God of War – Storia di una leggenda

God of War

Gioco dell'Anno - GameSoul Awards 2018
PC PS4
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8.5

Imperdibile

God of War – Storia di una leggenda

Il cammino di Kratos è stato lungo: riscopriamolo fin dalle origini.

God of War – Storia di una leggenda

Marito e padre. Uomo e guerriero. Mortale e divinità. Kratos è stato molte cose nel suo percorso videoludico. Così tante che abbiamo deciso di dedicargli un approfondimento a pochi giorni dall’uscita dell’attesissimo capitolo per PlayStation 4 – recensito a dovere qui. Una storia che seguirà l’ordine cronologico degli eventi, non dei videogiochi, aiutando anche chi non lo conosce a scoprire lo spartano virtuale più famoso di sempre. Vi lasciamo al video qui sotto e al riassunto scritto passo passo per chi volesse qualche informazione in più. Buona visione e buona lettura!

Antefatto – Quando tutto ebbe inizio

Prima di essere uno spietato assassino, Kratos era un semplice uomo al servizio della propria patria: un generale che, caduto sotto un’invasione barbarica, ha stretto un patto di sangue con Ares – dio della guerra e suo protettore. Da quel momento sacrifica la libertà all’altare del sangue e della violenza, seminando morte con le Lame del Caos (simbolo della sua schiavitù). Ebbro di massacri e privo di raziocinio, Kratos verrà ingannato dallo stesso Ares e ucciderà la sua famiglia scambiandola per i sacerdoti del tempio di Atena, le vittime designate. Dilaniato dai sensi di colpa, dopo aver cremato i corpi della moglie e della figlia lo Spartano verrà maledetto dall’Oracolo e marchiato dalle loro stesse ceneri, che diventeranno per lui un indelebile ricordo del suo peggior crimine: il Fantasma di Sparta era appena sorto e bramava una sanguinosa vendetta.

Ascension – Si spezza il vincolo di sangue

I piani di Ares, che voleva trasformare Kratos in un guerriero assetato di sangue e indifferente persino al massacro della sua famiglia, non vanno come previsto. Incapace di vivere con il peso delle proprie azioni, lo Spartano rinnega il patto con il suo protettore spezzando così il vincolo di sangue: ciò non basta a liberarlo dal suo tormento, fatto di visioni che non gli danno tregua, dunque si dirige a Delfi per consultare l’Oracolo. Protetta dai Diòscuri Castore e Polluce, la donna viene scaraventata giù da un precipizio proprio dai suoi guardiani per impedire a Kratos di ascoltarne il consulto: dopo una feroce battaglia che li vede morire, lo spartano raggiunge l’Oracolo morente per sapere di dover trovare la Lanterna di Delo, se vuole porre fine alle allucinazioni che lo assillano. Impegnato in questa nuova ricerca, Kratos stringe amicizia con Orkos, figlio di Ade e della Furia Aletto, il quale decide di aiutarlo disgustato dal trattameno iniquo che gli è stato riservato.

Ottenuta la Lanterna e con essa gli Occhi della Verità, lo Spartano viene catturato dalle tre Furie (Megera, Tisifone e Aletto), creature immortali il cui compito è punire proprio chiunque sia reo verso gli dei, che lo incatenano in una prigione costituita dal corpo del primo colpevole – il Centimane Briareo. Dotato di ciò che serve per contrastarne i poteri illusori, Kratos uccide una dopo l’altra le Furie ma alla fine si trova costretto a togliere la vita anche a Orkos, diventato testimone del patto di sangue fra Ares e Kratos e perciò ultimo ostacolo verso la sua libertà. Il sentimento di vendetta verso il dio della guerra si intensifica sempre di più.

Chain of Olympus – Il sacrificio più grande

Il tormento non accenna ad abbandonare Kratos, che si affida agli dei con la promessa da parte loro di aiutarlo se accetterà di servirli. Ancora una volta pedina nelle mani dell’Olimpo, Kratos come prima cosa prende parte alla Battaglia dell’Attica per sconfiggere il temibile Basilisco e respingere i persiani. Al termine dello scontro, tuttavia, viene informato che il dio del sole Elio è caduto e senza la sua luce la forza degli altri dei rischia di venir meno – a eccezione di Morfeo, che ha potuto prendere il sopravvento. Lo Spartano raggiunge allora l’Ade, dove viene sconfitto da Caronte e scaraventato nel Tartaro: riesce a risalire, avendo scoperto nel mentre che il Titano Atlante non è più a sorreggere la Terra, e forte delle sue nuove capacità uccide Caronte liberando la strada per gli inferi. Qui verrà guidato dalle visioni della figlia Calliope fino a Persefone.

La regina dell’oltretomba accetta di purificarlo, se desidera entrare nei Campi Elisi e riabbracciare così la propria famiglia ma, dopo aver accettato, la sposa di Ade rivela il suo piano di vendetta nei confronti del marito e degli altri dei – contro i quali vuole sfruttare il potere dello stesso Elio. Kratos si trova dunque a scegliere se compiere un estremo sacrificio: abbandonare ancora una volta la sua famiglia per salvare il mondo e, seppur a malincuore, l’Olimpo stesso. Presa la sua decisione, uccide Persefone e incatena Atlante per costringerlo a sorreggere il mondo in eterno. Dopo aver recuperato Elio, lo Spartano sceglie il suicidio come ultima soluzione per liberarsi del suo tormento ma viene salvato dallo stesso dio del sole e da Atena.

God of War – Un nuovo dio della guerra

Gli dei hanno altri piani per Kratos. Chiamato a difendere Atene dalla furia distruttiva di Ares e della sua legione di non morti, lo Spartano affronterà Medusa, incontrerà uno strano personaggio chiamato il Becchino che sembra aver scavato una fossa per lui e infine raggiungerà l’Oracolo. Gli viene rivelato che il solo modo per avere una qualche possibilità contro lo spietato dio della guerra è recuperare il Vaso di Pandora, nascosto nell’omonimo Tempio posto sulle spalle del Titano Crono, esiliato dagli dei dopo la titanomachia. Superate tre prove (di Atlante, di Poseidone e di Ade), Kratos ottiene il Vaso ma Ares, scoperto il piano di Atena, lo uccide scaraventandolo negli inferi. Da qui riuscirà a fuggire proprio grazie alla fossa scavata dal Becchino, in realtà un dio mascherato, e tornato ad Atene aprirà il vaso per affrontare Ares alla pari: dopo un brutale scontro, il dio della guerra soccombe ma Kratos, pur se perdonato del suo passato, non viene liberato dagli incubi che lo assillano poiché le sue colpe restano troppo gravi. Disperato, lo Spartano tenta ancora il suicidio dalla montagna più alta della Grecia ma di nuovo gli viene impedito da Atena che, oltre a fargli dono delle Spade di Atena, gli comunica la decisione degli dei di concedergli il posto di Ares sull’Olimpo come dio della guerra.

Ghost of Sparta – Legami perduti

Kratos salpa alla volta di Atlantide, deciso a scoprire cosa si cela dietro alle visioni della madre e del fratello da lui creduti morti. Viene attaccato da Scilla prima di approdare ma riesce a fuggire e giungere al Tempio di Poseidone, dove trova la madre in fin di vita: scopre così che anche suo fratello Deimos è ancora vivo ma si trova nel Regno della Morte. Vittima di una maledizione, la donna si trasforma in un mostro solo per essere uccisa dal figlio dopo un duro combattimento. Kratos si dirige allora alla sua città natale Sparta ma nel lasciare Atlantide uccide Scilla sfruttando e distruggendo il sistema che permette al continente di rimanere a galla, condannandolo dunque a sprofondare nell’oceano. Una volta indietro, Kratos scopre che il dio Tanato tiene prigioniero il fratello e conosciamo anche il motivo dietro il rapimento: anni addietro un oracolo aveva predetto che “un guerriero marchiato” sarebbe stato causa della caduta dell’Olimpo, perciò Ares e Atena avevano rapito Deimos credendolo soggetto della profezia, causando inoltre la cicatrice sull’occhio di Kratos.

Le porte del regno di Tanato si trovano proprio nella sommersa Atlantide, perciò torna sui suoi passi e vi accede dopo numerosi pericoli. Qui libera finalmente Deimos il quale tuttavia, adirato nei suoi confronti per averlo abbandonato, lo sfida in combattimento riducendolo in fin di vita. Kratos ottiene nuovamente la sua fiducia salvandolo da un attacco mortale di Tanato, che prima di aggredirli nuovamente spiega loro di essere manovrati da forze superiori persino agli Olimpici. Durante lo scontro Deimos trova la morte nel tentativo di salvare Kratos, che furioso sprigiona energia sufficiente da uccidere il dio. Lo Spartano seppellisce il corpo del fratello su una collina con l’aiuto del famoso Becchino, che alla fine si scoprirà essere lo stesso Zeus. Senza più legami, Kratos torna a vestire i panni di crudele dio della guerra e inizia la sua opera di espansione di Sparta.

Betrayal – L’alba della guerra

Kratos dà il via alla sua opera di espansione del regno spartano ma Era cerca di dissuaderlo mandandogli contro Argo, il Gigante dai Cento Occhi, che tuttavia viene sconfitto e imprigionato nelle condotte fognarie. Un misterioso assassino uccide però Argo con l’intento di screditare Kratos davanti agli occhi degli dei. Inizia così una vera e propria caccia all’uomo che causa più morte e distruzione di quanta Zeus ne possa tollerare: il padre degli dei decide così di mandare il nipote Cyrux come messaggero per invitare Kratos a cessare quella follia ma egli rifiuta e lo uccide. La guerra è ormai prossima mentre dell’assassino non si saprà più niente.

God of War II – L’alleanza con i Titani

La Grecia è sempre più sotto il giogo di Sparta. Kratos è assetato di conquista e si appresta a sottomettere Rodi assieme al suo esercito ma, tramite un inganno, Zeus lo priva dei suoi poteri e lo trafigge con la Spada dell’Olimpo, gettandolo ancora una volta negli inferi. Lo Spartano viene salvato dal Titano Gaia, che gli chiede un’alleanza per vendicarsi contro gli dei che hanno esiliato lei e i suoi fratelli. Inoltre gli suggerisce di trovare le Parche sull’Isola della Creazione, se vuole tornare padrone della propria vita. In groppa a Pegaso, Kratos intraprende il viaggio affrontando lungo il percorso Tifone, Teseo, Cerbero, Perseo, Euriale e molti altri pericoli fino a raggiungere la sua destinazione, anche grazie a una rediviva Fenice. Qui si scontra con Lachesi e Atropo, uccidendole prima di fare lo stesso con la terza sorella, Cloto, nella Sala del Telaio. Essendo ora in grado di manipolare il tempo, Kratos torna al momento in cui Zeus sta per ucciderlo e lo affronta in un sanguinoso scontro sull’Altare dell’Olimpo che lo vede vincitore. Prima che riesca a trafiggerlo, però, Atena si frappone e prende il colpo al posto del padre che ne approfitta per fuggire. Ascoltate le ultime parole della dea, Kratos torna indietro nel tempo fino allo scontro fra Titani e dei, preparandosi a guidare la battaglia.

God of War III – La caduta degli dei

Lo scontro è feroce e nonostante Kratos riesca a uccidere almeno Poseidone, i Titani sono in difficoltà. Scaraventato giù dall’Olimpo lo Spartano chiede aiuto a Gaia che tuttavia lo tradisce, rivelandogli di essere soltanto una pedina per loro e lasciandolo dunque precipitare nell’Ade. Qui Kratos perde gran parte dei suoi poteri nuotando nel fiume Stige ma viene soccorso dallo spettro di Atena, che gli fornisce nuove armi con cui lottare e gli spiega che se vuole a tutti i costi la sua vendetta può affidarsi alla Fiamma dell’Olimpo. Ucciso Ade, Kratos torna in superficie fino a Olimpia, dove rende il favore a Gaia facendola precipitare a sua volta, e si sbarazza anche di Elio ed Ermes – le cui morti, come quella di Poseidone, scateneranno tremende calamità. Saputo che il Vaso di Pandora esiste ancora nonostante l’abbia utilizzato contro Ares e che l’unica a poterlo aprire placando la Fiamma dell’Olimpo è Pandora, lo Spartano parte alla volta del Labirinto per cercarla. Una volta assieme, raggiungono la Sala della Fiamma solamente per essere ostacolati dall’implacabile Zeus.

Pandora decide di sacrificarsi per permettere a Kratos di aprire il Vaso, che tuttavia si rivela vuoto: furioso, egli affronta di nuovo il padre ma entrambi saranno attaccati da una rediviva Gaia ma lo Spartano riesce a trapassare il cuore di entrambi con la Spada dell’Olimpo. Zeus non è ancora morto e tenta un’ultima volta di fermare Kratos, che riesce definitivamente a sconfiggerlo solo dopo essersi perdonato per i peccati passati. Incontrandosi con Atena, scopre infine la verità: nel Vaso era contenuta la Speranza, che lui aveva assorbito dopo averlo aperto la prima volta liberando al contempo i mali che corruppero gli dei. Atena chiede indietro il suo potere perché saprebbe come usarlo ma Kratos sceglie di trafiggersi e sacrificarsi per donare Speranza all’umanità. Il suo destino rimane incerto per lungo tempo, fino all’annuncio di God of War per PlayStation 4.

Cresciuta negli anni ’90 con un Game Boy e un Nintendo 64, è poi diventata ancora bambina un’adepta Sony a tempo pieno, ma appena può si dedica anche ad altre console.

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