Kingdom Hearts 3 – 5 motivi per cui vale la pena acquistarlo

Non c'è due senza tre

Kingdom Hearts 3 – 5 motivi per cui vale la pena acquistarlo

I miracoli di Natale forse esistono davvero, visto che all’inizio di quest’anno Kingdom Hearts 3 è davvero arrivato sugli scaffali e nelle nostre console. Lo ha fatto in pompa magna, con un certo stile e con decisamente tantissime aspettative. Il peso degli anni di attesa si è fatto sentire, ma Kingdom Hearts 3 è un grande gioco e la conclusione della saga di Xehanort che tanto abbiamo desiderato negli ultimi dieci anni.

Oh, nella mia recensione (e non solo) vi ho raccontato la mia esperienza, diviso tra lacrime e le inevitabili criticità che il titolo Square Enix si porta dietro.

Kingdom Hearts 3 però diverte e regala agli appassionati una grande epopea Disney, una roba non da poco se permettete. L’avventura di Sora è bellissima da giocare in questo periodo, magari da regalare sotto l’albero. Ha un’atmosfera che si rispecchia perfettamente nelle decorazioni rosse e luminose che costellano le nostre case. E non solo perché c’è il mondo di Frozen. Piuttosto, perché ricorda una grande giostra.

Grazie al Calendario dell’Avvento di GameStop Zing, potrete recuperarlo (o regalarlo) ad un prezzaccio niente male. Ma non ditelo troppo in giro, che la giornata passa in fretta!


1 Chiude il cerchio (quasi)

Qualsiasi appassionato di Kingdom Hearts sa quanto possa essere complessa e inscrutabile la trama della serie creata da Tetsuya Nomura. In realtà, lo sanno un po’ tutti, visto che la saga è diventata piuttosto famosa agli occhi del pubblico anche per questa sua leggendaria caratteristica, tra ironia facile e il desiderio di risposte chiare.

Ecco, ora siamo cresciuti ma possiamo dirlo: Kingdom Hearts 3 chiude il leggendario scontro con Xehanort, lo storico nemico della saga. Chiude il cerchio se vogliamo, ma c’è sempre spazio per altro. Quello però dovrete scoprirlo da soli, giocandolo.


2 Un’evoluzione del 2° capitolo

Kingdom Hearts 2 è sicuramente il capitolo più amato. Nato come naturale evoluzione del primo, in quel sequel il gameplay prendeva una virata incredibile: velocissimo, ricco di opzioni e pienissimo di contenuti.

Kingdom Hearts 3 non ha la stessa mole (purtroppo) di contenuti del secondo capitolo, ma prosegue per quella strada tracciata molti anni fa. Il gameplay è rapido, veloce e ricco di opzioni aggiuntive. Ci sono le Attrazioni, le evocazioni, il free-flow e molto altro. Una gioia da giocare, davvero.

Kingdom Hearts 3 recensione


3 I mondi Disney più belli di sempre

Non c’è Kingdom Hearts senza Disney. Questo terzo capitolo non è da meno: proponendo con coraggio tutti mondi mai esplorati prima, Kingdom Hearts 3 riesce ad offrire una cura e un amore nella rappresentazione dei mondi Disney semplicemente meravigliosa.

Le foreste di Rapunzel, gli scorci innevati di Frozen e il bellissimo Galaxy Toys di Toy Story vi faranno tornare piccini, o rivivere certe emozioni senza tempo in modi del tutto nuovi.


4 Le gummiship (stavolta) sono divertenti

“Che fastidio le gummiship!” – disse, mentre posava il pad della sua Playstation 2 per tornarsene in camera arrabbiato. Potrei aver descritto un piccolo me del passato, ma forse anche tanti altri giocatori che non hanno mai particolarmente amato queste navicelle colorate.

Kingdom Hearts 3 cambia le carte in tavola, trasforma le Gummiship in un piccolo open world e le rende più reattive, personalizzabili e divertenti da giocare (e con dei boss incredibili). Davvero, è come passare dal giorno alla notte!


5 In arrivo un corposo DLC!

Uno dei difetti più grandi di Kingdom Hearts 3 è la scarsità di contenuti end-game, che saziassero i giocatori più esigenti. Fortunatamente, nel mese di Gennaio, arriverà un corposo DLC chiamato Re:Mind. Questo contenuto esplorerà alcuni elementi non presenti nella narrazione principale, con nuovi boss e sicuramente tantissime sorprese per il futuro della saga. Da non perdere.



 

Mi piacciono i videogiochi e mi piace scrivere, perché non unire le due cose? So anche imitare Topolino e Joe Bastianich, ma non mi pagano per farlo.

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