Le tappe della clamorosa chiusura di Telltale Games

The Walking Dead: The Final Season

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7

Niente male

Le tappe della clamorosa chiusura di Telltale Games

Dal 2012 ad oggi, ascesa e caduta di un grande studio

Le tappe della clamorosa chiusura di Telltale Games

Uno degli avvenimenti che verrà ricordato come tra i più importanti del 2018 è la chiusura di Telltale Games: a distanza di una settimana dall’annuncio della bancarotta, e viste le tantissime notizie che vi abbiamo riportato da allora, ci sembra giusto fare il punto della situazione.

Perché la chiusura di Telltale è clamorosa? Principalmente per due motivi: prima di tutto per il fatto che parliamo di una software house che, soltanto nel 2012, venne ricoperta da decine e decine di premi per la fantastica prima stagione di The Walking Dead. Dopo un risultato così è normale che possa esserci una flessione, ma stavolta parliamo di una discesa senza paracadute.

L’altro motivo per il quale un po’ tutti si sono stupiti del fallimento sono le licenze incredibili che lo studio ha potuto utilizzare in questi anni:

  • 2012: The Walking Dead;
  • 2013-2014: The Wolf Among Us e The Walking Dead: Season Two;
  • 2014-2015: Tales from the Borderlands e Game of Thrones;
  • 2016: Minecraft: Story Mode e Batman;
  • 2017: Guardians of the Galaxy e Minecraft: Story Mode – Season Two;
  • 2018: Batman: The Enemy Within e The Walking Dead: The Final Season.

Tales from the BorderlandsMettete insieme tutti i fan a cui piacciono i prodotti di intrattenimento riportate sopra, e subito penserete ad un bacino d’utenza che conta decine e decine di milioni di potenziali acquirenti.

Eppure nessuno dei giochi sopraccitati ha portato profitti all’azienda, portandola verso un lento declino ed infine al fallimento, con tanto di oltre 200 dipendenti licenziati ai quali, è scontato dirlo, va tutta la solidarietà del caso e l’augurio di trovare prestissimo un nuovo lavoro.

Telltale stava comunque continuando a macinare progetti, sperando da una parte di “fare il botto” con vendite grandiose e dall’altra parte sperando nell’intervento di un investitore che potesse immettere grosse quantità di denaro per consentire allo studio di lavorare in serenità.

Tra i giochi in lavorazione ce n’era uno, potenzialmente di grande impatto, basato sulla popolarissima serie televisiva Stranger Things, del quale nelle scorse ore è uscito anche un prototipo.

Il progetto dovrebbe comunque essere realizzato, ovviamente non da Telltale che ormai ha un organico ridotto a soli 25 dipendenti, visto che Netflix ha tutta l’intenzione di trasferire dalla televisione ai videogiochi quello che di fatto è uno dei suoi prodotti di punta.

L’ultima stagione di The Walking Dead, della quale per ora sono usciti solo due episodi sui quattro previsti, è stata rimossa dagli store digitali e potrebbe addirittura finire qui, senza una conclusione.

C’è poi The Wolf Among Us 2, anch’esso già annunciato, ma che tra i tre prodotti in lavorazione sembra quello più sicuro di non essere realizzato, con grande dispiacere per chi ha apprezzato una prima stagione notevole.

Speriamo che almeno la serie che ha imposto il team californiano al pubblico riesca a vedere la propria conclusione, quantomeno per dare una lieta notizia ai tanti fan che hanno vissuto con passione le vicende di Clementine dal 2012 ad oggi. Noi non smettiamo di credere in un miracolo, ma la situazione sembra davvero disperata.


Straordinariamente attratto da tutto ciò che il videogioco rappresenta, ne seguo l'evoluzione in tutti i suoi aspetti augurandomi di assistere ad una costante crescita, che è quello che sta accadendo da decenni. Il videogioco è versatile, emozionante, capace di intrattenere e di regalare momenti memorabili: come si fa a non adorarlo?

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