Life is Strange: True Colors – Un piccolo antipasto…

Nuovi colori

Life is Strange: True Colors – Un piccolo antipasto…

Life is Strange True Colors si è mostrato qualche mese fa per la prima volta, sorprendendo e mostrandoci un solido primo scorcio di un nuovo viaggio. La cittadina di Haven Springs è stata sconvolta dalla morte di un suo giovane membro, su cui ruota intorno tutta la vicenda. Alex, la nuova protagonista di questa storia, ci viene mostrata in modo sicuramente diverso rispetto ai precedenti capitoli della serie.

Ha infatti un potere, che non viene però acquisito durante l’incipit dell’avventura ma è anzi l’elemento caratterizzante del personaggio. La giovane Alex è estremamente empatica: può percepire i sentimenti delle persone che le stanno intorno, ma anche sentirli e farli propri per comprenderli più a fondo. Alla luce della scomparsa di suo fratello Gabe, Alex deciderà di usare il suo potere per scoprire di più su quanto accaduto. Quello che prima percepiva come una maledizione, ora diventerà la chiave per capire cosa è successo al fratello.

True Colors E3

Nel video mostratoci, Alex può avvicinarsi agli abitanti di Haven Springs e vedere le loro aure colorate. Il colore dell’aura sarà importante per comprendere il tipo di emozione che quel personaggio sta provando, dalla rabbia alla tristezza, ma chissà che non ci sia spazio per emozioni più sottili e sfumate. Del resto, in un gioco basato sulle scelte e sui dialoghi come Life is Strange True Colors, esplorare questo genere di sfumature può essere molto appagante.

Approcciare l’aura di personaggi secondari non è necessariamente obbligatorio, ma gli sviluppatori ci hanno suggerito come prestare attenzione anche a personaggi considerati “secondari” sia interessante. Sarà da valutare la cura riposta in tal senso, o se una maggiore esplorazione dei personaggi secondari ci permetterà di guadagnare informazioni e approfondimenti significativi. Rispetto magari a chi, di contro, giocherà Life is Strange True Colors in modo più superficiale.

Alex può avvicinarsi agli abitanti di Haven Springs e percepire le loro emozioni

In tal senso abbiamo visto per la prima volta una scelta più significativa, che riprende la struttura a “bivio” dell’originale ma lo declina attraverso l’aura del personaggio. Sarà ad Alex, ma soprattutto al giocatore, empatizzare o meno con un’informazione e fare la scelta più giusta per loro. Più interessanti sono invece le “nova“, aure così potenti da permettere ad Alex di percepire ricordi, frammenti di pensieri e le emozioni più profonde di alcuni personaggi.

Alcune di queste sono state definite “pericolose”, ma non è chiaro come verranno approcciate in termini di gameplay. Difficile non pensare alle sezioni incubo di Max nell’originale Life is Strange, che erano considerabili dei piccoli puzzle narrativi che potevano vedere Max fallire. Ad ogni modo, anche qui l’enfasi sulle scelte è considerevole. Risolvere queste nova ci darà approfondimenti su vari personaggi, magari risolvendo alcuni dei loro traumi o dubbi più nascosti e intimi. Quanto margine di errore e quanto peso abbiano nella narrazione complessiva però, è ancora presto per dirlo.

Life is Strange True Colors anteprima

Life is Strange True Colors ha anche il grande pregio di arrivare il 10 settembre in un unico pacchetto, il che mi ha lasciato pensare ad una differente struttura narrativa. A quanto mi ha detto il team però, il gioco sarà comunque strutturato in episodi, con il giocatore che deciderà il ritmo con il quale affrontare il viaggio di Alex. Da un lato speravo in un distacco da questa formula, e in una narrazione più coesa e fluida.

Dall’altro è anche vero che questa è solo la seconda prova di Deck Nine, e seguire una struttura familiare potrebbe essere la scelta giusta. Sarà da capire una volta che avremo il gioco tra le mani.

Per ora Life is Strange True Colors continua a mandare vibrazioni positive, che spero di poter confermare in quel di settembre.

 


Mi piacciono i videogiochi e mi piace scrivere, perché non unire le due cose? So anche imitare Topolino e Joe Bastianich, ma non mi pagano per farlo.

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