Tra le tante esclusive annunciate per PS4, solo due sono riuscite a guadagnarsi il prestigioso titolo di apripista, almeno per quanto riguarda gli scaffali dei negozi: azzoppata da due rinvii non proprio “leggeri” (DriveClub, anch’esso esclusiva, e l’attesissimo -multipiattaforma- Watch Dogs), la nuova ammiraglia di Sony offrirà al lancio, tra i prodotti della sua scuderia, Killzone: Shadow Fall e Knack. Se il primo, brutale FPS dalla grafica spaccamascella, ha già mandato in visibilio i fan degli sparatutto (e delle relative modalità online), il secondo è decisamente più criptico e peculiare, indirizzato verso un target decisamente più variegato. Stiamo pur sempre parlando di un titolo sviluppato da Japan Studios, le stesse menti di piccoli gioielli come Puppeteer o Rain (tra le produzioni più recenti), i quali riescono a rapire con una certa nonchalance i cuori di coloro che possiamo definire “bambini” indipendentemente dall’età anagrafica.
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Infine, l’elemento “Katamari” è quello più curioso e intrigante: oltre ai succitati cristalli, il nostro protagonista potrà spaccare alcuni “agglomerati elementali” di vario tipo, nel nostro caso metallo e legno, che potranno essere inglobati per renderlo più grosso, coriaceo e cattivo. Data la brutalità con la quale si passava da un capitolo all’altro, non abbiamo avuto modo di testare fino in fondo cosa comporti il diventare gigantesco, né come ciò vada ad influenzare il gameplay, ma nel capitolo 21, ad esempio, c’erano parti di legno da inserire nel nostro “DNA”: gli astuti nemici erano muniti di armi sputa-fuoco, e vi lasciamo immaginare la reazione tra l’elemento in questione e il legno del nostro corpo. Una combustione quasi perenne riduceva la nostra vita e le dimensioni del corpo, con una certa coerenza fisica che sarà sicuramente interessante vedere all’opera nella versione completa!
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La prova con Knack, seppur spalmata su tre capitoli, è durata davvero troppo poco, ma abbastanza da potersi fare un’idea generale. Combattimento e meccaniche platform sembrano decisamente più appaganti e articolate di quel che ci si può aspettare da simili produzioni, mentre la possibilità di inglobare elementi esterni sarà una piacevole scoperta da studiare a fondo nel gioco definitivo. Gli avversari sono sembrati vari e stimolanti, tutti da devastare a suon di pugni e attacchi speciali, mentre la grafica è sembrata sin da subito sbalorditiva. L’unica preoccupazione, al momento, riguarda la fluidità generale: il frame-rate è sembrato infatti molto appesantito, e se la cosa non ha minato assolutamente la sessione di test, data la sua “tacita costanza”, è lecito aspettarsi qualcosa di più da una macchina “next-gen”, con la speranza che il 29 Novembre i suddetti problemi siano solo un brutto ricordo. Stay tuned per la nostra recensione!