Metal Gear Solid 5: The Phantom Pain – Sandbox o open world?

Metal Gear Solid 5: The Phantom Pain – Sandbox o open world?

Sono state molte le rivelazioni all’E3 di Los Angeles di quest’anno e molti i giochi discussi, fra cui Metal Gear Solid. Dopo il non proprio esaltante Ground Zeroes si torna quindi a parlare di The Phantom Pain con il suo creatore, un Hideo Kojima in ottima forma.

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Se qualche mese fa Kojima espresse la profonda depressione nel vedere la grandiosa maestosità del mondo creato da Rockstar per il loro GTA V (peraltro rivisto all’E3 2014 per l’annuncio di una versione superpompata per next-gen), ora si torna a parlare del mondo di gioco di The Phantom Pain. Kojima spiega che per quanto si possa considerare il titolo come un open-world, non ci si può spingere fino a definirlo un vero e proprio sandbox.

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Il giocatore potrà scegliere cosa fare tra una missione e l’altra, con che approccio affrontare le missioni stesse, e costruirsi una personalizzatissima MotherBase, ma la mappa non offre la libertà “dispersiva” del capolavoro di Rockstar. Kojima conclude dicendo che il suo intento è quello di permettere ai giocatori di divertirsi con la libertà che il gioco permette.

Per rinfrescarvi un po’ la memoria vi rimando alla nostra anteprima E3 di The Phantom Pain e vi ricordo di rimanere qui con noi su GameSoul per queste e tante altre notizie succose e interessanti.

Stay tuned.

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Fonte

Dopo un'infanzia passata davanti al Gameboy e un'adolescenza trascorsa in continue maratone di TimeCrisis,il Dottor Carter "de noantri" eleva la sua passione all'ennesima potenza ed è pronto a viaggiare oltre i confini del tempo e dello spazio ("Spaaaaaaaaaaaaaaaaaace!!!") per portarvi in giro nel fantastico luccicoso mondo del "gaming", fra notizie,rumor, e opinioni "off the wall".

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