Luftrausers – Recensione

Luftrausers – Recensione

Nel grande parco titoli che accompagna la PS Vita è facile perdere l’orientamento, tra imperdibili capolavori “portatili” e oscene brutture. In un’epoca dove il mobile-gaming si diffonde a macchia d’olio, è doveroso analizzare con dovizia soprattutto quei titoli che strizzano l’occhio alle meccaniche semplici  e veloci delle applicazioni per smartphone e tablet, su cui l’utente medio spende ormai la maggior parte del suo tempo libero.

Pilotare un aereo da guerra e sparare a qualsiasi cosa compaia sullo schermo è lo stereotipo del classico videogame da sala giochi , che negli anni è andato sempre più a consolidarsi diventando quasi un genere a sé, peraltro popolarissimo proprio sui dispositivi portatili. Luftrausers, frenetico shooter bidimensionale nato dalle creative menti che si celano dietro il marchio Vlambeer, fa tesoro proprio di queste meccaniche, ma assimilandole e reinterpretandole secondo uno stile unico e coinvolgente. Nonostante il gioco sia uscito anche su PC, Mac e PS3, è lampante che riesca a dare il meglio di sé proprio sulla PS Vita: che siano fugaci partite da 10 minuti o intense sessioni orarie, giocare a Luftrausers offre sempre grandi soddisfazioni ed il suo gameplay si adatta con successo ad ogni tempistica, prendendosi sì qualche lecita licenza rispetto agli sparatutto 2D più conosciuti, ma in linea di massima rispettando i canoni del genere.

Privo di qualsiasi menù introduttivo o tutorial, inizialmente Luftrausers spiazza non poco il giocatore, gettandolo immediatamente nell’azione più caotica senza però fornirgli indicazioni di alcun genere. Complice di questo “sconvolgimento” momentaneo è anche il particolare sistema di movimento: difatti sarà necessario calibrare accuratamente l’accelerazione dell’aeroplano che a differenza di molti altri titoli simili, può girare a 360 gradi in qualsiasi direzione.

Dotato anche di un peso proprio, il piccolo ma potente mezzo a nostra disposizione colerà inesorabilmente a picco nell’oceano se la spinta propulsiva non sarà costantemente alimentata e direzionata. Ecco perché una volta decollati dalla corazzata (o sarebbe meglio dire sparati letteralmente fuori) alleata occorre ben più di una singola prova per smaltire il forte senso di disorientamento. Fortunatamente, dopo le prime non semplici partite, si inizia a prendere dimestichezza con il singolare sistema di movimento e l’avventura può iniziare a scorrere sui binari giusti.

L’aereo non sembrerà più una trottola impazzita, ma acquisirà una certa grazia nel volo, e con la giusta impartizione dei comandi si potranno imparare dei trucchetti utili alla sopravvivenza: privo di accelerazione ad esempio, ogni pilota può rimanere sospeso in aria per breve tempo, sfruttandolo per girarsi e fare fuoco sugli inseguitori o cambiando repentinamente rotta per spiazzare i nemici.

In Luftrausers lo schema dei match non cambia mai: dopo ogni lancio il pilota deve cercare di resistere il più a lungo possibile, eliminando allo stesso tempo i numerosi avversari. Un obiettivo tutt’altro che facile a causa della diabolica tenacia che aerei e navi da guerra nemiche mostreranno nella maggior parte dei casi. Più a lungo il nostro aereo solcherà i cieli, maggiore sarà il numero di pattuglie avverse da distruggere e di conseguenza più alto sarà il punteggio concatenando le molteplici combo.
Al termine di ogni partita il fine ultimo sarà nient’altro che battere il record di punti precedente, cercando di ottenere il massimo possibile da ogni singolo colpo sparato e ambendo ad un perfect score da oro olimpico dei videogiochi.

Ovviamente ogni minima parte che si andrà a variare muterà profondamente non solo l’aspetto del velivolo, ma anche il delicato equilibrio che ne permette il volo, obbligando così ogni giocatore a ricercare in maniera quasi maniacale l’incastro perfetto che assicura non solo un bilanciamento ottimale in fase di controllo, ma anche una capacità di attacco e difesa concorrenziale. Basta infatti un minimo ritocco per stravolgere completamente la stabilità faticosamente raggiunta e indurre di fatto ad un approccio tattico mutevole di volta in volta. Inoltre ogni nuova componente che viene inserita nell’aereo porterà con sé nuove sfide da affrontare, il cui completamento conferirà punti necessari al passaggio di livello.

Queste sfide, analogamente ad altri titoli già visti, possono essere portate a termine in una singola partita o in più match e variano in base all’obiettivo principale, come ad esempio uccidere un certo numero di nemici, distruggere una corazzata ostile o raggiungere un determinato moltiplicatore combo. In questo modo la longevità di Luftrausers aumenta in modo esponenziale e stuzzica la curiosità del giocatore, rinnovandone inesorabilmente l’interesse ad ogni nuova sfida proposta.
E sono proprio questi i punti forti del gioco, che a questo punto si svela per quello che è realmente: non un semplice shooter dalle tinte calde con cui riempire i tempi morti, ma una vera e propria sfida bidimensionale, caratterizzato da un gameplay unico nel suo genere, incredibilmente complesso e volubile allo stesso tempo.

Inutile adoperarsi in un’approfondita analisi tecnica dell’ultima fatica targata Vlambeer. Privo di fronzoli grafici e minuziosi dettagli, la caratterizzazione del titolo traspare non solo dalla particolarità di un gameplay fuori dall’ordinario, ma anche dalle iconiche scelte stilistiche. Tutto il gioco si ambienta in un mondo pixellato che ricorda volontariamente le vecchie cartucce 8-bit, contraddistinto da tinte seppia, le cui variazioni di intensità sono i soli colori sfruttati dagli sviluppatori. Questa apparente semplicità di fondo scompare una volta entrati nel vivo della partita, dove i cieli vengono letteralmente saturati di proiettili, missili, esplosioni e lamiere fumanti di aeromobili nemici, il tutto supportato da una stabilità e un frame-rate costanti.

Uno degli elementi distintivi degni di nota è il cerchio che appare attorno all’aereo quando viene colpito: ogni colpo subito ne rimpicciolisce la circonferenza e si è quindi obbligati ad evitare qualsiasi pericolo finché gli scudi non vengono ripristinati. Un modo non invasivo ma comprensibile per comunicare al giocatore quando è il momento di fare attenzione. Anche la tipologia dei vari nemici è tutta realizzata in base alle differenze visive che permettono di classificarli in maniera cristallina, dal più piccolo e meno pericoloso al più grande e temibile.
Menzione d’onore va infine alla galvanizzante colonna sonora dai ricercati ritmi elettronici che, insieme agli effetti acustici ovattati e monocordi che ricordano senza ombra di dubbio i primi cabinati del genere, facilita ancora di più la totale immersione del giocatore della giusta atmosfera videoludica.

In conclusione…

Luftrausers è un altro colpo andato a segno dalla software house olandese dopo Ridiculous Fishing. I ritmi scanditi da ogni sessione sono molto serrati ed alcune volte al limite della frustrazione: Luftrausers non è un gioco per tutti e le capacità richieste per pilotare correttamente l’aereo e sperare quindi in qualche chance di sopravvivenza oltre i primi minuti possono esasperare anche il più tenace dei videogiocatori. Il suo altissimo livello di difficoltà è superato solo dall’incredibile senso di soddisfazione nel completare le sfide proposte e battere il precedente record personale. Sotto una fittizia superficie di scontri veloci e frenetici si nasconde un’attenta struttura strategica che vede il suo culmine in fase di preparazione e assemblaggio, rivelando un gameplay profondo e ricercato come pochi. L’inserimento di sfide e sbloccabili è di fatto un grande incentivo a proseguire il gioco, cercando di ottenere quanti più collezionabili possibili e completare ogni obiettivo; peccato che il numero di oggetti extra non sia così consistente e dopo un po’ anche le sfide tendono ad essere ripetitive, generando quindi un blando senso di déjà vu.
Ma i giocatori più incalliti troveranno in Luftrausers un intrattenimento senza fine che va oltre tutto questo: è un gioco articolato e gratificante, grazie al quale sarà possibile testare le proprie capacità di veri hardcore gamers e riempire interi pomeriggi, cosa piuttosto rara di questi tempi.

Voto: 8/10

Amante dei tatuaggi e del buon vino, crede fermamente nella vita extraterrestre. Ha una passione viscerale per i videogames maturata nel tempo, che lo ha portato a scrivere per molte riviste italiane e siti web specializzati nel settore.

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