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Just Cause 3 – Anteprima gamescom 2015

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Colonia – Avvistato, e spulciato a fondo dal nostro Dex, in quel di Los Angeles in occasione dell’ultimo E3, Just Cause 3 torna a farsi ammirare anche in terra tedesca, contribuendo ad alimentare ed aumentare, come se ce ne fosse bisogno alcuno, l’hype nei confronti del terzo capitolo delle avventure di Rico Rodriguez, capitolo che attendiamo oramai da cinque interminabili anni.

In ambito videoludico cinque anni sono un’eternità, un lasso di tempo utile a rivoluzionare almeno due volte il genere di riferimento del titolo uscito al tempo e Just Cause non fa eccezione alla regola. I cinque anni intercorsi tra il secondo ed il terzo episodio, che vi ricordiamo uscirà il 1 Dicembre 2015, hanno portato alla genesi di un gran numero di titoli free roaming: Sleeping Dogs, Watch Dogs e, impossibile ignorarlo, Grand Theft Auto V che al momento, nelle sue incarnazioni transgenerazionali, è diventato il metro assoluto di riferimento per questo genere, andando ad ampliare la concezione stessa di free roaming e, contemporaneamente, la fetta di pubblico ad esso interessato. Rico Rodriguez si presenta dunque, esclusivamente su piattaforme next-gen, forte delle due bombe atomiche sganciate in altrettanti episodi della saga, di una tuta alare, di un rampino nuovo di zecca e con una potenza di fuoco inaudita: basterà questo pingue biglietto da visita a spodestare il capolavoro Rockstar dal trono così soffertamente guadagnato?

Scopriamo dunque di che pasta è fatto questo Just Cause 3!

Continuità nel segno dell’innovazione: questa è la filosofia alla base di Just Cause 3. Sia dal punto di vista narrativo che da quello inerente la giocabilità, l’ultima fatica Avalanche Games si pone come naturale estensione, debitamente potenziata grazie alla destinazione esclusiva a macchine da gioco di ultima generazione, del secondo capitolo.

La scelta di escludere le oramai vetuste console da gioco di vecchia generazione si rispecchia nella scelta, fatta dallo sviluppatore svedese di fare le cose in grande aumentando, di fatto in modo esponenziale, tutte le possibilità offerte dal secondo capitolo ed innestando il prodotto così ottenuto in un mondo open world nuovo di pacca: l’ambientazione di Just Cause 3 trae ispirazione da piccoli paradisi quali Spagna, Marocco e Sicilia, fornendo dunque una ambientazione ibrida tropicale-campagnola che ben si adatta allo spirito del gioco.

Il rampino è la principale aggiunta, che va a rivoluzionare il gameplay tutto, rispetto al secondo episodio: sulla guisa di quanto visto in Batman: Arkham Knight, questo ennesimo gadget tecnologico ci permetterà di interagire con il mondo di gioco scoprendo i muscoli del motore grafico-fisico proprietario sviluppato da avalanche. Non solo arrampicate infatti e possibilità di raggiungere agevolmente punti altrimenti inaccessibili a piedi ma fulcro vero e proprio del gameplay. Con il rampino potremo infatti slanciarci ed utilizzare il secondo gadget, una tuta alare che ci permetterà di planare, unitamente ad un paracadute utile per attutire le cadute e prendere tempo per effettuare spettacolari attacchi, sui nemici per coglierli di sorpresa ed aver ragione di loro. Il rampino verrà utilizzato inoltre per agganciare qualsiasi mezzo motorizzato presente nel gioco, che si tratti di veicoli stradali, fuoristrada, elicotteri, aerei o mezzi acquatici non conta: potremo utilizzare lo stesso per slanciarci, per nasconderci sotto i veicoli oggetto del nostro interesse e utilizzarli come “taxi” per consegnare un debito quantitativo di piombo a nemici mai domi e sazi di detta spettacolare ultraviolenza. Il rampino ci permetterà inoltre di far sbandare veicoli nemici, rendendoli così inermi di fronte ad attacchi mirati a suon di bazooka. Insomma, da quel che potete capire, il rampino fornisce la chiave di accesso alla maggior parte delle caratteristiche di gameplay di Just Cause 3.

 

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L’utilizzo dello stesso mette in evidenza una attenzione maniacale all’interattività con il mondo di gioco: qualsiasi veicolo “catturato” e condotto nel garage sarà infatti “summonabile” da Rico al fine di portare morte nelle varie zone dell’isola: all’inizio di ogni missione sarà nostro compito scegliere l’equipaggiamento tra la miriade di armi disponibili, avendo cura inoltre di scegliere un mezzo di locomozione idoneo a lanciare attacchi funzionali al successo nella missione scelta. Durante le missioni sarà inoltre possibile prender possesso di qualsiasi mezzo presente nell’area di gioco, utilizzando le peculiarità dello stesso per aver ragione dei nemici: usare un blindato per cannoneggiare il nemico o il mitra montato su una jeep per seminare distruzione sono attività all’ordine del giorno in Just cause 3. L’interattività con il mondo di gioco si mostra anche nella possibilità di distruggere il 100% delle strutture presenti sullo stesso; la duttilità del motore grafico-fisico proprietario è infatti indirizzata al fine di garantire spettacolarità e libertà di azione e distruzione in modo da lasciare il segno del nostro passaggio nel mondo di gioco: torri di guardia, postazioni radar, pompe di carburante ma anche semplici case cadranno infatti sotto i colpi del nostro armamentario, lasciandoci livelli di interazione e distruzione al top.

Non solo distruzione: sarà infatti possibile prender parte ad una serie di missioni secondarie atte a mostrare le nostre skill nel controllo della tuta alare o utili a renderci familiari con il meccanismo di “levolution made in avalanche” di cui il gioco, forte di un motore fisico nuovo di pacca, è gravido in ogni sua parte. Il maggiore o minore successo (espresso con una scala da 1 a 5) ci darà la possibilità di sbloccare mosse specifiche altrimenti non accessibili diversamente. Solo il raggiungimento della perfezione nelle sfide che andremo volta dopo volta ad affrontare ci metterà a disposizione mosse o features che andranno a variare, e di molto anche, le dinamiche di gameplay ed interazione con il mondo di gioco.

Detta percentuale di successo ci fornirà inoltre un determinato numero di “ingranaggi” che potremo spendere nei menù di personalizzazione al fine di potenziare aspetti del gioco inerenti la tuta alare, le features a nostra disposizione nel modello di guida e l’accesso ad armi specifiche.

The Expendables (I Mercenari) è la principale fonte di ispirazione, insieme ad un ampio novero di action movies americani, di Just Cause 3: l’intento di Avalanche games è infatti quello di riportare su schermo la frenesia action di questi blockbuster movies in modo da realizzare un gioco capace di generare dipendenza.

La versione mostrataci corrisponde, a detta degli sviluppatori, all’ultima build di sponibile ma non rappresenta ancora la build definitiva: nonostante infatti il poco tempo che ci separa dalla release date, fissata in contemporanea mondiale il 1 Settembre 2015, i ragazzi di Avalanche stanno ancora lavorando alacremente all’ottimizzazione del codice e del modello di gioco per fornire all’utenza un prodotto il più possibile scevro da difetti e pronto per entrare, di diritto, nell’olimpo dei più bei giochi action di tutti i tempi.

 

Interazione e distruzione al top: questo è Just Cause 3.

Just Cause 3 si presenta più in forma che mai all’appuntamento con la GamesCom, confermando quanto di buono visto negli ultimi mesi: traendo apertamente ispirazione da action movies irriverenti come I Mercenari”, i ragazzi di Avalanche Studios ci mettono nei panni di un protagonista tamarro quanto basta capace con la sua verve, con il suo rampino e con una quantità di piombo con cui sterminare due intere divisioni di un esercito militare, di entrare di diritto nel cuore degli appassionati.

Distruzione ma non solo: un comparto fisico di primissimo livello ed un motore grafico di ultima generazione, uniti ad una interattività pressoché totale con il mondo di gioco e ad una varietà di missioni secondarie che promettono di variegare il gameplay dal solito trinomio salta, corri, uccidi, fanno sì che la soglia di attenzione nei confronti di Just Cause 3 rimanga altissima, in attesa della mai troppo vicina release date!

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