Nuova puntata della rubrica di GameSoul dedicata ai giochi indie
Indie Soul, la rubrica di GameSoul.it dedicata agli indie, è già in clima autunnale e torna nuovamente con uno dei suoi episodi per proporvi, anche questa volta, uno stuzzicante e frizzante terzetto di giochi che potrebbero fare al caso vostro, ideale per essere fruito con i primi freddi, nel tepore della propria casa.
In apertura di articolo vi parleremo di The Star Named EOS, un’avventura grafica dai toni leggeri e piacevoli. Si prosegue con Caravan SandWitch, titolo dalle tinte sci-fi basato sull’esplorazione. Infine vi parleremo di One BTN Bosses, un titolo arcade in cui si gioca con un solo pulsante.
Vi ricordiamo che questi giochi sono disponibili solo in digitale, ma che da GameStop potete acquistare credito per PlayStation Store, Nintendo eShop, Microsoft Store e Steam, in negozio e online.
Ora è tempo di scoprire questo terzetto di indie, con il quindicesimo appuntamento di Indie Soul!
– The Star Named EOS
The Star Named EOS è una classica avventura grafica punta e clicca incentrata sulla fotografia, ricca di enigmi classici e soluzioni interessanti, che terranno i giocatori impegnati per qualche ora.
Il protagonista è un fotografo in erba, a detta della madre un vero prodigio traboccante di talento. All’inizio della storia i giocatori dovranno aiutarlo a recuperare il suo regalo di compleanno, una magnifica macchina fotografica, con cui dovranno poi cercare di riprodurre il più fedelmente possibile alcune foto.
Seguendo le lettere della madre, il ragazzo ormai cresciuto viaggerà in lungo e in largo, tra piccoli bar caratteristici e meravigliose location naturali nascoste tra le foreste, cercando di rivivere quei momenti sfuggenti catturati nelle fotografie da lei lasciategli.
Gli enigmi vanno dai classici rompicapi meccanici (labirinti e figure da ricostruire), a puzzle ambientali che richiedono l’osservazione attenta dei dettagli “nascosti” nella scena. Alcune soluzioni richiederanno un po’ di fantasia, e sono di certo le più soddisfacenti da trovare, nonché ciò che caratterizza The Star Named EOS come avventura grafica.
Sono presenti anche dei collezionabili, se così vogliamo chiamarli. Un tris di oggetti per location, che se fotografati sveleranno alcuni retroscena sul passato e sulla personalità del protagonista. Aguzzate la vista e catturateli tutti!
La particolarità di The Star Named EOS è indubbiamente la narrazione. I giocatori rincorrono dei ricordi per la maggior parte del gioco, inseguendo la figura sfuggente della madre guidati solo da una serie di lettere e fotografie, senza ben sapere come mai non sia insieme al figlio o quale sia la sua destinazione.
Questo espediente è ben supportato da un buon level design, che limita i giocatori agli ambienti precedentemente visitati dalla madre. Ci interessa sapere dove sta andando il treno su cui ci troviamo? O in quale città si trovi il piccolo bar dove stiamo facendo colazione? Certo ci aiuterebbe a capire molte cose, ma ci distrarrebbe dal vero obiettivo: catturare gli effimeri momenti della vita che legano le persone.
In una singola stanza possono essere contenuti innumerevoli ricordi, l’attenzione ai dettagli è fondamentale. Forse per questo apprezziamo ancora di più questo genere di giochi quando sono disegnati a mano, riusciamo ad immaginare meglio l’intenzione dell’artista nel creare quell’oggetto, nel metterlo in quell’angolo, nel colorarlo in quel modo. La direzione artistica è ottima in questo senso, costruendo location credibili e non traboccanti di ninnoli inutili messi lì solo per distrarre il giocatore. La narrazione può così proseguire senza intoppi e coinvolgere maggiormente i giocatori.
The Star Name EOS non è l’avventura grafica del secolo, ma è un buon esponente del genere, che saprà intrattenere i giocatori e costringerli non solo a pensare, ma anche a provare emozioni.
Potete scaricarlo su PlayStation 5, Xbox Series, Steam e Nintendo Switch.
A cura di Giada Mattiolo
– Caravan SandWitch
Per gli amanti dell’esplorazione e della fantascienza arriva Caravan SandWitch, un’esperienza decisamente singolare nel mondo videoludico, che chiama i giocatori a perdersi in un vastissimo mondo alieno.
La protagonista è Sauge, una ragazza che vive in una stazione spaziale, a cui all’improvviso arriva un segnale di aiuto da parte dell’astronave della sorella scomparsa da anni. Tutti archiviano la faccenda come un errore, ma ovviamente arrendersi senza indagare non è un’opzione quando ne va della vita di una persona cara. Perciò, senza neanche uno zaino in spalla, Sauge tornerà sul suo pianeta natale, Cigalo, per scoprire una volta per tutte che cosa le è accaduto.
Cigalo è un pianeta quasi del tutto abbandonato: lo sfruttamento intensivo e un terribile disastro atmosferico hanno trasformato un paradiso ricco di verde in un ambiente prevalentemente desertico. Le piccole comunità di specie indigene ed esseri umani rimaste sono fortemente dipendenti le une dalle altre, dovendo sopravvivere in condizioni avverse. Spogliata della tecnologia sfrenata e riportata sulla nuda terra, la vita è però estremamente semplice e rilassante.
Caravan SandWitch è un gioco che ti invoglia a conoscere ed aiutare ogni singolo abitante del villaggio. Non c’è fretta di arrivare all’obiettivo, nessuno ti sprona a finire il lavoro in poco tempo o a correre verso la missione principale: il mondo non finirà se ti fermi a parlare con i Reinetos (delle adorabili rane parlanti) o se passi da Rose a fare un po’ di giardinaggio. Anzi, innumerevoli piccoli dettagli aspettano soltanto di essere scoperti dall’esploratore più accorto, elementi che potrebbero aiutare a risolvere il mistero che avvolge il pianeta o che comunque aggiungono interessanti curiosità sulla lore di Cigalo.
Il gameplay è piuttosto semplice: non ci sono mostri o nemici da sconfiggere, acrobazie da compiere, né niente del genere; bisogna solo esplorare. Poco dopo il suo arrivo al villaggio di Estello, Sauge si ritrova tra le mani l’unico mezzo di trasporto su ruote funzionante della comunità, nonché unico modo di spostarsi in mezzo al deserto (oltre ovviamente ai propri piedi, ma fa caldino là fuori eh). Il van potrà essere potenziato nel corso del gioco, aggiungendo vari strumenti utili all’esplorazione, come scanner in grado di rilevare componenti elettronici e altri oggetti utili, ganci da rimorchio, e altro ancora. Una componente incredibile è una specie di traduttore fornito dai Reinetos, che permette grazie allo scanner, di intravedere la rete di miceli (ovvero di radici fungine) utilizzata da queste strane rane per comunicare: roba davvero dell’altro mondo!
Insomma, se avete bisogno di staccare la spina e andare a vivere per un po’ in uno sperduto villaggio in cui rilassarvi e sentirvi a casa, Caravan SandWitch è il gioco che fa per voi. Il tutto condito da un interessante ambientazione futuristica e mezza post-apocalittica. Che volete di più dalla vita? Accendete la radio, e godetevi la gioia del viaggio!
Caravan SandWitch è disponibile su Steam, Nintendo e-Shop e PSN.
A cura di Giada Mattiolo
– ONE BTN BOSSES
Si dice che la semplicità stia alla base del divertimento e, volendo accettare questo approccio, è impossibile negarlo: da sempre l’uomo ha trovato il modo di estrarre giovamento da pratiche fin troppo banali, come può essere lanciare una cartaccia nel cestino facendo canestro o un sasso il più lontano possibile.
La semplicità, per funzionare in un videogioco, non deve però essere sinonimo di banalizzazione, pena l’incombere della noia nel giocatore. È questa la sfida che affronta One BTN Bosses, il curioso sparatutto con visuale dall’alto e fatto tutto di boss fight, il cui sistema di controllo prevede l’uso di un solo tasto.
Ovviamente una simile scelta di design presuppone che il tutto sia strutturato di conseguenza: la nostra nave è un triangolo che può muoversi solo su uno specifico binario (cerchio, quadrangolare, di altre forme o con sistemi di spostamento speciali) posizionato attorno al boss da sconfiggere. Il movimento, così come il fuoco, è del tutto automatico e inizialmente il compito del giocatore è solo quello di premere un tasto (l’unico tasto) per cambiare direzione al senso di marcia e sfuggire agli attacchi nemici.
A rendere più interessante il tutto ci pensano i nemici, dotati di attacchi a colpo, ad area, a tempo e/o che si posizionano proprio sul binario, costringendo il giocatore a imparare pattern e a muoversi al momento giusto. Questo perché la nostra navetta, di suo, tende a prendere velocità e ad aumentare rateo e potenza di fuoco, ma quando cambiamo direzione si riparte lentamente sia nel movimento che nell’attacco.
Entrano poi in gioco nuove skill legate al movimento, come la possibilità di “scattare” per diventare invincibili per qualche istante (ma in questa modalità non si può cambiare direzioni) e nuove armi, come il curioso “boomerang” da lanciare e raccogliere ogni volta sul binario.
Tutto si fonde alla perfezione nel “senso di urgenza” che una simile meccanica offre, perché è necessario sconfiggere i nemici prima che eseguano le loro sequenze di attacchi più potenti, ma al tempo stesso bisogna evitare i colpi per non consumare le vite, manovra che ci rallenta e riduce la nostra efficacia in battaglia.
Padroneggiare One BTN Bosses è un arte che si sviluppa nella campagna e nell’adrenalinica modalità Roguelike, ricca di boss, sfide impossibili e potenziamenti da acquisire a ogni run. Non è certo un gioco facile, ma è dannatamente coinvolgente, anche per il suo stile minimalista e la natura ironica della “narrazione”, che ci accompagna di livello in livello. Promosso, ma con i calli sul (singolo) dito!
Trovate One BTN Bosses su Steam.
A cura di Pietro Spina
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