#IDARB – Recensione

#IDARB – Recensione

Passando tutti gli eventi annuali di presentazione dei nostri amati videogiochi, ci si accorge che l’avvento della next-gen ha portato aspettative enormi, soprattutto riguardo grafica, fisica e fluidità: immancabile dunque tra i videogiocatori la domanda “Gira in 1080p a 60fps?”.

Ma è davvero necessario ottenere il massimo della grafica per divertirsi con la propria console? A rispondere a questa domanda sono giochi come #IDARB, indipendente e con grafica retrò, semplice ed elaborato al tempo stesso, per dare a voi ed ai vostri amici attimi di puro divertimento, all’insegna del gameplay intrigante, intenso e caotico.

Il titolo di Other Ocean Interactive è una fusione creativa tra basket, pallamano e calcio, uniti in chiave futuristica e pixelata, integrata con Twitter e con Twitch, la nota piattaforma di streaming, per regalare un’esperienza di gioco unica e tutta da provare. Imbracciate il vostro jetpack, scegliete il vostro personaggio ed entrate nell’arena!

Nonostante #IDARB sia incentrato quasi totalmente sul multiplayer e sulla integrazione coi servizi social, è presente anche una sorta di storia, con livelli a difficoltà crescente che variano per numero di avversari e di compagni in squadra: imperdibili i discorsi dall’umorismo sottile, doppiati con voce distorta ma resi più chiari dai sottotitoli, anche se serve una buona dimestichezza con l’inglese per comprenderne l’ironia.

Sulla strada per diventare il miglior giocatore e costruire un top team, la storia single-player ha più il senso di un tutorial per preparare i giocatori alla modalità multiplayer o alla cooperativa coi propri amici: è infatti in gruppo che si può trarre il massimo dall’azione senza pausa di questo gioco.

Se si prende quindi in considerazione la storia come tutorial, essa ha senso fino ad un certo punto: dopo aver sbloccato la possibilità di giocare 3 contro 3, le partite diventano troppo confuse e rischiano di lasciare in disparte il giocatore umano, che si trova in balia dei personaggi controllati dal computer, in grado di vincere anche da soli.

Essendo dunque principalmente multiplayer, è difficile pensare che questo gioco non sia longevo: gli avversari sconfitti potranno letteralmente riempire la schermata di lacrime mentre vedono i vincitori ergersi su colonne di marmo per coronare l’MVP. Si può allora dare inizio alla rivincita, seguita da un’altra partita e finire così in un circolo virtuoso/vizioso, in base a come la vediate.

L’obiettivo è molto semplice: fare goal, a qualsiasi costo, arrivando anche a stordire i propri avversari a suon di premere bottoni. Giocato da soli, con un solo membro nel gruppo, si cominciano a capire le meccaniche basilari, ma non appena si aggiungono altri giocatori, anche se controllati dal computer, la faccenda si fa molto più interessante.

Pochi sono i tasti da premere, in modo da permettere sin da subito all’utente di giocare e mettere alla prova le proprie abilità in fatto di prontezza di riflessi e concentrazione nel non perdere di vista il personaggio. Si salta, si passa, si tira e si stordiscono gli avversari, il tutto con 3 soli bottoni. Non provate però a fare gli egoisti: il punteggio varia per ogni goal, in base a come è stata costruita l’azione, quanti rimbalzi ha fatto la palla e da quale distanza è stata tirata. Per la spettacolarità, i passaggi impossibili e le schiacciate (dette Alley Oop) sono quasi d’obbligo e faranno sentire il proprio peso nel punteggio finale.

Tra i 4 tempi di gioco ci sono talvolta anche simpatici mini-games per variare leggermente dal tema e dare un ulteriore assaggio di quanto divertente possa essere un gioco semplice come #IDARB.

Numerosi personaggi e squadre sono disponibili per scendere in campo: tra quelle create apposta per il gioco ce ne sono altre identificabili come riferimenti a famosi videogiochi e personalità di internet e dei film. Il tutto proviene dalla fantasia degli utenti di Twitter, a cui è stato chiesto esplicitamente di modellare i personaggi per renderli appetibili ai giocatori: sotto il nome delle squadre è infatti scritto il collegamento all’autore, giusto per avere quell’attimo di fama nel far sapere a tutti chi è stato a creare il Team Halo o il Team Worms.

Nonostante gran parte dei Team sia ormai integrato nel gioco, è ancora possibile creare da sé nuovi personaggi e squadre, oppure scaricare quelle già esistenti, creati dalla community, grazie all’ausilio del sensore Kinect, in grado di leggere i QR codes presenti sul sito ufficiale del gioco.

La discussa periferica si rivelerà però fondamentale ai cacciatori di obiettivi, in quanto molte meccaniche ad essa collegate diventano indispensabili per la conquista degli stessi: il gioco offre 1000 G Points, distribuiti su 12 achievements, di cui uno segreto, molti dei quali legati proprio al Kinect. Chi ne è sprovvisto, si ritroverà quindi impossibilitato a “millare” questo peculiare titolo indipendente, un dettaglio che potrebbe far storcere il naso ai completisti. Cacciatore di obiettivi avvisato, mezzo salvato.

È però il comparto online a meritare la maggiore attenzione: #IDARB è stato costruito per essere sempre connesso a Twitter e a Twitch, in modo da trasmettere in diretta i tweet nella schermata di gioco e intrattenere i giocatori con le frasi più divertenti degli utenti. Come dice inoltre il disclaimer prima del menu principale, c’è sempre la possibilità che i pensieri delle persone non siano “politicamente corretti” e totalmente esenti da materiale indesiderato.

A questo si aggiunge poi la fantastica opzione Hash Bombing: nel caso in cui un giocatore trasmetta su Twitch la propria sessione o semplicemente colleghi il profilo al proprio canale, gli spettatori possono scrivere nella chat specifici commenti in grado di azionare meccaniche di gioco e cambiare improvvisamente il corso dello stesso, complicando l’intera esperienza dello sfortunato utente in azione. Ovviamente questa caratteristica si può disattivare nel caso in cui non si voglia essere disturbati, ma avere quel tocco di imprevedibilità nella partita è sicuramente un elemento bonus.

Nonostante il gioco sia caratterizzato dalla grafica retro pixel-style, la risoluzione è comunque ai massimi livelli disponibili, dando al giocatore la sensazione che #IDARB sia effettivamente un gioco innovativo, seppur con uno stile che guarda agli anni 90. Una vera esplosione di colori con varie arene, all’interno delle quali si può correre su due tipi di piattaforme, quelle attraversabili saltando o scendendo e quelle fisse, che possono però essere colpite per stordire gli avversari, un po’ in stile Super Mario.

Seppur poco adatti ai giocatori che soffrono di ipersensibilità, la quantità di effetti luminosi e particelle rende il gameplay molto piacevole e sempre pronto a stupire. Anche se inizialmente può far storcere il naso, #IDARB non è assolutamente paragonabile ai giochi flash in giro per Internet, a causa del lavoro e impegno evidente degli sviluppatori, che hanno voluto offrire un’esperienza al pari di molti altri giochi presenti negli Store delle console next-gen.

Data la natura pixelosa del tutto, è praticamente immancabile l’accompagnamento musicale a 8-bit, dal ritmo spinto e mai noioso che accompagna per intero l’esperienza di gioco, sia nei menu che nelle partite, dove il sound distorto comincia a farsi sentire per dare la giusta carica agonistica ai giocatori. Ogni effetto sonoro è totalmente elettronico, a richiamare ad esempio i salti di Super Mario.

Si parla poi di eSport, quindi sono presenti anche commenti in diretta per ogni azione dei personaggi: in caso di goal o serie positiva, ma anche negativa, il pubblico e il commentatore si lasciano andare in elogi o sfottò, tutti con chiari riferimenti ai vari meme di Internet. Grazie all’atmosfera creata dal connubio grafica/musica, giocare senza volume sarà quasi una mancanza di rispetto nei confronti delle soundtrack scelte con cura per abbracciare l’atmosfera del gioco.

In conclusione…

Nonostante le console next-gen siano pensate per maneggiare giochi dalla grafica strepitosa, gli sviluppatori indipendenti si sono comunque fatti forza, creando giochi nonostante tutto molto originali e sicuramente divertenti quanto quelli delle maggiori case produttrici. Noi siamo ovviamente qui pronti ad accoglierli: in #IDARB, grazie ad un gameplay movimentato e sempre in azione, ogni partita tira l’altra, per costruire così una gradevole sessione di gioco sia da soli che coi propri amici. Attenzione però a non essere in troppi: l’esperienza al top si trova in un 2 contro 2; andando oltre, si comincia a perdere confidenza col gameplay, che diventa troppo confuso e al limite della decenza, andando a terminare in goal derivati unicamente dal caso.

Sicuramente da avere per chi ama le grafiche pixel-style in memoria dei vecchi tempi, avendo però a che fare con un gioco next-gen in tutti gli aspetti, grazie anche a texture curate e alla interessante componente multiplayer legata a Twitter e Twitch. E se ancora non siete convinti, #IDARB sarà presentato a Febbraio nel programma Games with Gold di Xbox Live, permettendo a tutti gli utenti Gold di scaricarlo gratuitamente.

Voto: 7,5/10

Sta cercando da tempo di trasformare le sue passioni in un vero lavoro. A parte i videogiochi, ciò che sogna è essere regista/sceneggiatore di un film, visto l'amore per fotografia e video-editing. Nel frattempo fa vedere quanto è scarso su Twitch (http://www.twitch.tv/ilcermallo).

Lost Password