GameSoul.it

Horizon: Zero Dawn – Anteprima E3 2015

Los Angeles. La conferenza Sony è iniziata con una bomba, il ritorno ufficiale di The Last Guardian, ma subito dopo abbiamo assistito ad un altro, sorprendete, annuncio: Horizon: Zero Dawn, la nuova IP di Guerilla Games, noti per Killzone.
Horizon ha ammaliato i giocatori di mezzo mondo in pochi secondi grazie ad un’ambientazione molto particolare e ad un design dei personaggi e dei mostri assolutamente ispirato.

[adinserter block=”1″]

Zero Dawn (titolo che lascia presagire l’inizio di una saga) è infatti ambientato in un lontanissimo futuro post apocalittico, ma non lasciatevi ingannare dal termine. Il mondo di Horizon è infatti rigoglioso e vede una Terra dove la natura regna incontrastata: le civiltà futuristiche sono già tramontate da migliaia di anni e dei grattacieli non restano che poche macerie, ora viste dall’umanità come antichissimi templi in rovina.

C’è però un elemento molto particolare: parte della fauna del mondo di Horizon è composta da mech di dimensioni variabili e si va dalla creatura simile ad una faina agli enormi T-Rex. L’origine di queste macchine senzienti è sconosciuta a probabilmente nel corso dell’avventura scopriremo poco, poiché il focus sarà interamente sulla protagonista Aloy, sul suo mondo e sulla sua storia.

Dal momento che si tratta di una nuova IP con un’ambientazione inedita è stato molto interessante poter fare qualche domanda a Lambert Wolterbeek Muller (lead producer) e a Jan Bart Van Beek (studio art director), che hanno giocato per noi la demo di Horizon, commentando passo per passo quanto visto. Il mondo dove vive Aloy è popolato da tribù, ognuna delle quali specializzata in una particolare abilità: quella della protagonista è una delle più antiche ed è esperta nell’arte della caccia. Proprio la caccia sarà quindi in gran parte al centro di questo titolo, descritto dai ragazzi di Guerilla Games come un open world con elementi da gioco di ruolo. Tra le dinamiche da gioco di ruolo ci sono le quest (primarie e secondarie), la centralità dell’esplorazione, la progressione del personaggio e il crafting. Lungo la sua avventura Aloy incontraerà vari personaggi che le affideranno delle missioni, alcune delle quali legate alla prosecuzione del gioco, altre invece che andranno ad approfondire il lore.


Avere un mondo così intrigante sarebbe uno spreco imperdonabile se non fosse interamente esplorabile. Per fortuna Horizon soddisferà anche i palati più raffinati da questo punto di vista: siamo abituati ormai a queste promesse, ma non stentiamo a credere a quanto detto da Jan Bart Van Beek quando menzionava la possibilità di raggiungere ogni singola valle e ogni singolo fiume avvistabili in gioco. L’esplorazione non sarà comunque fine a se stessa: la civiltà che popola il mondo di Horizon non possiede la tecnologia avanzata delle città perdute e vive di quel che i mech allo stato brado possono offrire. Aloy dovrà quindi imparare a conoscere queste belve meccaniche, studiarle e saperle affrontare, come mostrato nella demo.


[adinserter block=”1″]

La sezione di gioco era la stessa della press conference, ma giocata dal vivo ha permesso di approfondire alcuni aspetti. In questa sezione di gameplay Aloy sta cercando di recuperare del carburante naturale contenuto in delle celle poste sul dorso di alcuni mech simili a enormi struzzi. Per Aloy è importante avvicinarsi senza far rumore, passando inosservata tra i cespugli che le offrono un naturale riparo. Un Watcher (una creatura di piccole dimensioni, preposta alla ricerca di vita biologica) si sta per allarmare e chiamare rinforzi, costringendo l’energica protagonista ad intervenire, mettendolo a tacere con un colpo secco. Aloy continua ad avvicinarsi ai mech con il carburante sulle spalle e con le frecce colpisce i contenitori che si distaccano dal corpo, permettendole di recuperare il prezioso liquido.

Le armi a disposizione mostrate sino ad ora sono due, un arco e un rampino. Il primo dispone di tre varianti di munizioni: la prima è una semplice freccia che non “uccide” i mech, ma che come già menzionato li danneggia soltanto, permettendoci di staccare le parti che ci interessano. La seconda è una freccia elettrica che, prevedibilmente, stordisce i nemici, mentre l’ultima è una freccia esplosiva, così rara da essere molto preziosa. Dopo aver recuperato il carburante Aloy deve però vedersela con un enorme mech simile ad un T-Rex: per affrontarlo usa le frecce elettriche e poi con quelle normali lo priva dei cannoni principali che può quindi usare contro il mostro stesso. La creatura può anche essere costretta a terra con l’altra arma che lancia corde: Aloy punta un’estremità sulla bestia e una nel terreno e ripetendo l’operazione più volte riesce ad immobilizzarla, potendone così poi disporre come vuole. L’ambiente circostante può essere sfruttato per cercare riparo, ma al tempo stesso è interamente distruttibile. L’arma che lancia le corde può essere anche equipaggiata con esplosivi per creare quindi delle fitte trame di cavi (magari in una foresta?) che diventino delle trappole letali per mech e chissà quanti altri nemici.

 

Aloy ha fatto breccia nei nostri cuori 

 

Horizon: Zero Dawn è in sviluppo da ben cinque anni e l’uscita è prevista, ovviamente in esclusiva su PlayStation 4, entro il 2016. Quanto visto è molto promettente e anche il livello di dettaglio è già impressionante, tipico di una produzione tripla A di questo calibro, con una natura viva e realistica, una fisica credibile e un combat system (per il momento) semplice ma intenso. L’attenzione posta sull’esplorazione, lo studio delle creature e sul crafting non possono che farci piacere, anche se per il momento il fulcro sembra ruotare maggiormente intorno alla caccia, un elemento che gli stessi ragazzi di Guerilla Games ci hanno rivelato di aver preso in prestito dal capostipite del genere, Monster Hunter. Horizon si va ad aggiungere quindi alla lista dei giochi che attendiamo di più del 2016: sappiamo relativamente poco, ma quel che abbiamo visto ha fatto breccia nei nostri cuori. Aloy e Guerilla Games hanno centrato il bersaglio.