Orochi

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Manganalisi di Orochi 1 – Edizioni Star Comics

La psiche umana è più spaventosa del paranormale

Orochi

Kazuo Umezo (o Umezz) è un uomo dai mille talenti: attore, musicista e vera leggenda della letteratura manga (tra i suoi assistenti storici troviamo anche Rumiko Takahashi, autrice di Ranma 1/2 e Inuyasha). Nella sua carriera trentennale ha toccato vari generi, ma tra le sue opere più apprezzate troviamo i suoi particolarissimi horror.

Non c’è da stupirsi che Star Comics abbia voluto creare una collana completamente dedicata a questo autore, chiamata Umezz Collectionn, di cui Orochi rappresenta la terza serie. Dopotutto anche la nuova generazione merita di conoscere le sue opere, che arrivano in Italia per la prima volta dalla loro pubblicazione negli anni ’60 (Orochi è del 1969).

La serie segue le vicende di una ragazza dagli strani poteri di nome Orochi… o meglio le vicende di varie persone nelle quali Orochi si immischia immancabilmente, cercando di aiutare e finendo sempre per peggiorare la situazione.


Dettagli tecnici

Prodotto: Orochi 1
Editore: Edizioni Star Comics
Edizione: Brossurato con sovracopertina
Autore: 
Kazuo Umezz
Volumi: 
1/?
Pagine: 312
Formato: 15×21
Data d’uscita: 24/02/2021
Prezzo ufficiale: 15,00 €

La Manganalisi di Orochi.1 è stata realizzata grazie al gentile supporto di Edizioni Star Comics


Analisi ed impressioni

Orochi è una ragazza dall’aspetto “normale”, a prima vista nessuno potrebbe mai pensare che nasconda dei poteri paranormali e anche piuttosto potenti. Dall’influenzare la mente delle persone al riportare in vita i morti, le sue capacità sono davvero incredibili.

La ragazza non utilizza i suoi poteri per fare del male, e anzi cerca sempre di metterli al servizio delle persone in difficoltà. Purtroppo il suo buon cuore non è però accompagnato da grandi dosi di fortuna: come una specie di Signora Fletcher del paranormale strani fenomeni sembrano seguirla ovunque va, ed ogni volta che decide di intervenire non fa altro che peggiorare la situazione.

Il primo volume della serie propone due “storie dell’orrore”, che vedono Orochi cercare di aiutare prima due sorelle afflitte da una terribile maledizione, e poi una giovane vedova distrutta dalla perdita del marito. Entrambe le storie hanno una marcata componente psicologica e sebbene il paranormale giochi un ruolo importante nello svolgimento delle vicende, non rappresenta l’elemento spaventoso: è la psiche umana ciò che fa davvero paura.

Lo stile di disegno e la narrazione sono chiaro indice dell’età dell’opera, ma non in modo negativo. È evidente fin dalle prime pagine che ci si trovi davanti ad un classico del genere, e in tutta sincerità ho sempre amato lo stile semi-realistico spesso utilizzato per questo tipo di opere, che rende perfettamente l’effetto grottesco quando necessario.

A parte qualche strana descrizione non particolarmente aiutata dalla traduzione (riderò per sempre al pensiero dello “zio piuttosto brutto che chiedeva sempre dei soldi” comparso per una sola vignetta), l’effetto che mi ha restituito è quello di avere tra le mani un prezioso pezzo da collezione.


Uno sguardo all’edizione

Orochi 1 viene proposto in un’edizione brossurata con sovracopertina che attira subito l’attenzione con l’alto contrasto dei colori: un caldo arancione e un verde molto acceso che risaltano nella stanza buia nella quale sta, come suo solito, ficcanasando la nostra Orochi.

Sul retro troviamo un primo piano della protagonista, realizzato in negativo e con un verde fluo che restituisce a mio parere un bell’effetto… vagamente inquietante, ma non spaventoso. Un po’ più “inquietante spaventosa” è invece l’illustrazione che adorna le due alette, con una misteriosa figura con il teschio in bella vista. Non sembra molto salutare.

Il volume è bello “pesante”: 312 pagine in formato 15×21 sono praticamente un’edizione Deluxe, molto piacevole da tenere in mano alla pari di un libro. Peccato solo che non sia presente nessun extra, nemmeno una presentazione dell’autore: cosa piuttosto strana dato che si tratta di una collana espressamente dedicata a Kazuo Umezz. Piuttosto che inserire la stessa illustrazione (per quanto bella) su entrambe le alette, una poteva mostrare qualche informazione più interessante.

Dettaglio un po’ particolare che ho apprezzato sono invece le pagine bianche di stacco tra una storia e l’altra, che rendono ancora più l’effetto libro. Bellissime anche le illustrazioni che accompagnano l’inizio degli episodi, soprattutto la prima a colori.

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Cosa ne pensa il Nerd-O-Meter?

Orochi è una raccolta di storie dell’orrore dal gusto classico, che non nasconde la sua età e non ne ha affatto bisogno. Kazuo Umezz ha realizzato questa serie nel 1969 e se Star Comics ha deciso di ripubblicarla a più di 50 anni di distanza è perché vale la pena riportarla alla luce per le nuove generazioni.

Richiamando un classico ancora più classico, Orochi somiglia un po’ a Racconti del Terrore di Poe: le storie non sono esattamente spaventose, ma ricadono a loro modo nel campo “dell’orrore” a causa dei loro risvolti psicologici. I lettori non sono colti dall’ansia o dalla paura ─ quelli appartengono ai personaggi in gioco ─ ma dalla sorpresa e dall’orrore derivanti dallo scoprire di cosa è capace la mente umana.

Nel teatro in cui prendono vita queste vicende, Orochi funge più da espediente narrativo che non da protagonista, intervenendo con i suoi poteri paranormali e fungendo più che altro da “testimone” dopo aver compiuto il misfatto (mai con cattive intenzioni). C’è un piccola lezione qui, che dalle mie parti suona come “chi si fa i fatti suoi campa 100 anni”.

Se siete appassionati di horror psicologici, soprattutto di quelli a stampo classico, vi consiglio non solo di dare una chance a quest’opera, ma anche di tenere d’occhio la collana Umezz Collectionn. Ci sono ancora diverse serie, più acclamate di questa (e contate che ha ricevuto anche un adattamento live action), che Star Comics non ha ancora toccato.

Orochi 1 è disponibile presso la propria fumetteria di fiducia o direttamente sul sito ufficiale Edizioni Star Comics.


Cresciuta con un fratello più grande di 7 anni, le console sono state il suo pane quotidiano fin dalla nascita. Dopo l'uscita della PlayStation si è buttata sui j-rpg, ma nel suo cuore rimane indelebile il ricordo del riccio supersonico targato Sega.

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