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Killing Floor 3 – Anteprima

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Zombie, orde, sangue a fiumi

Killing Floor nasce come mod di Unreal Tournament 2004 e cresce come serie che nel giro di due capitoli e uno spin-off, spalmati in circa sedici anni, riesce a piazzare 10 milioni di copie in giro per il mondo e ad essere tutt’ora un FPS apprezzato e giocato su Steam da una minuscola, ma solidissima schiera di fan. Del resto, non che ci voglia poi molto per fare breccia nei cuori di chi è cresciuto a suon di film horror zeppi di violenza, ovvero di buona parte di chi è nato tra gli Anni ’80 e i ’90. Bastano tante armi, una buona dose di esplosivi, possibilmente delle ambientazioni abbastanza grandi in cui correre a perdifiato e un’orda di famelici zombie che non desidera altro che del piombo con cui farsi riempire il cervello. Killing Floor, da sempre, è stato tutto questo, ma con una fondamentale componente in più: la cooperazione tra videogiocatori, il lavoro di squadra che rende la sopravvivenza alle varie ondate nemiche possibile, oltre che tremendamente divertente e avvincente.

Killing Floor 3, in uscita il prossimo 25 marzo su PC, PlayStation 5 e Xbox Series, non cambia di una virgola il concept alla base della saga, ma intende aggiornarlo ai moderni standard, riadattandone per l’occasione anche il business model che sottenderà la sua pubblicazione e il supporto che riceverà post-lancio. Qualche giorno addietro abbiamo avuto modo di testarlo affondo grazie ad una beta, concentrandoci esclusivamente sulla componente multiplayer, lasciando da parte l’anima in singolo che pur sarà presente nell’edizione finale del gioco.

I nuovi eroi non spiccano per caratterizzazione, diciamo

Questo primo contatto effettivo con il gioco, a cortissima distanza dall’esordio vero e proprio, che sensazioni ci ha lasciato? La saga può guardare con fiducia al suo futuro? Alla prova dei fatti verrebbe da dire di sì, nonostante qualche inevitabile perplessità.

La trama di Killing Floor 3 ci porta nel 2091, un futuro distopico in cui l’umanità è sull’orlo del collasso. Dopo gli eventi del secondo capitolo, la corporazione Horzine ha continuato i suoi esperimenti segreti, portando alla creazione di una nuova generazione di Zed ancora più pericolosi e letali. Il mondo è caduto sotto il controllo di queste creature aberranti, e l’ultima speranza risiede nella Nightfall, un’unità d’élite composta da soldati addestrati a combattere gli Zed con ogni mezzo necessario. Il conflitto si sposta quindi da un semplice contenimento della minaccia a una vera e propria guerra di resistenza contro le forze della Horzine.

La prima novità di questo capitolo è rappresentata dall’hub, luogo virtuale in cui si può andare in giro per interagire con gli altri giocatori, acquistare potenziamenti, munizioni e, naturalmente, avviare il matchmaking vero e proprio delle partite.

In Killing Floor 3 il loadout prevede due armi principali e una di supporto senza alcuna eccezione

A differenza del passato, avvicinando Killing Floor ad un hero shooter, ad ogni personaggio è abbinata una specifica classe. La cosa potrebbe far storcere il naso, ma non quanto scoprire che queste saranno solo 6, contro le 8 del secondo capitolo. Non è l’unica cifra al ribasso. Anche le mappe sono passate da 12 a sole 7, di cui tre sono quelle che abbiamo provato durante la beta. Interrogati sulla questione, gli sviluppatori hanno voluto specificare quanto abbiano voluto focalizzarsi sul proporre un prodotto meno ampio, ma enormemente più rifinito, lasciando ad espansioni future il compito di inspessire progressivamente la loro creatura, grazie al lungo supporto post-lancio che intendono garantire a Killing Floor 3, che per la cronaca potete già prenotare sullo shop online di GameStop.

Commando, Firebug, Engineer, Sharpshooter, Ninja e Medic, i sei eroi e conseguenti classi disponibili, hanno nomi piuttosto esplicativi su quelli che sono i punti di forza e le debolezze di ciascuno. C’è il tank, il cecchino, chi fornisce supporto. Nessuno dei ruoli attualmente presenti si inventa nulla, né offre un approccio davvero originale o inusuale alla partita.

A garantire quel tocco di profondità in più al tutto, ci penseranno due elementi. Da una parte abbiamo uno skill tree piuttosto ricco di bonus passivi e attivi, diviso in tre rami e dedicato non solo alle statistiche del personaggio, ma anche alle armi e ai gadget che potrà portarsi in missione. Secondariamente, potrete sollazzarvi con 40 armi e circa 180 mod, così da creare l’arsenale dei vostri sogni. L’ottenimento di abilità e di nuovo equipaggiamento sarà naturalmente vincolato all’accumulo di esperienza e crediti, una meccanica che strizza inevitabilmente l’occhiolino al grinding più estremo, ma per un gioco del genere è una pratica inevitabile, persino desiderabile per aumentare la longevità del gioco e infondergli un minimo di progressione.

Imparerete presto a sfruttare a vostro vantaggio anche lo scenario

Altra novità rispetto al passato e legata all’equipaggiamento, non potrete accumulare fucili, pistole, mitra e quant’altro fintantoché la resistenza del personaggio ve lo consentirà. In Killing Floor 3 il loadout prevede due armi principali e una di supporto senza alcuna eccezione. Un po’ limitante rispetto al passato, ma indubbiamente gli sviluppatori hanno effettuato questa scelta con un occhio di riguardo al bilanciamento delle partite.

Una volta sul campo di battaglia vero e proprio, abbiamo immediatamente lamentato una caratteristica che ci ha fatto storcere il naso. Killing Floor 3 è un gioco esteticamente molto anonimo. Dall’hud, alle armi, passando per gli scenari, manca completamente carattere, personalità, originalità. Si tratta, fortunatamente, di un dettaglio su cui ci si può soffermare per brevissimo tempo, visto che non passa molto tempo prima di essere soverchiati dall’orda di fameliche creature desiderose del vostro sangue.

Killing Floor 3 si riconferma un FPS tremendamente adrenalinico, caotico, dinamico. Ci si deve muovere costantemente, si deve tenere sempre sott’occhio il manipolo di alleati, bisogna ragionare in fretta. Il feedback dei colpi è quello giusto, il sangue sgorga in quantità, il ritmo di gioco è perfettamente calibrato. Anche con perfetti sconosciuti, si capisce al volo quale debba essere il proprio ruolo all’interno del team. Basta una disattenzione per mandare in fumo una partita e sono totalmente disincentivate le azioni eroiche soilitarie. Si vince insieme, oppure si muore uno dopo l’altro.

I boss sono equipaggiati di tutto punto e richiedono una marea di colpi per essere abbattuti

Tra un’orda e l’altra, come in un qualsiasi tower defense, avrete il compito di utilizzare il credito accumulato per rifocillare di munizioni le vostre armi, acquistare bombe ed altri gadget, fortificare alcune zone della mappa con barricate o torrette che possano facilitarvi nel compito di eliminare la successiva orda. Questo loop si ripete sino all’apparizione del boss finale, momento particolarmente carico di tensione, visto che, almeno nella beta, si è sempre trattato di bestioni capaci di ingurgitare un numero esorbitante di proiettili senza il minimo problema.

Rispetto al capitolo precedente, inoltre, vale la pena segnalare una più spiccata verticalità. Ciò è naturalmente influenzato dal level design delle mappe, che si sviluppano spesso su più livelli, ma anche da alcune nuove tipologie di nemici che attaccano dall’alto o arrampicandosi sulle pareti. Neanche a dirlo, ciò non farà altro che rendere ogni partita ancora più elettrizzante e incandescente. Al termine della nostra prova con Killing Floor 3, non possiamo che ritenerci globalmente soddisfatti. Il DNA della saga è intanto, ulteriormente potenziato da una maggior verticalità delle mappe, da una miriade di mod per le armi e da una hub che renderà ancora più semplice il matchmaking. Permangono diverse perplessità, ovviamente. La creatura di Tripwire Interactive ci è parsa dannatamente anonima, nonché un po’ a corto di contenuti. Solo un supporto post-lancio degno di questo nome potrà far compiere un vero e proprio salto di qualità alla saga. Manca poco al 25 marzo, quando il gioco debutterà ufficialmente su PC, PlayStation 5 e Xbox Series.

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