Gran Turismo 6 – La Recensione

Gran Turismo 6 – La Recensione

Gran Turismo 6

Dopo la delusione iniziale del quinto capitolo, pubblicato nel 2010 su PlayStation 3 dopo una serie lunghissima di ritardi e diversi problemi successivamente risolti via patch, arriva, sempre su PS3 e a una settimana dal lancio europeo di PlayStation 4, Gran Turismo 6, il titolo della rivalsa di Poliphony Digital. Nonostante gli intoppi avuti con la precedente iterazione, Gran Turismo era ed è tutt’ora uno dei brand videoludici più famosi al mondo.

Con la sua capacità di muovere milioni di pezzi a ogni capitolo, soprattutto in Europa, il racing di casa Sony si è sempre dimostrato una carta fondamentale per il successo dell’azienda giapponese. GT6 non è da meno e il suo posizionamento nell’ultimo natale da protagonista della cara e (ormai) vecchia PlayStation 3 è significativo, anche per la grande assenza di un gioco automobilistico di spicco nella line-up first party di PS4, e allo stesso tempo strategico: partire dalle basi di GT5 2.0 per fornire a un pubblico potenziale di circa 80 milioni di utenti un racing con tutti i crismi del caso non è stata certo una scelta casuale e dell’ultima ora.

Scopriamo quindi come si pone Gran Turismo 6 in un contesto vecchio (ma collaudato) all’alba della nuova generazione di console.

Lo ameranno: gli appassionati d’auto e i fedelissimi della serie.
Lo odieranno: chi è alla ricerca di qualcosa di meno impegnativo e più veloce.
È simile a: Gran Turismo 5, Forza Motorsport 5.

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[hr]GT 6 mini cover

  • Titolo: Gran Turismo 6
  • Piattaforma: PlayStation 3
  • Sviluppatore: Polyphony Digital
  • Giocatori: 1-2
  • Online: 1-16
  • Lingua: Completamente in italiano

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Una Mercedes-Benz SLS AMG. Cosa saresti disposti a fare per guidarla?

Una Mercedes-Benz SLS AMG. Cosa saresti disposti a fare per guidarla?

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Per gli amanti delle quattro ruote

Gran Turismo 6 si presenta all’appuntamento con i videogiocatori in uno stato di grazia, sia a livello contenutistico che di ambizioni. Il nuovo prodotto di Kazunori Yamauchi è infatti ricco di automobili da collezionare, 1200 per la precisione, di cui 120 completamente nuove. Si va dalle auto più esotiche e belle al mondo come la Mercedes-Benz SLS AMG che campeggiava nella copertina del precedente capitolo, fino ad arrivare ai popolari bolidi del campionato internazionale FIA GT3, uno dei più importanti nel mondo delle corse Gran Turismo. Inoltre, non ci sono più differenze sostanziali tra le auto Premium e Standard: tutte sono trattate allo stesso mondo, con l’unica differenza a favore delle prime rappresentata dalla maggior cura nei dettagli e degli interni. Da questo punto di vista, quello delle vetture presenti, oltre che da quello della completezza e della rifinitura con cui arriva sugli scaffali, GT6 rappresenta al meglio l’intera saga proponendosi come un compendio celebrativo della stessa.

Un garage di auto blu elettrico, perché no?

Un garage di auto blu elettrico, perché no?

Parlando invece dei tracciati disponibili, si contano 37 piste con oltre 100 layout presenti. Dei numeri interessanti che aggiungono varietà e pienezza alle location da visitare: già senza contenuti aggiuntivi, Gran Turismo 6 ha talmente tanta carne sul fuoco da riuscire a saziarvi per anni.

E siccome è la passione per le quattro ruote che motiva gli sviluppatori nella messa a punto di una così invidiabile forma, Poliphony e Sony hanno creato Vision GT: un progetto che coinvolge più di venti case automobilistiche tra le più famose sul pianeta per creare e includere delle concept car in Gran Turismo 6. Un’ambizione incredibile per celebrare il quindicesimo anniversario della serie e per premiare e coccolare ancora una volta i suoi giocatori: quelli che amano e vivono le auto come pochi altri.

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Una delle avveniristiche auto di Vision GT.

Una delle avveniristiche auto di Vision GT.

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The Real Driving Simulator

Dal punto di vista del gameplay, Gran Turismo 6 risulta estremamente perfezionato, esattamente come il suo predecessore nel periodo post patch. In particolare, gli aspetti su cui è stata posta più attenzione sono il feeling e la gestione delle gomme e delle sospensioni. Grazie ai numerosi accorgimenti apportati dalla software house giapponese, il racing in esame risulta estremamente realistico, soprattutto quando si ha a che fare con le curve, che siano esse imboccate in condizioni meteorologiche ottimali, di neve o di pioggia. Anche la differenza di peso e la fisica delle varie vetture è stata riscritta per risultare diversa a seconda dell’auto su cui siamo al volante. Il feeling è sicuramente più reale che in passato e riesce a restituire delle sensazioni straordinarie anche giocando semplicemente con un Dualshock 3, ma il massimo della resa è chiaramente raggiunta solamente dall’utilizzo di un volante semi-professionale: è qui che GT6 esprime tutto il suo potenziale e riesce finalmente ad accontentare senza remore anche i piloti più esigenti. Certo è che, vista la smisurata grandezza del garage del gioco, non tutte le macchine saranno fedeli alla loro controparte reale allo stesso modo, ma parliamo pur sempre di una resa realistica che va apprezzata e lodata senza troppi indugi, anche se non siamo ai livelli di simulazione che lo storico payoff che ha aperto questo paragrafo vuole farci credere.

Una curva del genere non è mai stata così realistica.

Una curva del genere non è mai stata così realistica.

Oltre alla modalità Arcade, dove gareggerete in singole gare contro il computer o nelle varianti sfida a tempo e derapata, c’è la classica Carriera. Da sempre perno portante della produzione in esclusiva PlayStation, la Carriera di GT permette ai giocatori di destreggiarsi nelle varie coppe in ordine di difficoltà e successivamente al conseguimento delle patenti, la simpatica trovata che offre l’accesso alla guida di auto di categoria diversa tramite delle sfide. A farla da padrona in questa parte di singleplayer è il nuovo sistema a stelle che premia il giocatore in base alla sua bravura e che permette di affrontare la sfida finale delle varie patenti anche non completando tutte le fasi. La varietà non è un problema e la vostra carriera si farà via più interessante ad ogni gara che completerete: sono infatti previste corse con Kart, Nascar o Rally, eventi speciali in circuiti storici o da affrontare con un divertito sorriso sulle labbra come quello sulla Luna e la spensierata Pausa Caffè, sezione in cui dovrete affrontare minigiochi che vanno dal percorrere la maggior distanza possibile con la benzina limitata al colpire dei coni su un percorso prestabilito.

Prendendo in esame queste caratteristiche. è davvero difficile non divertirsi e premiare a pieni voti un’esperienza così vasta, soprattutto arrivati alle fasi un po’ più avanzate a cui avrete accesso subito dopo il livello novizio. E c’è da segnalare anche che in questo senso giocano una carta fondamentale la fluidità, la velocità e la semplicità visiva dei menù: la “presentazione” della serie infatti non è mai stata così funzionale e intuitiva. E parliamoci chiaramente: di fronte a una mole così vasta di cose da fare, è difficile destreggiarsi tra tante scelte e avere voglia di andare avanti se vi sono presentate in modo confusionario. Un passo in avanti notevole da non prendere sotto gamba!

Annoverate e lodate le migliorie poste al gameplay e al sistema di guida, va però specificato che GT6 continua a portarsi dietro gli strascichi storici della serie. Stiamo parlando delle due croci che prendono il nome di IA e collisioni. Con la prima, senza nemmeno prendere in considerazione il rivoluzionario approccio di Forza Motorsport 5, ci troviamo semplicemente di fronte a un’implementazione lontanissima dagli standard eccelsi e realistici del prodotto e che si riduce a un classico trenino di auto che segue una traiettoria inamovibile. È un vero peccato dover fronteggiare degli avversari così poco reattivi e irrealistici come in questo caso, visto che la qualità e la quantità dei contenuti è sicuramente una spanna sopra all’annoso difetto di cui vi stiamo parlando. C’è la sensazione che il gioco, con tutti i tecnicismi del sistema di guida che ha da gestire, non riesca a calcolare un’intelligenza artificiale più reattiva di quella presente. E allora perché non ridurre il numero di auto in pista per cercare un compromesso ottimale prima dello sbarco su una piattaforma che permetta di più? Lo stesso discorso vale per il sistema di danni e collisioni, vecchio, inverosimile e addirittura privo di danni meccanici. Mentre in tempi non sospetti era lecito usare la scusa “eh, ma le case automobilistiche non vogliono mostrare le loro bellezze in uno stato indecente”, ora non ci sono scusanti che reggano: titoli come Forza Motorsport 4, Forza Horizon o un qualsiasi Need for Speed per PS3 e Xbox 360 riescono a gestire degli incidenti e dei danneggiamenti decisamente più concreti.

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Una carriera varia e longeva, anche questo è Gran Turismo 6.

Una carriera varia e longeva, anche questo è Gran Turismo 6.

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Old Gen a chi?

Tecnicamente, complice l’età della console e l’esperienza degli sviluppatori nello spremere al meglio le sue potenzialità, siamo ai vertici della vecchia generazione. Mosso dalla bellezza dei 1080p (upscalati, lo precisiamo per i più esigenti) e dei 60 frame per secondo, Gran Turismo 6 propone una resa visiva fantastica, anche se con molte incertezze nelle fasi di gioco più concitate, nei circuiti più “pieni” e nella pulizia generale dello schermo. La palette cromatica e le luci rendono possibile una resa realistica anche dal punto di vista grafico e che esprime tutto il suo poderoso potenziale negli scatti fotografici da maniaci dell’arte automobilistica.

Nei plus c’è da segnalare assolutamente il sistema meteorologico e delle luci che, oltre a fornire un diverso impatto sulla guidabilità delle vetture a seconda delle situazioni climatiche, restituisce una spettacolare resa visiva in tempo reale, sia in-game con la strabiliante illuminazione dei tracciati, che nella modalità foto e replay, da sempre a livelli artistici e registici altissimi, quasi al punto da ridefinire la concezione di bello. Sempre parlando di maniacale amore per le quattro ruote, si intende.

Fantastica da vedere e difficile da gestire, è la pioggia in GT6.

Fantastica da vedere e difficile da gestire, è la pioggia in GT6.

Plausi anche alla colonna sonora duttile e raffinata e all’eccelso campionamento dei rombi di motore di cui lo stesso Yamauchi va fiero.

In sostanza, sono proprio curioso di vedere a che punto si spingeranno con le potenzialità di PlayStation 4 e della next-gen: è semplicemente incredibile cosa si è riusciti a ottenere su una macchina vecchia di 7 anni.

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Provate a dire che vi sembra old gen...

Provate a dire che vi sembra old gen…

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Sociale e proiettato al futuro quanto basta

Il ritardo nella pubblicazione di questa recensione è dovuto alla presenza di una corposa day one patch che è andata ad attivare, modificare e migliorare sensibilmente la componente multiplayer online del titolo. Il tempo in più è stato utile a comprendere a pieno la bontà delle opzioni disponibili, che, come ogni gioco di corse che si rispetti, sono composte dalle classiche varianti del genere e dai più ambiziosi eventi stagionali. C’è anche una forte componente sociale che permette una comunicazione semplice e funzionale tra i giocatori, oltre che la gestione di squadre personalizzate fino all’ultimo dei fronzoli e alle già decantate funzionalità di sharing di video e foto – provatele, per l’amor del cielo!

La varietà e la longevità sono proporzionali al divertimento.

La varietà e la longevità sono proporzionali al divertimento.

Nulla da invidiare alla fantomatica next-gen insomma, soprattutto se andiamo a considerare la marcata presenza delle microtransazioni. Discussissime e criticate fino allo sfinimento nei giorni che hanno preceduto il lancio del gioco, le microtransazioni non hanno certo l’importanza vitale tanto temuta: si tratta infatti delle solite possibilità per utenti pigri, con soldi da spendere per bullarsi del poco sudato bolide che tutti desiderano, e che non sono diverse da quelle che abbiamo imparato a conoscere in altre produzioni e nel mobile gaming. Purtroppo è una delle dolenti sfaccettature del gaming moderno, bisogna solo ignorarla o, se proprio lo si ritiene necessario (ma credetemi, non lo è), farne il giusto e moderato utilizzo.

Chiude il cerchio della valutazione l’eccellente longevità del titolo, pieno zeppo di contenuti vari e divertenti già dal primo momento in cui inserirete il disco nella vostra PS3. E se l’esperienza di Gran Turismo 5 ci ha insegnato qualcosa, prepariamoci allora a una gigantesca ondata di DLC, patch migliorative e novità fornite dal costante amore e supporto alla community che i giapponesi di Poliphony Digital riescono a fornire come pochi esponenti del settore.

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A tutto gas su Silverstone, che spettacolo!

A tutto gas su Silverstone, che spettacolo!

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In conclusione…

Gran Turismo 6 impara dai propri sbagli ed esaudisce i sogni automobilistici di tutti i fan traditi dalla difficile esperienza del suo predecessore. Pur non dimenticando i due difetti più gravi e storici della serie, Poliphony Digital propone un racing game solido, bello da guardare e che fa una summa di quello che è stato il brand di GT salutando dal finestrino delle vecchie PlayStation 3 una generazione ricca, ma durata decisamente troppo. Realistico – ma non simulativo fino al midollo, per quello ci sono diverse produzioni PC only! – come pochi, Gran Turismo 6 è una splendida antologia che narra l’amore per le auto, che siano esse alla portata di tutti o delle sognanti e esotiche supercar. Il miglior modo per aspettare Yamahuchi e co. al varco della next-gen appena cominciata.

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Ci si vede su PlayStation 4...

Ci si vede su PlayStation 4…

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Cresciuto a pane e Super Mario Bros. 3, scopre molto velocemente che i videogiochi faranno parte del suo futuro. Coltiva una passione innata anche per la tecnologia, il cinema e le auto. Dice di aver conosciuto Batman.

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