Life is Strange: Arcadia Bay Collection, tornare da Max dopo sette anni

"We were younger"

Life is Strange Arcadia Bay Collection speciale

Life is Strange ha avuto un grande impatto sul mondo dei videogiochi, e su chi quei prodotti interattivi li consuma. Per alcuni, l’opera episodica di Don’t Nod e Square Enix è stata una finestra su sé stessi, sulla propria identità e sulle scelte da compiere per non tradirla. Per altri un racconto di empatia e accettazione, in un medium che raramente aveva raccontato il mondo reale con questa onestà intellettuale e delicatezza. Furono proprio i due director Michel Koch e Raoul Barbet ad esprimere questa intenzione, durante un panel alla GDC del 2016.

Se dovessi scegliere, per me Life is Strange è stato proprio questo. Una storia incredibilmente umana e onesta, che mi ha messo davanti a delle scelte (e conseguenze) che per la prima volta sentivo vicine al mio mondo. Quella sorta di educazione sentimentale a cui una generazione di spettatori di Scrubs è stata sottoposta, per dire. Per me è stato anche occasione di riflessioni e scrittura, avendo curato la recensione di tutti gli episodi originali, tanto da far finire il mio voto sulla copertina dell’edizione fisica originale, probabilmente ancora recuperabile in qualche negozio. Un viaggio emozionante, culminato con una puerile ma bella soddisfazione.

C’è chi in Life is Strange ha trovato molto di più, ed è forse uno dei meriti più grandi dell’opera di Don’t Nod. Tanto da essere sopravvissuta alla prova del tempo con una dignità ed una community davvero appassionata. In occasione dell’uscita su Nintendo Switch della Life is Strange: Arcadia Bay Collection, che include il capitolo originale e Before the Storm (di Deck Nine, gli autori di True Colors) in versione rimasterizzata, ho deciso di ritornare in Oregon, negli Stati Uniti, in compagnia di Max e Chloe.

Se vi interessa, l’Arcadia Bay Collection è acquistabile online e in negozio da GameStop.

Life is Strange Remastered speciale

Life is Strange ha proprio l’incipit di un normalissimo drama del genere, con Max Caulfield che ritorna nella città natale di Arcadia Bay dopo essersi trasferita a Seattle. Ritorna alla familiarità, alle atmosfere che l’hanno cresciuta durante l’infanzia. Salvo trovare un mondo molto diverso da come lo aveva lasciato. Un pesce fuor d’acqua, che deve affrontare l’ansia del non appartenere e l’ambizione di voler fare dell’arte la sua vita. Questo perché l’accademia Blackwell a cui è iscritta è il miglior istituto sulla fotografia del circondario.

Una bella opportunità per la giovane Max, così dedita alla fotografia da portare sempre con sé una bellissima Polaroid. In quello che è a tutti gli effetti un racconto di formazione young adult, Don’t Nod riuscì ad inserire una serie di elementi estremamente potenti, d’impatto. Dalla scomparsa di Rachel Amber al potere di riavvolgere il tempo, tutto si incastra in un piccolo universo cittadino. Sorrisi di facciata e ipocrisia, come scurissime ombre proiettate dalla splendida e delicata luce autunnale di Arcadia Bay.

Ritornare ad Arcadia Bay nel 2022, a sette anni dall’uscita originale ha un che di magico, perché ancora oggi tutto l’amore profuso da Don’t Nod per la sua creatura episodica è tangibile, profondo. Lo stesso amore che poi si è riversato sui fan, che hanno poi ricambiato. Un successo inaspettato, come ne è stato lo sviluppo. Una forma episodica che a livello produttivo è stata davvero una sfida per il piccolo team francese. Un percorso che nell’arco di più di un anno si è concluso con 5 episodi, alcuni dei quali addirittura plasmati, come nel caso di alcune scene con Kate, dai feedback e le reazioni dei giocatori.

Oggi l’era delle storie episodiche è un po’ finita, per fortuna, ma aver vissuto Life is Strange in quel periodo significa averlo fatto davvero con un’intensità e un trasporto più unico che raro. Oggi la Life is Strange Remastered permette di godere di tutti gli episodi insieme, che però ha un il grande vantaggio di rendere coesa tutta l’esperienza narrativa.

C’è tanto da assorbire in Life is Strange, i riferimenti alla letteratura e alla cultura pop sono molteplici e hanno influenzato personaggi e ambientazione. Dal Giovane Holden di Salinger a Twin Peaks, passando per tutta una serie di citazioni e riferimenti che spaziano tra tantissimi autori, generi, medium. Forse è proprio per questo che Life is Strange sopravvive ancora oggi, nella memoria e nel cuore di chi lo ha vissuto. Per la sua profondità, e per la capacità di rendere il gameplay del riavvolgimento temporale perfettamente coerente con i temi della narrazione. Il continuo dialogo interiore di Max durante le sue scelte diventa un dialogo con il giocatore, che si interroga, ha dei dubbi e rimorsi. Deve fare delle scelte importanti, dei sacrifici da cui, alla fine, non può sottrarsi.

Ritornare ad Arcadia Bay nel 2022, a sette anni dall’uscita originale ha un che di magico

Tutto questo non è cambiato, né per la community né per me, che dopo sette anni sono qui a scrivere di Life is Strange sopra una scrivania diversa, in una casa diversa. Dovessi guardarmi allo specchio, invece di riflettermi sulla carta digitale del mio monitor, probabilmente vedrei una persona profondamente diversa, non solo per i connotati fisici. Max, Chloe e Arcadia Bay sono invece rimaste, nel contenuto, sempre loro. Anche Before the Storm, sviluppato e scritto da Deck Nine, si conferma come un prequel di spessore. A suo tempo ne fui entusiasta, nonostante una conclusione un po’ sottotono.

A cambiare in questa Arcadia Bay Collection è la forma, con un restauro tecnico sia di Life is Strange che di Before the Storm. Il risultato è sicuramente piacevole, soprattutto perché a vederli oggi Life is Strange e Before the Storm non sono invecchiati benissimo. Il primo soprattutto soffre il peso del tempo, essendo già all’epoca un progetto con un budget tutt’altro che astronomico. Compensava con una grande atmosfera, e una messa in scena convincente da parte di Don’t Nod.

Life is Strange Remastered ci mette insomma una bella pezza, ripulendo un po’ il tutto e ammodernando animazioni, illuminazione e modelli. Questi ultimi ad esempio hanno più dettagli, come ferite, sporcizia, lacrime o la fisica per i capelli. Elementi sicuramente di contorno, ma che contribuiscono all’immersività delle scene. Sicuramente più importante l’introduzione del labiale in sincrono con il doppiaggio, uno dei limiti più appariscenti degli originali.

Devo dire però che, nonostante l’impatto sia decisamente più piacevole e “compiuto”, a volte l’atmosfera originale viene un po’ tradita (con qualche bug). Alcuni volti sono stati particolarmente stravolti, come quello di Kate, decisamente meno espressivo e caratterizzato rispetto all’originale. Anche l’illuminazione non è sempre convincente, valorizzando alcune scene ma stonando in altre. Il lavoro svolto da Square Enix nel corso dell’anno per sistemare queste problematiche attraverso patch correttive è sicuramente servito, ma c’è bisogno di ancora un po’ di impegno per rendere Life is Strange Remastered un prodotto davvero definitivo.

Sicuramente,  questa Arcadia Bay Collection è un ottimo modo per perpetuare le storie di Max, Chloe e Rachel. Ma, più in generale, di Arcadia Bay tutta.

Potete facilmente recuperare questa raccolta, acquistandola sullo shop online di GameStop.

Mi piacciono i videogiochi e mi piace scrivere, perché non unire le due cose? So anche imitare Topolino e Joe Bastianich, ma non mi pagano per farlo.

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