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Lies of P Overture – Recensione

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Ancora più impegnativo, ma con il selettore della difficoltà

Tornare nel mondo di Lies of P, a quasi due anni di distanza dalla sua originaria release, è stato un discreto trauma. Per quanto ci fossimo tenuti in allenamento con altri giochi estremamente impegnativi, tra un DLC di Elden Ring, un Black Myth: Wukong e uno Stellar Blade recentemente al debutto anche su PC, ammettiamo candidamente che avevamo perso completamente il tocco, il senso del ritmo, la sensibilità necessaria per sopravvivere agli orrori concepiti da Neowiz. Acclamato e sorprendente soulslike, l’opera originale si rivelò una suggestiva rilettura del Pinocchio di Carlo Collodi, avventura artisticamente impressionante e ludicamente validissima, nonostante qualche piccola sbavatura.

Overture, prima e ultima espansione di Lies of P, ci ha costretti agli straordinari, motivo per cui questa recensione esce a distanza di poco più di due settimane dalla release avvenuta, un po’ a sorpresa, ad inizio giugno. I motivi di tanto faticare sono principalmente due. Tanto per cominciare si tratta chiaramente di un contenuto endgame, volutamente ed espressamente dalla difficoltà globale tendenzialmente molto alta. Secondariamente, prima dell’ultimo aggiornamento che ne ha anticipato l’accesso al quinto capitolo, trovandoci all’inizio del NG+ abbiamo dovuto ripercorrere le gesta del burattino di Geppetto sino al capitolo nove, sostanzialmente sino alla fine del gioco in pratica, prima di poter avviare il DLC in una zona specifica dell’Hotel Krat, l’hub dell’avventura.

Lies of P Overture neve
La neve è l’elemento principale di questo DLC

Insomma, c’è stato un mix di fattori che, più o meno indirettamente, ci ha contestualmente permesso di riscoprire un gioco che non sembra invecchiato di un giorno, ancora in grado di sorprendere sia sul piano visivo, che su quello ludico, dove ogni parry, ogni strumento e tecnica dell’avatar è fondamentale per vendere cara la pelle.

Overture, che lo affrontiate al quinto o al nono capitolo dell’avventura principale, è in tutto e per tutto un prologo, un flashback che prende il via alla vigilia della Frenesia dei Burattini, ovvero pochi giorni prima di quanto narrato e vissuto in prima persona nella quest principale. Ambientato in una zona nevosa tra lo zoo e il luna park della città di Krat,vi metterà sulle tracce di Lea Florence Monad, una Persecutrice Leggendaria che sta tentando in tutti i modi di sventare parte degli orribili piani degli Alchimisti.

La trama utilizza tutte le tecniche narrative già viste in passato e tanto care al genere dei soulslike. Non mancano le cut-scene, soprattutto nello spettacolare finale, ma per lo più dovrete ricostruire gli avvenimenti attraverso i dialoghi con gli NPC, i documenti ritrovati in giro per l’ambientazione e leggendo attentamente le didascalie dei vari oggetti che raccoglierete lungo il percorso. Trattandosi di un prologo, non mancheranno accenni e rimandi a personaggi già incontrati, né dettagli che chiariranno, e spesso chiuderanno, archi narrativi lasciati in sospeso. I veri fan e gli appassionati della lore del gioco, insomma, si immergeranno in una trama assolutamente soddisfacente e sorprendente a più riprese. Tanto più considerando che non mancano nemmeno ulteriori linee di trama che anticipano ad un inevitabile sequel di Lies of P.

Il luna park, così come lo zoo, regalano scorci ammalianti, scenari densi di dettagli, diverse biforcazioni generose di loot extra

Se la storia è soddisfacente, anche il gameplay fa il suo in Overture. Tante le novità, in questo senso, ma allo stesso tempo identiche, o quasi, le sbavature che mortificano, pur limitatamente, l’esperienza.

Tanto per cominciare le nuove ambientazioni, cinque in tutto, come i capitoli di cui si compone il DLC, sono altalenanti sia in termini visivi, che di level design. Il luna park, così come lo zoo, regalano scorci ammalianti, scenari densi di dettagli, diverse biforcazioni generose di loot extra e scorciatoie. Cantieri, cave, laboratori e magioni, al contrario, palesano un certo riciclo di asset e denotano un’eccessiva linearità. In generale, di tanto in tanto si lamenta una certa mancanza d’estro, ma ciò non significa che Overture non sia in grado di stupire e appassionare, esattamente come ha saputo fare l’avventura principale a suo tempo.

Lies of P Overture luna park
Non mancano gli scorci evocativi

Un discorso assolutamente simile, lo si può estendere ai boss. Otto in totale, se la metà di questi non propongono scontri particolarmente memorabili, per quanto comunque impegnativi beninteso, in quattro occasioni sarete coinvolti in battaglie davvero coinvolgenti ed epiche, ora sul piano della messa in scena, ora su quello delle dimensioni colossali degli avversari contro cui dovrete vedervela. Peccato, che in certe situazioni dovrete vedervela non solo con questi temibili avversari, ma anche con una telecamera poco collaborativa, ma questa sembra ormai una cifra stilistica del genere, per fare un pizzico di ironia. Insomma, anche con i boss Overture se la cava piuttosto bene, con picchi qualitativi davvero notevoli.

Non mancano ovviamente nuove armi. Dieci in tutto, tra quelle componibili e non, vale la pena citare l’arco. Pur debole in termini di potenza di fuoco, utilizzandolo e alternandolo con un’altra spada potrete ampliare le vostre possibilità strategiche, indebolendo i nemici alla distanza prima dello scontro ravvicinato, una tattica da non sottovalutare, soprattutto quando ci si ritrova a corto di vita. Aggiunte anche due braccia Legione nuove di zecca. Icaro lancia delle lame rotanti capaci di infliggere grossi danni a nemici tendenzialmente statici. Cataclisma è in tutto e per tutto un fucile a canne mozze che può coinvolgere nella sua scarica di piombo diversi avversarsi concentrati in un’area ristretta.

Si può aumentare e diminuire la difficoltà in qualsiasi momento, a tutto vantaggio di una progressione personalizzata

Presenti altre piccole novità che inspessiscono ulteriormente il gameplay. Nuovi amuleti, tanto per cominciare, tra cui quello che diminuisce gli effetti del congelamento, nuovo stato alterato che rende i movimenti più lenti, oltre a ridurre progressivamente la barra della salute. Nella borsa trovano spazio item inediti per il recupero della vita e che donano al contempo bonus offensivi e difensivi. Ovviamente è possibile recuperare nuovi outfit con cui vestire Pinocchio.

C’è anche dell’altro in Overture, un altro che è identificabile nei nuovi nemici che dovrete affrontare. Il bestiario è difatti insospettabilmente ampio, una varietà che si traduce in tutta una lunga serie di pattern da imparare e strategie offensive da affinare per superare le location che vi separano dal boss successivo. La difficoltà maggiore di questo DLC, infatti, è ravvisabile nella quantità incredibile di avversari dotati di molteplici attacchi e di barre della salute enormi con cui dovrete vedervela. Da animali incancreniti e impazziti, a nuovi burattini ultratecnologici, i nemici rappresenteranno la più grande sfida che questa espansione abbia da offrirvi, instillando nell’avventura una varietà davvero soddisfacente per gli amanti delle sfide.

Le novità di Overture, tuttavia, vanno oltre all’avventura ambientata tra lo zoo e il luna park di Krat. Tanto per cominciare potrete affrontare la modalità boss rush selezionando diversi parametri, tra cui l’ordine stesso dei cattivoni, e ottenendo gustose ricompense una volta sopravvissuti.

Inoltre, sono stati introdotti due ulteriori livelli di difficoltà oltre a quello standard, dimostrazione di come sia possibile inserire opzioni di questo genere, senza per questo sabotare l’essenza stessa dell’esperienza. In modalità facile, difatti, Lies of P continua ad essere un gioco affrontabile solo a patto di scendere a compromessi con i paletti imposti dal gameplay. I danni subiti sono inferiori, mentre ogni colpo inferto causa molti più danni al nemico, ma ciò non vuol dire che si possa affrontare avventura e DLC con lo stesso piglio ostentato nei vecchi God of War. Senza le parate, senza il giusto tempismo, senza una buona build, Lies of P resta sostanzialmente un gioco impossibile. Va da sé che la maggior indulgenza del gioco renda possibile anche ai meno esperti, o a chi trova odiosa l’intransigenza dei soulslike, godersi l’avventura in un ambiente più protetto. Tra l’altro è possibile aumentare e diminuire la difficoltà in qualsiasi momento, a tutto vantaggio di una progressione personalizzata che segua il proprio ritmo e i propri desideri, anche nel caso ci si accorga, ad un certo punto, di essere pronti per giocare così come il titolo è stato originariamente concepito dagli autori.

Uno dei temibili boss che dovrete affrontare in Overture

In chiusura, vale la pena spendere due parole anche sul comparto tecnico. Overture è un piacere per gli occhi, nonostante qualche scenario sorprendentemente povero di dettagli rispetto a quanto ci avesse abituati l’avventura principale. Il frame rate regge quasi sempre bene, soprattutto in modalità Performance, mentre l’effettistica impreziosisce ogni schermata, ulteriormente galvanizzata da giochi di luce ed ombre davvero intriganti. La cura profusa dagli sviluppatori si evince anche da piccoli particolari come la deformazione del manto nevoso non solo sotto i passi di Pinocchio e avversari, ma anche durante l’utilizzo delle armi stesse.

Conclusioni

Overture è un DLC che rende onore a Lies of P. La quantità di contenuti inediti è davvero notevole. La nuova avventura vi terrà incollati allo schermo per non meno di una ventina di ore, mentre tra nuove armi, collezionabili e segreti da scovare avrete il vostro bel da fare se siete patiti del completismo.

I due nuovi livelli di difficoltà introdotti, intercambiabili in ogni istante e disponibili anche nell’avventura principale, rendono la creatura di Neowiz estremamente più malleabile e abbordabile anche da parte di un pubblico meno smaliziato o semplicemente meno interessato alla pura sfida. Anche la modalità boss rush è un interessante extra, per quanto rivolto solo ai più esperti che vogliono mettersi alla prova.

Permangono e si ripresentano anche in Overture le reticenze su una telecamera a volte troppo pigra e su un level design non sempre all’altezza delle aspettative.

Per i contenuti messi sul piatto, le armi inedite e l’ottimo livello di sfida proposto, Overture è un DLC semplicemente imperdibile per chi ha amato alla follia Lies of P.

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  • Good
    +Venti ore di longevità in più
    +Due nuovi livelli di difficoltà più facili
    +Ottimo livello di sfida, con nuovi boss davvero spettacolari
  • Bad
    -Telecamera poco collaborativa
    -Level design a volte un po’ troppo lineare
  • 8 Imperdibile

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Conclusioni

Overture è un DLC che rende onore a Lies of P. La quantità di contenuti inediti è davvero notevole. La nuova avventura vi terrà incollati allo schermo per non meno di una ventina di ore, mentre tra nuove armi, collezionabili e segreti da scovare avrete il vostro bel da fare se siete patiti del completismo.

I due nuovi livelli di difficoltà introdotti, intercambiabili in ogni istante e disponibili anche nell’avventura principale, rendono la creatura di Neowiz estremamente più malleabile e abbordabile anche da parte di un pubblico meno smaliziato o semplicemente meno interessato alla pura sfida. Anche la modalità boss rush è un interessante extra, per quanto rivolto solo ai più esperti che vogliono mettersi alla prova.

Permangono e si ripresentano anche in Overture le reticenze su una telecamera a volte troppo pigra e su un level design non sempre all’altezza delle aspettative.

Per i contenuti messi sul piatto, le armi inedite e l’ottimo livello di sfida proposto, Overture è un DLC semplicemente imperdibile per chi ha amato alla follia Lies of P.

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    -Level design a volte un po’ troppo lineare
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