Golem – Anteprima GDC 18

Un Golem per amico

Golem – Anteprima GDC 18
Golem – Anteprima GDC 18
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San Francisco – A volte le coincidenze sono così strane che ci domandiamo se avvengano davvero per caso. Per raggiungere la stanza d’hotel in cui ci è stato mostrato Golem, stanza tra l’altro situata al 33° piano, abbiamo dovuto tirare fuori la nostra astuzia: e se quando l’abbiamo fatto non ce ne siamo resi conto, ma cercavamo solo di essere il più puntuali possibile, adesso che ci apprestiamo a scriverne ci rendiamo conto di quanto le due esperienze siano simili.

Qualche anno fa vedemmo il trailer di un gioco che ci ricordava molto da vicino ICO, il suo titolo era RiME, ed in effetti quest’ultimo aveva molto a che fare con l’altro titolo. A sua volta guardando il trailer di Golem, ci è venuto in mente RiME, ma stavolta i due giochi c’entrano poco tra loro, almeno a livello di gameplay; in comune hanno principalmente una storia raccontata attraverso simboli e gesti, senza nessun dialogo, e un’atmosfera sognante.

Golem è un platform/puzzle game bidimensionale (o forse sarebbe meglio chiamarlo 2.5D), in cui dovremo cercare di scappare da ognuno dei livelli in cui ci troveremo. Monument Valley, è questo il titolo a cui lo sviluppatore pensa che Golem si avvicini, gioco mobile di successo che probabilmente voi tutti conoscete. Bene, quando abbiamo provato Golem, con mouse e tastiera, la sensazione è che la dimensione perfetta per il gioco fosse proprio quella mobile. Siamo in un mondo in cui l’acqua è diventata il bene primario, ma dove è sempre meno e, come potete immaginare, toccherà a noi, nei panni di una innocente ragazza, tuffarci in quest’avventura per riuscire a trovare un rimedio per salvare il nostro villaggio. Non saremo soli però, ad accompagnarci sarà proprio il Golem, una sfera, almeno inizialmente, perché scopriremo ben presto che durante il corso della storia assumerà forme diverse e non solo, anche poteri.

Quello che faremo con il mouse sarà dare le indicazioni su dove andare, sia al nostro personaggio, che al Golem (quando possibile), oltre a zoomare o allargare il campo visivo sul livello, mentre con il classico “WASD” invece muoveremo la posizione della telecamera. Nella prima parte, in cui la forma del Golem sarà sferica, dovremo farla rotolare per azionare meccanismi che ci permettano di avanzare in un’altra zona del livello, e questo così via, fino all’uscita. Una serie di puzzle dietro l’altro, in cui il rapporto tra noi e il Golem sarà simbiotico, soprattutto quando assumerà la forma scimmiesca o quella più “dark”. A quel punto non solo sarà l’unione delle forze a farvi uscire fuori da ogni puzzle, ma si svilupperà anche la storia e il legame che c’è tra i due.

Una volta capito il meccanismo di gioco, non è stato difficile trovare la soluzione, così abbiamo chiesto di provare qualche altro livello, in cui dobbiamo dire che aumentano i puzzle e l’area con cui interagire si allarga, richiedendo anche esplorazione oltre che osservazione, al giocatore. Una cosa è certa: anche se sbaglierete, tornerete sempre al punto di partenza e potrete riprovare a risolvere l’enigma, quindi potrete prendervi tutto il tempo e la calma possibili per risolverli, senza preoccuparvi di perdere vite.

In effetti, come vi abbiamo già detto, l’idea di giocarlo su PC non ci convince moltissimo, crediamo davvero possa essere un gioco perfetto su mobile o una console come Switch (che ha appunto anche i controlli touch). I 10 mondi che dovremo affrontare sembrano pochi anch’essi, ma quello che potrà fare la differenza sarà la “narrazione”, la storia che Golem ci racconterà al passo degli enigmi che risolveremo. A proposito di storie da raccontare, non vi abbiamo più detto della nostra “avventura” in hotel: in pratica raggiungere quel 33° piano è stato anch’esso un enigma, fatto di ascensori che andavano solo a determinati piani, che abbiamo dovuto risolvere andando in cima all’hotel e scendendo fino a destinazione dalle scale di emergenza. Certo, non avevamo alcun Golem con noi, ma siamo comunque riusciti a trovare una via d’uscita.

È innegabile quanto dal punto di vista del graphic design sia artisticamente molto curato Golem, e sembra che l’intenzione sia quella di raccontare una storia altrettanto profonda. Chissà se basteranno i 10 mondi, intrisi di puzzle, a farci giocare un’avventura memorabile. Questo lo scopriremo solo quando il gioco uscirà su PC (per il momento è l’unica versione prevista), con dei controlli che seppur funzionali, non ci hanno convinto del tutto per il genere di gioco che è.


E' passato troppo tempo per ricordare il mio primo approccio al mondo videoludico... Limpido è invece il ricordo della prima console, un Atari 2600, e dei giorni interi passati a giocarci. Da allora sono cambiate molte cose: i videogiochi sono diventati il mio lavoro, non ho più tutto quel tempo per giocarli ed ormai sono pochi quelli che mi lasciano a bocca aperta. Ma al di là di tutto, l'amore c’è ancora, così come la voglia di arrivare un giorno a crearne uno… Ecco, se non si fosse capito, sono un eterno “sognatore"!

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