Lovers in a Dangerous Spacetime – Recensione

Lovers in a Dangerous Spacetime – Recensione

Fermi tutti, mettete da parte i pre-concetti riguardanti quelle “cose sdolcinate che vedevate fare dai vostri genitori” come baci, abbracci e parole al limite del diabete prima di iniziare a leggere questa recensione: qui si parla di amore e coniglietti, di cuori e colori vivaci, il tutto trattato con una pennellata di serietà che solo i più audaci sapranno cogliere.

E’ una precisazione che va fatta, perchè se vi dicessimo che la base di Lovers in a Dangerous Spacetime è l’amore, facilmente finireste col pensare che si tratta di un videogame da quattro soldi per un pubblico di nicchia, un titolo alla stregua di Barbie: Pigiama Party o di un Hello Kitty qualsiasi.

Questo titolo indie firmato Asteroid Base non è un titolo da sottovalutare, nonostante alla base ci sia un argomento così “d’altri tempi”, ma qualcosa di tanto strano quanto audace, che può regalare sorrisi e rabbia, felicità e tristezza, adrenalina e sconforto, come l’amore stesso.

Lovers in a Dangerous Spacetime si presenta al pubblico con una trama tanto semplice quanto strampalata: tutto l’universo fa affidamento sull’amore, l’unica vera fonte di potere infinita, imbrigliato in enormi motori che permettono di estrarne energia e mandare avanti al sistema. La popolazione è felice, chiunque sorride e il futuro sembra roseo, semplice.

Come ogni storia che ruoti intorno all’amore, ad un certo punto succede qualcosa di oscuro: un fulmine squarcia il cielo e colpisce il sistema motorizzato Ardor, spezzandolo in due come un cuore ferito, gli ingranaggi vengono lanciati in tutta la galassia e subito gli incubi divengono realtà, sotto forma di mostri, rapimenti e prigionia, causando il panico in ogni dove. Il periodo di pace e tranquillità è terminato e ci toccherà saltare a bordo della nostra navicella spaziale per sistemare tutto, riparare il guasto al motore, salvare i nostri compagni rapiti e riportare la normalità nelle vite di ognuno.

L’incipit banale e immediato prende chi sta davanti allo schermo e lo culla amorevolmente per qualche minuto, per poi fiondarlo nel caos più totale e urlandogli che d’ora in poi avrà bisogno di una mano, di un aiuto, di qualcuno al proprio fianco per poter sopravvivere, perché da soli non si va avanti nella vita, è un dato di fatto.

L’azione decolla si dai primi secondi a bordo della navicella di soccorso, illustrando le meccaniche di gioco: Lovers in a Dangerous Spacetime potrà anche venire etichettato come uno sparatutto, o Shoot’em Up, ma l’azione a 360 gradi lo rende un titolo atipico e unico nel suo genere, costringendo il giocatore a rimanere concentrato come nessun gioco prima di esso, facendolo letteralmente impazzire a causa della miriade di cose da fare e tenere d’occhio durante le sessioni.

Android Base non ci presenta un titolo fatto di linearità e comandi complicati, ma ha pensato a come evolvere il concetto di frenesia: i polpastrelli sulle levette analogiche la faranno da padrona, con pochissimi tasti ausiliari, e la gestione della coppia di Lovers all’interno del mezzo sarà fondamentale per la buona riuscita della missione. Durante tutta la sessione di gioco la navicella rimarrà al centro dello schermo, permettendo di vedere le stanze all’interno come in una sezione di un formicaio, e i due personaggi controllabili dovranno essere spostati da un centro di comando all’altro per attivare motori, cannoni e scudi velocemente.

Sì, avete letto bene: niente torrette automatiche o scudi ausiliari, questo titolo è basato sulle persone, come l’amore d’altronde, e sarà imperativo far collaborare la coppia di astronauti all’interno del mezzo affinché tutto torni alla normalità. La navetta non sparerà, non si muoverà, non si difenderà fino a che non assegnerete uno dei membri dell’equipaggio al terminale adatto, così come ognuno dei Lovers sarà in grado di utilizzare un solo armamento per volta. Questo mette il giocatore nelle condizioni di pensare se sia meglio sparare con il cannone a Nord o a Sud, spostare gli scudi o muovere la nave spaziale, attivare le armi speciali o muovere la navetta: se l’amore non ha limiti, una sola persona li ha eccome, ma la coordinazione e l’affiatamento di una coppia possono parare il colpo e ottimizzare ciò che si ha a disposizione, permettendo di superare ogni difficoltà.

Appassionato e divoratore sfegatato di videogame, scemo a tempo pieno, cacciatore di Cosplayer, cuoco mercenario e cercatore di risposte a domande esistenziali come: "A cosa servono gli slot uniti delle armi di Final Fantasy VII?", "Cosa diavolo sono le Junction?", "Freija che animale è?" e "Quina quant'è brutta?". Comunque non ho ancora capito quanto sia brutta Quina e se Freija sia un topo o uno shitzu.

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