Mafia III – Anteprima gamescom 2016

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È sempre questione di famiglia

Mafia III
Mafia III – Anteprima gamescom 2016

Mafia III è ambientato nel 1968 in una rivisitazione della città di New Orleans. Il protagonista del gioco è Lincoln Clay, un veterano della guerra in Vietnam che al suo ritorno scoprirà un'amara verità. I giocatori nei panni di Lincoln devono fondare una nuova famiglia criminale dalle ceneri di quella vecchia intraprendendo un cammino di redenzione e vendetta

Data di Uscita:Genere:PEGI:Sviluppatore:Editore:Versione Testata:

Colonia – Mafia III parla di famiglia, ma non quella tradizionale, dove ci si ritrova per diritto di nascita, piuttosto quella che scegli, vuoi per caso o per fato, e con cui condividi un obiettivo o meglio, un ideale. Ed è quello che fa Lincoln Clay, veterano del Vietnam deciso ad avere la sua rivalsa contro la Mafia del Sud, mettendo in piedi un’organizzazione criminale che prende il meglio che la città di New Bordeaux ha da offrire: correva l’anno 1968, e in quel della gamescom di Colonia abbiamo potuto assistere ad una presentazione con una build piuttosto avanzata del gioco per raccontarvi le nostre impressioni.

La demo vedeva infatti Lincoln Clay nelle prime ore di gioco, impegnato ad eliminare efficacemente uno dei “pezzi grossi” della mafia italiana: Tony Derazio. Ed è qui che gli sviluppatori hanno finalmente scoperto le carte di Mafia III, con un gameplay estremamente versatile (grazie anche ad un HUD veloce e intuitivo) che permette di approcciarsi alle missioni seguendo il proprio personale stile di gioco. Sarà quindi il giocatore a scegliere se preferire un approccio stealth o affrontare i tanti nemici ad armi spianate, rischiando di essere aggirato o colto alla sprovvista: entrambi i metodi sembrano funzionare bene, grazie ad ambienti sufficientemente interattivi e a mappe abbastanza complesse.

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Una volta entrato nel complesso, abbiamo visto Lincoln utilizzare un variegato arsenale di armi, ma soprattutto farsi strada tra i nemici in modo silenzioso, adoperando il (violentissimo) corpo a corpo tramite coltello, per poi vederlo gettarsi nella mischia, risalendo l’edificio e eliminando i nemici dalle coperture, finendoli poi se necessario con alcune “finisher” estremamente violente ma di sicuro effetto.

Un gameplay che, anche in mancanza di una prova sostanziosa pad alla mano, ci è parso piuttosto riuscito, ma sempre corrispondente agli standard del genere. Dove Mafia III ci ha stupito è piuttosto nei movimenti cittadini, mostrati per un breve lasso di tempo, ma che mostrano una New Bordeaux viva, luminosa ed estremamente fedele al colore dell’epoca, quegli anni ’60 che sono probabilmente uno dei periodi storici della storia americana più affascinanti e movimentati. Probabilmente la sensazione è anche supportata da un impianto grafico piuttosto promettente, con texture ben definite, una buona gestione dell’illuminazione ed un uso della fisica che aumenta la sensazione di realismo. La sensazione è ovviamente quella di sempre: Mafia III non dà le sensazioni di un GTA qualunque, ma è piuttosto un mondo a sé, fatto di storie e di una città non necessariamente ricca di attività secondarie (cosa comunque da valutare in fase di recensione), con un taglio cinematografico ed una linearità di fondo nello storytelling che è sempre stato uno dei suoi punti di forza, fin dal primo storico capitolo.

Ed è un aspetto che traspare da ogni singola ambientazione, come abbiamo potuto constatare anche da una scena in cui Lincoln attraversa un lago con una barca, estremamente caratteristica dell’America del tempo e ricca di spunti anche per il gameplay free roaming.

Hangar 13 sembra aver capito cosa ha reso speciale la serie di Mafia

Hangar 13 sembra aver capito cosa ha reso speciale la serie di Mafia, e con questo terzo capitolo sembra intenzionata a dimostrarlo con stile, cura e attenzione ai dettagli. La vendetta di Lincoln Clay pare indirizzarsi verso una strada entusiasmante, costellata di grandi personaggi (anche grazie ad un motore grafico ottimo) e di una scrittura che sembra prendere il meglio del passato della serie, ma raccontando una storia sostanzialmente nuova: una Mafia che non è più Mafia, ma una famiglia in cui Lincoln non è nato, ma ha scelto.

Ed è forse questa la più grande differenza stilistica rispetto ai precedenti, insieme ad un gameplay chiaramente agevolato dalle console di nuova generazione, pur essendo fedele al genere e non rivoluzionandolo, ma permettendo al giocatore di scegliere il proprio approccio e di farlo al meglio delle proprie possibilità. Graficamente ci siamo, la build appariva piuttosto avanzata e ciò ci rincuora per l’uscita del titolo, sempre più vicina. Mafia III, insomma, non sorprende e non getta fumo negli occhi, ma rassicura e fa ben sperare.

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Mi piacciono i videogiochi e mi piace scrivere, perché non unire le due cose? So anche imitare Topolino e Joe Bastianich, ma non mi pagano per farlo.

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