Horizon Forbidden West: Burning Shores – Recensione

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Imperfetto, ma dannatamente next-gen

Horizon Forbidden West
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In Horizon Forbidden West continua la storia di Aloy in viaggio verso l'America occidentale. Esplora terre remote, combatti contro macchine ancora più grandi e terrificanti e incontra nuove e stupefacenti tribù al tuo ritorno nel lontano futuro post-apocalittico di Horizon. La terra sta morendo. Violente tempeste e una piaga inarrestabile funestano quel poco che resta dell'umanità, mentre nuove e tremende macchine vanno a caccia lungo i confini. La vita sulla Terra sembra destinata a una nuova estinzione e nessuno ne conosce il motivo. Toccherà ad Aloy scoprire i segreti che si celano dietro queste insidie per riportare ordine ed equilibrio nel mondo.

Data di Uscita:Genere:PEGI:Sviluppatore:Editore:

Horizon Foridden West, che potete facilmente acquistare sullo shop online di GameStop, potrebbe vivere una seconda giovinezza grazie a Burning Shores, DLC che da qualche giorno ha riportato sulla bocca di molti la sfortunata creatura di Guerrilla Games. Sfortunata non certo per propri demeriti, la nostra recensione parla abbastanza chiaro del resto, quanto per l’infelice release date originaria, che vide contrappore la produzione di Sony ad Elden Ring (se non siete ancora stati nell’Interregno potete ovviare facilmente), destinato, come sappiamo, a conquistare la critica, vendere milioni di copie, vincere vagonate di premi e riconoscimenti.

Lontano dalla bagarre si possono apprezzare anche titoli lasciati fino a poco prima in disparte e, come già suggerito, questo contenuto aggiuntivo rappresenta la scusa ideale per (ri)dare una seconda chance ad Aloy, sempre che non siate fan della prima ora che, con grande gusto e divertimento, hanno già completato l’avventura principale mesi fa.

Averlo fatto, tra l’altro, è tutt’altro che secondario, visto che Burning Shores, compiendo una scelta inusuale rispetto al solito, pretenderà di aver già sventato la minaccia che alimenta e giustifica l’epopea della risoluta Aloy. Solo raggiunto l’end game, sarete accolti nella nuova area, ampia circa un terzo rispetto a quella della campagna principale, sfondo di quello che, in tutto e per tutto, si compone come un ponte tra Horizon Forbidden West e il terzo capitolo già sottointeso e dichiarato dalla stessa conclusione del sequel.

A conti fatti, sul fronte narrativo, è proprio questo il più grande limite di Burning Shores: doversi accontentare, mortificarsi quasi forzatamente, proprio perché costretto entro confini fin troppo delineati. Non si avverte mai il respiro della grande impresa, né la narrazione si prende i giusti ritmi per introdurre e sviluppare tematiche inedite ed intimamente connesse ad un’ulteriore evoluzione della protagonista.

Nonostante manchi l’epicità di fondo, tre elementi concorrono a rendere comunque magnetica, appagante, intrigante questa nuova avventura.

Da una parte abbiamo uno scenario quanto mai sbalorditivo, maestoso, strabiliante. Burning Shores è esclusiva per PlayStation 5, nonostante Horizon Forbidden West sia disponibile anche su PlayStation 4, e questo ha permesso agli sviluppatori di testare la potenza bruta dell’ammiraglia di Sony. Dalla quantità quasi soverchiante di dettagli ostentati da ogni location, agli effetti luce, passando per la resa dell’acqua e soprattutto delle nuvole, per quanto statiche, Burning Shores sprizza next-gen da ogni poro. Le animazioni di Aloy sono ancora più fluide, mentre la recitazione degli NPC ha fatto indiscutibili passi avanti sul fronte dell’espressività dei volti.

Burning Shores introduce nuove creature volanti come il Tuffoplano

Anche gli artisti di Guerrilla Games ci hanno messo molto del loro, dipingendo una Los Angeles (e dintorni) post-apocalittica quando mai credibile ed affascinante. Tra zone vulcaniche, foreste, aree attraversate da corsi d’acqua e costellate da immancabili ruderi di un tempo lontano, non mancano affatto zone visivamente suggestive che ammirerete a lungo, anche solo per il gusto di farlo.

Non c’è solo l’aspetto estetico a rendere Burning Shores un DLC degno della dozzina di ore che richiede per essere completato. Al fianco di Aloy, infatti, figurerà lungo tutto il tragitto Seyka, guerriera anch’essa del tutto intenzionata e determinata a sventare il pericolo che minaccia il suo popolo. Dal punto di vista narrativo la sua presenza regala spessore alla vicenda, unico reagente in grado di permettere ad Aloy di mostrare nuovi aspetti di sé.

A Seyka, inoltre, si legano alcune delle nuove meccaniche ludiche introdotte da questo DLC. Tanto per cominciare, per buona parte dell’avventura la giovane guerriera seguirà Aloy, aiutandola non solo in combattimento, ma anche quando si tratta di spianarsi la strada, risolvendo enigmi la cui risoluzione prevede ovviamente la collaborazione del duo. In combo, le due danno vita a combattimenti avvincenti, adrenalinici, ulteriormente vincolati dall’utilizzo di attacchi a distanza.

Burning Shores, difatti, introduce nuove creature volanti come il Tuffoplano, che Aloy potrà anche sfruttare per muoversi più velocemente sulla mappa, e veri e propri droni che pattugliano alcune zone. Due nuove abilità per tutte le ramificazioni in cui è bipartito lo skill tree, nonché la possibilità di potenziare il bastone con poteri elementali, rendono ancora più soddisfacente il corpo a corpo, ma è innegabile che in Burning Shores per lo più attaccherete da lontano, aspettando il momento migliore, o di aver stordito l’avversario prima di accorciare le distanze e proseguire la lotta con un approccio più diretto.

Il combat system, insomma, resta a grandi linee immutato, ma si arricchisce con la presenza di nuovi nemici, un paio di nuove abilità e la presenza di Seyka, tutti elementi che concorrono a donare linfa vitale ad un DLC che sceglie consapevolmente di non rivoluzionare, né ha alcuna intenzione di cambiare il focus della produzione Sony.

Conclusioni

Con Burning Shores, Horizon Forbidden West guadagna un più che discreto DLC. Manca il guizzo, soprattutto in termini narrativi, che lo avrebbe reso qualcosa di assolutamente imperdibile, ma ciò non significa che non abbia numerose qualità capaci di emozionare, divertire, appassionare il fan della saga.

Nuovi nemici e abilità, approfondiscono il combat system. La presenza di una spalla con cui collaborare è una feature che dà vita ad enigmi particolarmente brillanti ed inspessisce ulteriormente il combattimento.

Inoltre, se volete ammirare qualcosa di veramente next-gen in termini grafici, Burning Shores saprà accontentarvi alla grande. Animazioni, effetti speciali e scenari forniscono un campionario sufficientemente ampio per dimostrare come questo DLC non avrebbe mai potuto funzionare su una console old-gen.

Un DLC che avrebbe potuto proporre un’avventura sicuramente più emozionante, ma che non mancherà comunque di divertirvi ed intrigarvi, soprattutto se non vedete già l’ora che faccia il suo debutto il terzo capitolo della saga.

Potete acquistare credito PSN con cui riscattare Burning Shores sul sito di GameStop!

 

Good

  • Graficamente strabiliante
  • Combat system ulteriormente approfondito

Bad

  • Narrativamente fiacco
  • Quest principali numericamente scarse
7.5

Niente male

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