid, il loro sterminio, il rinvenimento dell’ultimo esemplare e il tentativo di clonazione dei suddetti.

Tutti eventi che sono stati ampiamente esplorati nei capitoli principali (Metroid, Metroid II, Super Metroid e Metroid Fusion) e dai quali è difficile sfuggire se non per qualche ricamo secondario che solo con Metroid Prime si è riusciti a sfruttare sapientemente senza scadere in un riciclo di quanto visto in precedenza. Consci di ciò, a Nintendo devono aver ben pensato di continuare a sfruttare il filone narrativo della caduta del Phazon ed eccoci qua, nei panni di un gruppo scelto di Space Marines, alle prese con il collaudo di una nuova tecnologia Mech che forse riuscirà a portare la pace nell’universo ignari che comunque, di li a poco, Samus sola soletta riuscirà comuqnue a sgominare l’intera minaccia dei pirati spaziale e far saltare in aria persino il loro pianeta natale.

Senza nulla aggiungere quindi a una storia che i più ormai conosceranno a memoria, Metroid Prime: Federation Force, narrativamente parlando, rappresenta un goffo tentativo di espandere l’universo Metroid al di fuori della gesta della bella Cacciatrice, un tassello di storia di cui nessuno si è mai posto la necessità e che a conti fatti nulla aggiunge alle informazioni in nostro possesso. Una svista mica da poco per una serie che ha sempre fatto della “lore” e dei fatti non narrati uno dei suoi principali punti di forza. Ma se della storia di Excelsion, Bion e Talvaria (i pianeti all’interno del quale si svolge il gioco) poco veniamo a sapere e poco ci interessa, per lo meno le fondamenta ludiche su cui poggia l’intero progetto sono decisamente più intriganti che non qualche soldatino meccanizzato che deve sparare ai pirati spaziali “perché sì”.Metroid Prime: Federation Force marines

Non capita tutti i giorni di ritrovarsi fra le mani uno shooter in prima persona per console portatile, soprattutto se la console in questione è un Nintendo 3DS. Superato indenni il noioso e prolisso tutorial del gioco, il gioco scopre subito le carte in tavola sottolineando a più riprese che quella che andremo ad affrontare non sarà la solita avventura “Metroidvania” in cui destreggiarsi in solitaria lungo angusti cunicoli alla ricerca del prossimo passaggio segreto per proseguire, quanto uno sparatutto duro e puro all’interno del quale il gioco di squadra viene prima di ogni altra cosa. Selezionata quella che a tutti gli effetti dovrebbe essere la modalità “storia” Metroid Prime: Federation Force non perde tempo ed offre fin da subito la possibilità di avventurarsi per il sistema Bermuda in compagnia di un trio di amici in modalità locale oppure online creando la propria stanza oppure unendosi a quelle fornite dal matchmaking.

Un po’ per nostalgia, un po’ per rispetto nei confronti della serie, il nostro primo approccio è stato comunque quello di buttarci all’avventura in solitaria con tanto di iconica Varia Suit gentilmente offertaci dalla deliziosa statuetta amiibo di Samus Aran e scansionata per l’occasione. Inutile dire che i primi passi mossi su Excelsion sono stati quanto di più traumatico provato in compagnia di un Metroid, con buona pace di Zebes, Tallon IV ed SR-388. Che si tratti di due o tre dimensioni, prima o terza persona, l’identità di Metroid è sempre stata scandita da un modo di approcciarsi al level design che qui viene totalmente stravolto. Una sensazione di smarrimento che se avessimo iniziato a giocare in compagnia avremo mandato giù più facilmente ma che in solitaria purtroppo mostra tutti i limiti di un gioco che forse una modalità in singolo neanche avrebbe dovuta averla, in maniera non molto dissimile dal più noto The Legend of Zelda Triforce Heroes.

il gioco scopre subito le carte in tavola sottolineando a più riprese che quella che andremo ad affrontare non sarà la solita avventura “Metroidvania” quanto uno sparatutto duro e puro all’interno del quale il gioco di squadra viene prima di ogni altra cosa

Addomesticato un sistema di controllo che riprende in gran parte l’originale Metroid Prime e il suo abbondante uso dei dorsali per prendere la mira mira sui nemici (L) e poter muovere liberamente la visuale sfruttando i giroscopi della console (R),la campagna Metroid Prime: Federation Force prende le distanze dal progenitore proponendo invece del solito mondo a struttura aperta una struttura di gioco organizzata secondo missioni di difficoltà crescente da affrontare in sequenza e abbandonando totalmente quel senso di scoperta e progressione che da sempre caratterizzava la serie.

Più similmente a uno shooter arcade sulla falsa riga dei vari Time Crisis in sala giochi, ogni uccisione, azione di supporto e segreto svelato assegnerà un punteggio al giocatore che a fine missione, sommato al tempo e agli obbiettivi secondari portati a termine, decreterà il numero di medaglie che è possibile ottenere, medaglie necessarie per ottenere nuove livree e potenziamenti per il proprio mech da poter in seguito impiegare per le missioni successive. Fatto il callo a una linearità di gioco che non rende affatto giustizia al nome che porta, tuttavia, il risultato finale risulta comunque tutto sommato appagante e in grado di generare nel giocatore quella voglia di migliorarsi e al tempo stesso completare tutte le sfide in modo tale da poter mettere le mani sui potenziamenti più ghiotti che il gioco ha da offrire.

In quest’ottica, seppur imbrigliato all’interno dei classici stereotipi “vai dal punto A al punto B”, il level design risulta generalmente stimolante e in linea con quanto ci si aspetterebbe da questa tipologia di gioco, senza per questo rinunciare a qualche trovata più squisitamente “metroidiana” come stalattiti e pareti da fondere col raggio plasma o avversari da tenere sotto scacco con il lock-on per sorprenderne i punti deboli. Questo nonostante certe aree e alcuni nemici è palese siano stati appositamente pensati per essere affrontate in 4, perdendo di mordente quando ci si ritrova invece doverli affrontare da soli.

Metroid Prime: Federation Force pirate

Connessi alla rete o in compagnia di una manciata di amici la situazione cambia radicalmente e ciò che da soli sembravano solo dei noiosissimi snodi da affrontare uno dopo l’altro offrono invece a un gruppo ben affiatato la possibilità di agire all’unisono, magari lasciando anche spazio a qualche scampagnata atta a scoprire delle mod segrete altrimenti irraggiungibili. A giovarne in queste occasioni è sicuramente il sistema di punteggio, che oltre a garantire potenziamenti migliori a fine sessione permette ai giocatori che si sono distinti maggiormente di poter scegliere per primi fra il bottino comune che si è racimolato.

Vero e proprio motore del gioco dunque, il sistema di gestione power ups si è rivelato tanto un incentivo a migliorare quanto uno strumento per giungere a tale obbiettivo. Ogni modifica ottenuta garantisce al proprio mech alcuni benefici secondari come maggior resistenza, maggior danno per determinati tipi di armi o un effetto prolungato degli status secondari, il tutto equipaggiabile a proprio piacimento per un massimo di tre e compatibilmente con il tipo di arsenale che si è scelto di caricare durante il briefing. Diversamente da quanto accadeva in passato, infatti, le armi che è possibile portare con se non saranno di dotazione standard ma dovranno essere selezionate di volta in volta in base missione e alla propria capacità di peso massimo trasportabile (con i missili che occupano un’unità, i moduli cura due e via discorrendo per le armi più potenti). Il tutto stando ovviamente attenti a dividere equamente l’arsenale con i propri compagni.

il sistema di gestione power ups si è rivelato tanto un incentivo a migliorare quanto uno strumento per giungere a tale obbiettivo

Anche se opinabili e difficilmente digeribili alla luce del nome che porta, le idee e le trovate messe a punto da Next Level Games si presentano in linea di massima funzionali e divertenti per quello che è il fine di questo atipico shooter: divertire in compagnia. Affrontato da soli, Metroid Prime: Federation Force non vale assolutamente il tempo speso a provare ad arrivare alla fine della campagna e presenta alcune meccaniche e sezioni frustranti (una su tutte le sfere da trasportare a suon di spari su Bion). Insomma, non bastano la presenza di una mod destinata al solo single player in grado di dimezzare il danno subito e dimezzare quello inferto e dei droni di supporto a sopperire a svariate lacune strutturali evidenti: in solitudine, Metroid Prime: Federation Force non è per nulla divertente.

Le cose cambiano invece quando i giocatori diventano due o meglio quattro, in quel caso la scelta di suddividere la campagna in missioni, affidare punteggi diversi in base alle kills e la possibilità di potersi dedicare alla ricerca di qualche mod nascosta magari mentre i propri compagni sono impegnati con la missione principale acquistano di significato e sono in grado di dimostrare una cura di alcuni frangenti altrimenti inconcepibile. Aggiungiamo a tutto ciò anche la modalità competitiva “BlastBall” pensata appositamente per sfidare i propri amici a una sorta di calcio futuristico a bordo dei mech ed è facile intuire come l’intero progetto sia stato pensato per tutt’altro pubblico rispetto ai cultori storici della Cacciatrice. Certo, il nome sulla copertina è quello che è, ma arrivati a un certo punto è inutile impuntarsi su questi cavilli quando il risultato è tutt’altro che da buttar via.

Conclusioni

Che Metroid Prime: Federation Force non fosse un Metroid (né tanto meno Metroid Prime) era scontato. Al netto di un nome che non rappresenta il prodotto sotto quasi nessun punto di vista, il risultato portato a casa da Next Level Games rimane un prodotto degno di nota principalmente per due motivi: primo, la pulizia del sistema di controllo che anche senza touch screen riesce a replicare fedelmente quanto visto su console casalinghe; secondo, la bontà di un’infrastruttura online che permette di godere della vera essenza per cui stato sviluppato il gioco anche da soli.

Nonostante la buona volontà permangono alcune sviste difficilmente aggirabili come una direzione artistica cartoonesca da dimenticare e una realizzazione tecnica sotto tono, ma aldilà di ciò e del nome che porta, Metroid Prime: Federation Force si presenta in definitiva come un passatempo discreto che se sviluppato con un po’ di rispetto in più nei confronti della saga avrebbe potuto aspirare a ben altri risultati.

Good

  • Sistema di controllo ben pensato
  • Sistema Mod interessante
  • Multiplayer divertente

Bad

  • Non è Metroid
  • Direzione artistica terribile
  • Alcune missioni poco ispirate
7

Niente male

Videogiocatore incallito, divoratore di film, seguace della via del Social: praticamente una vita passata a giocare, leggere e scrivere. A volte anche contemporaneamente.

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