Seven Deadly Sins

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Manganalisi di The Seven Deadly Sins: True Sin – Star Comics

Alla scoperta dei veri "peccati originali" dei Sins

Seven Deadly Sins

The Seven Deadly Sins è uno dei più celebri manga (e anime) dell’ultimo decennio. Sarà perché le persone fioccano al solo nominare dei “Sette Peccati Capitali” (è innegabile il fascino del riferimento biblico) o perché tutti amano l’Europa medievale e le storie di redenzione, ma l’opera di Nakaba Suzuki ha davvero conquistato il mondo, sia in formato cartaceo che animato ─ che come spesso accade si trainano l’un l’altro.

La serie narra le vicende di un gruppo di Cavalieri conosciuti come i Seven Deadly Sins, per via dei peccati passati che li hanno portati alla fama. Nella serie originale questi malfamati eroi combattono per riconquistare il regno di Lionesse dai Cavalieri Sacri, che ne hanno usurpato il trono; ma True Sin, lo spin-off di cui andremo a parlare, si concentra proprio sulla nascita delle leggende che circondano questi personaggi.

Quali peccati hanno davvero commesso Meliodas, Diane, Ban, King, Gowther, Merlin ed Escanor per meritare la pena capitale? True Sin ce li mostrerà.


Dettagli tecnici

Prodotto: The Deven Deadly Sins – True Sin
Editore: Star Comics
Edizione: Brossurato con sovracopertina, b/n con inserti a colori
Autore: 
Nakaba Suzuki
Volumi: 
Unico
Pagine: 208
Formato: 11,5×17,5 cm
Data d’uscita: 29/09/2021
Prezzo ufficiale: 5,90 €

La Manganalisi di The Seven Deadly Sins – True Sin è stata realizzata grazie al gentile supporto di Star Comics


Analisi ed impressioni

The Seven Deadly Sins: True Sin ci porta nel passato di Ban, King e Diane, svelando le loro tragiche storie. La scelta non è certamente casuale, dato che le loro origini sono strettamente legate l’una all’altra.

Partendo dal capitolo dedicato a Ban, Suzuki-san ci introduce infatti al Regno delle Fate, dove Elaine protegge da tempo immemore la foresta e la Sorgente della Vita. Veniamo così a scoprire che il fratello maggiore di Elaine, il Re delle Fate King, risulta scomparso da ben 700 anni. Tempo che a quanto pare ha passato felicemente insieme alla gigantessa Diane, dopo aver perduto la memoria.

Queste storie mostrano i protagonisti del manga felici e spensierati, com’erano prima che il loro “peccato” si verificasse. La loro vita viene segnata per sempre da un singolo tragico evento, completamente al di fuori del loro controllo e, chiudendo ogni capitolo con la pronuncia della condanna, l’autore ci dimostra la triste ironia nei peccati a loro assegnati: Avarizia, Accidia e Invidia.

Confesso di non aver mai letto né visto The Seven Deadly Sins (è uno di quegli eterni “in lista”…), nonostante questo ho apprezzato moltissimo queste “origin stories”. Suzuki è abile nel presentare i personaggi in poche pagine, ed è riuscito davvero a farmi affezionare a loro e a risvegliare la mia empatia in questi capitoli autoconclusivi.

Discorso leggermente diverso vale per il capitolo bonus Il Re dell’Altare, una “missione secondaria” che vede coinvolti tutti e sette i protagonisti più vari personaggi conosciuti dalla serie e che va al sodo senza troppi preamboli. Una breve avventura divertente, che sarà però di certo più apprezzata dai “già fan”, i quali scopriranno interessanti dettagli sul passato di Jenna e Zaneri.


Uno sguardo all’edizione

The Seven Deadly Sins: True Sin ci è proposto da Star Comics in un’edizione brossurata con sovracopertina che ritrae i tre protagonisti: Ban, King e Diane in una composizione “disconnessa”, forse a simboleggiare che le loro storie sono più o meno separate in questo spin-off. Sul retro troviamo invece la sinossi, accompagnata dai tre simboli dei loro peccati.

Rimuovendo la sovracopertina troviamo una diversa versione della stessa illustrazione, con Diane ritratta a figura intera. Probabilmente si tratta della versione pubblicata nella prima edizione giapponese, ma è solo un’ipotesi.

Il volume da 208 pagine contiene i tre capitoli Another Story che raccontano appunto le origini dei Sins, più un piccolissimo e adorabile Capitolo Bonus dedicato a Ban e Elaine e la “missione secondaria” Il Re dell’Altare.

I punti forti di questo albo sono a mio parere le spettacolari illustrazioni a colori dedicate a Ban, King e Diane, che rappresentano i frontespizi originali della prima pubblicazione su rivista (due li avete già ammirati più sopra e il terzo vi aspetta a fondo pagina), e i commenti dell’autore che accompagnano ogni capitolo. Peccato solo che li abbiano messi all’inizio dei capitoli e non alla fine: sono stata assalita con un giga-spoiler subito alla prima pagina.

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Cosa ne pensa il Nerd-O-Meter?

The Seven Deadly Sins: True Sin è un fantastico spin-off ricco di tragica ironia, in grado di far commuovere persino chi (come me) incontra Ban, King e Diane per la prima volta. Un compito davvero non semplice per dei capitoli auto-conclusivi da 40-60 pagine, che però Suzuki raggiunge tre volte su tre come se fosse la cosa più naturale del mondo.

Sono certa che i fan di lunga data saranno ancora più entusiasti di scavare nel passato dei loro beniamini e conoscere ogni minimo dettaglio di come i peccati di Avarizia, Accidia e Invidia siano stati ingiustamente etichettati sui rispettivi Sins, nonché di conoscere i retroscena raccontati direttamente dall’autore su come e perché abbia immaginato determinate scene.

Penso che si tratti di un “must have” per chiunque abbia appena concluso la serie principale con Star Comics e un buon punto d’inizio per chi ancora è indeciso se vale la pena partire per quest’avventura o meno. Lasciate che siano i protagonisti stessi a convincervi.

The Seven Deadly Sins: True Sin è disponibile presso la propria fumetteria di fiducia o direttamente sul sito ufficiale Star Comics.

Vi ricordo inoltre che potete guardare l’anime di The Seven Deadly Sins su Netflix: acquistate la vostra card per l’abbonamento da GameStop!


Cresciuta con un fratello più grande di 7 anni, le console sono state il suo pane quotidiano fin dalla nascita. Dopo l'uscita della PlayStation si è buttata sui j-rpg, ma nel suo cuore rimane indelebile il ricordo del riccio supersonico targato Sega.

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