Kunitsu-Gami: Path of the Goddess – La versione Switch 2

L'edizione definitiva di una piccola grande perla

Kunitsu-Gami: Path of the Goddess è stato, a mio avviso, uno dei più interessanti titoli di nicchia del 2024. Sviluppato e pubblicato da Capcom, mescola diversi generi (dalla strategia all’azione fino al tower defense, tanto che l’azienda stessa l’ha battezzato “Kagura Action Strategy”) per trarne un’esperienza accattivante, dall’ottima estetica, per la quale emerge in modo particolare, e senza particolari falle a eccezione di un curva di difficoltà a volte un po’ erratica – nulla tuttavia di insormontabile. Per la recensione completa vi rimando a questo articolo, che analizza il gioco nel dettaglio, oggi mi soffermo sulla versione Nintendo Switch 2 che, assieme ad altri titoli, ha inaugurato il lancio della console. Ricordo come Kunitsu-Gami: Path of the Goddess sfrutti il motore RE Engine, noto per la sua scalabilità e qualità visiva su diverse piattaforme, e dopo diverse ore spese nuovamente in sua compagnia posso confermarne la qualità.

Giusto due parole di contesto, prima di gettarci nel vivo dell’analisi per Switch 2. Come già anticipato, il gioco è un mix di diversi generi, una commistione efficace ed efficiente che restituisce un’avventura dal sapore dolceamaro, nella quale siamo chiamati a vestire i panni del guerriero Soh per proteggere Yoshiro, la sacerdotessa incaricata dalla dea della montagna di purificare la corruzione che l’avvolge. Dopo che quest’ultima ha preso potere, portando al sacrificio degli abitanti affinché Yoshiro potesse fuggire, è ora suo compito intraprendere un vero e proprio pellegrinaggio per tornare alla cima e debellare in modo definitivo il male che vi alberga. Non è un percorso facile, non soltanto per i pericoli: più Yoshiro purifica, infatti, più il suo corpo si cristallizza, facendola soffrire e impedendole sempre più movimenti. Una condizione che ci spinge, come giocatori, a volerla salvare a ogni costo, soffermandoci persino a pensare se valga la pena condannarla passo passo dopo passo e non possa, invece, esserci altra soluzione. Il fatto inoltre che non ci siano dialoghi nel corso dell’intera avventura, a eccezione della voce narrante in rari punti, e tutto sia espresso attraverso gesti e interazioni rende l’esperienza ancora più intensa.

Prestazioni e framerate

Anzitutto, Kunitsu-Gami offre un framerate solido e costante, aspetto fondamentale per un titolo che alterna in modo fluido fasi di azione frenetica, nelle quali alla nostra reattività deve corrispondere quella dei controlli, a momenti strategici più ponderati. Parliamo di una stima che si attesta fra i i 30 e i 40 fps, un intervallo mantenuto con notevole consistenza sia quando la console è in modalità docked sia in modalità portatile. È vero che questo range non raggiunge i 60fps, standard spesso ricercato e talvolta raggiunto su piattaforme di fascia più alta come PlayStation 5 o Xbox Series X|S, tuttavia per quanto riguarda Switch 2 siamo comunque di fronte a un’ottimizzazione ben riuscita da parte di Capcom: la fluidità generale del gioco, anche durante le sequenze più intense e con numerosi nemici a schermo, è tale da garantire che l’esperienza prosegua senza soluzione di continuità. Personalmente non ho registrato cali drastici o frequenti che possano compromettere il divertimento né soprattutto la precisione, specie quando siamo chiamati ad agire tempestivamente dall’altro lato delle diverse mappe. Ho notato una maggior stabilità in modalità portatile per quanto riguarda i 40fps, mentre in docked Switch 2 sembra privilegiare una maggiore stabilità a 30fps, contribuendo a garantire una resa visiva costante.

Attualmente non sono presenti opzioni di visualizzazione dirette all’interno del gioco che permettano ai giocatori di modificare il framerate o le impostazioni grafiche per privilegiare le prestazioni o la fedeltà visiva. Nonostante questa assenza, l’esperienza complessiva va comunque elogiata per la sua fluidità, che permette di concentrarsi sulla tattica e sull’azione senza distrazioni dovute a rallentamenti o scatti.

Visivamente ineccepibile

Nonostante le comprensibili limitazioni hardware di una console ibrida come Nintendo Switch 2 rispetto alle controparti puramente casalinghe, la versione di Kunitsu-Gami è comunque visivamente impressionante. Un risultato che non si può non attribuire alla sua direzione artistica distintiva, quella che peraltro me ne ha fatto innamorare fin dai primissimi trailer, e all’efficienza del già citato RE Engine. Le aree del Monte Kafuku, dove si svolgono gli eventi, sono dei veri e propri diorami viventi, visivamente affascinanti in particolare nel restituire tanto la corruzione quanto la purificazione che metteremo in atto: se inizialmente queste zone sono aride, cupe e opprimenti nella loro persistente oscurità (a volte letterale, tanto da richiedere l’illuminazione delle lanterne), una volta riportati alla loro condizione originale diventano lussureggianti paradisi, vibranti nelle loro tonalità e pronti a prosperare come un tempo. Una trasformazione che non è solo funzionale alla progressione narrativa e ludica, ma anche un autentico piacere per gli occhi, grazie all’enfasi posta sul folklore giapponese.

Il gioco include il supporto HDR, una caratteristica che contribuisce in modo significativo a colori più vivaci e un impatto visivo notevole, specialmente sul display della Switch 2. Sebbene gli effetti HDR possano essere stati leggermente ridimensionati rispetto a console di fascia alta per mantenere un equilibrio con le prestazioni, la loro presenza è evidente e rappresenta un innegabile punto di forza. L’accento posto sulla gamma cromatica e sulla profondità dei contrasti, così da rendere le zone illuminate più brillanti e le ombre più profonde, si sposa alla perfezione con l’estetica del gioco. Non è finita qui: se vi piace mettere le mani sulle impostazioni, giocando un po’ con queste ultime dal menu di gioco (regolando i cursori della luminosità e del contrasto, per esempio) è possibile migliorare sensibilmente la resa visiva, rendendo le immagini ancor più vibranti – un’attenzione che permette di valorizzare l’elemento più distintivo di Kunitsu-Gami. Il contrasto tra le creature demoniache che emergono dalle profondità e gli alleati, o tra le inquietanti ombre della notte e la luce purificatrice dell’alba che lentamente emerge all’orizzonte indicando come l’incubo sia sempre più vicino alla fine, beneficia appieno del supporto HDR rendendo ogni momento di questa lotta bene/male suggestivo.

Per garantire un framerate stabile e un’esperienza fluida su Switch 2, sono stati inevitabilmente adottati alcuni compromessi visivi. Potreste notare texture meno definite e modelli poligonali non sempre rifiniti rispetto alle versioni su console di fascia alta, specialmente quando l’inquadratura è molto ravvicinata o in ambienti statici (dettagli minori su alcune superfici o elementi di sfondo potrebbero apparire leggermente sfocati o con meno poligoni). Tuttavia, la telecamera di gioco, che spesso adotta una prospettiva dall’alto e isometrica (necessaria per la componente strategica e per avere una visione d’insieme del campo di battaglia), tende a rendere meno evidenti questi dettagli meno rifiniti durante il gameplay attivo. La direzione artistica del gioco, con il suo stile pittorico, unita a un uso intelligente di luci, ombre ed effetti particellari, maschera efficacemente questi compromessi, assicurando che l’esperienza visiva complessiva rimanga coesa, gradevole e artistica, senza che i dettagli tecnici secondari intacchino la bellezza e l’atmosfera del titolo. Una bellezza d’insieme, anziché la ricerca della perfezione nei singoli poligoni.

Sono infine disponibili alcune opzioni visive utili, come la possibilità di disabilitare il motion blur e la profondità di campo, personalizzazioni molto apprezzate a carattere generale. Nel merito del gioco, disabilitare il motion blur può aumentare la percezione di nitidezza durante i movimenti rapidi di Soh o nelle sequenze di combattimento più concitate, migliorando la reattività visiva. Disabilitare la profondità di campo, invece, può rendere più chiari gli elementi in lontananza e lo sfondo, il che è piuttosto utile nella fase strategica per avere una visione d’insieme del campo di battaglia senza distrazioni o sfocature.

Funzionalità proprie di Switch 2

Capcom ha dimostrato un’intelligente integrazione delle funzionalità uniche di Nintendo Switch 2 per migliorare l’esperienza di gioco di Kunitsu-Gami, evidenziando una chiara attenzione all’ecosistema e alle potenzialità della nuova console. Una delle aggiunte più interessanti è l’uso i comandi “mouse” tramite il Joy-Con destro: questo sistema permette un puntamento più preciso e intuitivo, particolarmente utile per diverse fasi del gioco – dalla selezione dei livelli più agevole a, ed è qui il cuore di questa implementazione, alla componente strategica per sé. Il puntatore si rivela infatti molto efficace per il posizionamento strategico e il movimento delle truppe (ossia gli abitanti del villaggio) durante le fasi di pianificazione e difesa, indicando con estrema precisione dove posizionarsi o dove costruire strutture di supporto. Il gioco vanta inoltre un sistema di passaggio in tempo reale tra i controlli mouse e quelli tradizionali: la console rileva automaticamente se il Joy-Con destro è appoggiato su una superficie (attivando così la modalità mouse) o se viene impugnato dal giocatore (tornando ai controlli classici con la levetta e i pulsanti). Una flessibilità che consente ai giocatori di optare per il puntatore durante le fasi diurne, dedicate alla preparazione e alla gestione del villaggio, salvo poi passare subito ai controlli classici durante la notte, quando si è chiamati a combattere e dunque la reattività diventa cruciale. Per quanto mi riguarda prediligo questi ultimi, in notturna, perché ho notato come la velocità e frenesia degli scontri renda più farraginoso l’utilizzo dei comandi mouse, persino al netto delle opzioni di personalizzazione.

Oltre ai comandi mouse, vengono supportati anche i controlli giroscopici, che offrono un’ulteriore dimensione di interazione. In questo caso possono essere utilizzati per gestire in particolare i movimenti della telecamera, tuttavia ho preferito la combinazione di mouse e controlli classici al giroscopio, al quale ammetto di aver sempre fatto fatica ad abituarmi. Sicuramente non manca di rendere l’esperienza più dinamica e reattiva, fermo restando che si tratta principalmente di una questione di abitudine personale.

Infine, la questione portabilità parla da sé già dai tempi della prima Nintendo Switch. La flessibilità nell’utilizzo della console (portatile, docked, da tavolo) rende non solo Kunitsu-Gami ma ogni esperienza estremamente versatile, pur dovendo considerare per ciascun titolo quale modalità sia migliore. Non è detto che tutte siano ben fruibili in portatile o da tavolo, così come vale il contrario – mi vengono in mente le visual novel, chiaramente più pratiche da gestire console alla mano, anziché collegata a una TV. Nel caso specifico di Kunitsu-Gami, è un gioco che si adatta molto bene sia a partite “pillola” in portatile, grazie alla suddivisione tra fasi diurne e notturne, sia a sessioni più lunghe in docked. Rientra tra quelle esperienze che può essere comodamente fruita in ogni modalità possibile, senza che perda il suo fascino.

L’edizione più completa che c’è

La versione per Nintendo Switch 2 di Kunitsu-Gami non è una semplice conversione “nuda e cruda” del gioco base, ma si presenta come una versione completa e arricchita. Sin dal lancio, include tutti gli aggiornamenti postumi e i contenuti extra che sono stati pubblicati per le altre piattaforme, offrendo così un’esperienza definitiva fin da subito. A cominciare dalla modalità “Impresa ultraterrena”, che estende notevolmente la longevità e la rigiocabilità del titolo: vengono introdotte nuove sfide con elementi roguelike, spingendo dunque il giocatore ad adattarsi di volta in volta. Si è chiamati a superare ondate di nemici sempre più impegnativi, guadagnare ricompense specifiche e puntare a punteggi elevati, il che aggiunge una profondità strategica e un valore di rigiocabilità che va ben oltre la campagna principale. Ogni run è unica, e rappresenta un’ottima opportunità per testare le proprie abilità di pianificazione e reazione in scenari imprevedibili, mantenendo una certe freschezza anche a seguito della storia principale.

È inclusa anche la celebre collaborazione con Okami, un altro amato titolo Capcom che enfatizza ulteriormente l’arte e il folklore giapponesi. Questo pacchetto offre oggetti a tema che non sono solo esteticamente gradevoli ma si integrano piuttosto bene con il gameplay. Si può personalizzare il protagonista Soh con costumi ispirati ad Amaterasu e Waka, sono inclusi un aspetto speciale per l’arma di Soh, un talismano Mazo unico e una nuova traccia musicale. Aggiunte forse piccole ma mai sgradite.

Kunitsu-Gami: Path of the Goddess su Nintendo Switch 2 è senza dubbio un ottimo biglietto da visita per la nuova console e un valido esempio di cosa sia in grado di fare. L’ottimizzazione è validissima e nonostante non sia la versione più performante in assoluto, l’esperienza di gioco resta ugualmente fluida e coinvolgente. Inoltre, la sua adattabilità a tutte e tre le modalità di gioco la rende un’avventura trasversale, da giocare dove, come e quando si vuole. Se non avete avuto occasione di provarlo nella sua versione “console casalinga” (o sul PC), questo è il momento per farlo. Non ne resterete delusi.

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