La Cina impone limiti di tempo per giocare ai minorenni

Una decisione necessaria o drastica?

La Cina impone limiti di tempo per giocare ai minorenni

La dipendenza da videogiochi è un tema particolarmente sensibile in Cina.

Il mercato cinese infatti è uno dei più grandi al mondo non solo per la quantità di persone che ne fanno parte, ma statisticamente anche per il quantitativo di ore e soldi spesi superiore alla media, soprattutto per quanot riguarda le microtransazioni di giochi mobile.

Il governo ha quindi diffuso delle nuove linee guida che puntano ad “educare” le nuove generazioni imponendo dei veri e propri limiti ai minorenni, infatti sarà vietato giocare dalle 22:00 alle 08:00 del mattino, e anche durante i giorni lavorativi il limite sarà di massimo 90 minuti di gioco, mentre nel weekend e nelle festività 180.

Ci saranno anche limiti per quanto riguarda la spesa mensile nelle microtransazioni dei giochi, e i giovani fino a 16 anni potranno spendere l’equivalente di 29 dollari, mentre tra i 16 e i 18 anni fino a 57.

Rimane da vedere come la norma sarà attuata e soprattutto monitorata: attualmente sono coinvolti in queste limitazioni tutti gli account registrati che risultano con età minorenne, ma non è difficile intuire come aggirare il problema creando un profilo che risulti maggiorenne… il problema sarà soprattutto per chi verrà “colto sul fatto” come ad esempio accaduto a degli studenti indiani sorpresi a giocare a PUBG Mobile in una regione dove il gioco è vietato.

Cosa ne pensate di questa decisione? Fatecelo sapere nei commenti.


Il suo sogno è vedere un giorno la fine delle console war e tornare ai tempi in cui si giocava per divertirsi, non per contare i pixel o i frame. Nel profondo è consapevole che si tratta di un'utopia, ma nel frattempo lui si gode tutte le piattaforme disponibili sul mercato senza rinunciare a nulla, alla faccia dei fanboy. Ha una ossessione al limite del maniacale per Batman, Star Wars e il collezionismo di statue e Collector's Edition di videogiochi, tanto che la madre ancora si chiede perché semplicemente non si droghi come tutti i ragazzi della sua età... di sicuro spendeva di meno.

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