Le cinque cose su Call of Duty che non mi vanno proprio giù – L’angolo del Neko

Le cinque cose su Call of Duty che non mi vanno proprio giù – L’angolo del Neko

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Sto leggendo alcune cose in giro per l’internet, che mi stanno facendo spanciare dal ridere. O meglio: lavorando in questo settore da circa dieci anni, ci sarebbe da piangere ma credo che sia meglio riderci sopra un po’, tentando di prendere la cosa nella maniera più sportiva possibile, un po’ come il sottoscritto sta digerendo e metabolizzando la mazzata presa al Bernabeu qualche ora fa.

Activision ha dichiarato che il calo della celeberrima serie di COD, sia dovuto al magico viaggio verso la Next-Gen. Plausibile. In parte sì e in parte no, a dire il vero: Activision non può semplicemente fare comingout, ammettendo candidamente che il giocattolino della serializzazione si è rotto e che sarà difficilmente riparabile. Tranquilla cara Activision, non sei sola: anche i francesi non se la passano benissimo da questo punto di vista, sei dunque in buona compagnia. Detto tra noi, Activision Blizzard è quotata in borsa e per non creare un senso di sfiducia verso i suoi investitori, non può ammettere senza troppi problemi che non è soltanto colpa della Next Gen se COD è in calo. Per non parlare del valore del titolo, che va tenuto su il più possibile, si parla di soldi veri e le chiacchiere da Bar Sport possono arrivare fino ad un certo punto: poi ci sono di mezzo la vita vera e il business. Poi leggi un comunicato stampa che parla del record assoluto di prenotazioni e  ti chiedi cosa c’è che non va. Sarà soltanto una questione legate a delle recensioni poco clementi da parte della stampa di settore?

Un po’ come Apple non può esimersi dal continuare a sfornare più device all’anno (anche qui, scelta opinibaile), Activision non può esimersi dal pubblicare un COD all’anno, perchè stiamo parlando di produzioni con costi stratosferici, che ormai hanno sorpassato il budget di molti film, sorpassandoli a destra senza mettere nemmeno la freccia e insultandoli con un bel dito medio alzato, con un gesto rude ma che rende bene l’idea.

Ci sono forse delle meccaniche ormai troppo logore, nel modo in cui è presentato e confezionato al pubblico? Grazie alla mia personalissima esperienza di “Signor Nessuno” in questo settore, ho redatto una lista composta da cinque, semplicissime considerazioni sul gioco e su ciò che gli ruota attorno, da prendere con le dovute precauzioni, ricordandovi sempre che sono semplicemente le opinioni di un giocatore.

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  • I videogiocatori non sono stupidi

Ok, una buona parte lo è. Non perchè sia davvero stupida, ma soltanto perchè la giovane età del giocatore medio di COD, unite alla mancata conoscenza del glorioso passato degli FPS, sono due limiti mica da ridere e fanno passare i giovani con i blue jeans (e con il cavallo bassissimo), come degli stupidotti. Quando sento un ragazzino dire che “Call of Duty è la miglior serie di FPS di sempre!“, mi scappa sinceramente da ridere e la mia memoria vola diretta in un’arena di Quake e penso che il giovane virgulto, non sarebbe durato più di 30 secondi in quel magnifico ed intenso chaos fatto di frag e bestemmie, vista la sua attitudine nel porsi quando si parla di FPS.

Probabilmente la penserei anch’io così se fossi nato nell’epoca in cui giocare un FPS con il pad, fosse diventato uno standard. Rabbrividisco ogni volta che ci penso, ma non stiamo parlando di questo. Se un FPS vende più degli altri non è detto che sia davvero il migliore… E per questo motivo, sono assolutamente convinto che la serializzazione sia una bruttissima bestia e che in tal senso, generi dei mostri.

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  • Anticipare l’uscita di COD?

Se a fine Novembre usciranno le nuove console, non sarebbe stato male anticipare l’uscita del gioco a Settembre, evitando magari la finestra di lancio novembrina, che è da sempre un bagno di sangue ma è anche a ben vedere, una vera e propria necessità per questo settore. Qualche anno fa le software house si erano impegnate a spalmare meglio le uscite lungo il corso dell’anno, ma il trend non è purtroppo mai cambiato. Next-Gen, più il tuo competitor diretto che butta fuori dal cilindro il suo nuovo FPS poco prima del tuo, ed eccoci arrivati ad uno dei problemi principali del brand… ovvero il suo competitor diretto.

Sarebbe da pazzi prendersi un mese calmo come Settembre, per vendere qualche copia in più? Ovviamente vale per tutti gli anni, indipendentemente dai miracoli dell’elettronica di consumo, meglio conosciuti come Day One delle nuove console. La nuova generazione sta arrivando per santificarci, non lo sentite anche voi il magico suono dei nuovi hardware in avvicinamento? Salite sul carro bestiame dell’hype: c’è posto per tutti!

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  • Altro che Season Pass!

Ebbene sì: sarà difficile da credere, ma esistono ancora videogiocatori disposti ad acquistare un titolo per la sua campagna. Insomma, è mai possibile vendere un gioco con una campagna di cinque ore (cutscene incluse) a prezzo pieno ogni anno? Ma sì, tanto c’è il multiplayer! E se francamente, se me ne infischiassi? Vuoi che non ho più 18 anni e non posso permettermi il lusso di passare 6 ore al giorno a giocare in multiplayer, vuoi che quando ti metti a giocare su Xbox Live e bastoni il tuo avversario, stai ben certo che la squisita vocina di un 13enne ti riempirà le orecchie di insulti, grazie ai comodissimi messaggi vocali di Xbox Live. Con la simpatia di un calcio nei maroni, ti sentirai rivolgere i peggio insulti a te, alla tua famiglia ed eventualmente anche alla tua donna, perchè da quando i videogiochi sono diventati mainstream anche in italia, l’immagine del nerd segaiolo non regge più. Quando va bene, ti senti dare del “cheater”, oppure che sei un “nabbo di ***** che ha avuto un’aiuto dal cielo… etc. etc…“. Poi su COD, c’è sempre anche il minus habens che ti dà del “lezzo“, dimostrando che le nuove generazioni non siano minimamente interessate ad essere creative e fantasiose lanciandosi alla ricerca di nuovi e colorati epiteti per insultare la gente online. Odio la pigrizia intellettuale.

Inizio seriamente a rimpiangere i tempi della 56k, in cui al massimo, potevi scrivere degli insulti in una sgranatissima chat testuale. Ma poi, scusatemi: il Pegi è diventato un’opinione e non vale più niente? E poi basta rosicare, per cortesia. Prendi e porta a casa, su su che la prossima volta andrà meglio.

Qualche tempo fa, un pazzo ventilò l’idea di scindere single e multiplayer, vendendoli separatamente. Quanto possono valere 5 ore passate a giocare la campagna? 20 miseri eurini? 30 a voler essere magnanimi, perchè comunque sono stati sviluppati da gente che lavora? Quanto valgono il mio tempo e i miei soldi, relazionati al frutto del lavoro altrui? E quanto posso rosicare per il fatto che Half Life 2 sia un’aulico esempio di stoytelling e che sistematicamente, la sua dura lezione sulle cutscenes resti purtroppo inascoltata?

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  • Anche la macchina dell’hype avrebbe bisogno di una bella ripulita…

Siti “Teaser” aperti a Maggio, suscitando una sensazione di sorpresa pari a quella di ricevere una bolletta dell’Enel ogni trimestre, dopo il solito reveal trailer su YouTube, demo giocabili a Los Angeles, demo giocabili a Colonia, fiere consumer da Settembre a Novembre e leak che schizzano in giro per il web, esattamente come fremono i bpm di un pezzo dubstep, a una settimana dall’uscita del gioco. Credo che quando inizi a mancare il fattore “sorpresa” attorno ad un videogioco, seppur dobbiamo ammettere di essere figli della serializzazione ad ogni costo, inizi a mancare il piacere della scoperta e che con l’hype si possa giocare in maniera più o meno intelligente.

E poi, bisognerebbe capire quando  diventa lecito fermarsi: con le dovute differenze di numeri e genere, l’esempio di EA Sports è davvero ottimo in questo senso, parlando di NBA Live. L’assenza di un vero competitor ha permesso ad EA Sports grande cose, ma quella fastidiosa pulce nell’orecchio di 2K, si è poi trasformata nel suo incubo peggiore. E non vorrei sembrare troppo irriverente, citando sempre EA, parlando di come Fifa abbia inseguito per anni PES ed oggi, il team di EA Sports continui a temere l’avversario, rispettandolo con timore reverenziale, ma senza mai abbassare la guardia.

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  • Riley aveva conquistato il web, ma poi…

… da superstella del web il buon quadrupede è stato poi relegato al ruolo di semplice comparsa durante la campagna e poi diventa simpatico in multiplayer come quando vi presentate ad una partita di calcetto con gli amici, accompagnati da Balotelli che giocherà nella vostra stessa squadra. Certo, la sua cattiveria nel vendicare il proprio conducente in multiplayer è sicuramente lodevole, ma dopo poco, diventa stucchevole. Ed io che speravo di poterlo coccolare come nel miglior Nintendogs…

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Qual è il futuro della serie? Qualcuno inizia a parlare di declino, sia in termini di vendite che di media su Metacritic e nei prossimi mesi, COD si troverà a dover affrontare un altro grandissimo problema, che risponde al nome di Titanfall, il primo figlio di Respawn Entertainment in cui c’è tanto di Infinity Ward, forse troppo. Non sono ancora in possesso di una sfera di cristallo, ma credo che converrete con me che soltanto una ventata d’aria fresca in casa Activision, potrebbe riportare la serie di COD all’età dell’oro, quella dei record senza se e senza ma perchè “1 miliardo di dollari di Call of Duty: Ghosts al retail a livello mondiale“, non si traducono immediatamente in venduto.  Una cosa è certa: EA è un avversario con le palle ed è decisamente duro a morire, ed è in grado di attaccare il nemico su più fronti.

Oppure mi sbaglio?

La parola, passa a voi!

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Le opinioni espresse in questo articolo non rappresentano in alcun modo il pensiero della redazione di GameSoul.it e sono frutto della “stressante” vita da blogger del gatto della redazione, che come ben saprete, crede in un’industry che non c’è più ma che spera con tutto il suo cuore che torni alla bellezza di un tempo. Anche se al momento, il loro rapporto è decisamente complicato e conflittuale.

 

 

 

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