Nuova puntata della rubrica di GameSoul dedicata ai giochi indie
E siamo a 20 Indie Soul, festeggiamo? È sempre bello ritrovarsi con la rubrica di GameSoul.it dedicata agli indie, la quale ogni volta ci offre diverse proposte tutte da scoprire. A questo giro mettiamo in campo arte e fantasy in un mix molto curioso!
Cominciamo con il delizioso Koira, titolo che ci immerge in un’avventura esteticamente deliziosa e rimata da un DNA musicale. Passiamo poi a Pilo and the Holobook, ovvero un coccoloso viaggio nel cosmo fatto di oggetti (e creature) da collezionare. Chiudiamo poi con il ben più frizzante Hollow Survivors, che ci offre la nostra dose di azione e frenesia in salsa roguelike.
Vi ricordiamo che questi giochi sono disponibili solo in digitale, ma che da GameStop potete acquistare credito per PlayStation Store, Nintendo eShop, Microsoft Store e Steam, in negozio e online.
Ora è tempo di scoprire questo terzetto di indie, con il ventesimo appuntamento di Indie Soul!
Koira è il progetto di debutto di Studio Tolima, un piccolo studio fondato a Bruxelles da Ben Lega. Un giorno Ben si è svegliato, ha deciso di lasciare il suo lavoro e seguire il suo sogno: creare videogiochi narrativi con un tocco artistico unico. Che dire, gli è andata bene! Dopo qualche gioco gratuito pubblicato qua e là, è riuscito ad attirare l’occhio di Don’t Nod, che si è offerto di pubblicare il suo primo “vero” videogioco.
E così siamo qui a parlare di Koira: un’avventura narrativa musicale in cui non vedrete o sentirete una singola parola. Il protagonista è uno spirito della foresta, risvegliatosi da un lungo sonno. La sua silhouette ha un misto di antropomorfo e animalesco, con delle orecchie allungate che ricordano un po’ un gatto. Il suo compagno di avventure è un tenero cagnolino, che viene salvato proprio dai giocatori nelle primissime battute di gioco. Il poverino era stato catturato da una trappola posta dai cacciatori e penzolava a testa in giù inerme.

Il nostro fedele amico non è soltanto adorabile, ma è anche estremamente utile. Con il suo luccicante naso è in grado di disperdere la strana nebbia che pervade la foresta ed è anche un abile “cantante”. La sua voce somiglia a quella di una tromba e ben si sposa con quella del protagonista, che ricorda invece un flauto.
Durante tutta l’avventura i due comunicheranno tra loro e con le altre creature della foresta attraverso delle melodie, che seguono un tema ricorrente. Ogni creatura ha una voce propria, rappresentata da uno strumento diverso, e tutte insieme compongono una colonna sonora davvero incredibile: rilassante per la maggior parte, ma anche ricca di emozioni.

I giocatori impareranno a comunicare con gli spiriti protettori della foresta, rappresentati da grossi idoli di pietra sparsi qua e là, attraverso le varie melodie. Per apprendere le note richieste si dovranno risolvere piccoli puzzle di bassa difficoltà: l’intera avventura ha lo scopo di trasmettere emozioni più che sfidare il giocatore, perciò il livello è piuttosto blando sia per il lato puzzle che per quelli stealth ed action.
Ad un certo punto i due amici si ritroveranno infatti ad affrontare i cacciatori che si sono stabiliti nella foresta. Inizialmente l’approccio sarà quello di evitare queste figure minacciose, ma con il proseguire delle vicende il protagonista acquisterà dei poteri che gli permetteranno di combattere e respingere i nemici: ovviamente, a suon di musica!

I punti forti di Koira sono la grafica disegnata a mano – semplice ma efficace nel trasmettere le emozioni con i suoi contrasti netti tra luci e ombre – e la colonna sonora. Inoltre, le interazioni tra il protagonista e il suo partner sono davvero adorabili: non solo è possibile coccolare il cagnolino ogni qualvolta lo si desidera, ma si potrà anche lanciargli dei rametti da riportare, dargli da mangiare, giocare a palle di neve… e altro ancora. Personalmente ho adorato guardare le nuvole insieme, cercando le forme indicate dal nostro fedele amico: un passatempo rilassante e nostalgico, che ci ricorda la nostra ingenua fanciullezza.
L’unico punto debole dell’esperienza è la durata: per portare a termine l’avventura ci vogliono poco più di 3 ore e l’assenza di collezionabili o obiettivi secondari la rende poco rigiocabile. Il prezzo però è più che onesto, e ci sentiamo di dire che vale pienamente la candela.
Se cercate un gioco emozionante e dalla direzione artistica peculiare, Koira è quello che fa per voi. Lo potete acquistare per PlayStation 5 e PC (Steam).
A cura di Giada Mattiolo
Pilo and the Holobook è una piacevole sorpresa nata da Mudita Games – un minuscolo studio francese composto da un gran totale di quattro persone – e pubblicata da RedDeer Games, un altro piccolo studio europeo (polacco per essere precisi) che si sta espandendo a vista d’occhio e si è di recente dato al publishing.
Si tratta di un gioco semplice, rilassante e visivamente appagante. Non qualcosa che sfida i giocatori, ma che li spinge a prendersi il loro tempo e fare le cose con calma: qualcosa di cui abbiamo sempre più bisogno.

Pilo è un simpatico animaletto antropomorfo, somigliante ad una piccola volpe, che fa da assistente ad un geniale professore che trabocca di folli idee. La sua ultima invenzione è un libro, l’Holobook, in grado di catturare l’essenza delle cose e trasformarla in sticker da appiccicare a proprio piacimento. Questa incredibile invenzione è stata concepita per aiutare a catalogare tutte le scoperte che aspettano il nostro protagonista… nello spazio!
Il professore ha infatti trasformato la sua intera casa, giardino compreso, in una navicella spaziale in grado di viaggiare tra le stelle. La prima tappa – e purtroppo anche l’ultima per noi giocatori – è un sistema chiamato XOP, un ameno insieme di pianeti con interessanti biomi tutti da studiare.

Pilo dovrà semplicemente puntare il suo Holobook verso oggetti, piante e creature varie per catalogarli nella sua personale enciclopedia. Ogni mondo nasconde decine e decine di sticker, alcuni dei quali non così immediati da trovare e ottenere: ci sono creature schive che tendono a scappare dal protagonista, o oggetti nascosti che richiedono un po’ di ragionamento per essere scovati. Inoltre, c’è un’oscura sostanza chiamata Tar che blocca alcuni passaggi e corrompe l’essenza delle cose: starà ovviamente a Pilo (con l’aiuto del professore) trovare una soluzione a questo problema per proseguire nell’esplorazione… e salvare l’intero sistema planetario!
Per avanzare nel gioco non è necessario trovare tutti gli sticker, ne basta un numero abbastanza limitato. Questo rende Pilo and the Holobook adatto a bambini con una limitata pazienza, ma anche a “bambini” un po’ più cresciuti alla ricerca di un passatempo rilassante, che non potranno fare a meno di collezionarli tutti. Gotta catch ‘em all!

I punti di forza del titolo sono sicuramente la sua adorabile grafica cartoonesca, che dà vita a mondi ricchi di minuti dettagli, e la sua semplicità. Le mappe non sono troppo grandi, la storia non è troppo complicata e i personaggi sono stereotipati in modo da risultare simpatiche caricature. Avere come unico scopo quello di setacciare in lungo e il largo ogni millimetro di mappa disponibile può sembrare noioso, ma in verità è un compito appagante che stuzzica la curiosità. Complice anche una durata non troppo elevata, potete star certi che Pilo and the Holobook non vi annoierà.
Insomma, se siete alla ricerca di un indie che è la definizione vivente di “carino e coccoloso”, adatto a grandi e piccini, che non v’impegni ma regali pace e tranquillità, sapete dove andare a parare. Senza contare che il prezzo è davvero irrisorio! Non fatevelo scappare.
Potete acquistare Pilo and the Holobook su PC (Steam), PlayStation, Xbox e Nintendo Switch.
A cura di Giada Mattiolo
Ancora una volta torna a fare capolino in questa rubrica un titolo in puro stile roguelike. Eh già, ormai abbiamo esplorato questo tipo di design in ogni modo proponibile (anche con una spruzzata di calcio e pucciose ma inquietanti metafore aziendali), ma non per questo è il caso di sorvolare sull’interessante Hollow Survivors di Danny Deer.
Attenzione, non facciamoci tradire dal titolo: pur essendo evidente il riferimento all’ormai leggendario titolo di Poncle, Vampire Survivors, in questo caso ci troviamo di fronte a un gioco d’azione arcade classico con struttura dei livelli generata casualmente, run da completare in un singolo giro, build da costruire ogni volta da capo e crescita del personaggio da sostenere prima di ogni restart. Sì, un roguelike appunto, alla Hades (per fare un esempio facile da comprendere).

L’ispirazione marginale a Vampire Survivors è più che altro legata al sistema di progressione a livelli, inteso quelli del giocatore, visto che ogni stage il compito è sconfiggere nemici per riempire la barra dell’exp presente in alto nello schermo, ottenendo così il pass allo stage successivo.
Durante le run a ogni stage completato si otterranno bonus sulle nostre azioni d’attacco (potenziamenti in percentuale o con aggiunte di effetti extra, miglioramenti alle schivate sia offensivi che difensivi, contromosse, etc.), lasciando quindi in mano al caso le possibilità di riuscita di ogni run, mentre per i potenziamenti passivi sulle nostre stat ci affideremo di volta in volta agli NPC presenti nell’hub di gioco, in cui si tornerà ad ogni disfatta (o vittoria della run).

Nulla di strepitosamente innovativo, anzi, ma tutto realizzato con una cura davvero encomiabile per quel che concerne art-style e risposta dei comandi, davvero ottima quest’ultima.
Certo non stiamo parlando di un titolo immenso, quanto piuttosto di un’esperienza contenuta che vi porterà via una manciata di ore per scoprire tutto, ma i sistemi di progressione legati alle diverte tipologie di armi (e alle loro abilità) nonché i marginali elementi di personalizzazione offrono diverse opportunità di sperimentazione.

Una volta avuto la meglio sui nostri nemici e dipanati i misteri della storia, si sblocca inoltre una difficoltà più elevata adatta a chi potrebbe trovare l’esperienza meno impegnativa del solito. In effetti rispetto ad altri giochi simili, qui contano molto posizionamento e tattica, mettendo in secondo piano frenesia e rapidità. Il ritmo è più lento di altri giochi ma i nemici sono comunque letali, in particolare alcuni boss davvero scriteriati per il pressing che fanno sul giocatore. Al netto di questo, Hollow Survivors è un titolo davvero gradevole nel suo genere!
Hollow Surviors è attualmente disponibile solo in versione PC su Steam.
A cura di Pietro Spina
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