Il ritorno in alta definizione di un classico della PlayStation Vita che saprà conquistare sia i fan storici di Gundam che i nuovi piloti in cerca di battaglie stellari.
Sono passati più di vent’anni dalla prima messa in onda di Mobile Suit Gundam SEED, anime che ha lasciato il segno nella storia della saga creata da Yoshiyuki Tomino grazie al suo approccio narrativo maturo, al conflitto politico-militare tra le fazioni di Naturals e Coordinators, e al carisma dei suoi personaggi, come Kira Yamato e Athrun Zala. Dopo il successo televisivo, la serie ha visto una seconda giovinezza nel mondo videoludico con Gundam SEED Battle Destiny, pubblicato nel 2012 su PlayStation Vita. All’epoca, lo spin-off sviluppato da Artdink si presentava come un’esperienza solida, pensata appositamente per sfruttare le potenzialità della console portatile di Sony, portando combattimenti tra mobile suit intensi e dinamici nel palmo della mano.
Oggi, Gundam SEED Battle Destiny Remastered fa il suo ritorno grazie a B.B. Studio, che ha deciso di riproporre questo titolo per le piattaforme moderne, puntando più sulla fedeltà che sull’innovazione. Il gioco non è stato stravolto, e rimane ancorato a quella che era la sua formula originale: una struttura a missioni piuttosto lineare, un sistema di controllo accessibile e una buona dose di fanservice per chi conosce l’universo SEED. Tuttavia, sono stati implementati diversi miglioramenti tecnici, come una risoluzione più alta, texture riviste e un frame rate più stabile, che rendono l’esperienza decisamente più gradevole rispetto alla versione originale.



Quello che emerge, quindi, è un prodotto che non ha la pretesa di reinventare il genere o il franchise, ma piuttosto di offrire una versione più accessibile di un titolo di nicchia a un nuovo pubblico. Per i fan di lunga data, è un’occasione per rivivere le battaglie della Cosmic Era in alta definizione; per i nuovi arrivati, può rappresentare una piacevole porta d’ingresso nel mondo di Gundam SEED, con una formula che mescola azione arcade, missioni a tema e una discreta dose di personalizzazione dei mobile suit. Pur con qualche limite strutturale figlio della sua epoca, Gundam SEED Battle Destiny Remastered dimostra che, con un po’ di cura, anche titoli meno noti della galassia Gundam possono tornare a brillare.
Gundam SEED Battle Destiny Remastered fa il suo ritorno grazie a B.B. Studio
Senza dubbio, uno degli aspetti tecnici più apprezzabili di Gundam SEED Battle Destiny Remastered è il netto miglioramento del framerate, che rappresenta forse il passo avanti più evidente rispetto alla versione originale per PlayStation Vita. Anche su Nintendo Switch, una piattaforma che talvolta fatica con i porting di titoli più datati, l’esperienza di gioco risulta sorprendentemente fluida e stabile.
Questo si traduce in un’azione molto più godibile, con combattimenti che scorrono senza rallentamenti, anche quando lo schermo si riempie di mobile suit in movimento, esplosioni ed effetti visivi. Il team di B.B. Studio ha fatto un lavoro accurato non solo nel migliorare la performance, ma anche nell’aggiornare l’estetica generale del titolo: i modelli dei mobile suit sono stati completamente rivisti migliorandone la definizione, con dettagli più precisi, superfici meglio illuminate e una resa complessiva che è più che soddisfacente per un titolo pensato originariamente per PS Vita.



Le animazioni, anch’esse riviste, sono fluide e convincenti, con movimenti ben strutturati che donano peso e credibilità alle macchine da guerra protagoniste. Anche gli ambienti, pur mantenendo lo stile e la composizione della release originale, sono stati “ripuliti” graficamente: le texture sono più nitide, l’illuminazione è stata bilanciata e i colori appaiono più vivaci, senza però snaturare l’estetica retro-futuristica dell’ambientazione.
Un netto miglioramento del framerate
Un plauso va anche alle cutscene, che in questa edizione rimasterizzata brillano grazie a una risoluzione migliorata e a un lavoro di upscaling notevole: anche nelle sequenze più statiche, la resa visiva rimane solida e coerente. Gundam SEED Battle Destiny Remastered tecnicamente rende giustizia al lavoro originale aggiornandolo con rispetto e attenzione per i fan di lunga data e per chi si avvicina oggi per la prima volta alla Cosmic Era.
Una volta avviata la nostra prima partita in Gundam SEED Battle Destiny Remastered, verremo subito accolti da un sistema familiare a chi ha già avuto modo di giocare ai titoli della serie Gundam Battle: partiremo con un’unità “grunt” sottodimensionata, quasi uno scassone fra i mobile suit, che però rappresenta solo l’inizio di un percorso di crescita e potenziamento del nostro mech. Il titolo, infatti, premia la costanza e l’impegno, con ogni missione completata che ci frutta preziosi tuning points da reinvestire nel miglioramento delle prestazioni della nostra unità. Questo sistema, ereditato dalla struttura classica della serie, poteva in passato risultare frustrante, soprattutto perché ogni mobile suit aveva il proprio albero di crescita non trasferibile. Era quindi necessario ripetere più volte le stesse missioni per far “decentemente performare” una nuova unità, scoraggiando un po’ la sperimentazione.



Fortunatamente, con l’evoluzione del franchise, e anche in questa versione remastered, è stato introdotto un sistema parallelo di GP points condivisi, che possiamo utilizzare per potenziare qualsiasi unità già sbloccata. Questo cambia decisamente il ritmo del gioco: una volta ottenuto un mobile suit potente, potremo potenziarlo sin da subito senza passare per lunghe sessioni di grinding forzato. A rendere tutto ancora più accessibile troviamo le EX Missions, versioni remixate delle missioni principali con una difficoltà aumentata, ma che offrono ricompense sostanziose in GP, accelerando notevolmente la progressione.
Gundam SEED Battle Destiny Remastered tecnicamente rende giustizia al lavoro originale
Anche se il sistema di combattimento mantiene una certa impostazione “vecchia scuola”, con animazioni e comandi che possono ricordare la sua origine portatile, si difende piuttosto bene. L’azione è frenetica, accessibile a un pubblico ampio, e l’alto numero di Mobile Suit selezionabili — oltre 100 — assicura una grande varietà di approcci e stili di gioco. La possibilità di impersonare un pilota completamente personalizzabile, immerso in una campagna originale che si intreccia con gli eventi dell’anime Gundam SEED, aggiunge profondità e coinvolgimento all’esperienza. Inoltre, rispetto alla versione PlayStation Vita, sono stati apportati miglioramenti evidenti non solo sul piano visivo, ma anche sul fronte dei controlli e della progressione, rendendo questa remastered non solo una semplice operazione nostalgica, ma un modo più moderno e piacevole di riscoprire un classico del genere.
Conclusioni
Gundam SEED Battle Destiny Remastered non è solo una riedizione visiva di un titolo amato, ma un aggiornamento mirato a renderlo più accessibile, fluido e gratificante per una nuova generazione di giocatori e giocatrici. Con un framerate stabile, modelli HD rinnovati e un sistema di progressione migliorato, il gioco riesce a bilanciare bene il fascino del passato con le esigenze attuali. Non sarà forse il remaster più rivoluzionario sul mercato, ma è un’operazione curata, rispettosa dell’originale e capace di offrire molte ore di divertimento tra combattimenti, upgrade e missioni extra.
E se dopo aver pilotato il vostro Mobile Suit virtuale volete portarne uno anche sulla scrivania, date un’occhiata a questa selezione di Gunpla per iniziare — o ampliare — la vostra collezione modellistica da veri fan di Gundam!

Good
+Modelli rivisti+Framerate stabile+Gameplay più accessibileBad
-Manca un tutorial
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